Vittorio Alfieri, Don Garzia, 1789

non meno ¶ nemico a noi, che già il suo

signor, non che di noi, di tutti; ¶ che poss

dall'opre ¶ scerner tra noi. — Ma pur, non duolmi

sudditi d'un padre ¶ noi siam pur tutti: or

sua posta ¶ ciascun di noi: non cerco io lode

bensì, che tutto ¶ porterem noi del pubblic'odio il

fratello, tu? Diversi troppo ¶ noi fummo ognora... ¶ Piero ¶ Placati

n'è cieca; ¶ e noi poco ama, il sai

altri: or che fra noi ¶ torte parole corsero, parrebbe

questa non è fra noi novella: ¶ ma ogni dì

peste, ¶ deh, già fra noi posto non abbia il

della madre veri. Infra noi sorge ¶ abbominevol peste. ¶ Cosimo

s'andava ¶ ragionando fra noi. Diego, a cui sempre

In quella età primiera ¶ noi siam, ben vedi, in

uom vaneggia. ¶ Ciascun di noi potria, colto a tai

suo dir, che a noi sì strano appare; ¶ i

i disparer quindi fra noi sì spessi; ¶ e l

ond'egli ¶ spiega fra noi le sue virtù romite

il racquista, ¶ e a noi, ten prego; ma con

mostrar, che tu di noi men l'ami. ¶ Cosimo

E che rileva ¶ a noi pur ciò? duolmi che

Ma pria vi spinge noi. Salviati (il sai) ¶ abborre

a procacciar scampo a noi tutti, io il mezzo

se di te, di noi, ¶ di me ti cal