parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «non»

nautoretestoannoconcordanza
1
1538
raggio ardendo, imparo ¶ Che non quel dolce, che qui
2
1538
era in prima. ¶ Romper non lice a noi le
3
1538
a morte sfida. ¶ Celar non ponno il vizio a
4
1538
gran colpo quei che non ben saldi ¶ Su vi
5
1538
Del vivo ardor che non consuma, avranno ¶ Modo d
6
1538
la barca; ¶ La qual, non come suol leggiera e
7
1538
e i ricchi panni; ¶ Non fe ragione in lungo
8
1538
e quanto sento caro. ¶ Non so se l'alma
9
1538
l vero in voi non copre o adombra ¶ Lo
10
1538
ira umana in voi non resti dramma. ¶ Non mai
11
1538
voi non resti dramma. ¶ Non mai da fier leone
12
1538
rese il mondo e non con l'arme in
13
1538
accende il petto. ¶ Ma non per nostra tema o
14
1538
rea delle speranze insano! ¶ Non ebbe mai, mentre durò
15
1538
Allor luce verrà che non consente, ¶ A cui la
16
1538
Eterno il volto indegno ¶ Non ergo allor, ma a
17
1538
ch'or l'alma non teme. ¶ Crede ella e
18
1538
colpe insieme. ¶ SONETTO CXLV. ¶ Non si può aver, credo
19
1538
all'altra miglior vita! ¶ Non già secura in sè
20
1538
quel Signor, che sol non erra, ¶ E morte e
21
1538
piace. ¶ SONETTO CXLVIII. ¶ Io non sento che in ciel
22
1538
ogni altra glorïosa luce. ¶ Non stan pensieri oscuri, obietti
23
1538
chiusa e raccolta; ¶ Ma non sì nuda ancor, che
24
1538
ancor, che spesso involta ¶ Non sia fra immagin varie
25
1538
noi comparte ¶ Sempre con non men pia che giusta
26
1538
Solo per sua mercè, non per nostra arte. ¶ Che
27
1538
Ove peso terren più non l'ingombra, ¶ Passando il
28
1538
il più rivolge, e non consuma ¶ Sè stesso e
29
1538
geme, ¶ Di sè stesso non fida, e d'altri
30
1538
fede, che gridando dice ¶ Non con la lingua più
31
1538
e dissolve: e mai non erra ¶ La fede umíl
32
1538
amore; ¶ Tante grazie, e non più, può darti il
33
1538
sante ¶ Del mio Signor, non per mio merto, viva
34
1538
e più di sè non cura ¶ Ma a' piedi
35
1538
l ver dal falso non s'adombra, ¶ Convien dare
36
1538
più costante. ¶ SONETTO CLVIII. ¶ Non si scusa il mio
37
1538
pianto ¶ Delle mie colpe, non armata d'opre, ¶ Ma
38
1538
pentita e umíl tosto non fugge ¶ Al fonte di
39
1538
ben, sua mercè, piace. ¶ Non sprona il corso nostro
40
1538
entra sovente ¶ Ove scorger non puote altro ch'amore
41
1538
ch'ella inferma ancor non ben l'intende. ¶ Mentr
42
1538
è nel lume tuo, non guarda o attende ¶ Altra
43
1538
Purgata, anzi nutrita, altro non chiede ¶ Che gir per
44
1538
che ogni ombra vede, ¶ Non scorga questo error, s
45
1538
error, s'ei pur non crede ¶ Esser la luce
46
1538
altro il lume che non erra. ¶ SONETTO CLXXIII. ¶ Mentre
47
1538
ciel, grande e immortale, ¶ Non scorge obietto al suo
48
1538
uman vaneggia ed erra. ¶ Non ha del fil di
49
1538
insieme a un punto non s'univa, ¶ Per gir
50
1538
l'alto Signore? ¶ Ma non convien con gli imperfetti
51
1538
tuo mortal ponesti, ¶ Lui non macchiasti, e specchio a
52
1538
nel suo lume altero: ¶ Non l'adombrasti, ma quel
53
1538
al gran miracol, più non cura ¶ Del mondo vile
54
1538
del nostro error, ma non s'offerse ¶ L'ostia
55
1538
eterno sole. ¶ E se non che alla Vergin le
56
1538
secreto le aprio ¶ Di non lasciare il figlio, anzi
57
1538
o varïar pensiero ¶ Uopo non le fu mai, perchè
58
1538
d'uman sangue e non pur d'acque; ¶ Prega
59
1538
suo onor carca, ¶ Che non si volga a men
60
1538
di miglior gente, già non sono ¶ Cagione ond' io
61
1538
poi ch'altra barca ¶ Non giova all'acqua perigliosa
62
1538
lor l'esser mio non corrisponde, ¶ Non è il
63
1538
esser mio non corrisponde, ¶ Non è il favor del
64
1538
parean gelato e spente; ¶ Non ebbe il desir parco
65
1538
notte all'empio duce ¶ Non era oscura, però che
66
1538
vera luce. ¶ SONETTO C. ¶ Non sol per la sua
67
1538
per quella ¶ Virtù, che non ha in sè ragione
68
1538
Per labirinti o reti non s'intrica ¶ Il vostro
69
1538
E 'l dolce desiar non ange il core, ¶ Nè
70
1538
che 'l vero obietto. ¶ Non può la mia finita
71
1538
pensiero uman da sè non sale, ¶ Né 'l nostro
72
1538
bei desiri ¶ Virtù da non spiegare indarno l'ale
73
1538
Securo allor di più non esser vinto! ¶ Chè nè
74
1538
Legate la preghiera, che non erra, ¶ Vostra con questa
75
1538
in ciel, spirti beati, ¶ Non di ferro o d
76
1538
grazia e podere ¶ Di non peccare. O raro dono
77
1538
lasciando a tergo ¶ Quanto non piace al vero eterno
78
1538
ch'alle nozze eterne non sia morta ¶ Ogni mia
79
1538
campo e l'armi. ¶ Non può fallir la tua
80
1538
adora e cole. ¶ Onde non quanto deve o quanto
81
1538
nutrica; ¶ Invisibil vigor che non s'intrica ¶ Con materia
82
1538
m'offese. ¶ Ond'io non prendo il cor pentito
83
1538
tanto foco mio mai non s'accese. ¶ SONETTO CXXV
84
1538
speme acceso più timor non ave: ¶ Ch'arde il
85
1538
gelo, ombra e sospetto: ¶ Non vuol sì grande e
86
1538
dell'alta eterna. ¶ Ma non quanto in sè stessa
87
1538
divin, che sempre sale. ¶ Non han principio, fin, nè
88
1538
lume il suo poder non vale. ¶ Bon puote ella
89
1538
Signoreggiando il senso, ma non mira ¶ Il superbo disio
90
1538
adira. ¶ SONETTO CXXVIII. ¶ Negar non posso, o mio fido
91
1538
mio fido conforto, ¶ Che non sia destro il luogo
92
1538
fermato il core ¶ Di non mai volger vela ad
93
1538
sterpi, e spine ¶ Torcer non ponno il destro e
94
1538
proprio amore, e la non certa fede ¶ Delle cose
95
1538
prima; ¶ La cui beltà non mai vivo pensiero ¶ Ombrar
96
1538
vivo pensiero ¶ Ombrar poteo, non che ritrar memoria ¶ In
97
1538
l'eterna armonia mai non discorda. ¶ Amor alza le
98
1538
l'ampia misura, ¶ Che non mai fuor del segno
99
1538
nel sommo cielo, ¶ U' non si perde mai tuono
100
1538
e sì bel modo, ¶ Non men che l'opra
101
1538
dopo 'l terrestre affanno. ¶ Non si dee con tal
102
1538
conviensi ¶ Coprirgli sì che non si mostrin fuore; ¶ Quanto
103
1538
cura ¶ Il senso, onde non sia dell'alma spento
104
1538
si sente: ¶ E dice: non temer, chè venne al
105
1538
divino, il cui valore ¶ Non vide nè vedrà, ma
106
1538
dolce e giusto impero, ¶ Non come il primo padre
107
1538
all'amorosa mente; ¶ Uopo non fora mai la cieca
108
1538
se ben, come debil, non è ferma, ¶ Fermo è
109
1538
schiva, ¶ Deh fa che non ti volgan le seconde
110
1538
offenda da mortai colori. ¶ Non sottragge la grazia, nè
111
1538
ognor più ardente, ¶ E non con voglie pigre ed
112
1538
ch'or gente intrepida non teme ¶ Tormenti e morte
113
1538
Per noi, s'ei non scendea qui in terra
114
1538
Lor fieri artigli; e non può più vantarsi ¶ Del
115
1538
lavarsi ¶ Al sacro fiume; non già per purgarsi, ¶ Ma
116
1538
dolce letto, e volo ¶ Non fece augel giammai tant
117
1538
pietoso ardire ¶ Dicendo: ristorar non può mio onore ¶ Altri
118
1538
chiuso il ciel che non s'aperse! ¶ Sol per
119
1538
noi saper ch'egli non erra. ¶ SONETTO LXVI. ¶ L
120
1538
nella celeste empirea corte ¶ Non sia più il servo
121
1538
aggiunta soma. ¶ L'uomo non piange, e pur piangendo
122
1538
di così vivo ardore ¶ Non si consuma come cera
123
1538
a cotanto ardir, che non pur crede ¶ Esser suo
124
1538
Son queste grazie sue, non nostre, ond'hanno ¶ Per
125
1538
e 'l tristo core ¶ Non prende tal virtù da
126
1538
fil della mia vita. ¶ Non ardisco allentar, nè men
127
1538
suo la gloria intera. ¶ Non giungon l'umane ali
128
1538
gloria per tempo unqua non langue! ¶ SONETTO LXXVII. ¶ Fido
129
1538
Fido pensier, se intrar non puoi sovente ¶ Entro 'l
130
1538
ed ardente. ¶ S'altro non miri, avrai sempre presente
131
1538
valore ¶ L'alma, se non lo scorge, ascolta e
132
1538
scorge, ascolta e sente. ¶ Non ti smarrir, raddoppia il
133
1538
ei dà il desio, non molto tarda ¶ A dar
134
1538
gionte, ¶ Che sopra noi non cada il giusto sdegno
135
1538
Scintilla allor di carità non sente, ¶ Nè dell'alta
136
1538
lui le luci fisse, ¶ Non que' ch'intese meglio
137
1538
In carte questa legge non si scrisse; ¶ Ma con
138
1538
pura ¶ Dal nodo universal non mai la sciolse, ¶ Perchè
139
1538
mai la sciolse, ¶ Perchè non la legò, nè meno
140
1538
l'era onore e non vergogna o scorno ¶ Il
141
1538
falda di lei unqua non pêra; ¶ Miri la vergin
142
1538
nudriva, ¶ Or com'ei non t'ardeva e non
143
1538
non t'ardeva e non t'apriva ¶ Con la
144
1538
e 'l core? ¶ O non si sciolse l'alma
145
1538
tempie mie d'alloro; ¶ Non volar con un vento
146
1538
forse ad alcun che non ben sano ¶ Sia 'l
147
1538
e il corso umano. ¶ Non han, credo, costor guardato
148
1538
se tanta mercede or non impetro, ¶ Non è ch
149
1538
mercede or non impetro, ¶ Non è ch'ei non
150
1538
Non è ch'ei non si mostri almo e
151
1538
almo e sincero; ¶ Ma non iscorgo ancor con l
152
1538
Se in man prender non soglio unqua la lima
153
1538
Con occhio disdegnoso, io non adorno ¶ Nè tergo la
154
1538
incolta rima; ¶ Nasce perchè non è mia cura prima
155
1538
a ogni vigilia desta. ¶ Non ch'io sol pregi
156
1538
perchè la man santa non m'additi, ¶ Dicendo: Ecco
157
1538
Ecco la cieca che non scerse ¶ Fra tanti chiari
158
1538
mira il saggio, e non s'accende ¶ Al vero
159
1538
e frali. ¶ Ma se non puote gli occhi egri
160
1538
Ch'a uopo suo non l'usa, anzi a
161
1538
l mal per natura non gli annoia, ¶ E del
162
1538
ben per ragion piacer non hanno, ¶ Abbian almeno di
163
1538
sè stessa. ¶ SONETTO XV. ¶ Non dee temer del mondo
164
1538
si rinchiude e serra? ¶ Non preme il grave peso
165
1538
più pecca ed erra. ¶ Non giova saettar presso o
166
1538
divino amore ¶ Germini frutti, non labrusca e fronde. ¶ Ma
167
1538
sua fondata e vera, ¶ Non vuol con l'aspra
168
1538
questo ardire ¶ Lo veggia, non col mio, ma col
169
1538
col suo stesso amore. ¶ Non sarò carca allor di
170
1538
che per mia colpa non si stende ¶ A tanta
171
1538
or ne ritarda ¶ Che non s'infiamma ogni gelata
172
1538
e franco or più non geme ¶ Sotto l'incarco
173
1538
entro la mente; ¶ E non sì breve raggio, che
174
1538
lume il desio; ¶ Ma non ho da me forza
175
1538
onde l'altera ¶ Luce non scorga in lui più
176
1538
vola al ciel, per non cader tra via ¶ Preghi
177
1538
la morte dolce vita ¶ Non solo eternamente, ma in
178
1538
le ricchezze danno e non i merti, ¶ Oggi le
179
1538
l verde alloro. ¶ Ma non si corre a Dio
180
1538
Signor, la cui grandezza ¶ Non cape il primo suo
181
1538
che le turbe intorno ¶ Non fesser ombra al mio
182
1538
cinto ¶ Di speme, omai non più caduca e vana
183
1538
Del nostro corso, ma non volo ancora ¶ Per lo
184
1538
giri alle divine ¶ Stanze non entro in quella luce
185
1538
quasi secco umor verde non riede. ¶ Purgami sì, che
186
1538
m'assale e preme? ¶ Non è della rea pianta
187
1538
noi comparte ¶ Sempre con non men pia che giusta
188
1538
Per sua dolce mercè non per nostra arte; ¶ Invece
189
1538
vital conforto, ¶ S'ella non entra in quel securo
190
1538
a solo. ¶ Egli pietoso non risguarda il merto, ¶ Nè
191
1538
ch'ognor lo accende, ¶ Non come il nostro che
192
1538
che 'n ciel piglia non rende ¶ Alla memoria poi
193
1538
udirà crescer ognora. ¶ Occaso non vedrà, ma sempre in
194
1538
Che fortuna combatte e non si scioglie ¶ Dall'alte
195
1538
solo in voi risplende, ¶ Non mostra in terra i
196
1538
che 'l settim'anno ¶ Non s' udisser sì lunge
197
1538
intervallo il sole, ancor non fanno ¶ Più vile il
198
1538
D'arder sempre piangendo non mi doglio; ¶ Forse avrò
199
1538
ogn'altro eterno onore. ¶ Non cambierò la fè, nè
200
1538
luci vid'io, ma non mi spetro ¶ Da terra
201
1538
indietro ¶ Dall'opra, ove non giunge ingegno od arte
202
1538
fa beata; ond'io ¶ Non veggio il danno lor
203
1538
l mio tormento interno ¶ Non raffrena sperar, nè toglie
204
1538
martir dogliosa io vivo. ¶ Non sperava da te tormento
205
1538
t'era propizio, ¶ Perdute non sarian l'opime spoglie
206
1538
sarian l'opime spoglie. ¶ Non credeva un marchese ed
207
1538
dell'inferno arian placati! ¶ Non era tempio alcun che
208
1538
che de' miei pianti ¶ Non fosse madefatto, e non
209
1538
Non fosse madefatto, e non figura ¶ Che non avesse
210
1538
e non figura ¶ Che non avesse de' miei voti
211
1538
nel suo stato giace. ¶ Non nuoce a voi tentar
212
1538
Voi, spinti dal furor, non ripensando ¶ Ad altro che
213
1538
pellegrin, da cui novella ¶ Non cercassi saper, cosa per
214
1538
sendo vinta tal possanza. ¶ Non può dalli sinistri esser
215
1538
animoso alli gran fatti, ¶ Non temendo menar l'ardita
216
1538
ardir pronto e veloce: ¶ Non han con la fortuna
217
1538
Tu vivi lieto e non hai doglia alcuna; ¶ Chè
218
1538
fama il nuovo acquisto, ¶ Non curi farmi del tuo
219
1538
empio ¶ Morso il tempo non ponno omai levarvi ¶ D
220
1538
sì fida aita, ¶ Che non l'impediria l'ira
221
1538
me d'error disciolse: ¶ Non vivo io qui, lui
222
1538
Sì che tanto splendor non mi contenda? ¶ Temo sol
223
1538
maggior lume nel cielo ¶ Non mi fia noto, n
224
1538
saria morta già, se non che 'l core ¶ Si
225
1538
che lacrimar gli occhi non ponno, ¶ Nè d'altro
226
1538
quanto bramo ¶ L'ali non spiega, pur quando io
227
1538
in altro cor mai non fien giunte insieme. ¶ SONETTO
228
1538
tue tante vittorie, ¶ Unqua non mosse il piè felice
229
1538
leggiere ali, ¶ Ch'io non cadrò senza levarmi omai
230
1538
un sol pensiero ¶ Che non si volga a lui
231
1538
l'augello altier, che non si duole ¶ Scacciar lungi
232
1538
fiero ¶ Quel figlio, che non porta il vigor vero
233
1538
irato, ¶ A me cantar non lice il gran valore
234
1538
imperfetto ¶ Il sublime valor non si comprende. ¶ Ma poi
235
1538
ei sostenne. ¶ Chiamar qui non convien Parnaso o Delo
236
1538
piede uman per sè non sale. ¶ Quel sol che
237
1538
I nuovi cori e non le nove altere ¶ Sorelle
238
1538
e leggiere. ¶ E se non ch'ella è pellegrina
239
1538
sdegna. ¶ Quasi arbor che non vien da sua radice
240
1538
alme glorïose e conte. ¶ Non spero ornar le tempie
241
1538
dramma, nè scemar scintilla, ¶ Non ti sovvien, l'amico
242
1538
A VERONICA GAMBARA. ¶ Lasciar non posso i miei dolci
243
1538
pur contrario il fato, ¶ Non si discerne infin all
244
1538
tempo o di fortuna ¶ Non fia cangiato in me
245
1538
al mio petto; che non men sincero ¶ Del primo
246
1538
maggior mal riserba: ¶ Ma non trovando alfin ragion che
247
1538
cagion, cresce l'ardore; ¶ Non la mirando voi, che
248
1538
scorger ne par che non la finga, ¶ Ma sempre
249
1538
sole, ¶ Fate a chi non lo vide intera fede
250
1538
Quanto ei valse, e non men l'alma si
251
1538
ciel fatt'ogni stella. ¶ Non piango già il tuo
252
1538
così onorato festi, ¶ Che non fu ugual in questa
253
1538
LXXXVI. ¶ ARGOMENTO. ¶ Dice perchè non celebra la memoria del
254
1538
Fabrizio Colonna. ¶ S'io non descrivo in carte il
255
1538
consumi lagrimando in vano. ¶ Non perch'io toglia lume
256
1538
voler che la ragion non cura. ¶ Ben servo l
257
1538
son io, poi che non ho più presente ¶ La
258
1538
ognor, fermo il pensiero, ¶ Non fur l'altre di
259
1538
falso e leggiero, ¶ Se non fosser l'interne al
260
1538
l ciel sì largamente non comparte ¶ Le grazie sue
261
1538
mondo fra gli uman non fu giammai. ¶ SONETTO XCII
262
1538
virtù son regni veri, ¶ Non corona, nè scettro, o
263
1538
ferma in lui, per non veder men bella ¶ La
264
1538
la voce, e poi non ebbe ¶ Per sì bella
265
1538
vite manche e corte ¶ Non empie le bramose ingorde
266
1538
alta e superba ¶ Uopo non l'è ch'a
267
1538
Qui dal piacer uman, non già per fama ¶ O
268
1538
ch'or voi godete. ¶ Non ch'io pensi dar
269
1538
ch'un marmo breve ¶ Non chiuda il nome mio
270
1538
che innanzi a lui non sian di neve ¶ Tante
271
1538
sua immortal gloria ¶ Cader non può la mia depressa
272
1538
quel cieco voler, che non intende ¶ L'altiera luce
273
1538
forza in terra giacque. ¶ Non convien bel desir morte
274
1538
piacer l'avute pene. ¶ Non cede il carco, che
275
1538
ristrinse ¶ Maggior paura e non minor tormento. ¶ SONETTO CII
276
1538
penne, il mio valor non sale; ¶ Onde perder l
277
1538
tu solo ascendi. ¶ Desio non ho, ch'aspiri al
278
1538
cerchio invidia tal mai non sostenne, ¶ Che di fama
279
1538
all'incontra gli corse! ¶ Non cadde già, ma dal
280
1538
lieto fin predice. ¶ Chi non adora un valor senza
281
1538
valor senza uguale? ¶ Chi non contempla un sol che
282
1538
che sempre aggiorna? ¶ Chi non ammira sì nuova fenice
283
1538
l'alma omai che non sia sgombra ¶ Dal carcer
284
1538
al bel desire; ¶ Questo non è minor del proprio
285
1538
ben può nulla chi non può morire! ¶ SONETTO CVII
286
1538
CVII. ¶ Nella dolce stagion non s'incolora ¶ Di tanti
287
1538
gemme ed oro ¶ Spregiar non ti bastò, ch'altro
288
1538
in sì breve ora. ¶ Non era in mezzo l
289
1538
rotar del cerchio ornato. ¶ Non veggio cor più di
290
1538
e l'aer nero: ¶ Non scalda il fuoco, nè
291
1538
aggiunto, ¶ Fiso nel mio, non scorse il maggior sole
292
1538
fin del desiderio giunto, ¶ Non sofferse la gloria: onde
293
1538
è cagion ch'io non pèro. ¶ E se col
294
1538
Le moderne opre lor non fur men belle, ¶ Mostrasse
295
1538
l'immagin false or non dipinge ¶ Amor nella mia
296
1538
parte pur, che sa, non crede, ¶ L'opre, i
297
1538
il vede: ¶ Sa che non mai nella memoria riede
298
1538
terra far lunga dimora, ¶ Non per esser nel ciel
299
1538
d'ogni tempo intera: ¶ Non s'asconde la notte
300
1538
ombra della notte ei non si vede, ¶ Nè allor
301
1538
dal cui voler mai non si torse. ¶ Mille accese
302
1538
mali. ¶ Lassa, ch'io non fui teco al tuo
303
1538
udendo; in cui mai non s'estinse ¶ Quel chiaro
304
1538
altri semplici sensi, che non fanno ¶ Concordia, onde beltà
305
1538
che gentile alma accende, ¶ Non mi fur mai cagion
306
1538
ciel salita; ¶ Ma miracol non è, da tal si
307
1538
indi per Lete esser non può sbandita, ¶ E mia
308
1538
avvien che 'l martir non mi distempre, ¶ La cagion
309
1538
all'alme eterne fronde ¶ Non avrà invidia del ben
310
1538
viver più sereno. ¶ Chè non solo il paese u
311
1538
veggio ognor presente, ¶ Chè non me 'l vieta la
312
1538
L'esser meco talor non ti sia grave, ¶ Spirto
313
1538
Mosso d'alta pietà non move tardo ¶ Il sol
314
1538
raggio che 'l ciel non mi contende, ¶ Mi mostra
315
1538
te stessa l'impero. ¶ Non tempesta del mondo o
316
1538
alto intelletto; ¶ Ora intero non capo in minor petto
317
1538
sua età si dole. ¶ Non toglie la materia il
318
1538
condur questi al ciel non all'inferno, ¶ Lodar questa
319
1538
così temo 'l ciel non prenda a sdegno ¶ Voi
320
1538
preste! ch'a lui non contende ¶ Lo spazio il
321
1538
duol, che 'l cor non sempre intende ¶ Quanto lungo
322
1538
esempi che quaggiù lasciasti ¶ Non vedrà il tempo mai
323
1538
sì lodata cura, ¶ Sebben non giunge al segno, eterne
324
1538
Che sì bell'opre non fa più natura. ¶ SONETTO
325
1538
in fragil legno, ¶ E non ho più a guidarlo
326
1538
e l'aer pregno ¶ Non ho più aita. Anzi
327
1538
Anzi più ognor pavento, ¶ Non il dolce cantar d
328
1538
cantar d'empie sirene, ¶ Non il romper tra queste
329
1538
tra queste altere sponde, ¶ Non l'affondar nelle commosse
330
1538
pensier or con amari. ¶ Non fur sì larghi allor
331
1538
fè, d'inganni carco; ¶ Non vi fidate a quel
332
1538
s'affligge e dole, ¶ Non che quell'altra sia
333
1538
sia dal nodo sciolta. ¶ Non piange che 'l valor
334
1538
E perchè nel cammin non pieghi o cada ¶ Sotto
335
1538
cada ¶ Sotto il peso, non muovo il passo lento
336
1538
sì larga aprilla, ¶ Che non la fa maggior novel
337
1538
il cor, ch'altro non vole, ¶ E non per
338
1538
altro non vole, ¶ E non per giunger lume al
339
1538
l'affrena. ¶ Amaro lagrimar, non dolce canto, ¶ Foschi sospiri
340
1538
canto, ¶ Foschi sospiri e non voce serena, ¶ Di stil
341
1538
se colui, che qui non ebbe esemplo, ¶ Nel mio
342
1538
con suo grave martíre. ¶ Non fortuna d'altrui, non
343
1538
Non fortuna d'altrui, non propria stella, ¶ Virtù, celerità
344
1538
degno; ¶ Ch' uman merto non paga opre divine. ¶ SONETTO
345
1538
tue, mio lume eterno, ¶ Non diede il tempo o
346
1538
alte imprese accrebbe onore ¶ Non men che l'opre
347
1538
al tuo valore interno. ¶ Non tardaro il tuo corso
348
1538
chi lieto varca! ¶ Chè non sempre al principio il
349
1538
l'alma cinse, ¶ Che non pur mai di tanto
350
1538
l'aere d'intorno; ¶ Non s'allegra il cor
351
1538
e divin vostro stato ¶ Non son più a tanto
352
1538
ben qua giù gradita, ¶ Non manchi al cor fedel
353
1538
Che 'l proprio error non li scoperse il vero
354
1538
opre chiare d'altrui non ben seconde ¶ Seguon le
355
1538
il lume suo mirar non spera ¶ (Che nube spessa
356
1538
l volo audace suo non è qual era. ¶ Le
357
1538
l'onde. ¶ Se ciò non fusse, per la dolce
358
1538
altri il mio pensier non celo, ¶ Sciorre il tuo
359
1538
che qui di te non godo: ¶ Chè l'alma
360
1538
vita. ¶ SONETTO XVI. ¶ Come non depos'io la mortal
361
1538
l'esempio d'Elia, non con l'ardente ¶ Celeste
362
1538
tu sai che mai non torsi il piede ¶ Dal
363
1538
alma ti diede. ¶ Tempo non cangiò mai l'antica
364
1538
del cui poter morte non valse, ¶ Fa omai da
365
1538
di libertà già mai non calse, ¶ Anzi di ricovrarla
366
1538
frenando i sensi. ¶ Se non ti fa minor la
367
1538
le tue sante ¶ Membra non chiudo in puro argento
368
1538
Lasciar convenne: or più non m'assicuro: ¶ Chè 'l
369
1538
e 'l cielo oscuro ¶ Non ho chi m'apra
370
1538
chi m'apra e non ho chi m'allume
371
1538
i don più cari. ¶ Non fur le grazie parche
372
1538
rari. ¶ Più chiaro giorno non aperse il sole: ¶ S
373
1538
bei lacci m'avvolse ¶ Non mica i sensi semplici
374
1538
semplici e leggieri; ¶ Chè non sarebber or quei nodi
375
1538
lor simíl giammai morte non sciolse. ¶ Ella mi fe
376
1538
È tempo ormai, se non è pur passato, ¶ Che
377
1538
per più secoli nodrita. ¶ Non era a mezzo il
378
1538
cerca e brama ognor, non pur s'addita. ¶ Scarco
379
1538
l'altro mio più non contende, ¶ Ch'or lassù
380
1538
mi giova più che non m'offende. ¶ SONETTO XXXV
381
1538
Per fare una vendetta non più udita, ¶ Mi lascia
382
1538
sempre agli altri amare! ¶ Non furo ai bei desir
383
1538
guerra or breve pace! ¶ Non vuol che libertà mai
384
1538
Parmi che 'l sol non porga il lume usato
385
1538
intorno ¶ L'opre diverse, non convien che cange ¶ Il
386
1538
bassi e scarsi. ¶ Mentre non corre al glorïoso legno
387
1538
opra sol per amor, non per mercede, ¶ Onde ugualmente
388
1538
pensa che amaro ¶ Nascer non possa, anzi riceve e
389
1538
fochi più vivi. ¶ Onde non più rubello il desir
390
1538
ha maggior sete; ¶ E non sol fan le lor
391
1538
Entro e d'intorno, non ch'ei fosse oppresso
392
1538
intesa ¶ Dall'alma, che non senta unqua l'offesa
393
1538
Che l'alma allor non può per l'occhio
394
1538
se ben lampeggia, ¶ Pur non si mostra mai chiaro
395
1538
mi tiene involta! ¶ Onde non più da' rai foschi
396
1538
Sol per usanza, e non per quella prima ¶ Cagion
397
1538
ciel, e al cor non allo stil riguarda. ¶ SONETTO
398
1538
in quelle ardite imprese ¶ Non di saper, ma sol
399
1538
nostri egri desiri ¶ Tacendo, non spargesser pur di errore
400
1538
errore ¶ Quel seme che non mai frutto raccoglie; ¶ Ma
401
1538
Se il nudrimento suo non la rinforza. ¶ SONETTO CXCIV
402
1538
rinforza. ¶ SONETTO CXCIV. ¶ Qui non è il loco umíl
403
1538
Ho sol di me: non ch'io giungessi tardo
404
1538
ch'io giungessi tardo: ¶ Non è il tempo infelice
405
1538
che per fede ancor non ardo ¶ Com'essi, per
406
1538
All'alta luce sua non faccian ombra. ¶ E perchè
407
1538
quel chiaro splendore ¶ Passar non può, da te scaccia
408
1538
ed onori. ¶ SONETTO CXCVI. ¶ Non può meco parlar dell
409
1538
forza all'altra vita. ¶ Non ha discorso allor, mentre
410
1538
alma consente ¶ Che, se non si discioglia, almen s
411
1538
asconde sì ch'ella non vede, ¶ Nè sente altro
412
1538
Il nobil vostro spirto non s'è involto ¶ Fra
413
1538
pura, ¶ Più ch'io non posso dir, bella e
414
1538
ch'io riguardi e non ch'io ascolti ¶ Da
415
1538
Onde l'ardor divin non porge noia; ¶ Chè or
416
1538
in semplici parole, ¶ Che non giunser con arte forza
417
1538
il ver le vole, ¶ Non se ne sdegni il
418
1538
sì, ch'altra vaghezza ¶ Non può impedir la sua
419
1538
tant'altezza, ¶ Ch'uopo non ha di più ricco
420
1538
sacro impero. ¶ Onde poi non sarete o stanco o
421
1538
conte ¶ Ambe le glorie non vedute altrove; ¶ Della natura
422
1538
interna stanza, ¶ Ove albergar non puote immagin finta; ¶ Forse
423
1538
voglia spinta ¶ Che mai non s'empie, anzi ad
424
1538
ch'a dir grave non sia, ¶ Se questa in
425
1538
spirto degno. ¶ Sicch'io non già per dar luce
426
1538
Più dotto libro mai non vi s'aperse, ¶ Per
427
1538
vera ¶ Madre vive prigion, non l'è già tolto
428
1538
la novella tua madre non pèra. ¶ Tu per gli
429
1538
Del ciel cammini, e non più nebbia o pietra
430
1538
ch'un'altra mente ¶ Non la vedria; chè 'l
431
1538
lume ¶ M'avvezza, che non sempre il desir erra
432
1538
ch'al merto tuo non sono uguali. ¶ Ma pria
433
1538
Acquisti tal vigor, che non l'offenda ¶ Maggior di
434
1538
amante, ¶ Il natural desio non è cangiato ¶ D'amar
435
1538
Carità vera qui, che non si scema ¶ Pel variar
436
1538
Ch'a mio stato non lice, ergo 'l desio
437
1538
lieto mi prese, e non rispose ¶ Ai detti miei
438
1538
a sì novo cospetto ¶ Non mi fu dunque la
439
1538
il nostro ver sostegno. ¶ Non fu alle sante spalle
440
1538
la sua fe secura, ¶ Non volse 'l piè fedel
441
1538
dolor per frutto colse. ¶ Non squarciò nube mai con
442
1538
vero amante grato, ¶ Che non il merto in noi
443
1538
bella al ciel rivolta, ¶ Non più del mondo immagin
444
1538
sentiero ¶ Mostrò le spalle, non cred'io che volga
445
1538
MORTE DEL CARDINAL CONTARINI. ¶ Non prima e da lontan
446
1538
vivo ardor da me non parte, ¶ Nè puote il
447
1538
di quel vero ben non vede o intende ¶ Una
448
1538
l'imperfetto uman, lavar non ponno ¶ Le macchie al
449
1538
lei Roma superba. ¶ Chè non sol tien del gran
450
1538
pianta. ¶ E voi, lieta non men che cara e
451
1538
lei cui par, Febo, non puoi ¶ Veder qua giù
452
1538
tai disciolse che chiamar non vale! ¶ Ma quanto fece