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esplorazioni verbali


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Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «non»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
ei brancicava, e, folle! ¶ Non s'accorgea che alle
2
1867
Una volta seguir tu non solevi ¶ La greggia, ma
3
1867
io lo schernìa: Ciclope, ¶ Non eran dunque amici d
4
1867
potrìa. ¶ Ma questo dir non valse ad acchetarmi, ¶ E
5
1867
uom di gran valore, ¶ Non un nano, un imbelle
6
1867
il gran Nettuno ¶ Renderti non potrà la spenta luce
7
1867
Laerte, ¶ Più la patria non vegga. E s'è
8
1867
fuori un'aura sola ¶ Non n'uscìa. Ma di
9
1867
il timone, e mai non volli ¶ Al pilota affidarlo
10
1867
lontano, ¶ Ché a me non lice dar soccorso ad
11
1867
doppia un uomo ¶ Che non dormisse aver potrìa mercede
12
1867
in quel porto ¶ Mai non ingrossa, ed era il
13
1867
ciel tranquillo. ¶ Io però non v'entrai, la mia
14
1867
dai monti alla città. Non lungi ¶ Dalle mura incontrâr
15
1867
grandinar de' sassi, ¶ Ma non un solo si salvò
16
1867
roda, innanzi tempo ¶ Scender non lice alla magion di
17
1867
E di grato lïeo, non si permetta ¶ Che il
18
1867
E donde l'Austro non sappiam, né dove ¶ Sotto
19
1867
resta, e ch'io non veggo. ¶ Dalla cima d
20
1867
Ninfa ¶ Sconsigliati seguìan; ma non l'accorto ¶ Eurìloco, temendo
21
1867
sopisse del terren natìo. ¶ Non appena vuotata ebber la
22
1867
ei mi dicea: ¶ Deh! non forzarmi, o del gran
23
1867
fra queste balze, ¶ Che non conosci, così solo errando
24
1867
Perché il farmaco mio non lo consente. ¶ Quando poi
25
1867
ella ti giuri ¶ Di non tenderti insidie, allor che
26
1867
avea. Lo bevo, e non mi nuoce. ¶ Mi tocca
27
1867
Questo licor bevesti, e non ti nocque: ¶ Io ne
28
1867
amplessi il core? ¶ No, non sarà che teco io
29
1867
mi corchi, ¶ Se pria non giuri per l'inferno
30
1867
l'inferno Stige ¶ Che non mi tenderai novella insidia
31
1867
io pensoso e mesto ¶ Non mi curava della mensa
32
1867
e belli ¶ E vigorosi. Non tardâr gli amici ¶ A
33
1867
consola ¶ (Dicean) che più non ne potrìa la vista
34
1867
città, divino Ulisse, ¶ Deh! non t'incresca di lasciar
35
1867
rispose dalle crespe chiome, ¶ Non io, vostro malgrado, in
36
1867
via, ¶ Se ancor pilota non drizzò la prora ¶ Al
37
1867
figlio di Laerte, Ulisse, ¶ Non ti crucciar, se non
38
1867
Non ti crucciar, se non avrai per quelle ¶ Aque
39
1867
vani capi, ¶ Fin che non abbia il buon Tiresia
40
1867
obbedir. Ma quinci ancor non tutti ¶ Io potei salvi
41
1867
negra agna legati, ¶ Precedendo non vista. E chi potrebbe
42
1867
occhio del Sol mai non la guarda, ¶ Sia ch
43
1867
l'anima d'Elpenore, non anco ¶ Onorato d'esequie
44
1867
me, fa' ch'io non giaccia ¶ Senza onor di
45
1867
Se l'ira provocar non vuoi di Giove. ¶ Ah
46
1867
poni; ¶ E va', finché non giunga ad una gente
47
1867
gente ¶ Che visto mai non abbia il mar pescoso
48
1867
mar pescoso, ¶ Che sal non mesce ai cibi, e
49
1867
grande Enosigeo, ¶ Io questo non farò. Tali promesse ¶ Poco
50
1867
scaltrito fabbro, ¶ Contrastar più non posso al tuo desìo
51
1867
Spero che a lui non fia discaro il dono
52
1867
perché, libando agl'Immortali, ¶ Non passi giorno ch'egli
53
1867
ch'egli a me non pensi. ¶ Disse; ed Arete
54
1867
gustato ¶ Un tal conforto non avea dal giorno ¶ Che
55
1867
toccar la cetra, ¶ Ché non a tutti ciò ch
56
1867
canzone ¶ Incominciò, di lagrimar non cessa ¶ Il forestiero, come
57
1867
sia ciascuno, l'ospite non meno ¶ Di noi che
58
1867
bei presenti. A chi non sia d'umani ¶ Sensi
59
1867
buono o tristo, ¶ Alcun non vive che non abbia
60
1867
Alcun non vive che non abbia un nome, ¶ E
61
1867
e di timoni ¶ Uopo non hanno le feacie navi
62
1867
dicea. Ma cómpia ¶ O non cómpia Nettuno, il re
63
1867
qualche amico illustre? ¶ Ché non è d'un fratello
64
1867
vino. ¶ No, più grato non havvi e più giocondo
65
1867
scampo. Tuttavia le navi ¶ Non lasciâr quella rada, anzi
66
1867
punta ¶ Della Malea respinto non m'avesse ¶ L'ira
67
1867
Costoro ¶ Di mal talento non diêr segno ai nostri
68
1867
favor degli Dei, campo non ara ¶ Ed albero non
69
1867
non ara ¶ Ed albero non pianta. Il lor terreno
70
1867
Piogge feconda. Leggi essi non hanno, ¶ Non pubblici consessi
71
1867
Leggi essi non hanno, ¶ Non pubblici consessi; ma sui
72
1867
altri si cura. Indi non lunge ¶ In faccia al
73
1867
pastori, ¶ Essa bifolchi mai non vede; e giace ¶ Non
74
1867
non vede; e giace ¶ Non seminata, non arata, e
75
1867
e giace ¶ Non seminata, non arata, e sola ¶ Vi
76
1867
la belante capra. ¶ Navi non hanno dalle pinte prore
77
1867
commodo e tranquillo, ¶ Che non ha d'uopo di
78
1867
ascosa. ¶ L'isola alcun non vide, alcun l'oscuro
79
1867
alcun l'oscuro ¶ Flutto non vide, che battea la
80
1867
aspettar l'Aurora. ¶ Ma non tosto l'Aurora in
81
1867
Noi ci corcammo; ma non tosto in cielo ¶ La
82
1867
amici, ¶ Fin ch'io non torni; ché all'opposto
83
1867
lido, ¶ Sopra un'altura non discosta un'ampia ¶ Grotta
84
1867
o delle fanti ¶ Mai non conobbe, solo a lui
85
1867
incontrato. All'antro ascesi, ¶ Non vi trovammo Polifemo, uscito
86
1867
saggio ¶ Consiglio, ahi lasso! non seguii, bramoso ¶ Di parlar
87
1867
gioconda a tutti ¶ Rïuscir non dovea la sua comparsa
88
1867
a trafficarvi forse? ¶ O non piuttosto, a guisa di
89
1867
salvai ¶ Con questi pochi. - Non risponde il mostro, ¶ Ma
90
1867
avviso mutai; perché sfuggiti ¶ Non saremmo per questo a
91
1867
a cruda morte, ¶ Rimover non potendo il masso enorme
92
1867
scelto ¶ Io stesso avrei. Non era ancor la luce
93
1867
perché all'opra alcuno ¶ Non mi fallisse. Benché verde
94
1867
mi uccide a tradimento, ¶ Non con la forza. - Se
95
1867
mal che soffri, ¶ E non ti resta che pregar
96
1867
stalle ¶ Belavano le pecore non munte, ¶ Che di latte
97
1867
eroe sin ch'ei non ebbe ¶ Alfin raggiunta la
98
1867
l'incontri de' Feaci, ¶ Non lo molesti con domande
99
1867
i passi miei, ¶ E non guardar, né interrogar nessuno
100
1867
nessuno; ¶ Ché gli ospiti non tiene in molto onore
101
1867
fervido l'amò, che non v'ha donna ¶ Più
102
1867
l'ingresso, ¶ A morte non soggetti, né a vecchiezza
103
1867
E questo ov'ei non fosse ¶ Dell'Olimpo un
104
1867
degli Eterni maturato. ¶ Raro non è che scendano ai
105
1867
incontra per via, perché non meno ¶ Che quella de
106
1867
mano io stenda, ¶ Ché non v'ha cosa più
107
1867
Che porti indosso? e non se' tu qui giunto
108
1867
da vecchiezza immune; ¶ Ma non per questo mi sedusse
109
1867
a quella vista; ma non era ¶ Colma ancor la
110
1867
cortese ¶ La mia figlia non fu, che al nostro
111
1867
che al nostro albergo ¶ Non ti condusse con le
112
1867
prima supplicando ¶ Chiedevi ospizio. - Non volerne, o sire, ¶ La
113
1867
suo vedendomi, tu seco ¶ Non ti sdegnassi; perocché ben
114
1867
ché i nocchier feaci ¶ Non pure a' lidi tuoi
115
1867
e pieno il fòro, ¶ Non pochi avendo il generoso
116
1867
ospite, che ancora io non conosco, ¶ Né so s
117
1867
il suo desìo. ¶ Mai non giunse al mio tetto
118
1867
patimenti affievolito, ¶ Perché cosa non v'ha del negro
119
1867
Ospite, affè che tu non rassomigli ¶ Ad uom di
120
1867
un Alcide il cor non hai. ¶ Tu superbo parlasti
121
1867
figlio ¶ Di Laerte sclamò. Non tutto a tutti ¶ Giove
122
1867
lacerato. Novo, io no, non sono, ¶ Come tu cianci
123
1867
ludi; ed anzi, ¶ Io non l'ascondo, fui de
124
1867
ché de' tuoi rivali ¶ Non sarà chi ti passi
125
1867
solo ¶ Laodamante; ché pugnar non lice ¶ Con chi n
126
1867
E del suo meglio non curante, è quegli ¶ Che
127
1867
l'ospite suo ¶ Sfidar non teme, Ma degli altri
128
1867
degli altri alcuno ¶ Io non escludo: non perché li
129
1867
alcuno ¶ Io non escludo: non perché li sprezzi, ¶ Sì
130
1867
Quanto valga pur io. Non ha certame, ¶ Gioco non
131
1867
Non ha certame, ¶ Gioco non ha, che a me
132
1867
A saettarla intenti. Io non cedea ¶ Che a Filottete
133
1867
nutre, superar mi vanto. ¶ Non però cimentarmi avrei voluto
134
1867
casa a tarda età non venne ¶ Lo smisurato Eurito
135
1867
vibro meglio, che vibrar non sappia ¶ Altri uno strale
136
1867
folle, o vano cianciator non sia, ¶ Più non t
137
1867
cianciator non sia, ¶ Più non t'insulti. Or porgi
138
1867
ed alla lotta ¶ Prodi non siam; ma il piede
139
1867
ospite narrerà, che noi non siamo ¶ Solo nell'arte
140
1867
Se infermo io sono, non è mia la colpa
141
1867
qualcun li sciolga. ¶ Tuttavia non sarà ch'io mai
142
1867
il genitore ¶ Tutti pria non mi rende i nuzïali
143
1867
dell'arco Apollo; ¶ Ma non le Dive, nelle proprie
144
1867
dir gli Eterni; ¶ Ma non rise Nettuno, e al
145
1867
la vezzosa Ninfa ei non amava, ¶ E con lei
146
1867
invia, ¶ Varcano appena? Ah! non fia mai ch'io
147
1867
legno, se tu pria non giuri ¶ Che qui non
148
1867
non giuri ¶ Che qui non si nasconde un qualche
149
1867
Dei), che in me non cova ¶ Pensier d'inganni
150
1867
equa, e pietosa ¶ Anima, non di ferro, in petto
151
1867
beltà contender possa. ¶ Deh non volerti adirar meco, o
152
1867
L'accorto Ulisse replicò. Non veggo ¶ Io forse quanto
153
1867
Chiglia di nave mercantil non compie, ¶ Avea finita la
154
1867
mali; e tuttavolta ¶ Ancor non poco a tollerar gli
155
1867
a Troia! ¶ Ah perché non son io caduto il
156
1867
Ma la fida zatta ¶ Non dimentica Ulisse in quell
157
1867
avrai la vita. ¶ Ma non appena sarai sceso al
158
1867
La fida zatta. Ma non io per ora ¶ L
159
1867
poi ch'altro allor non resta ¶ Miglior partito. ¶ Mentre
160
1867
Feacia terra; e pur non tutti, io credo, ¶ Ivi
161
1867
canute spume. ¶ Ivi porto non era o seno adatto
162
1867
essa m'avvicino, ¶ Ora non so come toccarla io
163
1867
l'ossa infrante, ¶ Se non gli avesse Pallade Minerva
164
1867
onta al destin, se non l'avesse ¶ Inspirato la
165
1867
rugiada alle affralite membra ¶ Non mi rechino offesa; ché
166
1867
bosco s'avvia, che non lontano ¶ Dall'aqua sovra
167
1867
folti, ¶ Che raggio mai non vi poté di Sole
168
1867
della fiamma ¶ Che raccender non puote al fuoco altrui
169
1867
che le belle ¶ Vestimenta non curi, or che vicino
170
1867
lungo, ¶ Il credi, tu non resterai fanciulla. ¶ Vanne dunque
171
1867
è questo lontano, e non s'addice ¶ Alla figlia
172
1867
furor di vento ¶ Mai non lo scuote, né la
173
1867
la fanciulla, e dice: ¶ Non è ver, padre mio
174
1867
nel mirarla il core: ¶ Non altrimenti in mezzo alle
175
1867
lido ¶ Atterrite fuggîr; ma non la bella ¶ Figlia d
176
1867
gli additi, ¶ Il misero non sa. Poi si decide
177
1867
che seco la fanciulla ¶ Non s'adirasse a stringerle
178
1867
Umana creatura io mai non vidi ¶ Che ti somigli
179
1867
a te, regina, e non ardisco ¶ Abbracciarti i ginocchi
180
1867
Ché ancor riposo aver non credo, e molto ¶ Dai
181
1867
la concordia alberghi; ¶ Poiché non v'ha più bella
182
1867
Straniero, poi che folle non mi sembri, ¶ Né povero
183
1867
credete voi forse? Ancor non nacque, ¶ E certo mai
184
1867
nacque, ¶ E certo mai non nascerà, chi porti ¶ Guerra
185
1867
Padre de' Numi, e non v'ha dono ¶ Picciolo
186
1867
Picciolo sì, che lor non torni accetto. ¶ Su via
187
1867
Fin che voi restate ¶ Non io mi laverò, perché
188
1867
io mi laverò, perché non lice ¶ Che un uom
189
1867
fantesche, Udite, ¶ Udite, esclama. Non è ver che in
190
1867
mai dal fianco ¶ Staccarsi non vorrà. Ben si conviene
191
1867
un uom l'amplesso ¶ Non tema sostener prima che
192
1867
nappo in mano. ¶ Tu non volgerti a lui; ma
193
1867
se un empio detto ¶ Non gli uscìa dalle labbra
194
1867
stava, ¶ Perché l'Atride non giungesse occulto ¶ A schiacciar
195
1867
In alti lai, più non potea la vita ¶ Né
196
1867
Che a nulla ormai non giova, e ad Argo
197
1867
cara ¶ Natìa contrada riveder non puote, ¶ Perché nave non
198
1867
non puote, ¶ Perché nave non ha, non ha nocchieri
199
1867
Perché nave non ha, non ha nocchieri, ¶ Che sul
200
1867
mai neve, mai colà non cade ¶ Pioggia, né lungo
201
1867
me ti risovvenga. ¶ Deh, non voler ch'io più
202
1867
corsieri ad Itaca petrosa ¶ Non condurrò. Li serba a
203
1867
verdi prati in Itaca non sono ¶ Per corridori, ma
204
1867
e muli adulti, ¶ Ancor non domi, che aggiogar vorrei
205
1867
fosse il garzone, e non a Pilo; ¶ E sorto
206
1867
Penelope segreta ¶ La trama non restò. L'avea dall
207
1867
A lei correa, che non appena il vide ¶ Apparir
208
1867
ambir la mano mia, non vanno altrove ¶ A banchettar
209
1867
e ch'egli mai non fece ¶ Ad uom con
210
1867
empïr di pianto, e non potea ¶ Formar parola. Alfin
211
1867
fati occulti, ¶ Io, regina, non so. - Così dicendo ¶ Da
212
1867
il core, ¶ Più riposo non ha, né più seduta
213
1867
il curvo legno, ¶ Perché non siete alla mia stanza
214
1867
lasci, omai, regina, ¶ Tacer non posso. Tutto io seppi
215
1867
direi prima che sorta ¶ Non fosse in ciel la
216
1867
Al tuo bel viso non recassi oltraggio. ¶ Or via
217
1867
Tanto d'Arcesio ancor non è la stirpe, ¶ Che
218
1867
stirpe, ¶ Che in Itaca non resti alcun rampollo ¶ Delle
219
1867
Prepara la regina, e non sospetta ¶ Che di suo
220
1867
Così diceano i Proci, non sapendo ¶ Che a lei
221
1867
folli, dal gridar, ché non v'ascolti ¶ Alcun di
222
1867
sue stanze, cibo più non gusta, ¶ Più non gusta
223
1867
più non gusta, ¶ Più non gusta bevanda. E come
224
1867
gran tempo ¶ Ch'io non ti veggo, così lunge
225
1867
unico figlio, ancor fanciullo, ¶ Non uso alle fatiche, e
226
1867
sia morto io dir non posso, ¶ Rispose l'ombra
227
1867
mansueto ¶ Alcun re più non sia, ma crudo, iniquo
228
1867
Navi e nocchieri ¶ Egli non ha, che il guidino
229
1867
nembi le rispose. ¶ Forse non hai tu stessa risoluto
230
1867
Laerte figliuol partir consenta. ¶ Non l'accompagni degli Eterni
231
1867
d'Ilio recati ei non avrìa ¶ Se con l
232
1867
dall'altro soggiorni. Ivi non era ¶ Di Laerte il
233
1867
questo ¶ Povero ostello frequentar non usi. ¶ Parla, o divino
234
1867
E chi vorrebbe, ¶ Se non costretto, valicar sì vasto
235
1867
Pelago, dove una città non sorge, ¶ Né fuma un
236
1867
lontano ¶ Dalla patria perir non deve Ulisse. ¶ A quell
237
1867
nodi ¶ Dunque una Diva non potrà, che tosto ¶ Voi
238
1867
Tuttavolta se altrui cozzar non lice ¶ Col gran Giove
239
1867
al mar s'affidi, ¶ Non io per certo nave
240
1867
replicò Mercurio, ¶ E teco non s' adiri il gran
241
1867
sua terra ¶ Egli più non vedrà. D'altro io
242
1867
che, se il grido ¶ Non mente, ha già tre
243
1867
lui più prode. ¶ Forse non era in Argo Menelao
244
1867
breve io ti dirò. Non sono ¶ Molto dal ver
245
1867
nella sua casa Egisto, ¶ Non un pugno di terra
246
1867
merci oppresse. ¶ Ma tu non imitarlo, amato figlio, ¶ Né
247
1867
tempesta, ¶ Uom di ritorno non ha speme: orrendo ¶ Sterminato
248
1867
lune ¶ Ala d'augel non varca. A lui tu
249
1867
di quel saggio mai non mente il labbro. ¶ Tacque
250
1867
l'ombre di seder non lice. ¶ A que' detti
251
1867
alla spiaggia! Un poveretto ¶ Non son io, di mantelli
252
1867
vivranno i figli miei, non fia ¶ Che la mia
253
1867
andrò, d'un mio non lieve, antico ¶ Censo al
254
1867
timor, né codardìa ¶ Mai non sarà che nel tuo
255
1867
che un anno ancor non compia. ¶ Disse; e Minerva
256
1867
in via si ponga. ¶ Non indarno ei parlò. Subitamente
257
1867
tarda età gli nacque, ¶ Non avendo gli Eterni a
258
1867
Boete, gli rispose, ¶ Già non eri tu scemo; e
259
1867
ché di progenie oscura ¶ Non uscite voi certo, e
260
1867
di ricchezze, a me non cale. Io molto ¶ Su
261
1867
Fra i tesori io non sono. E voi per
262
1867
arredi prezïosi adorna. ¶ Ma non io mi dorrei, se
263
1867
ma di tutti insieme ¶ Non mi cruccio così, come
264
1867
né donna a donna ¶ Non somigliò, come un di
265
1867
E come il figlio ¶ Non sarebbe di lui? Mentre
266
1867
genti, ¶ Marzïal Menelao, tu non errasti, ¶ Eccoti innanzi di
267
1867
da poco arrivato, ei non osava ¶ La tua voce
268
1867
giovinetto nel deserto ostello, ¶ Non altrimenti del lontano Ulisse
269
1867
amara stilla ¶ Le palpebre non bagna: anco se spenta
270
1867
orecchio ¶ Al mio parlar. Non io del grande Ulisse
271
1867
il consiglio; ¶ Ma giammai non m'avvenni in chi
272
1867
man forte, ¶ E più non la ritrasse, finché Palla
273
1867
ritrasse, finché Palla ¶ Te non ebbe dal legno allontanata
274
1867
involarlo da crudel destino ¶ Non sien bastati! Ma condurci
275
1867
al nostro ¶ Letto ormai non vi spiaccia, ove possiamo
276
1867
Or lo rimembra, e non celarmi il vero. ¶ Mise
277
1867
codardo ¶ Seme de' Proci non paventa il letto ¶ Salir
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Proteo marino, che giammai non mente. ¶ Me desïoso di
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le sacre ¶ Vittime io non avea sui loro altari
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mancato, ¶ Se ad aiutarci non venìa pietosa ¶ Idotea, del
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i tuoi compagni, ancor non pensi ¶ A lasciar queste
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sia, tosto io risposi, ¶ Non è per mio voler
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perché l'astuto veglio ¶ Non mi discopra e dalle
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lungo arrestato, e che non veggo ¶ Fine all'indugio
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Dall'Egitto salpar tu non dovevi ¶ Anzi che avessi
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e gli amici riveder non possa, ¶ Se non risali
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riveder non possa, ¶ Se non risali di quel sacro
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un sacrifizio ¶ Ivi prima non faccia a tutti i
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E la trama sottil non si scomponga) ¶ Questo funereo
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finché in lei consiglio ¶ Non muta il cielo. Forse
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tua casa i Proci ¶ Non usciranno prima che la
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che la destra ¶ Ella non abbia ad alcun d
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partendo. ¶ No, tal comando non sarà che ascolti ¶ Ella
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figlio. E dove questo ¶ Non vi talenti, ritornar potrete
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periglio. Il Laerziade Ulisse ¶ Non è da noi lontano
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le infauste voci ¶ Or non udremmo, con che vai
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infiammando, ¶ Da cui forse non lieve in tuo segreto
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illustre genitor conviene. ¶ Ma non sarà che pria lascino
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perché nessuno, ¶ Nessun temiamo, non l'insano vecchio ¶ Che
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presagi al vento sparge, ¶ Non l'altero garzon che
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compir Penelope ricusi. ¶ Altrove non andrem di sposa in
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comandi. Alzossi, e disse: ¶ Non sien pietosi, non sien
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disse: ¶ Non sien pietosi, non sien giusti e prodi
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Anzi padre benigno. Io non accuso ¶ I petulanti Proci
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al ritorno ¶ Dell'eroe non pensando, il focolare ¶ Ne
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che il figlio suo ¶ Non osate aiutar d'una
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Io te n'accerto, non andrà fallito, ¶ Se tu
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congiure a lor talento: ¶ Non san gli stolti che
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o svergognati, ¶ A me non lice. E non vi
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me non lice. E non vi basta adunque ¶ Avermi
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va solcando, l'onda non l'inghiotta ¶ Al par
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perigli ¶ Del negro mare non fidarti invano. ¶ Deh ti
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voler d'un Nume ¶ Non lascio questa casa. Or
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Che se di me non chiede, o da qualcuno
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chiede, o da qualcuno ¶ Non sa la madre che
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leggiadro suo viso onta non rechi. ¶ Così disse; e
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primo gli accenti io non ardisco. ¶ Ciò non t
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io non ardisco. ¶ Ciò non t'affanni, ripigliò Minerva
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Dei; ché lor malgrado ¶ Non ti figliò la madre
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figliò la madre e non ti crebbe. ¶ In ciò
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d'etade ei parmi ¶ Non maggior della mia: ricevi
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solo di mio padre ¶ Non piacque a Giove rivelar
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rivelar la morte, ¶ E non sappiam, se trucidato in
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l'infelice or più non vive. ¶ Né t'arresti
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Antiloco mio figlio, che non meno ¶ Avea rapido il
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mare dagli Achei sofferte, ¶ Non basterebbe un lustro intero
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Ai loricati Achei, perché non tutti ¶ Eran giusti e
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che per mortal voto non cangia ¶ In un giorno
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sponde alfin discesi; ¶ E non conobbi allor qual degli
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voi, quantunque ¶ Così lontani, non sarà, cred'io, ¶ Come
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vi commette. Or dimmi ¶ Non hai tu resistito? o
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de' suoi prodi, Ulisse ¶ Non punisca i malvagi! Oh
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amor), certo costoro ¶ Più non udresti favellar di nozze
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buon Nelide, e tanto ¶ Non lice a me sperar
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lo stesso ¶ Gran Saturnio non può, quando la Parca
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Mentore, più di lui non si favelli, ¶ Disse allora
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itaco eroe, sin che non ebbe ¶ Alfin raggiunto il
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A quel consiglio ¶ Ei non prestava orecchio; ed or
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colga la Parca. E non ti move ¶ Pietà di
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ne' suoi segreti alberghi. ¶ Non l'uccise il divino
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al patrio lido, ¶ Perché non mandi all'isola d
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de' rivali il forestiero ¶ Non molestasse, e dell'assente
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disse: ¶ Ospite mio, se non ti rechi offesa ¶ Il
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sai tu perché costoro ¶ Non d'altro han cura
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Oh s'ei tornasse! non aurati fregi, ¶ Non tuniche
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tornasse! non aurati fregi, ¶ Non tuniche leggiadre alla persona
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città da lunga ¶ Stagion non viene, e vive acerba
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divo Ulisse ¶ Morto ancora non è, ma, suo malgrado
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profeta il nome ¶ Io non m'arroghi. A lungo
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ancora in bando ¶ Restar non può l'eroe, con
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achivi. Ma d'allor non vidi ¶ Ulisse io più
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mi dice; ¶ Altro io non so, perché a nessuno
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conosca. ¶ Ah! perché figlio non son io d'un
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sono de' viventi. ¶ Sangue non vile dunque hai tu
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qui raccolta? Genïal convegno ¶ Non parmi, dove paghi ognun
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il nome pure ¶ Più non v'ascolti dell'eroe
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immonde ¶ Arpìe rapito, Ulisse, non veduto, ¶ Non soccorso, morì
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rapito, Ulisse, non veduto, ¶ Non soccorso, morì di morte
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Sospirano la mano. Ella non compie ¶ E non ricusa
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Ella non compie ¶ E non ricusa le abborrite nozze
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che il prudente ¶ Ilo non diede per timor de
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Omai fanciullo ¶ Tu più non sei, né in fanciulleschi
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passar ti lice. Oh! non è forse ¶ A te
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ad ospite sì degno. ¶ Non trattenermi, ripigliò la Diva
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la Diva, ¶ Che tardar non mi lice un solo
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e che con altro ¶ Non men pregiato ricambiar lo
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il figlio: ¶ Madre, perché non vuoi che il gentil
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O madre mia; ché non fu solo Ulisse, ¶ Ma
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t'inspira. Ah Giove non consenta ¶ Ch'io mai
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Una sciagura ¶ Esser re non cred'io; ché venerati
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alberghi ¶ Hanno soggiorno. Ma non pochi sono, ¶ E giovani
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Egli d'uom vile non avea sembianza. ¶ E l
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ritorno è spenta. ¶ Più non curo messaggi e più
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curo messaggi e più non credo ¶ Degl'indovini alla
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Dea suggerito, e mai non dorme. ¶ LIBRO SECONDO ¶ Come
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in quel che più non ha sempre ei s
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Poiché Ulisse partì, mai non si tenne ¶ In Itaca
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parlò: Di qui lontano ¶ Non è, buon veglio, chi
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doglia il cor trafitto. ¶ Non di nemico che su
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che su noi veleggi, ¶ Non di pubblici casi, o
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Icario suo padre alcun non osa, ¶ Che la dote
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frenar li saprìa, qui non si trova, ¶ E a
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bramerei, la forza ¶ Ancor non basta e il senno
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immoti, ¶ Con aspri accenti non ardìano i Proci ¶ Fargli
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prenci ¶ E lui decisa non sarà la lite. ¶ Ciò
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e nondimeno ¶ Anch'egli non poté fuggir da morte
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agli orgogliosi ¶ Proci dinanzi non andar col viso ¶ Di
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e d'unguenti ah non parlarmi, ¶ Eurìnome! dicea la
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forse mai l'egual non visse. ¶ In questo dir
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e il soffri? e non t'accorgi ¶ Che sul
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del tuo sdegno io non m'adonto, ¶ Rispondea l
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discerno; ¶ Ma tutto oprar non m'è concesso, e
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solo io sono, ¶ E non ho chi m'aiuti
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per colpa ¶ Di costor non avvenne; ed anzi il
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sostenersi ¶ Su le gambe non può, né far ritorno
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banchettar verrebbe; ¶ Perché donna non v'ha che a
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mi parlò: Donna, io non credo ¶ Che tutti illesi
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più valente ¶ Tu pria non abbia per tuo sposo
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qui volessero gli amanti, ¶ Non io mi stancherei, che
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Tuttavia l'ingrata ¶ Mai non entrò di sua tristezza
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certo deliri. E che non esci ¶ A giacer co
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di lui più forte non ti rompa ¶ Le tempia
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vero. ¶ Ma l'eroe non si mosse, e de
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senti e teso il non mai sazio ventre. ¶ Eurimaco
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un vil ghiottone ¶ Tu non saresti di chiamarmi ardito
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Principi adunque e insolentir non cessi? ¶ O tu pazzo
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noi venuto ¶ Quel vagabondo! Non sarìa qui sorto ¶ Tanto
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v'aggrada, ¶ Ch'io non vi scaccio. - Si mordean
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alzando, ¶ Anfinomo dicea: Deh! non si renda ¶ A giusto
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al suo tetto e non al nostro ei venne
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DECIMONONO ¶ Ma dalla reggia non uscì l'eroe, ¶ E
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Sì, che più quelle non parean che Ulisse ¶ Avea
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da troppo ¶ Vino infiammati, non veniste a lite, ¶ Ferendovi
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in loco recate, ove non giunga ¶ Il vapor della
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ti farà lume, se non vuoi ¶ Ch'escano le
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alla mia mensa ¶ Restar non deve inoperoso. - Uditi ¶ Questi
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Ulisse: ¶ Taci, e più non cercar. Questi portenti ¶ Oprar
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perché le guance ¶ Più non ho fresche, e rozzo
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alla mia soglia ¶ Mai non comparve, che digiun partisse
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pari un Dio sparir non faccia ¶ Dal viso la
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prode Ulisse ¶ In Itaca non torni. E dove all
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cresciuto a segno, ¶ Da non patir che nel suo
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donna, ¶ Lingua mortale proferir non osa ¶ In tuo biasmo
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virtuose e liete. ¶ Ma non voler che della stirpe
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mia, perché il ricordo ¶ Non inaspri il dolor che
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a Laerte (ed io non l'abbia ¶ Ordito invano
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io mi sottragga ¶ Veder non so, né so trovar
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Ché d'un macigno non uscisti, io credo, ¶ Né
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a lui d'età non solo, ¶ Ma di valor
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salvò dell'Amniso; ove non lunge ¶ Un antro sacro
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le donne ¶ Maravigliando. Ma non so se quelle ¶ Eran
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fermaglio. Ah ch'io non deggio ¶ Mai più vederlo
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a te d'andarvi non piacesse, ¶ Io v'entrerò
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Io v'entrerò; ma non voler qui troppo ¶ Indugiar
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Indugiar, ché, vedendoti qualcuno, ¶ Non ti scacci o percuota
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io dopo verrò. Nuovo non sono ¶ Alle percosse ed
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1867
altre aggiungerò. Ma forza ¶ Non ho che basti a
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bella, o se infingardo ¶ Non fosse, come i cani
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ch'io più veder non deggio. ¶ Oh! se di
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e le indolenti ancelle ¶ Non si curan di lui
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1867
se del padrone ¶ Più non ode la voce; ché
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prosapia ¶ Egli si vanti, non ancor conosco. ¶ Tacque Melanzio
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appestano le mense? E non ti basta ¶ Che consumino
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tu sei, ma saggio non favelli. ¶ Nessun per fermo
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1867
stranier, che al pubblico non giovi, ¶ Come indovino, o
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desìa ciascun, ciascuno invita, ¶ Non un vil mendicante o
447
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piene mani, ¶ Ch'io non tel vieto, anzi il
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1867
miei servi. ¶ Ma questo non farai, perché fu sempre
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tre Lune almeno ¶ Sbucar non si vedrìa dalla sua
450
1867
verun far fronte ¶ Più non sostenne: tutto era scompiglio
451
1867
se trovar qui pure ¶ Non brami un altro Egitto
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più noioso ¶ Di costui non conobbi: a ciascheduno ¶ Qui
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1867
dona ¶ Senza misura; perocché non havvi ¶ Né pietà, né
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1867
magion per fermo ¶ Tu non daresti pur di sale
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1867
lui fissando, esclama: ¶ Salvo non uscirai da questo albergo
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1867
Ei querelarsi e lagrimar non deve; ¶ Ma per colpa
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e i piedi ¶ Esser non vuoi da' servi, e
458
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tuttavolta ¶ Dagli occhi stilla non versò di pianto, ¶ E
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E mai d'udirlo non si sazia il core
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1867
a me lo stranier. Non odi come ¶ Al mio
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Le dirai che aspettar non le dispiaccia ¶ Fin che
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1867
Eumeo; ¶ Ma la regina, non appena il vide ¶ Su
463
1867
così gli disse: ¶ Eumeo, non viene ei dunque? e
464
1867
frena! ¶ E il mandriano: Non a torto ei cerca
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1867
indugiar fin che caduta ¶ Non sia la luce, perché
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ei sia, costui folle non parmi, ¶ Ella riprese: io
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1867
Ella riprese: io gente non conobbi ¶ Più superba di
468
1867
mai sazïo ¶ Per cibo non avea l'ingordo ventre
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1867
qua ti strascino. E non t'accorgi ¶ Che a
470
1867
se meco di pugnar non brami. ¶ Con torvo ciglio
471
1867
io t'offendo, e non t'invidio ¶ Se molto
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1867
par di me, tu non dovresti ¶ Impedir ch'io
473
1867
vivrei, ché certo ¶ Tu non faresti qui doman ritorno
474
1867
fra poco ¶ Iro più non sarà, perché il malanno
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1867
Vantator codardo, ¶ Perché già non sei morto, o a
476
1867
e, come sei, codardo, ¶ Non voler coi mendichi e
477
1867
stranieri ¶ Insolentir, ché peggio non ti colga. ¶ La sdruscita
478
1867
su la terra, alcuna ¶ Non è che l'uom
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1867
Egli a futura traversia non pensa: ¶ Ma se sciagura
480
1867
accerto, dal paterno ostello ¶ Non rimarrà lontano. Ah possa
481
1867
vogliam, temo che alfine ¶ Non troppo allegra n'otterem
482
1867
Io soccorsi cercar? Dunque non credi ¶ Che a quell
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1867
le togliesti, perché più non sono ¶ Quali tuo padre
484
1867
un l'altro ¶ Voi non possiate, e funestar le
485
1867
alla sua terra Ulisse: ¶ Non Eumeo, non un servo
486
1867
terra Ulisse: ¶ Non Eumeo, non un servo, non Laerte
487
1867
Eumeo, non un servo, non Laerte, ¶ Non Penelope stessa
488
1867
un servo, non Laerte, ¶ Non Penelope stessa. Andrem noi
489
1867
possa in me. Forse non giova ¶ Per or la
490
1867
figlio, ¶ Ond'ella morto non lo creda, e pianga
491
1867
garzon l'arrivo. ¶ Eurimaco non anco avea finito ¶ Queste
492
1867
Eccoli in porto. ¶ Più non è d'uopo di
493
1867
nessuno, ¶ Che de' Proci non fosse, entrar potea, ¶ Giovane
494
1867
respira; perocché di senno ¶ Non è privo il garzone
495
1867
genti ancora ¶ Noi contar non possiamo. Io mi figuro
496
1867
crudele opra per certo ¶ Non loderanno, e forse dalle
497
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questo consiglio a voi non piace, ¶ E bramate ch
498
1867
così parla: Amici, ¶ Telemaco non io spegner vorrei, ¶ Ché
499
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stesso il primo; ¶ Se non l'approva, fia miglior
500
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l'ira degli Dei non temi? ¶ Dunque oblïasti che