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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «o»

nautoretestoannoconcordanza
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rinfresca? ¶ Chi mi lusinga, o qual cibo m'inesca
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Non diede il tempo o la stagion favore: ¶ La
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tuo corso animi alteri, ¶ O fiumi o monti, e
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animi alteri, ¶ O fiumi o monti, e le maggior
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cangeranno in me pensieri o voglia; ¶ Sì m'è
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perch'io veggia fonte o prato adorno ¶ Di leggiadre
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alme e pargoletti amori, ¶ O dotti spirti a' piè
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allegra il cor tristo, o punto sgombra ¶ Della cura
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nè più a caldo o gelo ¶ Serbarti, poi che
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che dal martír vinta, ¶ O dal soccorso suo chiamata
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pur giunto al fine, o spirto degno, ¶ Del tuo
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XXIV. ¶ Qual più pregiato o più raro lavoro ¶ Adorno
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lavoro ¶ Adorno di smeraldo o d'adamante ¶ Sarà, che
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teme, ¶ Qual grado eccelso o pur qual gloria immensa
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ogni effetto ¶ Di forza o ingegno d'altri, che
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Nè più scorgo pianeta o vaga stella ¶ Chiari i
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vive in arbor fronda, o fiore in prato. ¶ L
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fu in terra spento, ¶ O è confuso l'ordin
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l'ordin di natura, ¶ O il duolo ai sensi
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ardente, ¶ Più dolce suono, o men vivo desire, ¶ Potran
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s'asconde la notte o il dì ritorna; ¶ Ma
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suoi raggi ardenti ¶ Copre o raffredda; ma d'invidia
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ed affanni ¶ Mi lasciasti, o mio sol, tornandò al
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mai cagion di gioja o affanno: ¶ Chè 'l chiaro
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suoi piè fornita, ¶ Forse (o che spero) il mio
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Non tempesta del mondo o sdegno o morte ¶ Diviser
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del mondo o sdegno o morte ¶ Diviser mai le
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ardor ch'io sento, o voi nel mio l
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nel cammin non pieghi o cada ¶ Sotto il peso
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che là su goda o qua giù impari. ¶ SONETTO
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merto, ¶ Signor, in parte, o almeno al pensier mio
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più dell'usato arde o sfavilla? ¶ L'antica piaga
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Se n'è benigno o pur contrario il fato
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per cangiar di tempo o di fortuna ¶ Non fia
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che, per vie lunghe o corte, ¶ Chi più lusinga
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dalla terra il gelo o la fredd'ombra ¶ Dissolve
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ugual in questa etade o in quella. ¶ Rimaso è
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Non corona, nè scettro, o regal manto. ¶ Ma a
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toglie ¶ Il caro pegno, o mia dogliosa sorte! ¶ Cors
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non già per fama ¶ O van grido o pregiar
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fama ¶ O van grido o pregiar troppo sè stesso
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spere ¶ Fussi a Parnaso o all'altre glorie vere
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adora ¶ Com'idol sacro o divin raro mostro. ¶ E
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più giammai per caldo o gelo ¶ Girando il dì
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Che lo stil cangi, o che men grave incarco
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avendo spenti ¶ I contrasti o l'insidie, s'erge
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alti desiri ¶ Temprasse alquanto, o da mortale affanno ¶ Fosse
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l mal s'avanzi o perchè giri ¶ Senza intervallo
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Più vile il core o men gravoso 'l danno
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sospiri, ¶ Quasi da pioggia o nebbia, par velato. ¶ Se
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libertade ad altra invola, ¶ O s' io son nel
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il pensiero, ¶ Nè speranza o timor, pena o diletto
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speranza o timor, pena o diletto, ¶ Volse dal primo
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quante io leggo indegne o giuste pene, ¶ Da mobil
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pene, ¶ Da mobil fede o impetuosa morte ¶ Tutte spente
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tempo breve; ¶ Animo fiero o leve ¶ Aprì allo sdegno
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membra oppone, ¶ Bolliva tutto, o spaventevol mostro! ¶ Il dì
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con la fortuna tregua o patti. ¶ Ed ecco il
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lodarvi. ¶ Morte col primo, o col secondo ed empio
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ombrarlo ovunque io vada o miri. ¶ Altro che lacrimar
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insieme, qual invido ardire ¶ O qual forza inimica ne
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qui non convien Parnaso o Delo; ¶ Chè ad altra
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più d'ogni onore ¶ O vaghezza mortal si duole
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Procacciar di ciò lode o fuggir scorno, ¶ Nè che
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intorno, ¶ Quel primo amaro o dolce ultimo giorno, ¶ Che
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ultimo giorno, ¶ Che morte o vita eterna a noi
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eterna a noi prescrive. ¶ O quanti piangeran le perdute
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temer del mondo affanni o guerra ¶ Colui ch'ave
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Non giova saettar presso o lontano ¶ Torre fondata in
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la via men dura: ¶ O forse ancor, come benigno
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che inganna il mondo o ch'è ingannato ¶ Dal
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Ovunque giro gli occhi o fermo il core ¶ In
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si perde mai tuono o misura, ¶ Nè si discorda
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mercede; ¶ Poi se purgato o fatto umìle il vede
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altrui concede ¶ Per inganni o per forza un puro
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gente ¶ Cercare in questo o in quello altro emispero
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vostri nati ¶ I vanni, o cari e pargoletti amori
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l'altro polo ¶ Vide. O riposo glorïoso e santo
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si consuma come cera o neve. ¶ SONETTO LXIX. ¶ Quando
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giusta legge del timore. ¶ O desiata pace! o benedetti
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timore. ¶ O desiata pace! o benedetti ¶ Giorni felici! o
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o benedetti ¶ Giorni felici! o liberal pietade ¶ Che ne
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fore ¶ Il sacro lembo; o pur senti il suo
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que' ch'intese meglio o che più lesse ¶ Volumi
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onore e non vergogna o scorno ¶ Il suo venir
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petto e 'l core? ¶ O non si sciolse l
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cura ¶ Del mondo vile, o i vani empi contrasti
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mortal prese. ¶ Cangiar obietto o varïar pensiero ¶ Uopo non
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Fosser dalla ragion ripresi o vinti; ¶ Chè infin dal
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all'acqua perigliosa, infesta! ¶ O con la schiera ebrea
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in gioia e festa! ¶ O con Pietro il mio
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soccorsi fur mai lenti o scarsi. ¶ SONETTO XCIX. ¶ Quel
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ebbe il desir parco o le man lente ¶ Al
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vi nutrica! ¶ Per labirinti o reti non s'intrica
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lume. ¶ Dammi, ti prego, o mia viva salute, ¶ Ch
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s'erga e respiri. ¶ O benedetta luce, a cui
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beati, ¶ Non di ferro o d'orgoglio o d
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ferro o d'orgoglio o d'ira armati, ¶ Ma
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altro che di diamante o duro smalto, ¶ Ebbe lo
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podere ¶ Di non peccare. O raro dono ed alto
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te per noi, ma, o pio ¶ Signor, prega tu
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nol piegasti ¶ A minacce o lusinghe; anzi il desire
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Perchè 'l piede erri o la man si disarmi
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Onde non quanto deve o quanto vuole ¶ Ma quanto
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Con materia, con forma o con figura, ¶ Vive in
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Prende senza sentir noia o fatica; ¶ Foco immortal che
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Qual virtù ti sostenne o pur quai nodi ¶ T
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qui di buono opra o desia ¶ Renda grazia al
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CXXVIII. ¶ Negar non posso, o mio fido conforto, ¶ Che
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porto. ¶ E perchè questo o quell'altro diporto ¶ Sottragga
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Di fuor l'assale o intorno la circonda, ¶ Potria
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per suo ben vaneggia, ¶ O pur se 'l largo
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leggiadre ¶ Le voglie umíli, o pastor saggio e santo
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in voi non copre o adombra ¶ Lo sdegno, pur
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non per nostra tema o nostra speme ¶ Ei ne
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membri insieme. ¶ SONETTO CXLIII. ¶ O quanto il nostro infermo
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pregasti, ¶ Dicendo: Io voglio, o Padre, unito in cielo
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si vede, ¶ Si vide o si vedrà nel mondo
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l'ama e crede! ¶ O benedetto sol, ch'apre
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abbia di dominar sete o vaghezza, ¶ Ma d'amare
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scudo di fede invitto o santo. ¶ SONETTO CLIX. ¶ Par
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ber dell'acqua viva, o eterna fonte, ¶ In questo
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il corso nostro industria o ingegno: ¶ Quel corre più
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lume tuo, non guarda o attende ¶ Altra luce minor
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od illustri ¶ S'affreni o sproni l'alma, ma
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vivo, che son rare, o forse sole ¶ L'alte
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Senza cercar più questa o quella riva, ¶ Vi fôra
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Onde poi non sarete o stanco o scarso ¶ Di
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non sarete o stanco o scarso ¶ Di rinnovar fra
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la bell'onda move, ¶ O quando in marmi ed
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tolto ¶ L'anima saggia, o 'l chiaro spirto sciolto
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e non più nebbia o pietra ¶ Ritarda o ingombra
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nebbia o pietra ¶ Ritarda o ingombra il tuo spedito
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Pel variar dell'opre o del sembiante. ¶ Tu scorgi
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La tirò al cielo: o vero amante grato, ¶ Che
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vero ben non vede o intende ¶ Una sol stilla
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sforza, ¶ Ch'attorno spesso, o nobil donna, invio. ¶ Squarciate