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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «nome»

nautoretestoannoconcordanza
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gli agi, portando un nome quasi gentilizio, in quella
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Manzoni, aveva imposto il nome di Ermengarda. Tuttavia, per
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brevità, la chiamava Eugenia; nome ch’era stato pur
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quale non ricordasse il nome, l’amante per cui
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era fatta un buon nome tra le clientele dei
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famosa Mercedes la bruna, nome che le sorelle dèArrigo
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per giù, cambiando il nome e lèindirizzo tanto per
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cose incomprensibili, poi un nome distinto, ch’era quello
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lo chiamava, e quel nome tornava in tutte le
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del suo delirio, quel nome che raccontava il suo
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appena udiva pronunziare il nome dèArrigo. Costui venne con
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bella Tunisina. E quel nome di Arrigo del Ferrante
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ombre di peccati senza nome. ¶ Vèeran giorni che tutta
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aveva pronunziato il suo nome in un modo singolare
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e comunicò il suo nome: Arrigo del Ferrante. Del
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Ferrante. Del Ferrante?... Quel nome l’avevano già udito
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costoro era dato il nome gaio di Mammagnuccoli, così
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poteva fregiarsi di tal nome onorato, le stesse cose
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cominciava intorno al suo nome il chiasso delle indiscrezioni
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onore compromesso, di quel nome che Arrigo gli dava
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teatro, quando il suo nome si era diffuso per
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avventuriero; sopra il suo nome si era combattuta una
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in un malessere senza nome, comunicargli un dolore acutissimo
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erano intorno al suo nome, adesso che s’era
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era data modestamente il nome di Tita La Vallière
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è questo tale! ¶ — Il nome non te lo posso
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gli ho dato, un nome falso. Prima venne una
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Non conosce il ¶ mio nome, ignora dove abito, cosa
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non dubita nemmeno. ¶ — Che nome gli hai dato? ¶ — Un
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gli hai dato? ¶ — Un nome a caso: Montaldi. ¶ Egli
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tu abbia un altro nome, e che non sii
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ho dimenticato il suo nome… ¶ — Clara. ¶ — E le vuoi
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turbati quegli amanti senza nome che andavano in cerca
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di chiamar Arrigo per nome, augurandogli la buona sera
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anche il suo vero nome, per apparirgli davanti una
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chiamasse con un altro nome, per potergli dir come
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dire che il suo nome, più volte, con una
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patire una gioia senza nome, di godere una sofferenza
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conosciuta sotto un altro nome. ¶ — E non trovate naturale
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Allora egli diceva un nome, una frase che dipingesse
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nel profferire il suo nome, egli metteva un infinito
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nelle spalle, meditò. ¶ — Questo nome ti pare così terribile
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potessi avere un altro nome che il nome di
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altro nome che il nome di sorella... Non senti
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la mia bocca? ¶ — Un nome!... Cos’è un nome
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nome!... Cos’è un nome? — ella fece. ¶ — Ma è
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non conosceva che il nome: egli era il più
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dimenticare, a vincere il nome insormontabile, (un nome... — aveva
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il nome insormontabile, (un nome... — aveva ella detto, — cos
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detto, — cos’è un nome?...) e già guardava con
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se anche porto un nome che ti fa paura
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levava qualche clamore, qualche nome indistinto: ¶ — Domino! Domino! Canopic
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un « outsider ». Scelgo il nome che mi piace di
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galoppava con lena. Questo nome già empiva l’aria
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era ingombro di questo nome d’ Arianna, che in
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momento suonava come il nome d’Italia. ¶ Sfiniti, quasi
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v’era nel suo nome un grido di patria
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è possibile dare un nome simile ad un cavallo
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Rafa!... ¶ Appena detto il nome, tutt’e due, tutt
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chiamavi tu con quel nome, e questo mi ha
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bel pezzo per quel nome di Rafa! ¶ Egli si
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di nascondere in questo nome trasparente come la purità
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egli pure. Ma questo nome non le dava noia
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focolare, dove siede il nome domestico a tutela della
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senza pensare al suo nome, senza nemmeno accorgersi di
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Ma il pronunziar quel nome le faceva male, il
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il Cianella ad ogni nome. Poi disse finalmente: ¶ — Una
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pacchi ed involti col nome dei primi negozi cittadini
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purezza prestigiosa di questo nome pareva ravvolgerla in un
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li salutò chiamandoli per nome, forte, allegramente: essi risposero
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quasi vergognandosi di quel nome. ¶ Non intesero, o non
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già mettere il tuo nome nell’elenco dei soci
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alberghi sotto il proprio nome, — per esempio: « Monsieur Maxime
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alla gogna il loro nome, dandolo ferocemente in balla
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invidia lungamente contenute. Il nome infamante, l’aspro epiteto
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cose; era il suo nome, il nome di lei
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il suo nome, il nome di lei, che volava
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acre sapore nell’orribile nome. ¶ Poi le parole gli
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voce che pronunziava questo nome, o forse, per quello
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proditoriamente, lo chiamò per nome. Con la sua propria
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godere di lei? ¶ « Un nome... — si ricordò ch’ell
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volta, — cos’è un nome?... » ¶ E dentro, il suo