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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «non»

nautoretestoannoconcordanza
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Per tutta la sera non parlano più di Anna
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da ginnastica e canottiera. Non pensava a niente, neppure
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salutarti.» ¶ Nicola era sorpreso, non sapeva che dire, farfugliò
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farfugliò: «Ah, bene». Anna non era mai passata a
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all’Apollo, nella confusione, non ci sono riuscita.» ¶ Nicola
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il modesto: «Grazie, ma non è niente di importante
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avvisare la mamma che non torno per cena» disse
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cena» disse Nicola, e non sapeva se stava sognando
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vita, e gli occhi non mentono mai, tu puoi
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o un bacio, ma non con gli occhi, disse
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alle pupille. Ma lei non aveva i poteri della
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Maga Marilin, e comunque non avrebbe infierito su Nicola
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avrebbe infierito su Nicola, non in quel momento, perché
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del maschilismo che lei non sopportava. «Un tipo così
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a cui per fortuna non assomigli, che se si
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spesso organizzavano assemblee per non fare lezione. E i
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fa schifo. Ne salverei non più del venti per
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Più che altro per non deludere mio padre, che
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deludere mio padre, che non ha frequentato le superiori
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colmo era che una non gli parlava più e
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grande. Per il resto non rimpiangeva nulla, il padre
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rimpiangeva nulla, il padre: non aveva soldi alla Posta
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sole e le preoccupazioni. Non era facile per la
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di Anna come se non volesse perdere neanche una
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Farei qualsiasi cosa per non vedergli quegli occhi preoccupati
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Se glielo chiedo io, non si tira indietro. È
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serata.» ¶ Al ritorno, per non perdersi nella folla di
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e silenziosa. Da quando non doveva cucinare per le
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abbronzarsi sulla spiaggia. «Se non le faccio mo’ che
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resto della corrispondenza. Nicola non si aspettava un’altra
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alle loro tasche e non fanno nulla per aiutarci
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orgoglio di resistere, di non partire, «io sogno» ha
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e di perdermi e non tornare mai più. No
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No, mi sono detta, non voglio sposarmi un uomo
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di sogni nati morti, non voglio diventare come mia
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solo per le figlie, non voglio morire in questo
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ultimo. Ho deciso di non scriverti più. Non sono
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di non scriverti più. Non sono e non sarò
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più. Non sono e non sarò mai arrabbiata con
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illusa, invadente e presuntuosa. Non ti scoccerò più. Aspetterò
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Dice che i suoi non la mandano più a
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il petto con malizia. Non era solo colpa della
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rivedeva Anna che sorrideva, non a me, ma che
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pensava che di Anna non si sarebbe liberato facilmente
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al tardo pomeriggio. E non è che lì stesse
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gara di velocità e non di ippica!» ¶ Nicola non
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non di ippica!» ¶ Nicola non aveva mai visto il
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fai una figuraccia che non te la scordi finché
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dei più bravi se non il meglio, diceva la
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madre, aveva amici che non erano santarellini ma nemmanco
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più. Solo a Capocolò non erano sfuggite e un
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rete. Sei innamorato e non vuoi esserlo. Secondo me
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maggio. E poi Anna non mi è mai piaciuta
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gli avrebbe detto che non capiva niente, stronzo, che
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suo profumo di bergamotto. Non oppose resistenza, perché doveva
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perché doveva? E poi non poteva, neppure il buio
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fu vinto dal sonno. Non gli era mai capitato
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prepotenti ¶ sovversivi scomodi ma non violenti. ¶ La lotta e
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i polmoni, i reni, non puoi eliminarla così.» Una
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così.» Una frase bellissima, non trovi? ¶ A me Rino
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quella di Battisti». Rino non si dà arie, pur
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sera. Spero che tu non sia geloso. Con Rino
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i tuoi album (ma non che ti scrivo, sta
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che nella fase lanciata non aveva rivali, al punto
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Greco corse ad abbracciarlo. Non lo aveva mai fatto
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a un’euforia che non riusciva a frenare. ¶ «Preparati
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della Gioventù soprattutto per non perdersi quella scorpacciata rituale
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e serio. Mangiò poco, non aveva tanta fame e
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di pesce del ristorante non potevano piacere a uno
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vincente, anche se poi non vinci». La madre lo
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ma si capiva che non le importava nulla delle
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faccia imbronciata di quando non le fregava niente degli
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piace Rino Gaetano? Tu non mi conosci affatto. ¶ La
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carichi di energia esplosiva. Non vedo l’ora di
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pensava. Ma al padre non diceva niente. ¶ A fine
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le gambe leggermente tremanti, non sapeva dove mettere le
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padre era al lavoro, non sai cosa hai perso
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Provare per credere. Avvicinatevi, non abbiate paura». ¶ Il baffone
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dimostrato che la Maga non poteva più vedere, indicò
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i baffetti neri, ma non tinti come i tuoi
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divertirsi, si girò e non vide nessuno. ¶ «È un
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giornale sotto il braccio». Non era vero, ma forse
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un pelo incarnato…». ¶ Nicola non volle più sentire quella
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forse di affetto. Nicola, non sognare di nuovo, sei
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risponde rabbioso e assonnato. Non sopporta che lo chiamino
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pennichella. ¶ «Stavi dormendo? Scusami…» ¶ Non riconosce subito la voce
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Manuela è sorpresa. Lui non le aveva mai chiesto
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cose che le appartengono, non per altro. E poi
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per altro. E poi non sono affatto disperato». ¶ «Be
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delusione infantile come se non conoscesse la notizia. Eppure
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vecchie compagne di scuola. Non ti hanno detto nulla
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che era di disappunto. Non la sopportava l’idea
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complimenti ipocriti: «Ah, ma non sei cambiato per niente
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tenero, chiudendo gli occhi. ¶ «Non te l’ho mai
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tu eri timido e non ti decidevi. Confesso che
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I rancori della giovinezza non si cancellano mai. ¶ E
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confermato mia mamma, che non capisce di musica ma
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vino e birra, acqua non ne avevano, e nelle
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come un’ombra e non le interessava nessun altro
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con lui, di me non te ne importa niente
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Lascialo cantare, «Tu, forse non essenzialmente tu, hai scavato
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me ne frego e non penso a te». E
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quando studiavi in seminario non ti hanno fatto cantare
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che capivano di musica. Non scherzo: erano proprio dei
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San Camillo e lì non l’accettarono forse per
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San Giovanni e lì non lo vollero per lo
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e sorridevano, allegri ma non troppo, un po’ di
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voce del coro e non sapevano il perché, l
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di Renzo, ma allora non potevano sapere che l
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guardare lontano, come se non si fosse mai mosso
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va molto d’accordo. Non ci sono invidie e
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flirta con gusto, ma non va oltre innocenti abbracci
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si è imposto di non utilizzare la scuola come
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allora vuol dire che non ricordi più la mia
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ricordo bene, o forse non mi hai conosciuto nel
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di San Francesco.» «Io non ho vinto niente, ma
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un pizzico di agonismo non guasta e spesso organizza
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essere presa sul serio, non ha tutte le rotelle
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ti capita. ¶ No, Nicola non ce l’aveva con
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con Lucio Battisti, loro non c’entravano nulla, ce
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una ragazza volubile che non lo meritava. «Più sciolto
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più ampio, più ampio; non battere il piede a
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un cavallo.» Il professore non la smetteva di urlare
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undici. Ne sono sicuro». Non voglio più vederti, Anna
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voglio più vederti, Anna. Non voglio più pensarti. Mi
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compagni e i professori non ne conoscevano il motivo
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essere lasciato in pace. Non gli chiedevano nulla, non
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Non gli chiedevano nulla, non lo interrogavano, rispettavano il
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quell’ora dormiva; Mario non stava quasi mai a
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mai a casa, se non dalle 17 alle 19. Sarebbe ripartito
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veramente furiosi, ma lui non se ne accorgeva, tutto
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sua stanza pareva insonorizzata, non sentiva i rumori fragorosi
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mondo esterno, a volte non voleva. All’improvviso, però
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si apriva davanti. ¶ Mario non si accorgeva di Nicola
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naso rotto e sanguinante. Non era la prima volta
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era la prima volta, non sarebbe stata l’ultima
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stimano tanti cristiani, figlio, non siamo malagente, e se
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che li hanno lattàti. ¶ «Non ci posso fare niente
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di tutti i colori.» ¶ «Non nominare il nome di
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lo insaccavano a mano, non con le macchine come
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odio e la violenza non si va da nessuna
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potevano, evitavano la Montecatini. Non sapevano se era un
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prima linea.» ¶ «Sì, ma non menava le mani per
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per risolvere i problemi, non era violento, lo vuoi
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Anna, e quell’ora non arrivava mai. Sentiva i
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era troppo ridicola per non destare un’ilarità bloccata
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un ragazzo, sincero. Ma non rise nessuno. ¶ «No, da
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scrivere quei concetti che non capiva né lui né
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il professore, altrimenti perché non li spiegava con parole
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sue? ¶ No, la scuola non lo entusiasmava. Era tra
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in alcune materie, ma non considerava la sua bravura
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qualche partita di pallone, non aveva altri hobby dispendiosi
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la media dell’otto, non di più: i professori
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di più: i professori non se la sentivano di
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accaduto, fino a quando non fu avvolto nelle spire
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doccia, stando attento a non bagnarsi il cucuzzolo di
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Crotone, dovremmo esserne orgogliosi, non crede? ¶ Sì, certo, volentieri
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per l’inciso che non c’entra con il
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ho voluto prendere tempo. Non si può dare un
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primo che capita. No, non mi fraintendere, so che
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molto all’aria aperta.» ¶ «Non riesco a immaginarmelo senza
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ancora un bell’uomo, non preoccuparti, ti piacerà più
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di prima, vedrai», e non scherzavo. ¶ Lei è rimasta
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la gente è discreta, non s’immischia nei fatti
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Poi ha parlato, piano: «Non dargli il mio recapito
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Ti prego. No. Assolutamente. Non ho nessuna voglia di
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È morta per sempre. Non è lui che mi
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è una storia che non ti riguarda e non
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non ti riguarda e non deve riguardarti. Questo è
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Questo è tutto. Ambasciator non porta pena. Però credo
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ha pure una famiglia. ¶ Non guardarmi con quegli occhi
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occhi delusi. ¶ Io personalmente non ce l’ho con
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da Crotone. Immaginavo che non mi avresti risposto, non
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non mi avresti risposto, non subito almeno, perché so
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ragazzi della mia età non mi piacciono, mi sembrano
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Ti dico la verità: non ho sofferto molto, anzi
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un giorno di quello. Non ho fretta, io. Prima
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mie mani come vedi non tremano più, e ho
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di vivere, quello, ancora non c’è”. Tu lo
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responsabilità, vorrei ribellarmi ma non ci riesco. I miei
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si era pentito di non aver saputo resistere alla
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in ogni senso.» ¶ Nicola non capiva se il fratello
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ti serve la stanza, non ci sono problemi». ¶ «Grazie
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domani ¶ perché domani tu non sei più nel mio
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ride e scherza per non piangere. ¶ P.S. Il
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riccioli come rugiada e non riusciva a bagnargli il
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addirittura ben pettinati. Se non fosse stato per le
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Mario. E siccome Nicola non sapeva cosa rispondere e
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sapeva cosa rispondere e non si capiva se stesse
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intromise il fratello. ¶ Nicola non disse niente. Si sedette
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marina sollevava a ciocche. ¶ Non era la prima volta
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annetto e vedrete se non ho ragione. Me lo
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invece di aiutarmi a non morire, aveva fatto in
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Ti farò male, purtroppo non possiamo fare l’anestesia
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lancinante che credeva di non resistere. Invece fu come
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via sempre più sopportabili. Non un lamento, dunque, un
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parlava per accertarsi che non fosse svenuto: «Poi ti
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quando ricresceranno i boccoli non si vedrà più la
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vrazzo a scudo e non ti spettinavi manco un
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È un lavoro perfetto, non trovi?». ¶ L’infermiera annuì
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finito, sei stato bravo, non me l’aspettavo vedendoti
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il dottore. Ma lei non si calmava, no che
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si calmava, no che non mi calmo, me lo
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il figlio, ma lei non si calmava, no che
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si calmava, no che non mi calmo, mi avevano
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con il «no che non mi calmo», si sentì
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sgraffi sulla capa ciòta. Non gli è successo niente
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pensionanti accorse preoccupate e non pareva più arrabbiato con
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le palle quadrate, che non si è lamentato manco
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cercava Anna, che però non si vedeva, forse era
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Allora, signor Manfredi. Lei non mi sembra abbia problemi
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saltare i preamboli. Guardi, non voglio farle perdere troppo
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fuori? In questo momento non posso dedicarle altro tempo
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altro tempo. La faccenda non è tanto semplice. Arrivederci
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alla solita ora, ma non sarebbe andato ad allenarsi
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fingendo di dormire per non essere soffocato dalle premure
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caro Lucio. Il dolore non gli dava tregua. A
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Lo stereo è mio, non potrei vivere senza musica
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il ricordo come sai non consola”. «È vero» aggiunse
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ma almeno sembra che non hai più niente, la
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Questa una coppola è, non un impiastro di magàra
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mesi e mesi che non giocava, che doveva recuperare
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dopo l’amore. Inzomma non facevo proprio una bella
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una zoccola insistente. Però non è stato solo questo
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vita devi mettercela tutta, non basta il talento, conta
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conta soprattutto la volontà, non devi mai mollare, altrimenti
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e malvagìa, forse ora non ero qui a rompermi
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sgherroso. Perciò ti dico: non pensare più alla tua
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più alla tua ferita, non ti incazzare per questo
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ti incazzare per questo, non fare quella faccia da
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gli atleti che contano. Non fare come me, non
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Non fare come me, non sprecare il tuo talento
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eccome, anche se ormai non sembrava più un ex
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un campione, il sangue non si fa acqua, resta
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gli anni. Il carisma non gli mancava. I ragazzi
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davanti alle Poste. Lui non se lo faceva ripetere
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si incazzava quando qualcuno non s’impegnava abbastanza, e
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fece un gesto che non faceva da quando era
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Battisti; per il resto, non riusciva a concentrarsi, leggeva
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concentrarsi, leggeva poche pagine, non vedeva l’ora di
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zito piacevi tu e non te lo dico ché
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è stato sempre gentile, non dico di no, più
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mi parlava il necessario, non una parola in più
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fuga. Sola, poi. Ma non era più come prima
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bisogno di parlarle.» ¶ «Io non so niente di preciso
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gli viene incontro, materna. ¶ «Non preoccuparti, figlicè, ché se
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è la più brava, non per vantarmi, riceve pure
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la famiglia tua e non ti scordare a Mario
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il padre. «Io prima non lo capivo, correvo dietro
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vita da signore e non il culo come una
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alla Montecatini.» ¶ «È che non eri abituato al lavoro
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il padre: in effetti non aveva più il fisico
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che cantando va finché non more il giorno o
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e tu lo sai!». ¶ «Non mi riferisco a quelle
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gambe, quelle sono ereditarie, non hai nessun merito. Mi
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Sì. Li fate per non andare a scuola e
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andare a scuola e non per convinzione, bisogna cambiare
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A me i terroristi non piacciono!» ¶ «E che c
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come i topi, e non la luce, la vita
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vita è una sola, non bisogna imbrattarla con munnìzza
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le previsioni, e noi non saremmo mai nati o
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Mario, «la parlantina avvocatesca non ti manca, sei un
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È una tesi sperimentale, non un semplice assemblaggio di
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Ma l’altra volta non avevi detto che ti
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il tempo. Mario mangiava, non reagì, faceva la scarpetta
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come cucina la mamma non cucina nessuna donna al
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i peperoncini piccanti che non mancavano mai, neanche nell
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Lasciale stare, le guagliunèlle, non sfriculijàrle». E lui: «Tranquilla
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un caffè con loro, non sono un mandrillo». ¶ Nicola
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una vitalità gioiosa. Purtroppo, non conoscendo l’inglese, gli
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2008
fra’, pensava Nicola, però non gli diceva niente, a
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felici e indaffarate, ma non facevano nulla, se non
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non facevano nulla, se non camminare in fretta: gruppetti
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un po’ inquieto. E non si fermava a chiacchierare
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Sì, anche se Nicola non voleva ammetterlo nemmeno a
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se a lei forse non l’avrebbe mai detto
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il sole in faccia, non si rese conto che
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ad attutire il colpo. Non era nemmeno svenuto, all
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primo momento sembrava che non si fosse fatto niente
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mani, ma a Nicola non importava nulla, con il
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il medico del rione, non era lontano, «sto morendo
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ripeteva correndo velocissimo e non capiva che quando i
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del cervello la morte non può essere imminente, correva
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sangue come pioggia, e non si rendeva conto che
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2008
ridicolo gridare «sto morendo, non voglio morire» alla velocità
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meno peggio: «Di più non posso fare. Qui ci
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Montecatini. Al dottore disse: «Non vi scomodate, lo accompagno
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macchina e intuendo che non era in pericolo di
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liberò si accorse che non era indirizzata a lui
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sentendosi un ladro, sembrava non avere alcuna urgenza di
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consegnarla alla legittima proprietaria. Non subito, almeno. Forse voleva
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alla domenica sera lui non l’avrebbe vista nemmeno
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leggero. Attorno a lui non c’era nessuno, né
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davanti agli occhi. E non pensò più a niente
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metri lanciati, cinquantadue passi. Non era una corsa elegante
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metteva a dettare. Purtroppo non era l’unico a
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finestre chiuse, ma io non dormo e penso a
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posto. Che fai, Nicola, non è da te, non
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non è da te, non farlo, resisti, non farlo
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te, non farlo, resisti, non farlo. ¶ Caro Lucio ¶ Caro
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per venire a cercarti. Non è stato difficile: c
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al vento, per poco non svenivo. Poi mi sono
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tue sono lagne, che non sai cantare, non hai
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che non sai cantare, non hai voce e, quando
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vi istupidisce)». Perdonala, Lucio, non sa quello che dice
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A mio papà, invece, non importa niente né di
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uomo al mondo che non ha mai canticchiato una
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mille lavori, pur di non emigrare come tanti suoi
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e poi maritarle. Maritarle! Non credi anche tu che
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mondo più moderno, dove non conosco nessuno e nessuno
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i miei genitori, altrimenti non litigheremmo mai, soprattutto con
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perché teme che lui non abbia “intenzioni serie”. Per
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lascia uscire quando voglio, non è geloso. L’importante
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e riccioluti, e se non fosse che è scontroso
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pettegolezzi più piccanti e non al tuo dolore o
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un solo rimpianto: di non averla presa prima, questa
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gli porta odori che non conosce. ¶ Il paese è
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vi accompagniamo.» ¶ «No, grazie, non vi disturbate, faccio da
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disturbate, faccio da solo.» ¶ «Non vi potete sbagliare. È
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di limone.» ¶ Nei vicoli non incontra nessuno. Nemmeno il
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Sono… un amico.» ¶ «Anna non abita più qua. Però
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se è sposato; però non ascolta le risposte, lo
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noi, una disgrazia che non ti dico, una surrescàta
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giorno d’estate che non ti aspettavi mai e
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a me, con me non c’era mai accordo
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cose, inzomma, pure che non capivo niente di musica
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di una vota. Ma non era vero niente. Non
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non era vero niente. Non è certo colpa mia
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prima di nascere. Io, non per vantarmi, ero la
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Maik Buongiorno a fare non so più quale trasmissione
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è andata. Io però non mi arrendo mai, manco
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fa una scenata che non ti dico: mi sbatte
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ché il patre buonanima non la sgridava mai. «Traditùra
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se n’è andata. Non l’ho vista per
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di suo patre, e non come fanno in tanti
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alto e magro che non ho capito se era
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della nostra terra ¶ che non si arrendono. In nessun
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comunque bella: ecco cosa non devi mai scordare. ¶ Erano
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gli sfuggivano. Poi però non perdeva altro tempo: montava
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pedalava a tutta forza, non voleva arrivare ultimo al
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ancora strepitosa. Eppure Nicola non si arrendeva. ¶ Stavolta il
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scoppiando dallo sforzo, ma non si fermavano. E quando
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Mario invece lo provocò: «Non t’illudere, ciòtu. Abbiamo
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apposta per farti vincere». ¶ «Non è vero» rispose Nicola
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Parola di Ernesto Manfredi.» ¶ Non aveva parlato con entusiasmo
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si lamentava il padre, non lo pagavano abbastante né
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nello spiazzo delle Poste, non si annoiava mai. La
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pesce che mangiavano. Se non ci fossero state le
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fresco a casa sua non mancava quasi mai. Glielo
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così ripagava l’ospitalità, non era di peso, anzi
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acquistassero la casa, ma non dava nessun tipo di
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da sembrare muto. Soprattutto non amava parlare di sé
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fu così abbondante che non avevano più cassette da
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i pesci parevano impazziti, non ci stavano a morire
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incontro alla morte e non alla brutta stagione, che
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nella monotonia. Di certo non poteva immaginare che gli
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anche se in apparenza non aveva niente di sportivo
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bene, era ultimo ma non troppo distaccato. Nei quaranta
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quei commenti impietosi, Nicola non li avrebbe mai scordati
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i taralli della colazione. Non ce la faceva proprio
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alla scena come se non la riguardasse e che
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Quel giorno, però, Nicola non si rese conto di
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la voglia di addentarlo. Non aveva raggiunto le proporzioni
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diventata una ragazza che non ti lasciava indifferente e
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di una cosa che non sai. Di una storia
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le sue forze: «Ora non ti lascio più andare
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anche se da anni non compare più in pubblico
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che Nicola ammette di non capire. Invece Anna non
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non capire. Invece Anna non aveva dubbi: «Che c
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rimpianto degli adulti che non vogliono crescere. Dove sei
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Dove sei, Anna, dove? ¶ Non la vedeva da quattordici
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nulla o, più probabile, non aveva nessuna voglia di
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apre il finestrino per non soffocare, si leva un
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idea che potesse morire non lo aveva mai sfiorato
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e i pensieri, ma non riesce ad asciugargli lo
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in un raccoglimento collettivo. Non c’è una stazione
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una stazione radio che non dia la notizia, a
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Lucio Battisti e che non aveva mai raccontato a
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vento. Erano anni che non correva così, come un
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lungomare. Abita da solo, non molto distante dai suoi
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problemi di salute e non si stanca mai di
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i capelli, invecchìsci e non mi hai regalato la
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grazie, sono troppo stanco, non mi va di mangiare
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mezzogiorno. Salutatemi Capocolò.» ¶ Poi non perde altro tempo: va
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la mia, di rabbia. Non capisci perché mi piace
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è la vita. E non pensare che mi interessi
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birra in lattina. Rino non si dava arie sebbene
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di spiaggia deserto per non mostrare il pallore della
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questo legame profondo, Rino non aveva ancora digerito i
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addirittura per impegnati e non capivano l’ironia sottile
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Assieme, Rino e Nicola non passavano inosservati, non solo
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Nicola non passavano inosservati, non solo perché erano alti
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Nicola si rattristava perché non avrebbe visto il suo
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che si voleva fermare non solo per il fine
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del padre che Anna non aveva una faccia così
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di sicuro un maschietto. Non poteva essere. Impossibile. ¶ «Incinta
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mangiarci una pizza e non ci pensiamo più» disse
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Nicola fece finta che non fosse successo niente. E
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incinta, cosa facciamo?». ¶ «Ma non sei incinta. È impossibile
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laurea, ma lo studio non c’entra. Nicola, sii
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un figlio, per crescerlo. Non abbiamo un lavoro, una
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cattiva coscienza. ¶ «No, Nicola, non sono pazza. Il vero
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nostra vita cambierebbe, ma non in peggio: noi siamo
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giovani e il futuro non ci deve spaventare. Proprio
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tu dici sempre che non bisogna mai arrendersi.» ¶ «Questa
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pure un pochicello iellata. Non ha senso litigare per
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litigare per niente. Tu non sei incinta, vedrai» disse
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esaltazione e per poco non infilzò il soffitto con
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davvero una vittoria indimenticabile. ¶ «Non ho nessuna voglia di
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quello che stava accadendo non la riguardasse. ¶ «Va bene
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la riguardasse. ¶ «Va bene, non voglio rovinarla, questa serata
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addio. ¶ L’ultimo sguardo ¶ Non era riuscito a fermarla
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a fermarla. Forse perché non aveva insistito abbastanza, non
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non aveva insistito abbastanza, non si era inginocchiato davanti
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lei in modo plateale, non aveva chiesto scusa. Scusa
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in tutti quegli anni non si erano mai detti
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Anna gli sembrava assurda, non la capiva, non poteva
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assurda, non la capiva, non poteva accettarla. ¶ «Non partire
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capiva, non poteva accettarla. ¶ «Non partire, ti prego» le
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uno sguardo velato, inconcludente. Non gli rispose subito. Lei
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occhi, in quel momento non riusciva a concentrarsi o
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a concentrarsi o forse non voleva. Era più confusa
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per un futuro che non avrebbero vissuto insieme. E
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vita. Beato te!». ¶ Nicola non reagì. Era scuro in
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noi, del segreto che non ho mai avuto il
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gara del pomeriggio che non gli dava pace. Allora
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Allora Rino lo consolò: «Non preoccuparti, dài, sono sicuro
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fisso davanti a sé, non rispose, gli occhi nascosti
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siccome i suoi occhi non sapevano mentire, gli uscì
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mondo. Bevi, va’, e non fare quella faccia!» ¶ Cominciarono
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cognac e amari. Nicola non parlava. L’alcol, a
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L’alcol, a cui non era abituato, gli bruciava
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una voce da cui non traspariva nessun rimprovero. Lui
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che puoi!». ¶ «Ma io non mi stresso, faccio tutto
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e in più guadagno. Non mi sento affaticato, credimi
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con un sorrisetto ironico, non gli credeva. E, mentre
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e baci, come se non la vedesse da secoli
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sei matto? In Calabria non ci ritorno manco morta
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lei da brava capatosta non si muoveva di un
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lo raggiunse. Era delusa. Non con lui, che anzi
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è del tutto gratuito. Non vuol dire proprio niente
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Quando scrivi d’amore non sei mai banale. Sei
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con la solita galanteria: «Non è il mio genere
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Ci amiamo? Scorpioni.» ¶ Nicola non capiva o non voleva
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Nicola non capiva o non voleva capire. Lei spiegò
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dal produttore e che non lo convinceva più di
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nella tarda mattinata, lei non c’era più. Era
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Firenze (quasi). Ti amo. Non dimenticherò mai questa notte
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gli piace, a pelle, non capisce nemmeno lui il
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braccia e per poco non inciampa dalla sorpresa: in
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stessa, la ragazza che non vede da quattordici anni
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è riavvolto all’indietro, non è precipitato in avanti
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pacchi ai suoi piedi, «non sei cambiata affatto, anzi
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dalla mano sulla bocca: «Non sono Anna, sono Loredana
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gaffe ingenua, aggiunge comprensiva: «Non si preoccupi, ci scambiano
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la bocca pettegola. ¶ «Scusatemi, non mi sono ancora presentato
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Nicola. «Scrive ancora?» ¶ «Come, non lo sai? È diventata
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con uno pseudonimo? Forse non lo sa nemmeno tuo
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sa tutto, anche se non vive più con noi
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a trovarlo.» ¶ «Mi dispiace. Non lo sapevo» dice Nicola
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della sua visita e non potesse aspettare un minuto
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venuto a cercarmi. Se non sono in casa, non
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non sono in casa, non farlo entrare, ti avevo
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insiste, digli chiaramente che non voglio rivederlo». ¶ Nicola la
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davvero. Ma la mamma non vuole vederti… Tu la
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Anna, invece, la situazione non era così idilliaca. Sì
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a livello fisico, carnale. Non vedeva l’ora che
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tornava a baciarlo, insaziabile. ¶ Non avevano tempo di litigare
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sto benissimo. E tu non esagerare con questa roba
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esagerare con questa roba, non rovinarti la salute» le
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quello che a lui non è riuscito…» ¶ Lui la
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velato di fumo. Tossiva. Non aveva la forza di
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di risponderle o forse non voleva. Tanto non mi
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forse non voleva. Tanto non mi capisci, Anna. E
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sapore ha una vita non spesa”, e lo svegliava
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Nicola quel tavolo imbandito non poteva reggere il confronto
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le rispondeva Nicola quando non ce la faceva più
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disimpegnato e qualunquista. E non mi paragonare a quell
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e azzittire per sempre. Non darmi lezioni di vita
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più giusto. Tu però non capisci la mia, di
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era deluso: «Allora perché non ti sei fatta vedere
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va bene?». ¶ A Nicola non andava bene, tuttavia annuì
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nell’attesa. Ad Anna non importava più se la
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Firenze» ribatteva lei e non la smetteva di spiattellargli
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ma loro cercavano di non pensarci o al massimo
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naso o pensava di non c’entrare niente con
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diceva Ernesto, anche se non nascondeva i sacrifici e
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avvolge? E il padre non si riferiva solo all
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fabbrica assieme ai veleni. Non che là dentro erano
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cammina a capa alta, non devo leccare i piedi
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e il male. E non scorderò mai la solidarietà
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contro erano un’infinità, non solo veleni ma sfruttamenti
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grandi e grossi, che non lasciava passare nessuno. A
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con che cuore?» ¶ Nicola non fiatava, era annichilito e
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Il padre di Anna non si sarebbe svegliato alle
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provare a consolarla. ¶ Lei non rispondeva, si sentiva appena
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durante le telefonate furono: «Non è giusto». Sì, Anna
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è giusto». Sì, Anna, non è giusto, hai ragione
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è giusto, hai ragione, non doveva succedere, non doveva
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ragione, non doveva succedere, non doveva. ¶ Due giorni dopo