Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

Amicizia diletto Nume ¶ Dalle non lubriche candide piume ¶ Del

Trono, ove il vizio non ha sua sede, ¶ Ma

cuori a vincere Nume non tardo. ¶ Se di voi

voi l'Invidia morsi non ave, ¶ E il suo

soavi cure. ¶ PREFAZIONE ¶ Io non dò quest'edizione, che

interessar sempre, e di non annoiar mai, uno stile

poco vivace, un' espressione non misurata, e una situazione

d'un Massimo, che non scuopre una congiura dall

scrupolosi è vero, ma non per questo poco ragionevoli

di tutto ciò come non spaventarsi al solo nome

ardua dove hanno potuto non di rado inciampare gli

io le debba ripetere. Non che Ella non abbia

ripetere. Non che Ella non abbia avuti i suoi

celebri; le altre Nazioni non sono che a lei

rappresentanze così sublimi da non farci invidiare alla Francia

e i Voltaire, se non avesse dovuto scrivere al

d'Italia. Ciò forse non deve ripetersi, che da

gloria poco riflessiva, ella non è, che l'effetto

questa mia produzione. Voltaire non ebbe scrupolo nessuno a

un Giudice inesorabile, che non ascolta altro che se

senza ritegno nessuno. Egli non conosce in una produzione

ciò sicuramente, che contribuì non poco a sostenere questa

grato alla prima egli non farà, che disprezzar la

Critico a chi altro non conosce, che la parzialità

parzialità, e la detrazione. Non è a questa sorte

vivent d'ambrosie, ¶ Et non d'absinthe, & de fiel

che favorevole. ¶ Vaga Andolfati, non sdegnar di questi ¶ Facili

sacri alla morte ove non spira ¶ Che lutto, che

notturno a dissipare accese ¶ Non brillan più. Spettro infernal

brillan più. Spettro infernal non puote ¶ Del già vicino

luce. ¶ ARSINDO ¶ Ebben? forse non può del tuo gran

m'astringe ad ingannar non tenda ¶ La vigilanza mia

Numi in lui rispetta: ¶ Non offender così chi lor

mortale alfine. ¶ Le passioni non toglie il sacro ammanto

al piede. ¶ Amico, io non ho pace … al Campo

labbri a forza. ¶ Dissimular non giova … io peno, amico

ARSINDO ¶ E chi stupir non debbe! ¶ Tu di Priamo

beltà! … decol cotanto, ¶ Scusami, non credei d'Achille un

fugge l'amor chi non ha cuore! ¶ Amico, fu

un moto, ¶ Che tormento non fu, ma fu piacere

presagisce, ¶ Ch'ei fra non molto esser ti dee

chi 'l fugge. ¶ PIRRO ¶ Non sperar, ch'io t

puro affetto, ¶ Che smorzar non potrà la morte istessa

Ma in te colpa non regna … Il tuo bel

tuo bel cuore, ¶ Cara, non è di crudeltà capace

maggior Duce. ¶ In valor non è solo, e in

Greco accese ¶ Cadde, ha non molto, che non valor

ha non molto, che non valor, non forza ¶ A

molto, che non valor, non forza ¶ A sì valido

appressarmi io provo ¶ Un non so che, che mi

Finché l'opra fatal non sia compiuta ¶ Restar dovrà

suoi voti il Ciel non brama. ¶ PIRRO ¶ Tutto farò

Trema, ma sul delitto. ¶ Non paventar. Lascia, che il

a quel segno ¶ Giunger non puote un temerario ardire

mai furibonda, il che non credo, ¶ Spinger contra di

lungi il porta. ¶ Violento non men, che grande è

onda mi tolse, e non mi resta, ¶ Che un

D'un torbido Ocean non seppellirmi, ¶ O non darmi

Ocean non seppellirmi, ¶ O non darmi per vinto al

in queste arene. ¶ Ciel! non vedo che orror … Di

spirti tuoi ravviva; ¶ Sorgi: Non vacillar; Del Ciel irato

stessa ad accoppiarmi ¶ Gir non potei ne' Regni della

tuo sul sanguinoso corpo ¶ Non cadesti trafitta, onde spirando

corrisposta ¶ De' pianti tuoi non si ritrovi offesa. ¶ POLISSENA

Destin, che per soffrir non nacqui? ¶ Ognor vedrò questa

perduto. ¶ EROPE ¶ Che? tu non conti più sul tuo

raggio di speme ancor non spento? ¶ POLISSENA ¶ Vana speranza

odio serbiamo ¶ Tutto no, non perdemmo … assai ci resta

entro il sen posa non trova. ¶ POLIDORO ¶ Come! … e

singulti … il pianto mio … non fanno ¶ Che scuoprirmi pur

il disumano - E che non puoi ¶ In uman petto

a morte m'involò non saprei dirti, ¶ Che lacrimando

dal dolore oppresso ¶ Risvegliato non fui dal mio letargo

sospetti … ah! va … ¶ POLIDORO ¶ Non deggio ¶ Te abbandonar … fra

maggior Duce ¶ Agamennone ancor non tutta spenta ¶ Quella face

l'intiero Campo ¶ Molto non ha, che ad allamar

intento. ¶ Or quei lacci non solo ond'eri avvinta

alma assoggettar più che non pensi ¶ A quel giogo

Città condurti avvinta. ¶ Ma non temer; finché per queste

par del cuor schiava non sia ridotta ¶ D'un

ridotta ¶ D'un amante non già, ma d'un

Temo a ragion, che non m'inganni un sogno

tal cura! ¶ Prence, e non era il non odiarmi

e non era il non odiarmi assai? ¶ Non bastava

il non odiarmi assai? ¶ Non bastava per me l

tuo volto in mirar non esser spento? ¶ Ciascun t

Come! … Signor … ¶ PIRRO ¶ Dissimular non giova; ¶ Già troppo avanti

mio labbro ¶ Ad accusarmi … non proseguir conviene. ¶ Tutto aprirmi

il mio cuor celar non puote. ¶ Tu al piè

forse t'offendi. ¶ Ma non spregiar, mia Principessa, un

mio le temerarie fiamme ¶ Non riaccendano un dì de

E quanto a me, non sperar, che questo ¶ Misero

Alla strage scampata altro non posso, ¶ Che piangere il

Prence, che ascolto! ¶ E non è assai, che questo

a perder tutto … ¶ Eppur non osa vendicarsi - Il cuore

muova ¶ Misero pianto - e non voler, tel chiedo, ¶ Affligger

Signor … ¶ PIRRO ¶ Parla … ¶ POLISSENA ¶ Non deggio. ¶ PIRRO ¶ Barbara! … ¶ POLISSENA

Invan lo speri; ¶ Finché non sia il mio destin

dalla mia fiamma … ¶ Signor - non paventare vivi pur quieto

tu sei più che non credi; ¶ con trasporto ¶ Che

piacere improvviso - Il cuor non regge … ¶ E un torrente

mio ¶ Dolor funesto, e non voler, ten prego, ¶ Prence

Eroe, lui stesso ¶ Frenar non può quella continua guerra

tempeste ¶ Sempre in braccio non è dell'uom la

qual via? ¶ CALCANTE ¶ Molto non ha che in questi

Nume t'inspirò - miglior non vedo ¶ Artificio onde trar

della mia Patria - Eppur non posso ¶ Pensar soltanto a

un illecito affetto. Io non rammento, ¶ Principe, a te

ti serbai tuttora; Io non attesto, ¶ Il mio candor

vederti perduto, e più non cale ¶ Quel tempo rimembrar

cuore ¶ Abbia qualche poter … non voler trarmi ¶ Da quest

PIRRO ¶ T'accheta - altro non bramo ¶ Udir da te

te la passion veder non fece. ¶ Misero amante, a

Ma no … ¶ (risoluto) ¶ saper non voglio ¶ Altro da labbri

di pausa ritenendolo ¶ Sentimi non partir … ¶ (riflettendo alquanto) ¶ un

un inganno ¶ ARSINDO ¶ Molto non ha, che assiso al

Che dubitar! - Gl'empj non vedo io stesso ¶ Esultar

siegui ¶ La morte lor - non ti scuoprir … ¶ lo conduce

Ferma: che tenti? ¶ E non vedi ove sei, non

non vedi ove sei, non vedi a quale ¶ Fatal

io di Greco sangue. ¶ Non a caso dall'onde

Io però in cuor non spengo ¶ Quella furia crudel

mio Rival s'offrisse ¶ Non sperar, che il risparmi

riceva in mille morti ¶ Non m'atterrisco, e morirò

POLISSENA ¶ E come inorridir non debbe ¶ Quest'alma allor

POLISSENA ¶ Io di scusar non cerco ¶ Il furor suo

fatal! … ¶ (alto) ¶ sappi … ¶ esitando ¶ Non posso. ¶ con trasporto ¶ POLIDORO

furor - Ma il Cielo ¶ Non vuol, ch'io sia

salvò, che per giovarmi ¶ Non curò la sua vita

quei … ¶ ritenendosi ¶ POLIDORO ¶ Che non compisci? ¶ Colma le smanie

io m'accingo … Eppure non posso ¶ Dissimular … Pirro … ¶ POLIDORO

ah! se la destra ¶ Non m'impedisse il mio

mio fraterno affetto, ¶ Se non mi seducesse un debil

POLISSENA ¶ Ah! German, perché non posso ¶ Con lacrime più

germogli in questo seno! ¶ Non vacillar; Il tuo valor

furore ¶ Ah! di più non soffro. ¶ Tu lontano di

periglio t'invola. Avvi non lungi ¶ De' miei più

Scena ¶ Ma che temer non resta. ¶ ATTO TERZO, SCENA

grazia mi chieda, e non l'ottenga. ¶ ARSINDO ¶ Come

occhi suoi mostrarti? ¶ PIRRO ¶ Non temer: la sua morte

A questo seno, or non faran, che accrescere ¶ Il

avanzo d'amor - Forse non tutta ¶ Nel seno mio

l'incanto - Io più non amo … ¶ Io l'odio

quel perfido seno io non t'immerga? ¶ Che nel

T'acquieta; ¶ Più pietade non v'è, non v

pietade non v'è, non v'è clemenza. ¶ Io

Quasi mi disarmò - Ma non s'attenda, ¶ Che a

getta sul sedile, ma non vede l'apparecchio ¶ Empj

Madre … German … tutto perdei; Non resta ¶ A questo sen

riposi ¶ Sul cenere tuo non vendicato ancora, ¶ Ettore, anima

al fatal colpo, e non ardisco ¶ Questo soffio esalar

che un supplizio ¶ Esser non dee per me la

di te stessa - Io non son degno ¶ De' sguardi

No … perdono - ¶ e più non chiedo. ¶ POLISSENA ¶ Involati, crudel

alza) ¶ Il tuo sen non è capace ¶ Di pentimento

voltan altrove ¶ PIRRO ¶ Soffrir non puote ¶ Lo sguardo tuo

sedurmi, in questo seno ¶ Non accrescer di più le

ma sviene ¶ Io più non reggo. ¶ ella è sostenuta

colpa mia. ¶ (s'alza) ¶ Non ha il mio cuor

un solo ¶ Sentimento; Ei non serba altra speranza, ¶ Che

a te far noto ¶ Non volesse un secreto, al

al parlar mio ¶ Forse non presterai, sebben la merti

tuo gran Padre ¶ Negar non vuoi la contentezza estrema

crudel; forse men fiera ¶ Non faresti a miei mali

Tutto all'orecchie tue non giunse ancora ¶ Il mio

tratta all'ira tua non basta? ¶ Pensi tu ancor

PIRRO ¶ con amarezza ¶ Io non t'amai? - crudele! ¶ Taci

L'Oracol fatal, porger non oso ¶ Pronto soccorso alla

salvare i giorni tuoi … non t'amo? ¶ Barbara! - a

negar l'affetto mio? ¶ Non credere al mio fuoco

può provare un cuore ¶ Non veder nel mio duol

di sangue altro, spietata, ¶ Non riscontrar, che un volontario

te per anco ignoti. ¶ Non sai … ¶ POLISSENA ¶ Parla. ¶ PIRRO

PIRRO ¶ Se ancor tutta non giunse ¶ Delle nostre sventure

a te la fama, ¶ Non curar di saperle - A

dolor note saranno. ¶ POLISSENA ¶ Non dubitar di spaventarmi; a

Disposta son - parla. ¶ PIRRO ¶ Non trar, ti prego, ¶ Da

alma mia. ¶ PIRRO ¶ Sorgi! … non paventar. Della tua vita

quà condurti. ¶ POLISSENA ¶ E non paventi ¶ L'ira del

che sei … ¶ PIRRO ¶ No, non so più chi sono

sacrifizio ancora ¶ L'esito non si sa? ¶ ARSINDO ¶ Come

Dal fianco suo più non la vidi, e sono

cacciator ferito ¶ Sì terribil non fora allor i Campi

or tempo ¶ Per me non è. Volisi al Campo

di Guerrieri. ¶ PIRRO ¶ Seguimi: Non temer … ¶ POLISSENA ¶ Dove mi

Lasciami per pietà … Prence, non vedi, ¶ Che con la

morte affretti? ¶ PIRRO ¶ Vieni, non dubitar; D'un volgo

Spregia i tumulti, e non temer quell'ira. ¶ Ben

cessa ¶ Questo misero cuor - Non sai, che pende ¶ La

POLISSENA ¶ Principe, il Ciel non ha giammai congiunto ¶ Il

Cielo. ¶ PIRRO ¶ Carnefice crudel! - Non vuol l'Olimpo ¶ Questi

questo è troppo. ¶ Deh! non v'offenda un tale

malvagio teschio ¶ Vendicatrice folgore non scenda? ¶ Empio! in tal

battaglia sul Campo, e non sull'Ara. ¶ Come! e

per te? - Ma ver non fia. ¶ Guerrieri, ah! chi

bipenne ¶ La sventurata Vergine non abbia ¶ Col sangue suo

è, che parla; E non potremo ¶ La Patria riveder

finché quì tu sei ¶ Non potria spaventarmi il Mondo

intero. ¶ CALCANTE ¶ Dunque ceder non vuoi? ¶ PIRRO ¶ ferocemente ¶ Lo

mirar degg'io ¶ Da non farti ascoltar le sacre

esclama ¶ POLISSENA ¶ Olà: fermate. ¶ Non sia mai ver, che

Numi! ¶ E l'Averno non s'apre, onde di

sol'oda, e voi non curi. ¶ si cala il