Luigi Pulci, La confessione, 1484

eletta sola fusti e non fra mille, ¶ ma fra

tu se' tutta pietà, non sol pietosa. ¶ Però, sì

fren della ragion sempre non regge, ¶ da poi ch

ch'al mio Signor non son più presso, ¶ per

son più presso, ¶ per non servar quella seconda legge

il tuo figlio che non voglia entrare ¶ col suo

mie colpe esser digiuno: ¶ non posso, e però temo

tira, ¶ perché pur sapïenti non son gli uomini: ¶ così

mia semplice olocausta, ¶ che non fu tardi mai grazia

parte. ¶ E comandò che non toccassi il pomo: ¶ l

d'Abacucco il dir non erra. ¶ So del grande

il foco que' tre non incendesse, ¶ poi che loro

quanti altri sonne: ¶ io non son, come crede il

Ezechiel vuol ristorare Sïonne, ¶ non si può sanza te

ancor dal tuo veder non è coperto. ¶ Dirò delle

alcun punger le mani ¶ non si cura, frangendo l

infermi sanare ch'io non scrivo ¶ parmi chiar veder

O Signor mio, qui non sarò io lieto, ¶ ch

piedi asciutti, ¶ el traditor non sendo a te secreto

siete — dicer — mondi, ma non tutti». ¶ Omè che tu

angel della buca ¶ «Surrexit, non est hic, e' non

non est hic, e' non è quie». ¶ Poi apparito

al suo signor ribello ¶ non ardisce entrare nelle sue

cammino ¶ mi rivolgea, se non che mi sovvenne ¶ veramente

rime tutte quante ¶ che non dicon secondo lo Evangelio

Parnaso e vostre muse, ¶ non è tempo a invocar

più Palla o Delio, ¶ non son per te più

le porte del Ciel non fien mai chiuse; ¶ e

che per voi supplicare non è mai sazia». ¶ Questa

e di tua stampa, ¶ non par certo sua patria

o glorïosa donna, ¶ che non lasci di qui levare

che pur grida: ¶ «Noi non ti lapidiam d'opera