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esplorazioni verbali


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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «noi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
dica ¶ perché tanta con noi d'Apollo è l
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1810
tu li mostri a noi, ¶ per questo Apollo a
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1810
e quattro ¶ ricompensa da noi, se Giove un giorno
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1810
abbandonò. La guisa or noi di porre ¶ gli Achivi
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1810
Ma qual onta per noi appo i futuri ¶ che
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1810
nelle vedove case. E noi l'impresa ¶ che a
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1810
nell'armi. La vogliam noi forse ¶ far qui tutti
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1810
spoglie prescelte ¶ e da noi date a te primiero
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1810
dianzi ¶ nol vedemmo pur noi questo superbo ¶ ad Achille
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consorte, che pensar di noi ¶ che già vedemmo del
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1810
cuor riposte ne teniam noi tutti ¶ le divine parole
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apportatrici in Aulide raccolte, ¶ noi ci stavamo in cerchio
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1810
la meraviglia, e a noi, che dell'orrendo ¶ portento
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1810
fumo dell'altare? Achei, ¶ noi contendiamo di parole indarno
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1810
i loricati Achei, ¶ e noi scorriamo le raccolte squadre
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1810
e le sapete: ¶ a noi nessuna è conta, e
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1810
Qual si vinca di noi s'abbia la donna
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1810
esso per cui ¶ fra noi surta ed accesa è
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1810
possiede: e sia tra noi ¶ con saldi patti l
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1810
Or quello ¶ perisca di noi due, che dalla Parca
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1810
a Giove ¶ offrirassi da noi. Ma venga all'ara
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1810
con Ulisse conteso; e noi ponemmo ¶ la maraviglia di
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1810
dovizie daransi al vincitore. ¶ Noi patteggiando un'amistà fedele
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1810
tesor si tegna; ¶ e noi spedito promettiam ritorno ¶ su
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1810
de' due, ¶ che tra noi fu cagion di sì
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ed una salda a noi ¶ amistà ne concedi e
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1810
è compiuto, e a noi ¶ tocca il condurlo, e
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t'appaga; ¶ ma di noi tutti non sperar l
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1810
ti talenta, onde fra noi sorgente ¶ d'acerbe risse
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1810
re degli Dei. Facciam noi dunque ¶ l'un dell
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1810
che sé di gloria, ¶ noi di lutto coprì. — Disse
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1810
in un co' figli ¶ noi nosco condurremo, Ilio distrutto
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1810
generosi aiuti; ¶ e volevam noi darli, e la domanda
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1810
nostri padri a dritto ¶ noi ci vantiam. Noi Tebe
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1810
dritto ¶ noi ci vantiam. Noi Tebe e le sue
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1810
se, domati i Teucri, ¶ noi la sacra cittade espugneremo
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1810
e suo, se spenti noi cadremo, il lutto. ¶ Dunque
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1810
le città, non lasceremo ¶ noi dunque battagliar soli tra
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1810
qualche nume ¶ adirato con noi per obbliati ¶ sacrifizi: e
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onor), questi trarranno ¶ salvi noi pure alla cittade. Or
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1810
e qui frattanto combattiam noi soli, ¶ noi venuti in
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1810
frattanto combattiam noi soli, ¶ noi venuti in sussidio. Io
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1810
furia, indarno a Menelao ¶ noi promettemmo dell'iliache torri
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1810
scendiamo, e di valor noi pure ¶ facciam prova laggiù
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1810
nequitosi? Esizïosa sempre ¶ a noi Divi tornò la mutua
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1810
rincorate le falangi avrete, ¶ noi di piè fermo, benché
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1810
degli Achei. Né certo ¶ noi tremammo giammai tanto il
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1810
buon padre e di noi tutti ¶ inviata da Giove
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1810
le porte Scee, ¶ che noi tosto su l'are
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1810
l'opre; e a noi, quanti nascemmo ¶ fra le
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1810
ché poscia ¶ comporremo tra noi questa contesa, ¶ se grazia
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1810
neghittoso si sta; ma noi siam tali, ¶ che non
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1810
si restino tranquille, e noi sul campo ¶ convenendo, imporrem
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1810
l'argiva Elèna. ¶ Violammo noi soli il giuramento, ¶ e
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1810
infin che piena ¶ tra noi decida la vittoria il
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1810
re de' Celesti, e noi pur anco ¶ sappiam che
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1810
son vicini a perir. Noi dalla pugna, ¶ se tu
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1810
fuggiam: nol vedi? contro noi combatte ¶ Giove irato, e
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1810
un'altra volta ¶ a noi pur: ma di Giove
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1810
propizio; di vittoria a noi ¶ e d'esizio a
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1810
dicesti? ¶ Ben anco a noi la tua possanza invitta
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1810
a perir miseri Achei. ¶ Noi certo l'armi lascerem
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1810
di sentinelle, ¶ onde, sendo noi lungi, ostile insidia ¶ nell
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1810
per la notte ¶ custodiamo noi stessi. Al primo raggio
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1810
sommo ¶ dello scettro su noi, non ti concesse ¶ l
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1810
prore al patrio lido, ¶ noi resteremo a guerreggiar; noi
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1810
noi resteremo a guerreggiar; noi due ¶ Stènelo e Dïomede
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1810
supremo d'Ilïon; ché noi ¶ qua ne venimmo col
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1810
e prudenti e di noi degni, ¶ non ferîr giusto
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1810
tua di lieto ¶ cibo noi certo ritroviam dovizia; ¶ ma
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1810
Parche decreto il dover noi ¶ lungi d'Argo perir
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1810
numi stessi, sì di noi più grandi ¶ d'onor
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1810
una donzelletta! e sette ¶ noi te n'offriamo a
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1810
almeno, ¶ ch'ospiti tuoi noi siamo, e dal consesso
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1810
con gli altri ¶ parte noi stessi alla comun fatica
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1810
comun fatica, ¶ perché Giove noi pur fin dalla cuna
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1810
onde il Troiano ¶ di noi non rida. Così detto
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1810
veloci ¶ gli adducessero a noi tolti a' Troiani! ¶ Ma
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1810
dar vuole, non a noi, Giove nemico. ¶ Disse; e
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1810
duce: Ettore, ei disse, ¶ noi di Dànai qui stiamo
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che mal grado di noi la fiamma ostile ¶ arda
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1810
le navi, e che noi tutti ¶ l'un su
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1810
per rapiti armenti ¶ tra noi surse e gli Elèi
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1810
si disperse in fuga. ¶ Noi molta preda n'adducemmo
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1810
Ecco la preda ¶ che noi di notte ne menammo
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1810
frettolosa e notturna a noi discese ¶ dall'Olimpo Minerva
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1810
si devolve nel mar, noi squadra equestre ¶ posammo ad
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1810
terra il sole, ¶ e noi Minerva supplicando e Giove
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1810
le sacre carni, e noi giungemmo in quella ¶ sul
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1810
niuno in Troia di noi nunzio ritorna ¶ salvo dal
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1810
rattenga i corridori, ¶ e noi pedoni, corazzati e densi
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1810
pugna? Ov'anco ¶ cadiam noi tutti tra le navi
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1810
gli disse, ¶ perché siam noi di seggio, e di
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1810
nullo le potendo, andiamo: ¶ noi darem gloria ad altri
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1810
altri, od altri a noi. ¶ Disse, né Glauco si
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1810
fece al Pelìde, a noi non lice ¶ a verun
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1810
è di momento, e noi ¶ ancor co' prodi guerreggiar
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1810
momento sospira. E a noi tenuti ¶ tra' più gagliardi
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agguato al periglio, a noi pur anco ¶ e del
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di piè fermo. Or noi del campo ¶ rivolgiamci alla
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altri, od altri a noi. ¶ Volâr, ciò detto, alla
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1810
figlia ti promise, e noi ¶ altra sposa t'offriam
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1810
a rintuzzarti pronte ¶ e noi pur anco abbiam le
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1810
mani, e tutta ¶ struggeremo noi pria la tua superba
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1810
città, se pria spenti noi tutti, ¶ tutte in faville
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1810
de' legni e di noi stessi ¶ riparo invitto speravam
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l'aria risuona. Or noi qui tosto, ¶ se verun
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vigliacchi, e non di noi, ¶ di noi che Giove
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non di noi, ¶ di noi che Giove dalla verde
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1810
arguto augel montano ¶ che noi Cimindi, e noman Calci
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di Prìamo al figlio ¶ noi dunque il vanto di
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molto il bisogno, ¶ se noi far opra delle man
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polve, e non saremo ¶ noi soli al lutto. Dalla
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in questi detti: ¶ Oh noi dementi! Inetta è la
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né gli cale di noi né si rimove ¶ dal
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guadagno, ¶ e creata a noi tutti alta sciagura? ¶ Perciocché
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od innocenti o rei, ¶ noi tutti punirà. Del figlio
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Saturno ¶ tre germani siam noi da Rea produtti, ¶ primo
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1810
che questo ¶ fia tra noi seme di perpetua guerra
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risurto Ettorre! E speravam noi tutti ¶ che per le
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legni si raccosti; e noi, ¶ quanti del campo achivo
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fido amico ¶ Mastoride che noi ne' nostri tetti ¶ da
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1810
mezzo a fieri ¶ inimici noi siam, chiusi dal mare
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1810
d'assai grave a noi fôra ¶ certo la morte
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un sol respiro; ¶ e noi di forze intègri agevolmente
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la caduta sia ¶ di noi due soli preservati il
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vendicando i Dànai ¶ da noi spenti. — Sì disse, e
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amici della patria veri, ¶ noi dentr'Ilio trarremmo immantinente
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le falangi, e su noi pende una grave ¶ manifesta
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che agli Achivi, a noi Giove per certo ¶ consente
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mette ¶ i chiomati destrier, noi due trafitti, ¶ e sbaragliate
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qua correte a salvar noi vivi ancora. ¶ I due
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a lagrimosa ¶ pugna vêr noi discendono. L'evento ¶ su
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ti salva, ¶ ché per noi persa, il vedi, è
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e di tornarci ¶ salvi noi stessi a rallegrar gli
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mani d'Ettorre sostener, noi tutti ¶ cadrem morti alle
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la miglior guisa risolviam noi stessi ¶ di sottrarre al
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tumulto: frenerem da tergo ¶ noi de' Troiani e d
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d'Ettore l'assalto, ¶ noi che pari di nome
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1810
è ben anco a noi che le tue belle
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1810
fatica e preda ¶ quando noi colla forza e colle
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1810
meglio tornato che tra noi non fusse ¶ mai surta
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morì s'intombi: ¶ e noi che vivi della mischia
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volta ancora ¶ ti trarremo noi, sì; ma ti sovrasta
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a Ettòr la palma. ¶ Noi Zefiro sfidiamo, il più
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ve lo spinge. Or noi ¶ o forziamlo a dar
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in aiuto alcun di noi, che forza ¶ all'uopo
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rammenti, o numi, ¶ che noi tutti scendemmo a questa
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primi commettiam la pugna ¶ noi che siamo i più
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entri nella mischia, e noi pur tosto ¶ susciteremo allor
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figlio. ¶ Ché veruno di noi di puerili ¶ ciance contento
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me, presenti i numi, ¶ noi giurammo solenne giuramento ¶ di
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tornar che spento Ettorre: ¶ noi ti daremo di sua
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e mia rivale! ¶ E noi, distrutte d'Ilïon le
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altri alle prese; e noi ci stiamo in posa
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i tanti affanni ¶ che noi da Giove ad esular
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ad Ilio sopportammo insieme, ¶ noi soli e numi, allor
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negata ¶ pattuita mercede, immantinente ¶ noi ne partimmo. È questo
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o numi, se per noi si debba ¶ dalla morte
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non tutti al certo ¶ noi Celesti tal fatto assentiremo
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forza ¶ d'involarsi, né noi di conseguirlo; ¶ così né
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il momento in che noi su queste rive, ¶ spento
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1810
si vegga ¶ s'egli, noi spenti, tornerà di nostre
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del lupo, e tra noi due ¶ né giuramento né
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finché l'uno di noi steso col sangue ¶ l
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deserta! oh sposo mio! noi dunque ¶ nascemmo entrambi col
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disgiunto il cener mio. Noi fummo ¶ nella tua reggia
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membra. Avrem del resto ¶ noi la cura, ché nostro
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va pure: a torto ¶ noi saggio ti tenemmo: ma
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miri ¶ da lungi a noi volar son le puledre
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in questo solo ¶ tra noi valente, ed ultimo nel
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Figlio d'Atrèo, ¶ sappiam noi tutti come tutti avanzi
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alle navi. Ad ammirarlo ¶ noi fermi ci stavam; ché
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col sommo Atride a noi non consentìa ¶ l'entrar
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Dei le diero. ¶ E noi pure, o divin vecchio