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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «nemico»

nautoretestoannoconcordanza
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Opra chiedi odïosa che nemico ¶ farammi a Giuno, e
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di raro pelo. Capital nemico ¶ del Pelìde e d
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la lancia, e sul nemico ¶ petto smagliati fracassar gli
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rotella colpì del suo nemico, ¶ ma non forolla, ché
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voi forse che il nemico ¶ alla spiaggia s'accosti
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tra le poppe ¶ del nemico s'infisse, e dalla
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coll'asta ¶ io del nemico sosterrò l'assalto. ¶ Montâr
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a ferir qual sia nemico ¶ che gli si accosti
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m'abbia che il nemico ¶ rapir mi possa, né
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non divenghiate del crudel nemico ¶ cattura e preda, e
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parte ¶ si travaglian così, nemico fato ¶ contra l'illustre
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scagliâr. Percosse ¶ Sarpedonte il nemico a mezzo il collo
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lasciarmi giacer preda al nemico: ¶ mi soccorri, e la
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che, con riso del nemico, in braccio ¶ si salvin
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coraggiosi incontro ¶ fêrsi al nemico. S'arretrâr gli Achivi
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guerrieri aduna, ¶ ove il nemico alla città scoperse ¶ più
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valorosi ¶ sotto il ferro nemico nella polve ¶ cadran distesi
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sia. Se il mio nemico ¶ m'ucciderà, dell'armi
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lo spinse ¶ contra il nemico. Il molar sasso infranse
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venir, di respingere il nemico, ¶ a sua scelta offerendo
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il giusto il mio nemico, ¶ se l'amor mio
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nel petto un dio nemico; ¶ per chi? per una
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obblìo ¶ la vigilanza. Del nemico il campo ¶ non è
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conversi, ove s'udisse ¶ nemico calpestìo. Gioinne il veglio
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Ilio torneran, vinto il nemico? ¶ Gli rispose Dolon: Nulla
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i Troiani un Dio nemico. ¶ Udì l'eroe la
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pedestri schiere ¶ procedono al nemico. Ancor non vedi ¶ spuntar
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e fa che col nemico ¶ pugni il resto de
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non a noi, Giove nemico. ¶ Disse; e coll'asta
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è morte ¶ del mio nemico, e pianto de' suoi
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qui mi coglie il nemico ora che Giove ¶ gli
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Sciagurato, rispose al suo nemico, ¶ or sì che morte
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con ardita rappresaglia ¶ del nemico le mandre, e l
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agevolmente ¶ respingerete lo stanco nemico ¶ dalle tende e dal
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v'avean contro il nemico ¶ confitto un bosco gli
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d'aspettar l'urto nemico, ¶ né di pugnar. Se
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colà allo scontro del nemico, e data ¶ la chiesta
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di punta ¶ contra il nemico questi forti, ognuno ¶ nella
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benché denso, lo squadron nemico ¶ non sosterrammi a lungo
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fiero avoltoio, e dal nemico ¶ braccio sconfitta dell'astil
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l'Atride al suo nemico ¶ ferì la man che
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l'Atride ¶ avventossi al nemico, e questi all'ombra
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non paghi oggi il nemico ¶ il debito di ieri
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quel muro ¶ cadde, il nemico ne combatte intorno ¶ con
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ti franse un Dio, nemico ¶ dell'onor degli Achivi
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Giove ¶ d'un gran nemico (con quest'occhi il
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fia che alfine ¶ il nemico le pigli, a piè
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oh scorno! di peggior nemico. ¶ Rincorossi ciascuno, e allor
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qui piantato ¶ osservava il nemico, e sempre oprando ¶ l
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spalle, ¶ m'appresenti al nemico, onde ingannato ¶ dalla sembianza
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ostile. ¶ Deh che il nemico non le prenda, e
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gl'impetuosi assalti ¶ del nemico, ad Achille era il
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Si serrâr, scagliârsi ¶ sul nemico ad un punto; e
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armi mie spoglia il nemico, ¶ me pel certame delle
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teucri duci ¶ contra il nemico, ed Ettore, fremente ¶ del
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l'elmo il Dio nemico, ¶ e l'elmo al
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Ettore, veduto il suo nemico ¶ retrocedente e già di
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artigli ¶ stende anelo il nemico in su l'arena
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l'Atride, ¶ e al nemico, che in guardia si
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sempre battagliar contro il nemico. ¶ Sciaurato! e qual dunque
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lance ¶ tutti, e al nemico s'addrizzâr di punta
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soverchio terror, preda al nemico ¶ nol lascino fuggendo. Onde
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aspro assedio ¶ cinge il nemico: con orrendo marte ¶ combattono
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armi grida terribile il nemico, ¶ così chiara d'Achille
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finché non passi del nemico il petto. ¶ Se della
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si disserra ¶ contro il nemico. Era nel campo un
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dodicesmo giorno ¶ un Dio nemico tra le mani il
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io già spero, ¶ poiché nemico mi vi spinse un
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secondo volar contro il nemico ¶ la sua lancia il
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rimanga anch'esso ¶ questo nemico, e non sarà, lo
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lo scudo, e nel nemico ¶ tolta la mira, alto
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di pugnar col suo nemico. ¶ Allor le palme il
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io stessa ¶ al tuo nemico, e metterogli in core
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parlarmi d'accordi, abbominato ¶ nemico, ripigliò torvo il Pelìde
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drizza il viso al nemico, e si disserra ¶ com
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la via. Chiuso il nemico ¶ era tutto nell'armi
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discese ¶ verso il campo nemico, e lagrimosi ¶ nella cittade
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tutta prudenza. ¶ Veggo un nemico, e siam perduti. O