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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «nostro»

nautoretestoannoconcordanza
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nascondono nelle viscere del nostro pianeta. ¶ “Studiando a fondo
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e padrona dell’avvenire nostro, io con istupore cercava
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stato psichico-finanziario del nostro compagno di viaggio, egli
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la vocetta squillante del nostro loquace compagno di viaggio
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inondava lo scompartimento. ¶ Il nostro treno attraversava in quel
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sotto le ruote del nostro treno, animato sempre dalla
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nostra mente. ¶ Peccato! Il nostro sogno di solitudine e
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questa sua celebrità il nostro castellaccio di Saint-Malin
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di grossa tela del nostro disco, una fumigante lampada
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giovani spiriti e del nostro formidabile appetito, reso sempre
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sul più bello del nostro convito quando ci colpì
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Jean Bonnin! ¶ Lo smarrito nostro compagno di viaggio entrò
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a sedere davanti al nostro desco, stendendoci le mani
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l’orrenda fame del nostro infelice compagno di viaggio
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A tanto esempio il nostro stomaco si risvegliò.... ¶ E
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dovea pur giungere al nostro orecchio!... ¶ Preso così possesso
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Preso così possesso del nostro maniero ci acconciammo io
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il buon Jean Bonnin nostro compagno per la vita
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accoglierci così ospitalmente al nostro primo arrivo. E le
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facevamo sedere accanto al nostro desco, ricompensando con buoni
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le mirabili istorie del nostro Castello. ¶ Era un bel
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era accesa vivamente nel nostro spirito. ¶ “Cerchi il predestinato
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ch’essi credevano un nostro capriccio – e promisero che
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Ambedue eravamo armati del nostro revolver, a sei colpi
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si arrestò davanti al nostro bizzarro gruppo stupefatto. ¶ —Ah
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negli abissi di questo nostro pozzo... Tanto più poi
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segnali. Vi promettiamo.... al nostro ritorno, di riferirvi tutto
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secondi erano secoli pel nostro cervello che pulsava spasmodicamente
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misterioso.... così lontano dal nostro.... nelle viscere della terra
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effetto delle emozioni del nostro strano viaggio? ¶ — Potrebbe darsi
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luce intensissima, anche il nostro globo è intimamente tutto
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da ogni parte del nostro corpo. Quindi non più
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papaveri. ¶ Quanto durò il nostro sonno? ¶ Non so. ¶ Ricordo
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un mondo differente del nostro si alzavano certi sottili
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cui nessuno, su nel nostro, avea la più lontana
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che aveva protetto il nostro approdo e ci avviammo
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novità per lui del nostro abbigliamento. ¶ Poi aperse bocca
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risposta. ¶ Poi compreso il nostro silenzio sorrise dolcemente e
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mondo così lontano dal nostro e dei suoi abitatori
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voi siete ora nel nostro cosmo, che noi indichiamo
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paese della pace”. Il nostro paese non è vasto
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abissi! Quel poco del nostro paese che conosciamo è
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rive è posto il nostro ricovero di ora. Quattro
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di cristallo lucente il nostro sommo Padre, che è
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è poi anche il nostro Capo. Intorno a lui
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tutti nelle vicende del nostro vivere. È fra i
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sovente qua in questo nostro Tempio a pregar Colui
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stato ha gittato il nostro organismo. ¶ — Non potrebbe anche
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emozioni che dici, il nostro stomaco non si sia
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che aveva strappato il nostro grido. ¶ Come una collinetta
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in alto, riposa il nostro Capo e intorno ad
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discender su tutto il nostro essere da quelle vôlte
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deserte e silenziose, presi, nostro malgrado, dall’intensa sensazione
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teste, non era il nostro solito bel cielo azzurro
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grosso, voi siete un nostro collega.... terrestre. M’inganno
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da noi.... a questo nostro quieto recesso dove non
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dunque.... venite dallo stesso nostro luogo.... ¶ — Dal vecchio castellaccio
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chi deve essere, questo nostro caro signor Sapiente.... indovina
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dacchè avete abbandonato il nostro Saint- Malin?... ¶ — Una buona
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avrete veduto, in questo nostro beato paese, non sia
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lontano e differente dal nostro.... e così migliore! ¶ — Migliore
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mano al vecchio. ¶ — Insomma, nostro venerabile amico, voi ci
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con i termini del nostro.... nuovo mondo, il bassopiano
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nostra dimora sono il nostro altare: ed essi bastano
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Bibbia. ¶ Questa leconora sul nostro globo non raggiunge, come
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trascorse senza che il nostro stomaco, pel passato così
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essa: ecco perchè il nostro Kalika avea potuto raggiunger
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secondo i computi del nostro caro Sapiente, dovea appunto
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e profondo sorgere nel nostro cuore ammirando quella bellezza
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impadroniva di tutto il nostro essere: la nostra anima
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e ci riscosse dal nostro profondo raccoglimento. ¶ Egli era
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una altura, donde il nostro sguardo spaziava padrone tutto
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vuoto, che permetteva al nostro sguardo, come ho detto
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palpabili prove. ¶ — Sicchè voi, nostro venerato Maestro, – conclusi io
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il puro vero. ¶ — Il nostro vecchio maestro ignora forse
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Sì, Maestro, – rispondemmo, vinti nostro malgrado. ¶ — Allora andiamo. ¶ E
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a compiere l’ultimo nostro dovere verso il Fratello
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portato con me, dal nostro mondo, si agitava misteriosamente
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contrario a noi, al nostro amore, – sospirò ancora la
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lettore ricorderà che nel nostro primo incontro ci aveva
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che il vero diavolo nostro, su della Terra, se
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nostre anime è il nostro malore; il suo specialmente
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lontane e differenti dal nostro essere, che a noi
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ignota alle figliuole del nostro mondo mi parlava del
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ci si impedisce il nostro più sacrosanto diritto: quello
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nostra terra.... capisci? il nostro sole, il nostro verde
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il nostro sole, il nostro verde, il nostro cielo
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il nostro verde, il nostro cielo azzurro!... lassù essa
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Edoardo far rivedere il nostro sole, il nostro bel
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il nostro sole, il nostro bel cielo e la
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scorse l’oggetto del nostro lavoro, ebbe un lieve
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una buona volta al nostro destino. ¶ E senz’altre
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Chi mai? ¶ — Perdinci! il nostro stomaco. ¶ — In verità comincio
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toccare il fondo del nostro corso d’acqua, pel
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sonno.... chissà che al nostro risveglio l’acqua, e
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questo caso prendiamo il nostro arresto improvviso come un
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occhi. ¶ * ¶ Quanto durò il nostro sonno? ¶ Non saprei precisarlo
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disse Edoardo, – forse il nostro viaggio fluviale ha termine
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in tal modo il nostro arrivo alla bocca della
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poco e saremo nel nostro paese. ¶ E le mormorai
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quella luce? è il nostro sole! ¶ — Ella sollevo la
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Sì, mia adorata, il nostro sole, – ripetei, – che d
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per mostrarle finalmente il nostro sole, il doppio azzurro