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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «non»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
quelle sue risate, che non si dimenticavano più per
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1920
qui a qualche giorno! Non c'è mica molto
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Tu stai zitto, perché non sai quel che snàcchero
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chi mi deve intendere, non è sordo! A buon
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1920
era anche convulso e non riesciva a rimpiattare niente
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1920
girare la testa; e non sentiva più quel che
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1920
Ormai nella vostra bottega non ci si viene più
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1920
quel che avete e non vi adirate l'uno
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1920
l'altro. ¶ Il Nisard non se ne andava per
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1920
se ne andava per non essere maleducato con Giulio
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1920
irritato d'Enrico; ma non se ne fece accorgere
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1920
volgendosi a Giulio: ¶ — Perché non dici chiaramente qual è
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1920
dici, a me ormai non importa più nulla. ¶ — Vuoi
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1920
colpa di tutto? ¶ Enrico non s'arrischiò a rispondere
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pare giusto! Ma tutti non si può soffrire. Uno
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che ne pensi? ¶ — Stasera non gli parrà vero di
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1920
come mi trattano? Se non c'era lei mi
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1920
in faccia. ¶ Il Nisard non gradiva ascoltare quelle confidenze
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1920
ascoltare quelle confidenze, e non gli rispondeva. Allora Enrico
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1920
con uno sgarbo che non riescì a velare: ¶ — Non
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non riescì a velare: ¶ — Non s'incomodi per me
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1920
svignò. I tre rimasti non si parlarono più, per
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1920
a briscola! E loro non conoscevano né meno le
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1920
meno le carte! Loro non avevano il coraggio di
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1920
giocare, come lui! Egli non voleva avere più nessun
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1920
comportandosi come se Giulio non esistesse né meno! Stette
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1920
benché avesse giurato che non ce lo avrebbero più
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1920
ma s'avvide che non avevano voglia di burlare
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1920
burlare. Egli disse: ¶ — Ma! Non bisogna mai stare male
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1920
lui, in quel momento, non gliene importava. Giulio pensò
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1920
al posto, e chiese: ¶ — Non ha ragione chi ha
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1920
l'Imitazione di Cristo. Non era delicato né opportuno
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1920
le conseguenze. E se non gliene dicevano niente, vuol
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1920
voglia di sentirsi lieto, non si trattenne come al
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1920
sul pavimento. ¶ — Oh, ma non bisogna perdere tempo! ¶ Giulio
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1920
no. E, poi, se non ci fossero quelle false
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1920
vere del Nicchioli! ¶ — Già! Non ci avevo pensato! Il
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Io mi strabilio come non ti rendi conto che
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1920
più: ¶ — Come! Due uomini non siamo capaci a slegarci
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ne strafotto! Basta che non mi vengano sotto il
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1920
il nostro fallimento. ¶ — Zitto! Non dire questa parola. ¶ Niccolò
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1920
attorno impaurito, e chiese: ¶ — Non siamo soli? ¶ E, data
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1920
ci mancò poco che non sdrucciolasse. Come se fosse
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1920
disse alla moglie: ¶ — Modesta, non ti affaticare troppo per
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1920
troppo per il mangiare! Non voglio! Anche tu hai
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1920
qualche cipolla cruda. Io non voglio altro! ¶ Modesta si
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1920
altra, e riesciva subito. Non capivano quel che volesse
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1920
il medico. ¶ — Il medico? Non ce n'è bisogno
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1920
che giovine è. ¶ — Ancora non ho avuto tempo di
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1920
cugino l'eredità; che non doveva toccare a lui
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1920
contessa, che al servizio non vuol tenere donne... Oh
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1920
faccia! Stai sicuro che non ci si sbaglia! Lo
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1920
schifo quella signora vecchia! Non la posso né meno
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1920
meno guardare. Come biascica! Non ha più né meno
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1920
sai anche tu? ¶ — Se non lo so io? Non
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1920
non lo so io? Non è anche mia nipote
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1920
anemico! Ma decente. ¶ — Io non capisco perché sia capitato
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1920
primo e l'unico. Non c'è né meno
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1920
innamorati, io direi di non rimandarlo via! E, tu
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1920
l'hai visto? ¶ Niccolò non gli rispose, e si
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1920
m'affogherei. ¶ — Ma tutti non sono come te! ¶ — Perché
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1920
sono come te! ¶ — Perché non hanno la mia furbizia
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1920
quali si dice che non se ne ricaverà mai
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1920
rimasta la presunzione; e non avrebbe mai voluto essere
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1920
indispensabile! ¶ Egli sapeva che non aveva niente da proporgli
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1920
entra Dio? Bada di non scherzare. ¶ Egli, indispettito, piantò
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1920
pensando con disprezzo che non sarebbe stato capace di
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1920
È meglio che tu non me ne parli! ¶ Enrico
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1920
micco di fratello, che non capisce niente. ¶ Gli amici
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1920
capisce niente. ¶ Gli amici non badavano se aveva ragione
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1920
fratello come il mio? Non sarebbe meglio nascere soli
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1920
sarebbe meglio nascere soli? Non dovrei trovare io modo
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1920
faccia una bella vita. Non è mica vero! Vi
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1920
mio onore, che io non ho mai un giorno
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1920
di voi ci resisterebbe. Non ci credete? Ci resisto
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1920
ho bisogno di distrarmi! Non ho altra consolazione. Dalla
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1920
Dalla mattina alla sera, non ho altro svago. Mi
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1920
essere spregevole: uno che non è buono a niente
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1920
tutti i nostri affari. Non dovrebbe essermi riconoscente se
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1920
disparte? ¶ Ma gli amici non volevano ascoltarlo, e gli
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1920
le carte. ¶ — No, oggi, non gioco più; perché sono
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1920
per esempio, ai teatri non mi ci reco; perché
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1920
mi ci reco; perché non mi ci diverto; anche
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1920
passeggiata, sempre solo; e non cerco mai di nessuno
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1920
è merito mio. Io non le rivolgo mai la
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1920
qualunque diverbio. E pure non me ne dolgo! Io
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1920
ne dolgo! Io, anzi, non dico mai male di
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1920
mio contegno, che meglio non potrebbe essere. ¶ — Ma Niccolò
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1920
pare a lui! Ma non mica con me! Le
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1920
me! Le giuro che non mi può vedere! Giulio
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1920
un testardo e basta. Non dice mai niente di
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1920
ne sia contento. Se non ci fosse lui in
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1920
scordati di portarglielo, e non lo salutò né meno
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1920
grumolo di bestemmie. ¶ Enrico non entrò in bottega e
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1920
meglio, dentro di sé non ne trovasse né meno
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1920
forse torto, e che non doveva lagnarsi di niente
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1920
vorrà riposarsi! ¶ — E tu non esagerare, dunque! Se si
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1920
l'ambasciata? ¶ — Da sé non te lo può dire
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giuccarelle, come se tu non avessi ormai quindici anni
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male! ¶ — E tu perché non sei stata zitta? ¶ — Ma
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1920
Chiarina da sé! Io non voglio né meno ascoltare
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volta del giorno avanti, — non voglio arrabbiarmi per voi
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1920
vero! ¶ Ma Chiarina, allora, non sapendo come meglio nascondersi
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1920
con il desiderio di non lasciarla più. ¶ Modesta, benché
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1920
promettere a Chiarina di non dire niente, ancora, a
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1920
a Chiarina. ¶ E Chiarina non voleva mettersi né meno
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1920
meno a tavola; se non l'avesse persuasa la
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1920
al pianoforte? ¶ — No, no! Non mi riesce! ¶ — Dio mio
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1920
suggerì: ¶ — Chiudi gli occhi. ¶ — Non mi riesce più. ¶ — Te
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1920
sentimento; e le disse: ¶ — Non è facile, anche per
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1920
delle case, silenziosa, morta, non sentiva le foglie di
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cognata. Ma da solo non riesciva a vedere come
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1920
a lui. Ma, poi, non volle preoccuparsene troppo; perché
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contrario, si racchiocciolava e non desiderava più che la
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1920
fratelli: Enrico rispose che non ci credeva e che
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1920
e Niccolò garantì che non valeva la pena né
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1920
abbandonato a se stesso. Non aveva fatto mai niente
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sei tanto affezionato, e non lo metto in dubbio
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Io di queste bazzecole non me ne intendo punto
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che l'una cosa non escluda l'altra! ¶ — Ma
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ha sbagliato! La dote non c'è e non
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non c'è e non la piglia. Si trovi
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una dote? Ah, io non ci credo! Sarebbe un
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L'ho sempre detto! Non mi sento mica un
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1920
a uno di loro. Non so a chi. ¶ — Parli
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il libraio aprisse bocca. ¶ — Non c'è nulla in
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disse senza riflettere: ¶ — Ah, non le voglio né meno
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a lungo, ma siccome non trovava niente da dire
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qua. ¶ — È ricco? ¶ — Io non gliel'ho chiesto. ¶ Ma
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1920
guarderemo se lo troviamo! ¶ — Non ho nessuna fretta. ¶ Ma
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donnesca, si raccomandò che non si prendesse gioco anche
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nella voce, gli disse: ¶ — Non c'è da far
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agro, che scherniva: ¶ — Io non me ne intendo! ¶ Poi
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1920
Ma Niccolò finse di non destarsi. Quando sentì ch
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più riprese, e disse: ¶ — Non so perché i quadri
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nei musei, e invece non li dànno a me
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donna di servizio... che non si prestava... amorevolmente... con
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1920
Anch'io, del resto, non vivrei volentieri a Siena
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volentieri a Siena se non fosse possibile conoscere quel
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1920
desidera degli altri. Perché non mi piacciono le grandi
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1920
città? Principalmente, perché io non potrei stare senza conoscere
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1920
io, le persone che non sono di qui, non
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1920
non sono di qui, non ce le vorrei né
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1920
libraio gli rispose: ¶ — Credo. Non fa altro! ¶ — Mi dica
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1920
mi vieni attorno. ¶ Ella non sapeva se s'ingannava
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come di una sconvenienza. Non poteva prendersela con un
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1920
a me. ¶ Niccolò, per non passare da debole dinanzi
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anche a lui. ¶ — Veramente, non credo che possiamo rimproverarla
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ti dico di sì. Non fare il sentimentale. ¶ — Oggi
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e tre insieme. Perché non dovete supporre che io
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pigliare proprio alla tagliola. ¶ — Non c'è pericolo! Sono
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subito al posto. ¶ — Io non le permetto né meno
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Pare di sì: altrimenti, non avrebbe osato, mentre facevo
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lì ad affrontarmi. Io non me l'aspettavo. ¶ — Stai
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aspettavo. ¶ — Stai tranquillo che non sa niente. Piuttosto, la
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tutto, disse: ¶ — Siamo rovinati! Non c'è più scampo
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Enrico ribatté: ¶ — Allora, io non me ne occupo. Farete
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obbligare la cognata a non immischiarsi nelle faccende degli
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quieta come una pecora! Non c'è stato mai
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cervello. Ti garantisco che non sa niente! ¶ — Lo spero
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stamani. Diteglielo anche voi: non è così? ¶ Modesta si
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lì a quel modo. Non s'aspettava né meno
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le gambe, ed ella non avesse più forza di
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parola, tutti e tre non avrebbero più osato di
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un poco rimessa, bisbigliò: ¶ — Non dovete badare a me
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a me! ¶ Enrico rispose: ¶ — Non voglio sapere altro: mi
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sarai più prudente. ¶ Giulio non le disse nulla, perché
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allegri; sentendo una felicità non provata mai. Le pareva
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di essersi ubriacata, benché non avesse bevuto più del
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Egli presentiva che presto non avrebbero più riso; e
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Lola gridarono: ¶ — No, no! Non dovete smettere! ¶ Soltanto Enrico
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1920
sé, dicendo: ¶ — Questa baldoria non mi piace! ¶ Quantunque Niccolò
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1920
piatti e taci. ¶ — Se non vuoi ascoltare.... ¶ Giulio disse
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vuoi ascoltare.... ¶ Giulio disse: ¶ — Non prendiamo le inezie troppo
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1920
spinta, disse: ¶ — Queste confidenze non le devi prendere. O
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devi prendere. O che non puoi ritenerti? ¶ VI ¶ Chiarina
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1920
sé; e di grazioso non avevano niente. Si parlavano
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occhi, si raccomandavano di non confessare. Ma nascondevano soltanto
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si promettevano sempre di non parlarsi più a quel
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di essere sempre così; non desiderando un'altra fortuna
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1920
E la zia, sebbene non più di due volte
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1920
quelle, viti e olivi. Non c'era mai nessun
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casa, tenuta su, perché non franasse, con certi rinforzi
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canticchiare; ma, stonando e non andando a tempo, dovevano
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sempre rifarsi da capo. Non pensavano a niente; e
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1920
la zia disse loro: ¶ — Non camminate troppo, perché sudate
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perché sudate. ¶ Lola chiese: ¶ — Non arriviamo fino alla cappella
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1920
a dietro, è salita. ¶ — Non t'impaurire. Ti porteremo
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segreto riguardava lei; ma non ne erano ben certe
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A forza d'aspettare, non glielo diremo mai. Guarda
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sole senza la zia. ¶ — Non sarebbe meglio che tu
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sarebbe meglio che tu non ti fidanzassi? ¶ Chiarina voltò
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1920
ormai, il suo carattere non potesse più cambiarsi. Una
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che vi ho fatto, non esigo da voi altra
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ne do la prova... Non mi crediate cattivo o
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ciò che è mio... non ho nessuna fretta... Io
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Mi vergognerei a sospettare... Non mi sbalùgina né meno
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voi?.. Io sono indifferente... non per vantarmene.... ¶ Niccolò disse
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repugnava, disse: ¶ — Il cavaliere non intendeva dire questo! Con
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1920
dire questo! Con te non si può mai parlare
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1920
me... vi stima. E non vi basta!. Ci conosciamo
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1920
voi senza pane... se non avessi famiglia! Io vi
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1920
trattarmi... da amico... perché non credo che possiate lamentarvi
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1920
lunatico! ¶ Ma il cavaliere non s'era ancora sfogato
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1920
pagherebbe! È così benefico! Non hai sentito come parla
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1920
parla in quel modo? Non bisogna approfittarne; e, forse
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1920
né meno credergli. ¶ — Tu non vuoi mai tentare! ¶ — Perché
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1920
dirglielo? ¶ — Io? Io, finché non se ne accorge, non
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non se ne accorge, non gli dico niente. ¶ Enrico
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1920
giuro che a casa non ti ci voglio più
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1920
rideva, Enrico capì che non c'era pericolo di
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1920
Che vi ha detto? Non capisco perché tutti i
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1920
dal pesciaiolo! ¶ — No, no: non mi fido. Ti ricordi
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1920
una a una, fresche? Non c'è da fidarsi
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1920
Più imbecille di lui, non c'è nessuno. ¶ E
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1920
soltanto per la famiglia: non sapeva fare altro e
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1920
sapeva fare altro e non capiva di più. Energica
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1920
espedienti. Alta quanto Niccolò, non era meno massiccia e
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1920
nascondevano qualche cosa; e non era più tranquilla e
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1920
sempre che la libreria non guadagna, e in vece
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1920
domande, la mia moglie non le deve fare. ¶ Ella
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1920
perse di franchezza, ma non volle stare più zitta
223
1920
zitta. ¶ — Sono sicura che non mi dici la verità
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1920
possiamo trovare nella miseria! ¶ — Non farmi andare in collera
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1920
me lo vuoi guastare. ¶ — Non fare il buffo! ¶ — E
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1920
E tu le bizze. ¶ — Non faccio bizze: sono stizzita
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1920
prima che tornasse. ¶ Modesta non si sarebbe arrischiata ad
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1920
la facesse finita. Ma non si sarebbe sentito sicuro
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1920
sarebbe sentito sicuro, se non avesse pensato ai fratelli
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1920
pure di potersene andare, non gli importava che la
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1920
a guardarti. Bada che non è una celia! ¶ — Mi
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1920
celia! ¶ — Mi minacci? Ora non potrai dire più d
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1920
sentirsi avvilita. Il marito non le poteva mentire, ed
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1920
nondimeno, il suo istinto non la persuadeva. Come quando
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1920
con lui. Con Giulio non ancora, perché lo avrebbe
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1920
gli interessi della libreria? ¶ — Non c'è il tuo
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1920
il tuo marito? Perché non lo domandi a lui
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1920
a me? Questo latte non è più buono, come
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1920
buono, come prima! ¶ — Niccolò non ha voluto dirmi niente
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1920
donne riescono a tutto. ¶ — Non mi sarà difficile, allora
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1920
O che tra fratelli non ci si deve portare
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1920
si deve portare rispetto? Non è vero, Vittorio? Se
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1920
Niccolò gli chiese: ¶ — Perché non vai nella tua legatoria
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1920
quanto te. I libri non si rilegano mica con
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1920
forza! Ho ragione! ¶ — Io non ti dico di no
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1920
Ti dico che io non ho nessuna voglia di
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1920
Fagli posare il vaso! Non mica perché io abbia
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1920
vergogna, tra fratelli. O non vi volete bene? ¶ Enrico
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1920
se potesse! ¶ Giulio disse: ¶ — Non è vero! ¶ — Tu lo
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1920
Fagli posare il vaso. Non vuol dare mica retta
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1920
vuol dare mica retta! Non lo vuoi posare? Me
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1920
sei anche tu che non lo sai prendere! ¶ — Io
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1920
perché lo so io! Non mi fate parlare! Se
254
1920
Giulio soli, le cose non ci andrebbero come ci
255
1920
a quando.... ¶ Il Corsali non capì a che alludesse
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1920
tranquilli: ¶ — I fatti vostri non li voglio conoscere. Io
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1920
potete essere sicuri che non sono né un pettegolo
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1920
Niccolò che fa immaginare non si sa che; con
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1920
capì che di più non avrebbero sciorinato. ¶ — Se avete
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1920
si possa inventare! Io non rido mai! Mai, hai
261
1920
Mai, hai capito? ¶ — Perché non te ne ricordi! ¶ — Basta
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1920
lo dico io che non rido! ¶ Giulio fece cenno
263
1920
E, ora, perché piangi? ¶ — Non ne posso più! ¶ Allora
264
1920
che lo accecavano. ¶ E non ebbero il coraggio di
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1920
bonarietà affettuosa, procurando di non far sentire che egli
266
1920
sottovoce a Giulio perché non sentisse Niccolò: ¶ — Come vanno
267
1920
arrossì, e gli rispose: ¶ — Non cambiano. ¶ — Ma... niente di
268
1920
Gli chiese: ¶ — A me non parla? ¶ — Perché dovrei fare
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1920
doveva stare attento di non perdere la testa. Sarebbe
270
1920
svignandosela subito; sebbene Niccolò non gliela perdonasse. ¶ Ma il
271
1920
così affettuoso che essi non sapevano più che contegno
272
1920
La prendo da me. ¶ — Non ci mancherebbe altro! Piuttosto
273
1920
la mia. ¶ Ma nondimeno non si alzò; seguitando a
274
1920
era tanto orgoglioso che non trovava né meno più
275
1920
parliamo un poco! ¶ Giulio, non potendo rifiutare, si mise
276
1920
Per me, al mondo non c'è altro. ¶ Niccolò
277
1920
si riprese subito, e non dette tempo al libraio
278
1920
Egli aveva raccontato, benché non fosse la prima volta
279
1920
disse: ¶ — Vede: io, per non dimenticare niente, segno tutto
280
1920
tutto qui. Il bambino non piange mai... né meno
281
1920
si possa fidare.... Io non ne chiamerei mai un
282
1920
le mignatte.. Ma io non volli... sebbene sia un
283
1920
sia un rimedio che non mi dispiaccia... Mia moglie
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tornarono alla libreria, Giulio non ne poteva più. E
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Niccolò! ¶ — Io a piedi non posso camminare. ¶ — E perché
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farebbe? ¶ Ma il cavaliere non seppe quel che rispondere
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io... vorrei guarire! Ah, non potrei sopportarla! ¶ E fissò
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fosse stato sordo e non capisse. Gli saliva il
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non voglio essere indiscreto: non voglio che me la
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pareva che gli altri, non compromessi come lui e
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morali della sua colpa. Non avrebbe ardito né meno
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pronto a stimarlo. Anzi, non voleva. Si schermiva, doventava
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modo che gli altri non gli dessero mai nulla
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dei loro sentimenti; perché non voleva ingannarli. ¶ Giudicatosi da
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della sua tristezza. Niccolò non voleva amicizie e lo
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perciò, con gli altri non dobbiamo avere tenerezze. ¶ Giulio
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ora con un ricco. Non avrebbe voluto né meno
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testa; e, poi, disse: ¶ — Non so come facciamo a
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privazione acuta che egli non potesse come lui lavorare
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da vero! Ma io non me ne voglio preoccupare
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occhi, e seguitò: ¶ — Lei non mi crede. ¶ — Ma, signor
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darmi ad intendere.... ¶ — Io non dico mai bugie: cioè
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dico mai bugie: cioè, non vorrei mai dirle! ¶ E
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ci manca il gorgonzola! Non inventerete che io penso
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aveva comprato qualche cosa, non salutava né meno: doventava
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essere a casa; perché non lo avrebbero aspettato; e
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bocconi più buoni. Se non ci fosse stato il
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e, perciò, si dolse: ¶ — Non capisco come si possano
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sacrificato tutto il giorno; non vedo mai di che
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ottanta o cento. Lei non mi crede né meno
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Niccolò quando sente che non è di quello come
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d'ore. Niccolò disse: ¶ — Non mi parlate, perché vado
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d'assicurazioni. ¶ — Oh, oggi, non voglio discorrere troppo! Mi
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troppo! Mi fa fatica! ¶ — Non so come faccio a
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a darti fastidio se non ho aperto bocca da
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da quando sei venuto! ¶ — Non importa! A me le
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proporti un buon affare! ¶ — Non ho voglia di affari
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con lui. Ma quando non ci sono io, perché
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sono io, perché oggi non posso sopportare né meno
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io ti dico che non devi parlarmi! Hai capito
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gli facesse cenno che non lo prendesse sul serio
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che quegli restò stupefatto. ¶ — Non ti eri accorto che
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eri accorto che celiavo? ¶ — Non è questo il modo
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gli amici. ¶ Ma Niccolò non voleva sentirselo dire; e
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piacerà? ¶ — Io credo. ¶ — Tu non capisci niente: non mi
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Tu non capisci niente: non mi fido. ¶ — Lo so
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lo ficchi in gola! Non fa per me. Io
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compro da quelli che non sanno vendere. Se capita
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rammarico afflitto e brusco: ¶ — Non mi parlate! ¶ Poi, come
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come se il Corsali non ci fosse, si mise
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date. ¶ — Vorrei sapere perché non pagano! ¶ — I signori vogliono
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nessuno te lo proibisce. Non è la prima volta
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che il lesso io non lo potrei né meno
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scaffale dei libri. ¶ — Oh, non ci vedo! Ho dormito
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si tratta di educazione! Non ci sta mica lui
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Ma, un'altra volta, non starò zitto. Sono troppo
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e di pitture. ¶ — Ohé! Non ti vergogni a dormire
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bada? ¶ — A quest'ora, non viene nessun imbecille a
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alzò le spalle e non rispose. Giulio disse, con
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Smetti: farai rompere tutto! ¶ — Non sarebbe meglio? ¶ Giulio, grattandosi
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lo guardò: ¶ — Con te non ci si capisce niente
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con la libreria, da non correre più nessun pericolo
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di firmare qualche cambiale non indovinava ancora niente. Seguitava
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Ma io in galera non ci voglio andare! ¶ Aveva
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gridava a quel modo non si sapeva se faceva
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perché io qui dentro non voglio che mi ci
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a caccia insieme, Niccolò non si mosse né meno
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gli occhi come se non ci fosse stato né
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quelli che lo conoscevano, non si rivolgevano mai a
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aspettando che tornasse, se non c'era. ¶ Il Valentini
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vorrebbero vedere a mendicare. Non faccio bene? Devono tutti
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Per me, nella vita, non c'è altro! Sono
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Ah, lo credo! Lei non ha quelle preoccupazioni di
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preoccupazioni di cui io non posso fare a meno
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avere due ventri! Uno non mi basta! Ho fatto
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ritta? ¶ Niccolò doventò serio. ¶ — Non me lo vuol dire
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casa d'un contadino. Non me la volevano vendere
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lire, quattromila lire! ¶ — E non l'ha data? ¶ La
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come se fuggisse perché non valeva la pena di
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tutti; lesto, come se non avesse tempo da perdere
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le comprasse. ¶ In bottega non c'era più il
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qualche cosa di male? Non lo posso né vedere
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m'ha fatto! ¶ — Tu non puoi vedere nessuno. Sei
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Sei mezzo matto! Già, non saresti della nostra razza
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come un ragazzo che non può più contenersi: ¶ — Giulio
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il burro! Io oggi non mangio, se non mi
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oggi non mangio, se non mi levo anche la
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Fa' invogliare anche lui. ¶ — Non ci vorrà di molto
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fare in bottega, se non compra mai un libro
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mai un libro? Già, non sa né meno leggere
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né meno leggere! Perché non sta a casa sua
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a casa, il fattore non terrebbe compagnia alla sua
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ho saputa! Ma, se non ci credete, per me
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devo andare? O voi non siete capaci? ¶ Niccolò non
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non siete capaci? ¶ Niccolò non gli parlava più e
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gli parlava più e non lo guardava né meno
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quando fu escito, seguitò: ¶ — Non ha voglia di fare
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A chi devo dirlo? ¶ — Non me ne importa. Io
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me ne importa. Io non voglio né meno sentirne
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anche le moine: ¶ — Se non ci si volesse bene
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il fratello gli disse: ¶ — Non mi guardare! ¶ — Quelle bambine
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due nipoti. Pareva che non potesse star fermo mai
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bambine devono esser sacre. Non è vero? ¶ — L'ho
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che sto preparando! ¶ — Allora non voglio essere indiscreto: non
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in questa stanza. ¶ Ma non s'era ancora fermato
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qui in avanti? Toh, non mi piace più avere
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gli disse, facetamente, sebbene non del tutto rassicurata: ¶ — Se
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improvviso, lo continuò finché non fu all'uscio: l
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Che hai fatto mentre non c'ero? ¶ Giulio gli
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Pappa sciapa per chi non ha niente da pensare
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ghiribizzi! ¶ — O alla cambiale non ci pensi più? ¶ Giulio
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a niente! Tu, ancora, non ci vuoi credere! ¶ — Fino
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la stessa sorte: io non sono come Enrico. ¶ — Pensavo
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lo stesso. ¶ Ma Niccolò non avrebbe potuto resistere di
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bella scorpacciata d'aria! Non è mica necessario che
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rispose: ¶ — Ti garantisco che non perderò mai il mio
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di farmi stare male non l'avrà mai nessuno
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mi metta coraggio? Io non mi sono mai sentito
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ora! Mi sembra di non avere più nulla da
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Ho fatto di tutto non per essere un signore
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essere un signore, perché non sarebbe stato possibile, ma
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da nostro padre. Se non m'è riescito, non
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non m'è riescito, non è colpa mia. Nondimeno
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dovessi finire male, e non me ne lamento. Qualcuno
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da me che io non sia come Dio mi
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ha messo al mondo. Non ho mai recato, volontariamente
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la mia firma vera non avrebbe contato nulla. ¶ Niccolò
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mi darebbe la mano. Non me ne importa più
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Ma anche di me non te ne deve importare
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che seguo te, se non vuoi che io sparisca
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allora, bofonchiò: ¶ — Io domani non mangio con voi! ¶ — E
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È tanto tempo che non assaggio più i fagioli
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fiorentini. Questi di Siena non sono buoni. ¶ Giulio rispose
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a Firenze; e perché non lo dissuadessero, aveva evitato
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di darne qualunque giustificazione. Non riescivano né meno a
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quel punto la pendenza non fosse più ripida. E
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la cinta; e Siena non si vede più. Ma
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nostra Siena! ¶ Ma Giulio non aveva voglia di guardare
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come se fosse fatale non potersi trattenere più: ¶ — Ci
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Stava per dire che non era vero, quando s
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accorse che il cavaliere non aveva più nessuna stima
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capriccio, di una necessità non indispensabile; quasi di un
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premeva che il Nicchioli non sospettasse, e sorrise. Ma
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di un altro umore, non dette retta a quel
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Che gli era avvenuto? Non alzava più gli occhi
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più gli occhi e non aveva più voglia di
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più lesto, come se non potesse stare più con
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informarsi alla banca? ¶ Ma non indovinò nulla, benché il
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cosa del tutto involontaria. Non gli importava più di
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specie d'ostacolo; che non le lasciava passare oltre
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quell'ostacolo era visibile! Non riesciva né meno ad
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di pensieri, ch'egli non avrebbe potuto cambiare nulla
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dissolversi ogni cosa e non riesciva più a prendere
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divertirsi; ed egli stesso non credeva più che il
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riavvicinarcisi. ¶ S'accorse che non parlavano più; ed Enrico
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gli hai detto niente. Non te ne fidare: è
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altro per la testa. Non sarebbe stato né meno
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lo avrebbe trattenuto perché non andasse in mezzo alla
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avrebbe potuto fare a non buttarsi a capofitto contro
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tenere, nella strada, che non corresse per tutta Siena
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malattia, che viene quando non ci si pensa né
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di queste smancerie?". E non si rendeva conto che
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quarant'anni che ho, non sono mai riescito ad
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ne proverebbero dispiacere e non vorrebbero? Vuol dire che
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bene o male? E non potrebbe essere un bene
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bene. E se io non volessi più obbedire a
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mi troverei obbligato a non stare più in questa
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da me; finché io non l'ho manifestato a
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conoscere a loro, io non sarei più libero come
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causa della mia indifferenza. Non vale, dunque, la pena
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ch'io soffra; perché non soffro soltanto per me
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avrebbe potuto soltanto assistere. Non vide più perché egli
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diritto di rifiutarmi. Anzi non mi preparo né meno
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perché?". Ma il perché non lo trovava; e, a
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che con quella domanda non avevano più nessun legame
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Almeno, quand'era giovine, non gli era mai capitato
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che credeva invulnerabile. Invece non esisteva nessuna resistenza; e
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sentisse male. ¶ — Io? Perché? Non sono mai stato come
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a buio; e Niccolò non si sentì nessuna fretta
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s'allargava in pianura, non smettendo fino ai monti
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sopra una sporgenza che non si vede, pareva sospeso
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annoiati! ¶ XI ¶ Il Nicchioli non aveva sospettato; ma gli
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cose con chiarezza, a non rifiutare il suo aiuto
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il suo aiuto; quando non ci fossero stati veri
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fossero stati veri pericoli. Non poteva darsi pace, anzi
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sua stessa albagia buonacciona non gli permetteva né meno
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di accondiscendere, pensò che non doveva tornare almeno per
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e, il lunedì, sebbene non ce ne avesse bisogno
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se lo avessero cercato, non lo avrebbero trovato in
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Giulio si raccomandò che non si mettessero a imbastire
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con una mano, e non alzava mai gli occhi
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soltanto di tendini. Niccolò non voleva essere distornato dal
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che avevano ragione, e non aggiunse altre parole. ¶ Allora
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approvata da Niccolò: ¶ — Se non trovi un santo più
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un santo più fidato! ¶ — Non abbiamo fatto così le
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quel mascalzone del Nicchioli non potrebbe cavarci d'impiccio
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Enrico gli disse: ¶ — Smetti. Non senti come sventoli? ¶ Egli
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e gridò: ¶ — Di qui non mi alzo! ¶ Mentre Giulio
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da qualche tabaccaio, purché non andasse troppo lontano, entrò
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lo aggredì: ¶ — Che vuoi? Non è giornata, oggi! ¶ — Che
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ti è accaduto? Io non ne so mica niente
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cenno della testa, che non potevano dargli retta. ¶ Allora
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si rivolgesse ai fratelli: ¶ — Non se ne vuole mica
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a trovare voi! Io non l'avrei fatto passare
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Niccolò rispose: ¶ — A me non fa comodo nessuno. Altro
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la penna, guardò che non fosse inchiostrata troppo; e
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interruzione nella sua coscienza, non avrebbe potuto fare a
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doventato un ragazzo che non sa quello che deve
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lambiccare?". Ma quella mattina non ebbe tempo per queste
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che Enrico gli intimarono: ¶ — Non bisogna perdere più tempo
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dozzina di persone. Ma non gli venne mai in
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malsicura: pareva che egli non avesse forza. Si sentiva
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averle più intense. Ma non tardò molto a confessarsi
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persone in lutto. Egli non capiva che cosa avessero
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voleva rendersi gradevole e non far pesare quella specie
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sono arcisicuro! ¶ Ma Enrico non era del suo parere
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Ah, ah, ah! Tu non ne infili né meno
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il Corsali, quando io non ci sono, ditegli a
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a nome mio che non lo volevo offendere sul
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o tre briscole; perché non ne posso fare a