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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «notte»

nautoretestoannoconcordanza
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Entrò in casa di notte. ¶ Accese la stufa a
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tardi, molto tardi, a notte inoltrata (erano le nove
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la strada sterrata. ¶ – Buona notte! Martine. ¶ – Buona notte! Laurence
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Buona notte! Martine. ¶ – Buona notte! Laurence. ¶ I compagni di
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delta, che spiccavano nella notte chiara. Volto teso, pur
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precauzioni, senza cautele, dalla notte del desiderio all’ora
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andavamo sul mare di notte. È tutto qui. ¶ – Ognuno
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la porta tenebrosa. Nella notte l’aveva sentita parlare
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li aveva abbandonati una notte su un cornicione. Bisognava
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non ho freddo. ¶ – Di notte nella valle spira la
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pezzo era scesa la notte. Il contrafforte montano era
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rispose con un «Buona notte!» intriso di sonno al
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aveva camminato tutta la notte per abbassarsi, per fuggire
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tenebra, mentre lui, a notte caduta, si attardava a
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nel lungo tramonto. La notte non riusciva a toccare
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era il resto della notte. Spariti i muri neri
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S’era alzata nella notte non per guardare, ma
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cominciato a fare nella notte. ¶ I carruggi di Avrigue
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rosso infuocato, oppure blu notte. È un francese, si
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risuolava in uno sgabuzzino notte e giorno) e uomo
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uscire prima che fosse notte del tutto. Si gettò
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fra loro finiva. La notte precedente lei aveva parlato
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con la droga, nella notte, ne era certa. – Una
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finché venne freddo e notte. ¶ Quasi le rimordeva aver
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lasciarsi alle spalle quella notte passata in bianco. ¶ Salí
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giorno in sacrestia, di notte in loggia... Era stato
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Mac Dugall entrava nella notte con l’ala argentata
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orifiamme, andava incontro alla notte. ¶ Scese brontolando nella fascia
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Martine sola per una notte intera. Non che Martine
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dolcissime tenebre della rude notte invernale. Cercava una protezione
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e l’aprí sulla notte, forse per piangere. ¶ – Lascio
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anche se la lunga notte di febbraio era alla
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arrivò ad Avrigue la notte cominciava a diradare; emergevano
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solcavano le petraie. Di notte c’erano le stelle