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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «notte»

nautoretestoannoconcordanza
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l’arie argentate dalla notte, che spolverava d’oro
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appannati di celeste, quella notte avevano rimesso in giallo
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gobbo, tempesta prima di notte. ¶ Federigo era festaiolo di
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ci s’intanasse la notte. ¶ I vecchi asserivano che
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lo vedevano anche la notte in vetta agli alberi
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sacchettano: l’aspettano di notte tempo nei canti delle
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nittalopo, quello che nella notte vede più che il
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ci vedi anche di notte come i gatti — e
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andavano alla Casa di notte, tanto prestamente da sembrare
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sudore. ¶ Per tutta la notte, nel sonno ottenebrato, gli
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Ond’è che una notte i tavernieri andarono a
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ladri. Essi andavano di notte ed erano accolti nei
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abbaia il cane di notte e le cui orme
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che vi capitò di notte tempo era cieco. L
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delle croci. ¶ In una notte in cui farà guasto
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della speranza. ¶ — Udite, una notte quando il fiume è
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palpebrava ai margini della notte eterna. ¶ I catecumeni tacevano
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oscurità di questa fosca notte sociale ove urla la
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concio. ¶ L’uomo una notte parlò al cospetto dei
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Egli sembrò sfielato: ¶ — La notte che precedette la mia
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di giorno e di notte, sicchè pareva la mia
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c’era accampata la notte. ¶ Là, in quel grembo
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ultime voci spaurite della notte. Sulle piante dei gelsi
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lontano che richiamava la notte nel suo cuore, era
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drizzarono sul carabotto, la notte era calata sul porto
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murata. ¶ — È piovuto ier notte dal paese. ¶ — E dove
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Sardegna. Narravano di una notte d’inferno con la
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il giorno ritornar la notte. ¶ V’era la scesa
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giorno e sette la notte, volge in contrario e
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dall’alito diaccio della notte, piovigginava lucente sull’acqua
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dall’alito freddo della notte, continuava il lento viaggio
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e vegliar tutta la notte. ¶ Sulla panchina dell’orizzonte
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è quello di lavorare notte e dì, e questo
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il grande sipario della notte profonda. Come in sogno
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condanni a vita. La notte lo aggelò e lo
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della adolescenza travagliata: una notte sospesa tra le ultime
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un silente carnevale la notte seguiva il passo concitato
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dentro che mi rode notte e dì, son ridotta
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accompagni ¶ di giorno ¶ di notte ¶ fino al punto ¶ della
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spirito? ¶ — No. ¶ — Allora la notte vi riempirà di stupori
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un temporale aveva lacerate; notte e dì lavorammo per
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vicinanze di Liguarrà; era notte alta, la luna piena
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fino alla gola. ¶ La notte passò senza novità. I
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coricarono all’aperto. La notte li aggelò e li
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rimaste. Riposarono tutta la notte ed ognuno vedeva tetro
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corrente. Nel cuore della notte scorsero una spera di
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supplizio. Si approssimava la notte e il calore era
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dei tuoni vellutati nella notte stellata: gli indiani consultavano
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osservava con ribrezzo. La notte nessuno passava di là
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sciolta dalla luce. ¶ La notte Isaia s’alzava sul
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Patria. ¶ Per tutta la notte non chiuse gli occhi
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la vita. ¶ In quella notte stellata l’animo del
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e spaurita. ¶ XXVI. ¶ La notte occultò la nave nello
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inflessibile il Tarmito. ¶ Quella notte Isaia spirò benedicente tutti
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ora del trapasso. ¶ La notte il ponte era deserto
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mare della Patria. Nella notte le montagne apparvero, sulle
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le bestie erranti la notte erano anime incarnate. Il
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Trovare un uomo di notte con uno scheletro dentro
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sciapo di strame. La notte fu rotta dal bramito
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sotto la protezione della notte, e si diresse verso
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una risata nera nella notte. Degli uomini e delle
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recitavano l’Angelus. ¶ La notte calante dette risalto al
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per le bestie. ¶ Di notte tempo nella lontananza ardevano
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ira dei potentati. ¶ La notte era rotta da terrori
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che dagli abissi della notte risalissero alla luce del
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con ali taglienti. ¶ Nella notte piena i soldati si
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rifrante in reciticcio. La notte di sul boddume i
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vedi? ¶ — Sì, anche la notte. ¶ — Anche al mio paese
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continuò anche quando la notte scandì lo scampanìo di
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imbandigione fu inghiottita dalla notte. ¶ — Confessione! confessione! ¶ Un soldato
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dagli areoplani, quando la notte l’astro stupiva d
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ritti come leprotti, quella notte che lo scovarono dai
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era condannata ad udire notte e giorno: Elisabetta. ¶ Quella
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fiori d’acciaio. ¶ La notte s’aprivano le cateratte
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lago diventava piombo. La notte si sfaldava con uccelli
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mai non posi e notte e dì. ¶ Noi confitti
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piccioni neri spollinavano la notte dalle ali che al
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che zampando scuotevano la notte di sull’ugna. ¶ I
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ricoprire l’angelo. ¶ Nella notte i soldati sconvolgevano gli
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sempre più chiare. La notte non rivinceva il cielo