parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «non»

nautoretestoannoconcordanza
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di sicuro ma Carmine non ha detto niente di
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aperto la busta e non ha neanche urlato. Mi
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a papà ma lui non ha detto niente e
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se anche era così, non era servito a nulla
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nulla perché tanto lui non ci era potuto andare
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morti, Gesù Bambino. ¶ Papà non ha pianto. Non ha
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Papà non ha pianto. Non ha pianto per niente
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lassù anche il male non c’è più, ¶ con
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finta di giocare e non perdere tempo e rispettare
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bottiglie vuote, l’oscurità. Non lo spaventavano più. Erano
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e l’odore umido non erano pericolosi. Neanche il
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e chiudeva. Fin quando non vide la lettera tra
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busta sulla cartella. ¶ Pietro non disse niente, lasciando che
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se continuo”. ¶ “Sta’ attento, non la rompere!” fece Pietro
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la rompere!” fece Pietro. ¶ “Non ce la faccio…” ¶ La
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Forse è meglio…” Luigi non concluse la frase che
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eco senza fine. ¶ Pietro non si mosse. Continuava a
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alla punta dei piedi. Non stavano fermi, lo attraversavano
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fermi, lo attraversavano e non si fermavano mai. Si
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abbassò gli occhi e non rispose. ¶ “Perché?” chiese ancora
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soldi del lavoro che non ha avuto.” ¶ “I soldi
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lavoro da giardiniere. Forse non lo ha pagato mai
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la voce che quasi non si sentiva. ¶ “Da Carmine
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diventate rosso fuoco. ¶ Pietro non si mosse ancora, la
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ora si fissavano. E non sentirono la porta di
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punta di piedi perché non glielo staccasse. Toni lasciò
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e mutilate che Pietro non riuscì a capire. Luigi
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la polvere. Piangeva. ¶ Pietro non lo aveva mai visto
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con le lacrime. E non pensava di doverlo vedere
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doverlo vedere mai. Luigi non doveva piangere, era un
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Pietro sembrò quasi di non sentire più nessuna paura
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sentire più nessuna paura. Non perché Toni l’aveva
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Toni l’aveva risparmiato. Non per questo. Ma perché
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a battere. A loro non fu possibile leggere niente
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come se il corpo non fosse più il suo
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gamba e il braccio. Non erano più suoi, erano
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giù fino alle orecchie. “Non sei mio figlio, tu
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Pietro, che hai detto?” ¶ “Non sei mio figlio,” ripeté
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Toni e che ora non lo voleva più. Pensava
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pulsava e bruciava. ¶ Pietro non urlò, schiacciò la bocca
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rimane lì dentro e non esce mai. Mai mai
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altre cose, in giardino, non c’erano più. Le
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fate i compiti insieme. ¶ Non rispose. Gli occhi andarono
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di un dolore insopportabile. ¶ Non si trattenne. Avrebbe voluto
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dondolando la gamba che non gli faceva male. La
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tuo papà. Quelli larghi.” ¶ “Non lo so se è
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in casa. Mio padre non ci può andare da
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disse Luigi girandosi. ¶ Pietro non si voltò. Il suo
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sotto il telo nero. “Non c’è Nino,” disse
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chinò su di lui. ¶ “Non c’è Nino! Non
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Non c’è Nino! Non c’è in nessun
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con la chiave e non ci sono più le
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d’un fiato. “E non c’è nemmeno nell
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orto e dalla Bianca! Non c’è da nessuna
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notte… Quando torna Nino?” ¶ “Non lo so, amore. Torna
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molto stanco.” ¶ “Perché… perché non l’ha detto a
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ancora di stringerlo. “Amore…” ¶ “Non mi ha detto niente
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del cancello, a lei non importava. Pietro sentì sua
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stesso bicchiere finché Toni non la vide e s
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la madre di Luigi non era più andata a
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con la testa. Lei non ricambiò. ¶ Scivolarono nelle cantine
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loro due che eseguivano, non parlavano, aspettavano. ¶ Quando Toni
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lunga e sottile. Così non rompiamo la busta!” ¶ “Con
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busta!” ¶ “Con il mio non si rompe!” ¶ “L’altra
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rompe!” ¶ “L’altra volta non si è rotta per
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Sì, era morto. Ma non lo hanno fatto vedere
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lenzuolo bianco.” ¶ “Mio papà non ha detto niente quando
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E aggiunse: “Mio papà non ha pianto”. ¶ “Il mio
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Ci fu silenzio. Luigi non rispose, fissò la cartella
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dita cominciarono a sudare. Non poteva fare altro. I
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erano così sicuri che non c’era bisogno di
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fronte sulla spalla. ¶ Pietro non riuscì a dir nulla
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si schiacciarono al foglietto: non c’erano scritte a
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busta era come nuova. Non c’erano state macchie
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in un baleno, come non era mai riuscito a
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Ciao, Nino!” esclamò Luigi. ¶ “Non urlare, non si urla
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esclamò Luigi. ¶ “Non urlare, non si urla in città
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dito l’orologio che non aveva al polso. ¶ “È
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da un po’ che non vi vedo, a voi
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Pietro. ¶ “Sono in vacanza… Non te l’ha detto
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Nino a Luigi. ¶ “Perché non mi hai avvertito che
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la spalla di Luigi. ¶ “Non l’ho detto perché
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l’ho detto perché non lo sapevo che andavo
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che andavo in vacanza.” ¶ “Non è vero, lo sapevi
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di notte! Lo sapevi!” ¶ “Non ne ho presi di
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vedi, sono ancora qui, non sono partito.” ¶ Senza tuta
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è tutto chiuso e non si può entrare!” ¶ “Il
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sempre: “I bambini coraggiosi non piangono, non piangono per
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bambini coraggiosi non piangono, non piangono per niente”. ¶ “Sì
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anche io!” disse Nino. ¶ Non scesero. Le lacrime che
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là, sopra gli occhi, non si azzardarono a cadere
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rimanere lassù e di non muoversi. Arricciò le dita
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piedi e cercò di non guardare gli occhi buoni
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lucertola, perché con te non si riempie!” ¶ Pietro rise
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guardò solo il giardiniere. Non si voltò mai. Restò
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quella forza buona e non gli importò più se
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è sempre sola.” ¶ “Io non posso la sera. Papà
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Ti piace guardarla?” ¶ Pietro non rispose. ¶ Nino raccolse un
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ricominciarono a lavorare. ¶ “Io non lo conosco più tuo
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di uomini buoni che non hanno colpe.” ¶ Nino scrollò
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rialzava goffamente in piedi. ¶ “Non volevo disturbarvi. Continua pure
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piace tagliar…” Il vecchio non finì la frase. ¶ “Vieni
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Le tenaglie sono pericolose, non voglio che le usi
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le usi più. E non voglio che passi tutto
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alle fragole. Alle arance non gli piaceva tanto perché
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Cercò subito di raccoglierle. ¶ “Non ti preoccupare… dopo pulisco
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padre. ¶ “Allora vediamo, questa non l’hai ancora fatta
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ci rimanevo fin quando non finiva! E c’era
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Perché fuori, questa volta, non pioveva. C’era il
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schiacciarono alla parete per non toccare l’alveare. ¶ Toni
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gli fece cenno di non parlare. Tornò indietro, oltre
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si arrabbia!” fece Pietro. ¶ “Non lo scopre, è un
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vede che la busta non è nuova!” ¶ “Non lo
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busta non è nuova!” ¶ “Non lo vede per niente
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il tuo coltello, così non si rovina.” ¶ “Ce l
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troppo spessa. Alla luce non si vede,” disse. ¶ “Alla
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essere sottile se no non si vede niente. Questa
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di quella mano che non voleva stare ferma. ¶ Pietro
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stare ferma. ¶ Pietro riprovò. ¶ “Non dobbiamo romperla. Faccio io
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di carta, staccandoli appena. ¶ “Non la rompere!” ¶ Luigi si
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la aprì per intero. “Non le avevo viste mai
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di papà”. ¶ “Forse. Io non conosco nessuno con quel
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a casa sua.” ¶ Luigi non disse nulla. ¶ Pietro finì
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a lato del mobile. ¶ “Non devo mettere troppa colla
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si appiccica tutta e non sembra più nuova.” Ne
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è ancora,” disse Pietro. ¶ “Non è vero, se ne
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andata quasi tutta. Carmine non se ne accorgerà per
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che pesava sulle gambe. Non fece niente, non disse
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gambe. Non fece niente, non disse nulla. Aveva solo
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i compiti da lui. Non avevano aperto nessun libro
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in giro la fidanzata… non la vuoi tu una
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uscito dal vecchio garage. ¶ “Non fare tardi, che poi
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dalla parte sbagliata. ¶ “Abbassare, non alzare!” ¶ Lui si corresse
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bambini. Il funerale… ¶ Pietro non ascoltò nient’altro. Quel
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morto…” sussurrò Pietro. ¶ Papà non dice niente, papà non
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non dice niente, papà non piange neanche di nascosto
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segreto perché tanto lui non lo dice a nessuno
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centro del tavolo. Pietro non aveva toccato neanche il
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la tazza tutta piena. “Non è un guaio grande
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un guaio grande se non ti va,” aveva detto
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da lei, ma Pietro non l’aveva ascoltata. Era
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Nino! Apri!” La porta non era quella di vetro
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guardò la finestra che non c’era più. Si
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a quella del ripostiglio. Non c’erano più, erano
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le gambe!” Luigi ridacchiò. ¶ “Non è vero!” ¶ Pietro si
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fisso in terra. “Che non è giusto che ci
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sempre sì anche se non ha ragione e che
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andarci un altro e non noi bambini!” ¶ “Andarci un
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il suo aiutante.” ¶ “Ma non lo viene a sapere
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Sono il suo aiutante, non posso.” ¶ “Ma noi non
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non posso.” ¶ “Ma noi non lo diciamo a nessuno
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s’arrabbia e…” ¶ “Se non glielo dici tu non
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non glielo dici tu non s’arrabbia!” ¶ La mosca
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promessa, una promessa che non si rompe mai.” ¶ “Promesso
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Dove va?” domandò Luigi. ¶ “Non lo dice mai.” ¶ Le
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dove le tiene?”. ¶ “Forse non l’ha ancora scritta
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fianco. Per quella volta non si erano fermati a
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gli fece cenno di non parlare. Sorrise, mentre accostava
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forme, degli oggetti. Quando non voleva ascoltare le urla
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tanto siamo già entrati.” ¶ “Non toccare niente!” ¶ Gli occhi
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aprì: carta, inchiostro, ma non quello che voleva. ¶ Luigi
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lo facevano come se non toccassero quasi terra. Erano
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terra. Erano leggere, volavano. Non avevano vene che le
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chiuse gli occhi e non volle più guardare Luigi
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come quello a casa non ci rimanevo io.” ¶ “Non
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non ci rimanevo io.” ¶ “Non è così facile.” ¶ Il
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avvicinava al nascondiglio. ¶ Pietro non sapeva più quali erano
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sempre l’altro e non più se stesso. Mai
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dito di Luigi: diceva non fiatare, non ti muovere
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Luigi: diceva non fiatare, non ti muovere, muoviti ancora
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e finì identico: perché non lo avevano sentito arrivare
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avevano sentito arrivare? Perché? Non c’erano state automobili
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mossero senza più grazia. Non danzavano più. Sbattevano contro
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in gola. Lui, ora, non era altro che orecchie
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no… sto bene, Aderita. Non ti preoccupare…” ¶ “Ma signora
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preoccupare…” ¶ “Ma signora…” ¶ “Va’, non ti preoccupare.” ¶ “Dio mio
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per sempre, pur di non guardarla. ¶ Luigi si mosse
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dei piedi. Il cuore non batteva più, e sentiva
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contro il braccio. ¶ Pietro non era solo. C’erano
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si mischiavano alle parole. ¶ Non va via. Mi morde
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papà fa male lui non dice niente, dà i
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con me. Lei dopo non si muove e non
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non si muove e non parla e quando viene
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da cavallo ma lui non ci crede per niente
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divertenti. Adesso i genitori non ci vengono più da
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da noi e lui non va più in viaggio
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il coltello, dai… passamelo! Non startene lì fermo!” fece
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No!” ¶ “Guarda che se non me lo dai entro
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il braccio. ¶ “Grazie!” ¶ “Tu non lo sai fare.” ¶ Ecco
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è l’ultima. Qui non ce ne entrano più
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attento che la barba non gli finisse dritta negli
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bene, per questa volta non ci ha visti… A
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pendere sulla schiena, tanto non serviva. L’ultima goccia
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erano zanzare timide e non bisognava avere paura perché
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bisognava avere paura perché non attaccavano mai. Invece ora
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fronte. Ronzavano ovunque e non la smettevano più. Si
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che chiamavano giardino. Ma non lo era affatto, era
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vetri scuri era accostato. Non lo toccò neanche, si
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la reggevano alle spalle. Non era mai successo lì
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dita bagnate di saliva. ¶ “Non ti devi sposare mai
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camminava, Pietro cercava di non ascoltare lo squittio dei
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l’unico modo per non farsi pungere dalla scossa
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tirò a sé, Luigi non la lasciò. Per un
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sparse dappertutto. Le macchine non ci passavano più da
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e più piccolo. ¶ “Corri! Non avere paura!” ¶ E Pietro
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Stai tranquillo, che oggi non succede!” Luigi gli agguantò
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era stato da Carmine. Non rispose a Luigi, percorse
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Come lo sai che non succede?”. Poi scese, e
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senza giardino. ¶ “È tardi, non si può!” fece Pietro
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No, s’arrabbia moltissimo!” ¶ “Non lo saprà mai… la
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silenzio che li accolse non li stupì. Almeno non
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non li stupì. Almeno non come la prima volta
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riempì il pianerottolo. Carmine non indicò nessuno, ma loro
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che l’ultima volta non c’era: triste e
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ricorda! E il pasticcere non me lo voglio far
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il figlio. E se non c’era tuo padre
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tuo padre, quelli io non li volevo. Solo per
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Progressi facciamo…! Perché, tu non la vuoi una donna
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la macchina bianca vuoi?” ¶ Non fiatò. Fissò le sue
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dall’altra parte?” ¶ Pietro non capì. Ma ebbe paura
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di più. Perché quando non capiva, Carmine s’infuriava
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padre. Sono quelli che non si fanno gli affari
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loro. Che parlano parlano… Non so come fa a
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lo ha visto crescere… Non ti vale neanche come
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come amico quello lì!” ¶ “Non è vero!” gridò Pietro
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in fondo ai polmoni. Non si mosse, sgranò gli
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Carmine sibilarono: “Tu, ragazzino, non te lo immagini nemmeno
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gli amici. Uno che non parla. Capisci?”. ¶ “Sì,” disse
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e me. Amici. E non come il giardiniere.” Si
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tagliata in quattro parti. ¶ “Non ne vuoi allora?” insisté
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allora?” insisté Carmine. ¶ “No… Non mi piacciono molto le
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disse l’uomo. ¶ Pietro non l’ascoltò. Fece scattare
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scritto delle cose gentili. Non come nella busta dell
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le mani. ¶ Si voltò. Non sembrava arrabbiato. “Ringrazia tuo
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e agitare le mani. “Non ha gridato! Avevo ragione
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ferma!” ¶ “Più di così non si può!” ¶ “Togli il
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è vicina,” disse Luigi. ¶ “Non c’è!” ¶ “Guarda dietro
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Ti ho detto che non c’è!” ¶ “L’ho
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mani nell’erba. ¶ Luigi non rispose. ¶ “E poi tu
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stringevi poco,” disse Pietro. ¶ “Non è vero, sei tu
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più nessuno a salutarlo. Non c’erano più strada
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alberi, cancelli e persone. Non c’era più Nino
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Manca il coltello: quello non l’ho trovato.” ¶ Ora
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e continuò: “Dobbiamo ubbidirgli”. ¶ “Non mi importa! Io a
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parliamo mi manda via!” ¶ “Non ci credo!” protestò Pietro
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è fatto tuo padre: non gli sono simpatici quelli
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ancora meno quelli che non lo ascoltano.” ¶ Pietro fece
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sui suoi capelli. ¶ “Davvero non posso più entrare da
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lavoro. E quando lui non ci vede, magari entri
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il pilota della Bianca, non se lo fece ripetere
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mani al cruscotto e non lo lasciò più. “Siamo
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Nino. ¶ “Andiamo da Luigi?” ¶ “Non c’è bisogno!” rispose
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ci aspetta!” ¶ I sedili non avevano mai scricchiolato tanto
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avvertito. Era stato chiaro, non dovevano più stare insieme
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Per un attimo Pietro non volle ascoltare. Guardò Nino
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piano anticipò la domanda: “Non mi ha dato ancora
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dato ancora niente papà”. ¶ “Non ti ha dato ancora
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i sedili di cuoio non scricchiolavano più. ¶ Pietro e
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salita, dove la neve non si scioglie mai, neanche
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Poi entrambi capirono che non ci sarebbero state più
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rocce, alberi e strade. Non videro più nessun monte
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madre gli porgeva e non la lasciò più, il
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lo stavano accompagnando dove non voleva. ¶ Udì alle sue
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paura e da solo non ci voglio andare. ¶ Mamma
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ma io questa volta non glielo dico perché sennò
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s’arrabbia moltissimo. ¶ Io non lo dico a papà
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glielo dico forse papà non lo vuole più e
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vuole più e così non ha più amici e
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più amici e io non voglio. ¶ Poi papà ha
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te”. La mamma lui non la vuole più con
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Bambino, e fa’ che non sbaglio. Così papà è
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Ti prego, fa’ che non sbaglio per niente. ¶ 6. ¶ La
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madre quando era seduta. ¶ “Non ti distrarre! Quello è
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annuì di nuovo. Veramente non sapeva co­me erano
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anche uccidere. Quello là non gli sembrava davvero un
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È tuo amico?” ¶ “No! Non ce li ho amici
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ricambiato. ¶ Quella sera, però, non successe. Quella sera era
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e anche la signorina non parlò più. Ogni cosa
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mano sotto il sedere. ¶ Non era stato il solo
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a fatica. L’aria non gli bastava, si fermava
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fermava in gola e non gli arrivava nei polmoni
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e il sangue. ¶ Sangue. ¶ “Non devi aver paura. Quello
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lassù anche il male non c’è più, con
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con me domani. Così non sbaglio. ¶ Intrecciò le dita
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lunga. Sgommavano pure, ma non come la Bianca. ¶ Pietro
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vicino di posto. ¶ “Scusate. Non volevo,” fece sua madre
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attorno alla testa, “così non ti bagni”. Il cappuccio
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meglio la cartella. ¶ “…e non ti scalmanare.” ¶ Pietro si
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di tutti. ¶ Fa’ che non sbaglio da Carmine, ti
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alle fotografie del mare non aveva notato grandi differenze
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po’ più alto, ma non dipendeva nemmeno da quello
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nemmeno da quello. E non dipendeva neanche dalle ore
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ma con i numeri non andava per niente d
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libro sotto il naso. ¶ Non che fosse spaventato, ma
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sua testa. Ma siccome non arrivava, provò lo stesso
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sbagliato, ancora una volta. ¶ “Non hai capito.” ¶ Ecco, colpito
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Pietro abbassò la testa. Non sarebbe bastato tutto un
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tavolo, chino sugli esercizi. ¶ Non si parlarono più, non
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Non si parlarono più, non ce n’era bisogno
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occupato, prima di stasera non esce,” aveva detto sua
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rimaneva al sole. Pietro non guardava Luigi, rimaneva piegato
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colpo secco. ¶ La lucertola non fece in tempo a
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la tengo fer…” Luigi non finì la frase. La
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Stava molto attento che non scendesse troppo, perché glielo
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Dove stavano andando adesso non era lontano, sarebbero tornati
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e dove l’erba non esiste più. C’è
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mano. ¶ “Pietro!” La voce non arrivava più dall’alto
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salire per primo.” ¶ Pietro non rispose, l’indice a
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braccio era bagnato, ma non di sangue solo. Dagli
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volta fu Luigi a non parlare. Si mise una
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e per poco Luigi non gli finì addosso. ¶ Era
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stavolta senza correre. ¶ Luigi non fece caso ai pugni
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e basta. Il negozio non vendeva bene, l’ha
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buone? È tanto che non mangio un cannolo come
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fermò al naso schiacciato. ¶ “Non c’è.” ¶ Solo adesso
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messo l’alcol che non brucia sul braccio e
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veniva da piangere ma non ho pianto per niente
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detto: “Ti voglio bene”. Non l’ho stretta forte
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cattivo. ¶ Gesù, il giorno non mi piace per niente
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piace molto. Di notte non ci sono gli urli
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sono gli urli e non c’è il sole
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te, Gesù Bambino, tu non puoi dormire perché devi
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i bambini e io non dormo perché mi dispiace
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verdi. ¶ Fa’ che mamma non sta più male. E
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medicine, così le piante non si prendono le malattie
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con un sorriso disse: “Non gli piaccio. Tutto qui
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gli piaccio. Tutto qui. Non ce li hai compagni
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che per un po’ non vieni più qui. Parliamo
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lui tutto, nel secchio, non si mosse più. ¶ Pietro
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con le gambe. Per non cadere si aggrappò al
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davanti al vecchio garage. ¶ Non c’erano porte. Era
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Era una luce magica, non era il sole. E
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padre. ¶ Gli piaceva che non avesse il tetto. Che
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macchina. Si sorrisero ma non si dissero niente. ¶ Accelerò
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la Bianca si spense. Non c’era più vento
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c’era più vento. Non c’era più nessuno
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lassù anche il male non c’è più, ¶ con
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restò alta e irraggiungibile. ¶ Non guardò il vecchio, ma
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e lo aprì. ¶ Adesso non c’era più nessuno
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ancora. Iniziò a piangere, non per il dolore o
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ma perché sapeva che non avrebbe mai più rivisto
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sono là fuori, papà non me li ha fatti
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forse me li rubano. ¶ Non lo sapevo che era
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sapevo che era tardi, non lo sapevo per niente
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detto mamma. Ha detto: “Non ti preoccupare amore che
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cacciatore del mondo. Adesso non lo dice più e
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gli uomini del cancello non fanno entrare nessuno. Ti
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iniziare dal mezzo, dove non si rischiava nulla. Così
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e opaca. Provò a non fissarla, ma quella bava
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ingoiò ma i sapori non arrivavano, soffocati dal naso
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intatta. Lo incastrò dove non poteva essere scoperto. Poi
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le sue labbra serrate. ¶ “Non ne vuoi? Eh? Non
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Non ne vuoi? Eh? Non ne vuoi più?” disse
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una, due, tre volte. Non riuscì più a trattenersi
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forte, ma il tremore non passava. Gli asciugò la
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per colpa mia. Io non volevo che si sporcava
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si muoveva e che non ci voleva più stare
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fino alla bocca e non stava fermo mai. E
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di cane, quello dove non ci si sedeva mai
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frugare tra l’erba. Non trovò le cose. L
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dove iniziava il giardino. Non li vide, ma sapeva
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cancello a sbagliare. Forse non erano stati abbastanza attenti
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stati abbastanza attenti e non avevano visto che qualcuno
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porta chiusa, ma quella non si mosse. Un sudore
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maglietta. Annusò il bagnato, non puzzava. Allora trattenne il
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rugosa finché, all’improvviso, non si accorse che una
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Nino, le mie cose non ci sono più!” ¶ Il
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le cose mie, papà non me le ha fatte
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l’hai fatto arrabbiare.” ¶ “Non lo sapevo che era
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ci tieni, le mosche?” ¶ “Non lo sapevo che era
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sapevo che era tardi.” ¶ “Non lo sapevi perché non
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Non lo sapevi perché non guardi mai il sole
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asse e il barattolo non ci sono più! Qualcuno
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Nino, ma questa volta non lo imitò nella sua
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delle fragole rosse. Pietro non si mosse, gli occhi
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e allontanò il piatto. ¶ “Non mangi?” domandò il vecchio
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sono delle volte che non mi fanno muovere. Gesù
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Bambino, io da Carmine non ci voglio andare ma
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andare ma se poi non ci vado papà s
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davanti agli occhi perché non vuole che guardo le
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la sera. E se non ci vado lui non
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non ci vado lui non ride più e non
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non ride più e non mi dice più che
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mondo. ¶ Io da Carmine non ci voglio andare per
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con pochi capelli bianchi. Non aveva la tuta verde
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che aveva deciso di non essere più un giardiniere
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O forse a loro non importava. Perché loro non
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non importava. Perché loro non erano amici di nessuno
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pietra, seri. Occhi tristi. Non li guardò. Accelerò verso
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libro. ¶ Lì attese. Ma non sentì nessuno. Non quel
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Ma non sentì nessuno. Non quel tipo di passi
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al palo, il portiere non si era neanche mosso
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nome e il sangue non c’erano. Già da
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Già da molte sere non si vedevano più. ¶ 22. ¶ Così
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tagliavano le gambe.” ¶ Pietro non si voltò. Restò seduto
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di là della siepe. ¶ Non erano sue quelle forbici
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sangue. ¶ E pensò che non gli sarebbe dispiaciuto essere
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Sì, una lucertola: che non porta lettere, che non
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non porta lettere, che non piange, che non guarda
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che non piange, che non guarda la televisione. ¶ Dopo
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cibo benedetto. ¶ Pietro, dentro, non pregò. Con le mani
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nascose il viso e non disse grazie a nessuno
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Dov’è mamma?” insisté. ¶ Non ebbe risposte. Solo il
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puntino grigio. Il naso non c’era più. ¶ Tirò
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seri che dalle pareti non fecero in tempo ad
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ti fa male, mamma?” ¶ “Non è niente, amore… sono
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Sanguina, sanguina! La mamma non è stanca, sta male
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nel piatto finché Aderita non lo portò via. Sentiva
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un grosso pugno chiuso. Non mangiò nient’altro. Rimase
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sua madre. ¶ Nella stanza non c’era nessun altro
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cuore che rimbombava. Ma non ci riusciva, allora la
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salvarlo, adesso era impotente. Non poteva più proteggerlo, non
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Non poteva più proteggerlo, non aveva più forza, il
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luce quasi impercettibile. ¶ “Nino non era in vacanza,” disse
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sui capelli, lo abbracciò. ¶ “Non era andato in vacanza
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sono morti. E loro non erano suoi amici e
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alla fine e lei non se ne accorse. Pietro
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braccia e toccò terra. ¶ “Non era in vacanza,” sussurrò
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senza nessuna lacrima. ¶ Pietro non piangeva. I suoi occhi
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pacchetto di sigarette rigido. Non si spostò più. Ascoltò
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contro il palmo grinzoso. Non c’era dolore in
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a guardarlo fin quando non varcò la porta. Solo
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dappertutto. ¶ I grandi dormono. Non dormiamo io e te
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Venite vicino, più vicino. ¶ Non ho paura, ho il
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perché adesso i buoni non muoiono più. ¶ Solo i
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sulla sua pancia. Lui non ne aveva mai viste
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voce. I piedi nudi non sentivano freddo, tutta la
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mise a quattro zampe. Non si mosse, fissò la
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arrivò vicino, attento a non farsi sentire. Si fermò
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finalmente le lucertole cattive non avrebbero più ucciso gli
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si era addormentata. Poi non aveva voluto più andarsene
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abitava lì e lui non poteva catturarla. Ma l
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Qualcosa che la luce non fece in tempo a
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schiena. Lo tenevano stretto, non lo lasciavano. Lo trascinavano
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erba, sasso, muro, albero. Non c’era più nulla
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Addormentava, stordiva. ¶ Adesso lui non era altro che un
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con le scarpe così non ci pungono!”. Così abbiamo
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se voglio arrivo dove non si tocca per niente
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è fredda. Però io non la sento che è
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con noi ma ora non può perché è lontano
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perché è lontano e non lo lasciano andare più
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buono!”. È vero, Gesù, non può venire perché è
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scritto: “Mi dispiace che non ho visto i tuoi
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voglio bene”. Però io non gli ho scritto “Ti
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dipanai cosa mi attraversava. Non erano solo lo spavento
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che con le parole non aveva ancora fatto sul
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ancora fatto sul serio. Non avevo mai premeditato l