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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «notte»

nautoretestoannoconcordanza
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letto in bilico sulla notte, lei lasciava scivolare qualche
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invece di dire ¶ – Buona notte ¶ diceva ¶ – Quando parti? ¶ – Domani
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di una vita. Nella notte del ricordo, ardono quelli
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tirò avanti tutta la notte con meravigliosa ferocia. “Una
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nel bitume della propria notte. Nella schiuma dei propri
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per vincere. ¶ Però, la notte, sotto le coperte, dove
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l’amore così, la notte che lui tornava, era
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complicato che in una notte qualunque. C’era di
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Potresti passare tutta la notte a provare, ma non
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facessero a spicchi la notte, è il tempo che
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ci fosse stato, quella notte che pioveva a dirotto
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visto, Pekisch, in quella notte. Allora sì. Forse capirebbe
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casa alla strada. ¶ Nella notte, sotto il diluvio, un
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la smetterà mai. ¶ Nella notte, sotto il diluvio, un
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bronzo nell’acqua della notte. ¶ Undici suoni impermeabili gettati
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gettati nel marcio della notte. ¶ Erano undici rintocchi, schioccati
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campana che vigilava la notte. ¶ Fu il primo – già
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piedi nudi, camiciona da notte di lana grezza, il
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il diluvio. Ma, nella notte, la campana di Quinnipak
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dal cielo, perforare la notte, lambirgli la mente e
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dal cielo, perforare la notte, bucargli la mente, e
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sguardo nel nulla della notte perché si impigliasse in
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infinito temporale. ¶ “Sì, quella notte venne giù un vero
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cui mi ricordo quella notte... e anzi è certo
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che quella nota, quella notte, era appunto una di
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io lo vidi, quella notte... mi svegliai, naturalmente... mi
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fortissimo e poi era notte, non lo vidi subito
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tolsi la camicia da notte fradicia, così, non saprei
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alle volte che di notte... alcune volte... il signor
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poi, quando arriva la notte, non è proprio il
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vorrebbe quella storia della notte... e così, alle volte
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volta mi svegliai nella notte, e lui era lì
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lui, e solo quella notte, ma era vero........ Io
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bava alla bocca, di notte, pronunciando una sola, esatta
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il cuore spaccato, quella notte stessa, mormorando una sola
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il cuore spaccato, quella notte stessa, mormorando una sola
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esatta, parola: “Merda”. ¶ quella notte stessa, mormorando una sola
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al progetto, giorno e notte, per tutto il tempo
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fermarsi lì, per la notte. Sarebbe partito l’indomani
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Rail aveva passato la notte a far di conto
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quello che sento la notte, invece di dormire, tutta
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di dormire, tutta la notte... è giù da quel
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è stato tutta la notte, ma non riesce a
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Si accorge che è notte. Rientra nella stanza. Va
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anche da lì. Una notte ancora e avrà finito
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per ore, cancellando una notte di acqua, e lampi
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morirà senza accorgersene, una notte che non c’era
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aver sofferto tutta una notte, senza un lamento però
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fuochi d’artificio, la notte. E di giorno enormi
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ti inchiodava lì, nella notte illuminata a giorno, con
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emozioni per tutta la notte, se ne andava il
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immensa, a sfracellare la notte tutt’intorno, e il
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una lunga come una notte? ¶ / Così non ci salì
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spento la lampada, quella notte, lasciò scivolare qualche istante
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invece di dire ¶ – Buona notte ¶ disse ¶ – Quando parti? ¶ – Domani
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L’aria sciacquata dalla notte. Pochi rumori. In giro
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tu possa crepare di notte, con la paura che
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il silenzio. Morì, una notte d’estate, con il
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bella, vero? ¶ – Dipende. ¶ Quella notte Pekisch dormì poco e
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successione Torna il tempo, Notte nera, Dolce Mary dove
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di resistere. ¶ Poi, una notte, successe che si alzò
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era completamente bruciato, la notte prima. E io pensai