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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

concordanze di «noi»

nautoretestoannoconcordanza
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un poco, ma che noi moriamo, ogni giorno, un
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morte. Morire un poco! Noi non facciamo altro, amica
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per gli altri, per noi stessi. Morire un poco
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È tanto vero, che noi ci leghiamo al passato
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opera di vita, ancora, noi moriamo un poco, ed
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che un poco di noi muoia nelle stesse vie
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che un poco di noi muoia, un poco, ogni
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diamo questo che di noi si parte, in ogni
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quel poco che di noi fugge, via, ogni giorno
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che è parte di noi e che perisce o
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tardi; e che talvolta, noi moriamo senz’apprendere giammai
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vizio, a un eroismo, noi gittiamo questo bene prezioso
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a cui ci avvincemmo noi stessi: e odiamo acerrimamente
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un atto di libertà, noi rovesceremmo tutti i sacri
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essi, ahimè, più di noi, conoscono e gustano la
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d’inverno, prima di noi, a Roma, cercando l
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anima di Roma: e noi, falsi snobs, ma anime
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bellezza e di poesia, noi, tu ed io, Eleonora
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ghiacciate delle Terme Diocleziane, noi sedute sovra una pietra
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di sentirlo. Ah che noi ne abbiamo udite, di
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e più forti di noi, e come essi, appena
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Potenza di ciò che noi abbiamo creato, di noi
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noi abbiamo creato, di noi più potente! Euforione, apportatore
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anima: miseria, miseria di noi, che mai, mai possiamo
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fiacchi e perduti, per noi stessi e per gli
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così lievemente! E, forse, noi sogniamo, qui, da un
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di non esser più noi, ma altri; di non
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che è dentro di noi! Che importa se il
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questa sensazione tendono a noi e agli altri il
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grande documento. E su noi, che portiamo, lontano, un
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tutte le conoscenze, su noi che fermiamo, lontano, l
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un’attrazione più suggestiva. Noi non sappiamo, è vero
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vediamo sfilare, innanzi a noi dei volti muliebri ove
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a nulla rispondono di noi, dentro di noi! Potenza
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di noi, dentro di noi! Potenza della vita! Basta
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sacro di tutti e noi non sappiamo quale esso
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sappiamo quale esso sia, noi non sappiamo nulla, salvo
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voce interiore, salvo che noi abbiamo torto, disperando dell
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argomenti. Che importa a noi? Che importa, ciò, ai
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larghe o anguste che noi percorriamo, indugiando e sognando
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che Gesù perì, perchè noi fossimo salvi: e basta
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salvi: e basta a noi entrare in Gerusalemme, per
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umidità e serpeggiava in noi. Le cantatrici tirolese e
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villa, sulla veranda, ove noi li aspettavamo, muti e
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si ergeva innanzi a noi, il sogno di una
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singhiozzavano. O sogno di noi immobili, muti, estatici, in
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e tenere, sogno di noi tutti, immobili, sovra ogni
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un lungo viaggio di noi, immobili, taciturni, avvolti di
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fossero meco, acciò anche noi fossimo un lato importante
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è la nostalgia di noi tutti. In quasi tutti
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fiocchi di cardinali, da noi: un’altra coperta di
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Solo, l’altro giorno, noi eravamo con lei in
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lontani — non li vivemmo, noi, forse, in sogno?... — e
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ammirato, ci dichiarava, a noi, che non si sarebbe
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seduto al pianoforte: e noi fingevamo di credere a
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piano, a uno di noi, a due, a tre
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quello che volevamo, suggerendogli, noi sommessamente, il nome a
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sommessamente, il nome a noi più gradito, dicendogli il
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sua sede più eletta, noi sentivamo schiudersi novelle sensazioni
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e di dolcezze, dove noi compiamo i nostri migliori
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egli è sempre, per noi, per tutti, l’autore
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di altitudine. Più per noi, egoisticamente, gli domandammo che
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immaginazione e nella memoria noi le ritrovammo, vivaci e
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nel rendere popolare fra noi Shelley: nobile assunto!.. A
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di prosa, ognuno di noi cerca, fissando un volto
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codeine del mondo, con noi stessi, giunti dalla soave
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a guarire? Ognuno di noi, col naso rosso curvato
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orbita principesca. Ognuno di noi, più o meno, ha
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Infine, tornando, ognuno di noi, tanto per continuare, dà
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parve che ognuno di noi, agitato da quelle ardenti
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a poco a poco, noi lasciavamo dietro noi, riprendeva
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poco, noi lasciavamo dietro noi, riprendeva la sua gran
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imminenti stelle; innanzi a noi, già brillavano le prime
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che le dette a noi, per consolazione del corpo
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praterie, intorno a Verrès, noi abbiamo lasciato il {{w
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saremmo stati gli eroi, noi consunte creature modernissime?... Siamo
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dove, così presso a noi, scintillavano le stelle. Musica
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w:Dora Baltea|Dora]], noi incontrammo il duca degli
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E giorno: è estate: noi siamo placidi e curiosi
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questo progresso, ancora, fra noi, così meschino, così povero
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valli alpine. Quando, da noi, il cielo sarà divenuto
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autunno ci avrà vinti, noi, l’inverno, il grande