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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «o»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
non volere, di nascosto o in palese, dovevano lodare
2
1956
il tuo Reuzzo, dorme o veglia? ¶ E il lampadario
3
1956
il tuo Reuzzo, dorme o veglia? ¶ E il lampadario
4
1956
il tuo Reuzzo, dorme o veglia? ¶ E il lampadario
5
1956
il tuo Reuzzo, dorme o veglia? ¶ E il lampadario
6
1956
capelli e a gridare: ¶ O figlio! figlio! ¶ Che per
7
1956
che con le buone o con le cattive doveva
8
1956
disse: – Ho paura. ¶ – Entra o t’ammazzo! ¶ La sposa
9
1956
mi potrai più liberare! ¶ – O povero me! Ma io
10
1956
ne vada. ¶ E Peppi: – O Sole traditore, tu solo
11
1956
quando Peppi gli fa: – O Sole, è questa la
12
1956
porto. ¶ – Venite per pace o per guerra? – chiesero dal
13
1956
se venivano per pace o per guerra. – Per pace
14
1956
può venir male.» ¶ Scemo o non scemo, fatto sta
15
1956
Sono del Re Granato. ¶ – O povera me! ¶ – Che c
16
1956
le faceva il giardiniere. ¶ – O povera me, che non
17
1956
Sono del Re Granato. ¶ – O povera me! ¶ Come Dio
18
1956
pistola puntata e disse: – O racconti tutto o ti
19
1956
disse: – O racconti tutto o ti faccio la vampa
20
1956
che chiamavano i cani: – O compare Vito!49 ¶ E i
21
1956
E i cani rispondevano: – O compare Cola! ¶ – Possiamo venire
22
1956
i lupi gridarono ancora: – O compare Vito, possiamo venire
23
1956
dalla rabbia, ma disse: – O che bella notizia! Non
24
1956
sul mare e disse: ¶ O sorella, mia sorella, ¶ Qui
25
1956
s’avvicinò e sentì: ¶ O sorella, mia sorella, ¶ Qui
26
1956
interrogare. – Capitano, sei scapolo o sposato? ¶ – Signor Generale, – disse
27
1956
canna, la canna cantava: ¶ O pecoraio che in man
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1956
e lo zufolo faceva: ¶ O padre mio che in
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1956
e lo zufolo diceva: ¶ O madre mia che in
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1956
nello zufolo questo cantò: ¶ O fratel mio che afferrato
31
1956
morto, cominciò a suonare: ¶ O fratel mio che ammazzato
32
1956
da terra e disse: – O comare, guarda che bel
33
1956
vi prometto che, maschio o femmina che sia, quando
34
1956
vecchia che il figlio o la figlia che mi
35
1956
disse: – Guardi, Maestà, che o lei avverte tutta questa
36
1956
me non bisogna scherzare, o la va a finir
37
1956
ti trova un leone o una Mamma-Draga, povera
38
1956
la dote sarà grossa o meno grossa, tanto, per
39
1956
saltò su e gridò: – O morto di fame, o
40
1956
O morto di fame, o traditore, o ingrato, hai
41
1956
di fame, o traditore, o ingrato, hai dimenticato tutto
42
1956
do tempo tre giorni: o mi dici chi è
43
1956
più bello di me, o ti faccio tagliar la
44
1956
dev’essere una magia o un brutto imbroglio». ¶ E
45
1956
bando, che qualsiasi medico o cerusico fosse buono a
46
1956
tirò fuori la borsa. – O borsa, dammi due grani
47
1956
ci trovò due grani. ¶ – O borsa, allora dammi cent
48
1956
il travestimento. – Mi riconosci o no? Senti cosa ti
49
1956
se, per un verso o per altro parte un
50
1956
Fiume dei Serpenti di’: «O che maccheroni! Me ne
51
1956
Fiume del Sangue di’: «O che vino! Me ne
52
1956
al Fiume della Bile: «O che latte! Me ne
53
1956
stata inghiottita dai fiumi o mangiata da sua sorella
54
1956
cibo, e solo ripeteva: ¶ O Sole, o Luna, o
55
1956
solo ripeteva: ¶ O Sole, o Luna, o Carola, ¶ Se
56
1956
O Sole, o Luna, o Carola, ¶ Se vi avessi
57
1956
cibo, sospirò e disse: ¶ O Sole, o Luna, o
58
1956
e disse: ¶ O Sole, o Luna, o Carola, ¶ Se
59
1956
O Sole, o Luna, o Carola, ¶ Se vi avessi
60
1956
chiamare alla finestra: – Signorina, o signorina! Oggi è vigilia
61
1956
preferisci, la santa benedizione o una somma di danari
62
1956
Perché? – fece lui, meravigliato. ¶ – O forse avevi un fratello
63
1956
scheggiata e una rotta. ¶ O Messina, Messina, ¶ Un dì
64
1956
qui al Faro, più o meno. ¶ Cola calò giù
65
1956
Ma hai le traveggole, o hai bevuto? ¶ – Non sono
66
1956
ballo: in un modo o nell’altro bisogna saper
67
1956
corda fu pronta: – Caterina, o ti penti, o ti
68
1956
Caterina, o ti penti, o ti calo nel trabocchetto
69
1956
budella, uscì fuori porta. «O Sorte mia! – diceva fra
70
1956
di ceci e fave, o tanti o quanti». ¶ – Allora
71
1956
e fave, o tanti o quanti». ¶ – Allora, Don Giovanni
72
1956
di ceci e fave, o tanti o quanti. La
73
1956
e fave, o tanti o quanti. La figlia tutta
74
1956
di ceci e fave, o tanti o quanti». ¶ Passò
75
1956
e fave, o tanti o quanti». ¶ Passò la lettiga
76
1956
di ceci e fave, o tanti o quanti. ¶ La
77
1956
e fave, o tanti o quanti. ¶ La madre e
78
1956
a suo padre che o avrebbe sposato Pidduzzu o
79
1956
o avrebbe sposato Pidduzzu o non si sarebbe sposata
80
1956
fucile, sto fuori cinque o sei giorni, e ti
81
1956
voleva penetrare nel palazzo, o almeno sapere che figura
82
1956
per dirvi. È vero o non è vero che
83
1956
Maestà, ascoltatemi: è vero o non è vero che
84
1956
è ora? È viva o morta? ¶ – Sss… – disse il
85
1956
questi favori è morta o è viva? – chiese il
86
1956
darò tempo un mese: o ti difendi o sarà
87
1956
mese: o ti difendi o sarà eseguita la sentenza
88
1956
doveva portare sua moglie, o, se non l’aveva
89
1956
l’aveva, la sorella o un’altra dama della
90
1956
fiato. Passò un’ora o due, e sentii aprirsi
91
1956
all’anno. Ti piaccia o non ti piaccia, questa
92
1956
corre scalzo sulla tagliola ¶ O prima o dopo ci
93
1956
sulla tagliola ¶ O prima o dopo ci lascia la
94
1956
dalla testa ai piedi. – O orologio, o orologio, e
95
1956
ai piedi. – O orologio, o orologio, e quando finiranno
96
1956
Ma tutti poi, volere o non volere, di nascosto
97
1956
andiamo a dormire, – disse. ¶ – O piuttosto, – dissero le sorelle
98
1956
ora con una mortadella, o un formaggio, o un
99
1956
mortadella, o un formaggio, o un pollo, tutte cose
100
1956
non pensava alle mortadelle o ai formaggi, pensava ai
101
1956
sarebbe fatti dell’oca o degli ochini. Andò alla
102
1956
un vestito di seta o un vestito di percalle
103
1956
le disse: – Vuoi oro o vuoi corallo? – E la
104
1956
Vuoi orecchini di cristallo o orecchini di diamante? ¶ – Di
105
1956
un vestito di sacco o vestito di seta. – Vestito
106
1956
sacco. ¶ – Collana di perle o collana di spago? ¶ – Perle
107
1956
E Giuanni: – Dammi tre o quattro ricotte, che te
108
1956
e disse: – Sta’ zitto, o ti stritolo come questa
109
1956
era da passare pianure o montagne, la barca filava
110
1956
un’ala di pollo o un chicco d’uva
111
1956
sposa, sia egli principe o straccione. ¶ Intanto il napoletano
112
1956
li posso vedere, sì o no? ¶ – Subito, Altezza. ¶ E
113
1956
dal fondo del mare: ¶ O balena, mia balena, ¶ Allunga
114
1956
dal fondo del mare. ¶ O balena, mia balena, ¶ Allunga
115
1956
scoglio che pesava più o meno quanto Belsole, segarono
116
1956
Ma sei matta? ¶ – Matta o non matta, voglio andare
117
1956
le oche sui prati o sugli stagni, camminando o
118
1956
o sugli stagni, camminando o galleggiando come voleva. ¶ Ma
119
1956
Sole, ¶ Figlia di Re o d’Imperatore. ¶ Ogni sera
120
1956
Sole, ¶ Figlia di Re o d’Imperatore, ¶ e alzati
121
1956
ti sposa: se io o quello là.» E detto
122
1956
e chiedeva al cuoco: ¶ O cuoco, cuoco della mala
123
1956
La mattina dopo tornava: ¶ O cuoco, cuoco della mala
124
1956
Messa e la vide. «O Gesù! Quella mi pare
125
1956
te ne fai? ¶ – Morta o non morta, non so
126
1956
mangiare per primo? Fratino o Fratone? Tirate a sorte
127
1956
e pensò che, pelosa o non pelosa, la nonna
128
1956
avevano fatto che cinque o sei miglia, che incontrano
129
1956
allegria. ¶ Avevano fatto cinque o sei miglia, quando Orecchialepre
130
1956
uomini, per un verso o per l’altro, sono
131
1956
la ricchezza, in gioventù o in vecchiezza? ¶ – Gesù Maria
132
1956
la ricchezza, in gioventù o in vecchiezza? ¶ – Madonna santa
133
1956
perché la gioventù bene o male la si passa
134
1956
vedere la bella Sirena, ¶ O marinaio buttati nell’onda
135
1956
dicevano già le Sirene. ¶ – O in cristallo bianco! O
136
1956
O in cristallo bianco! O in conchiglia! ¶ – Aspettate! Aspettate
137
1956
la ritrovo! Voglio salvarla o morire annegato anch’io
138
1956
nave trabocca di gioielli, ¶ O marinaio, fermati qui un
139
1956
marito, sia villano, maestro o galantuomo. ¶ Quando la più
140
1956
senza neanche un granchio o un’arsella, e scoppiava
141
1956
posso fare anche dieci, o quante ne vuoi. ¶ – Che
142
1956
una vecchia decrepita disse: – O povero ragazzo! Che tentazione
143
1956
aria perfino le lenzuola. ¶ – O Scirocco mio bello! Tu
144
1956
io, – dice quell’altro, – o almeno l’abbiamo vista
145
1956
solo dopo il tramonto, o quando il cielo era
146
1956
preferenze per l’uno o per l’altro. Ma
147
1956
non il vostro cannocchiale o la vostra uva salamanna
148
1956
usciva che per colazione o per pranzo; di rado
149
1956
Il cacciatore ogni uccello o lepre che vedeva tirava
150
1956
aspettava che dicesse qualcosa o si scoprisse: invece era
151
1956
lo riportasse a casa o una traccia del suo
152
1956
ragazza si disse che o avrebbe sposato questo o
153
1956
o avrebbe sposato questo o non si sarebbe sposata
154
1956
pettini nel mio palazzo? O che le botteghe della
155
1956
l’idea di guastarvi o di rubarvi qualcosa. ¶ Ma
156
1956
marito, se è bugiardo o no, e se è
157
1956
buono a far qualcosa o è buono a nulla
158
1956
e dolce la favella, ¶ O mamma mia, mi pare
159
1956
e dolce la favella, ¶ O mamma mia, mi pare
160
1956
donna, coglierà una rosa o una viola e se
161
1956
e dolce la favella, ¶ O mamma mia, mi pare
162
1956
e dolce la favella, ¶ O mamma mia, mi pare
163
1956
sarebbe nato un maschio o una femmina, e qual
164
1956
risposta che diceva: «Cani o cagne, serbatemeli e tenete
165
1956
più se era vivo o se era morto, si
166
1956
Venite per la pace o venite per la guerra
167
1956
le pariglie che volete, o almeno così lui si
168
1956
tu m’hai abbandonato… ¶ – O Sandrina! Se avessi saputo
169
1956
avrei sposato la Isolina! O se potessi tornare indietro
170
1956
Rendici i nostri denari o ti ammazziamo! ¶ – Che c
171
1956
segreto. ¶ Subito chiamò Geppone: – O Geppone, so che hai
172
1956
un maschio per morire o una femmina per fuggire
173
1956
un maschio per morire o una femmina per fuggire
174
1956
stette zitto. Dopo tre o quattro mesi, il giovanotto
175
1956
appena sarà grande, bambino o bambina che sia, lo
176
1956
aveva detto, e disse: – O me disgraziata! Ora non
177
1956
cosa ne devono fare? «O scimmia o bambino, – risponde
178
1956
devono fare? «O scimmia o bambino, – risponde il Re
179
1956
scrisse in risposta: «Cane o cagna che sia, tenete
180
1956
le creaturine da ammazzare: – O Menga, che ne faceste
181
1956
è andato a fondo o no, non stetti mica
182
1956
l’ha con me, o un traditore che vuole
183
1956
bottega e chiamò: – Babbo, o babbo! Vieni: ti porto
184
1956
lo so davvero, ma o lui o nessuno. ¶ – Quand
185
1956
davvero, ma o lui o nessuno. ¶ – Quand’è così
186
1956
capiva se erano uomini o uccelli. – Segreto reale! – disse
187
1956
capiva se era uomo o uccello. Il giovane si
188
1956
d’un Re nemico, o un ladro che vuole
189
1956
a tutti i costi, o almeno di vedere dove
190
1956
io, – disse il Re. – O che sarò diventato lo
191
1956
febbre, e in due o tre giorni la ridusse
192
1956
campa, sicché un giorno o l’altro vi doveva
193
1956
O tu la abbandoni, o io la faccio morire
194
1956
più potente della terra o la più povera contadina
195
1956
poi a lui venire o no. ¶ Il giovane andò
196
1956
riusciva più a finire. «O bella! E cosa mi
197
1956
ancora volava la pula. ¶ – O di casa! – dissero i
198
1956
era incerto se dirglielo o non dirglielo; poi pensò
199
1956
no? Ne ho sette o otto, uno più vispo
200
1956
da suo padre. ¶ – Benvenuto, o mio figliolo bello, ¶ Che
201
1956
finché non la trovo. O tornerò con la corona
202
1956
tornerò con la corona o non mi vedrete mai
203
1956
del ritorno. Dopo sei o sette ore di cammino
204
1956
nuovo pieno. Dopo due o tre di questi colpi
205
1956
è puzza di cristianucci ¶ O ce n’è o
206
1956
O ce n’è o ce n’è stati
207
1956
ce n’è stati ¶ O ce n’è di
208
1956
si mise a gridare: ¶ O Tabagnino di tredici mesi
209
1956
L’Uomo Selvatico gridò: ¶ O Tabagnino di tredici mesi
210
1956
ne deve dare uno o tutti e due? ¶ – Tutti
211
1956
là. Girò ancora cinque o sei padroni, e sempre
212
1956
le copriva di biacca o di farina. ¶ Bisogna sapere
213
1956
sentì la cosa, disse: – O povero me! Quando le
214
1956
un po’ di più o un po’ di meno
215
1956
gemme, di velluto rosso o turchino. ¶ La sera prima
216
1956
più piccola, tutta ridente. – O signor padre, ha riposato
217
1956
essersela mangiata il cane o il gatto. ¶ – Se succede
218
1956
ruppe in lagrime, dicendo: – O me sciagurato, cos’ho
219
1956
era più la Regina. – O me disgraziato! – cominciò a
220
1956
fuori: – Signor Arciprete, una o tutte e due? ¶ – Ma
221
1956
è puzza di cristianucci ¶ O ce n’è, o
222
1956
O ce n’è, o ce n’è stati
223
1956
ce n’è stati ¶ O ce n’è di
224
1956
quello stagno, in due o tre retate di pesci
225
1956
tu la disprezzi così? O domani mi porti il
226
1956
mi porti il pesce o te ne farò pentire
227
1956
a cercarmi, perché io o sarò morto o mi
228
1956
io o sarò morto o mi sarà successa qualche
229
1956
Il mio fratello maggiore o è morto o gli
230
1956
maggiore o è morto o gli è successa una
231
1956
visto? ¶ E tutti ridevano: – O bella! Non siete voi
232
1956
denti stretti: – Stregaccia infame! O mi rendi i fratelli
233
1956
mi rendi i fratelli o ti scanno in questo
234
1956
per nessuno. Anzi, due o tre giovinotti andarono a
235
1956
poca cosa, che comprarla o no non cambiava nulla
236
1956
canzonarlo a gran voce: – O babbaleo! Guarda lì il
237
1956
bisogna fare nuovi patti, o io ricomincio a suonare
238
1956
le strade, alle finestre o nelle botteghe c’era
239
1956
è un tuo fratello, o un amico, che si
240
1956
te la lasci rubare o se la perdi. È
241
1956
muovere con l’aratro o la zappa. Si veda
242
1956
zappava suonava lo zufolo, o Il regalo del vento
243
1956
femminili che è Sfortuna o le fatiche delle cucitrici
244
1956
vista del metodo «finnico» o «storico-geografico» è quello
245
1956
nomi francesi dei luoghi, o addirittura tedeschi (nella valle
246
1956
all’ora di cena o d’andare a letto
247
1956
di tarde raccolte provinciali o vernacole, come quelle dell
248
1956
parte trattano di apologhi o favole (come quelle da
249
1956
quelle da me scelte) o leggende religiose, sparsi in
250
1956
segreti che li accompagnavano o precedevano cominciarono a esser
251
1956
d’ogni ricerca interpretativa o storica o estetica sulla
252
1956
ricerca interpretativa o storica o estetica sulla fiaba, poiché
253
1956
cui un dato «tipo» o «motivo» è rintracciabile. Più
254
1956
capitano cominciò a dire: – O povero Baciccin Tribordo! E
255
1956
nel mucchio dei piselli, o un pisello nel mucchio
256
1956
quando sentì delle voci. ¶ – O Columbina! ¶ – O Columbara! ¶ – O
257
1956
delle voci. ¶ – O Columbina! ¶ – O Columbara! ¶ – O Columbun! ¶ – Mettete
258
1956
O Columbina! ¶ – O Columbara! ¶ – O Columbun! ¶ – Mettete la marmitta
259
1956
ginocchia. E si chiamavano: «O Columbina!», «O Columbara!», «O
260
1956
si chiamavano: «O Columbina!», «O Columbara!», «O Columbun!» ¶ La
261
1956
O Columbina!», «O Columbara!», «O Columbun!» ¶ La sposa si
262
1956
degli occhi, gli disse: – O me la liberi, o
263
1956
O me la liberi, o ti faccio tagliare la
264
1956
sapeva ancora se crederci o non crederci, perché poteva
265
1956
ne venne il proverbio: ¶ O soldatin di guerra, ¶ Mangi
266
1956
dev’essere un topo o una talpa che rosicchia
267
1956
Continua ancora la storia o è finita? ¶ – Continua, – disse
268
1956
può essere che Cric o Croc o tutti e
269
1956
che Cric o Croc o tutti e due insieme
270
1956
disse: – Era certo Cric o Croc travestito. Adesso mi
271
1956
fretta si tolse cinque o sei spilloni dai capelli
272
1956
figlia d’un Re o d’un Imperatore, – disse
273
1956
non mi vedrai più! O se mi vorrai rivedere
274
1956
la ragazza gli rispose: ¶ O bel nobile cavaliero, ¶ Quante
275
1956
tua maggiorana? ¶ E lei: ¶ O bel nobile cavaliero, ¶ Quante
276
1956
ha la tua maggiorana? ¶ – O bel nobile cavaliero, ¶ Quante
277
1956
ha la tua maggiorana? ¶ – O bel nobile cavaliero, ¶ Quante
278
1956
ha la tua maggiorana? ¶ – O bel nobile cavaliero, ¶ Quante
279
1956
È incerto se bussare o non bussare, quando sente
280
1956
San Pietro: ¶ – Oh, insomma, o lo lasci entrare, o
281
1956
o lo lasci entrare, o io mi prendo su
282
1956
morta nel suo letto o chissà dove: non s
283
1956
ho avuto un cane o un bambino –. Il Re
284
1956
nasconda sotto il letto o in qualche posto in
285
1956
anno e tre mesi, o a lei che è
286
1956
a quella della settimana, o a quella dell’anno
287
1956
basta che il bambino o la bambina che ti
288
1956
la dignità della Corona! O tu la abbandoni, o
289
1956
notte diventano giovani bellissimi, o di delicatissime storie tra
290
1956
paese si sia fissato (o Nerucci v’abbia colto
291
1956
e racconto di fortuna o bravura individuale, cioè i
292
1956
di racconto «borghese»: novella o romanzo d’avventura oppure
293
1956
d’un oggetto magico (o meglio, dell’autorizzazione a
294
1956
mio lavoro di trascrizione o riscrittura, applicato ai testi
295
1956
meglio lavoravo: traducendo letteralmente o liberamente secondando l’avvio
296
1956
nonostante ripetano tipi notissimi o noti, impalpabilmente vi si
297
1956
modo acquatiche, col mare o i canali o il
298
1956
mare o i canali o il viaggio o le
299
1956
canali o il viaggio o le navi o il
300
1956
viaggio o le navi o il Levante. Il Bernoni
301
1956
per la fiaba infantile o la filastrocca, comunque per
302
1956
una buona raccolta napoletana o campana;38 cosicché poco sappiamo
303
1956
l’Italia fosse più o meno povera di fiabe
304
1956
della scuola storico-geografica o «finnica» che appunto cerca
305
1956
non si dice mai (o quasi mai) principe e
306
1956
esseri soprannaturali come orchi o streghe attingono al più
307
1956
delle fortune d’Aladino o d’Alì Babà. ¶ Tutto
308
1956
piacere d’invenzione «moderno», o una trasmissione anche per
309
1956
una delle rare fiabe – o forse l’unica?50 – sulla
310
1956
melarance (come in Gozzi), o dei tre cedri (come
311
1956
cedri (come in Basile), o delle tre melagrane (come
312
1956
metamorfosi di gusto barocco (o persiano?), che meriterebbe d
313
1956
tutta invenzione del Basile52 o d’un visionario tessitore
314
1956
bellezza in quelle comunioni o metamorfosi di donna e
315
1956
mela e della ragazza, o delle pere in fondo
316
1956
di tante mai fanciulle o spose abbandonate con le
317
1956
giustizia sommaria del malvagio (o, più spesso, della malvagia
318
1956
può rivelare il nome o il segreto, pena il
319
1956
pena il vederselo fuggire; o l’amante evocato con
320
1956
un bacile di latte, o uccello in volo su
321
1956
è il re serpente o porco che nel buio
322
1956
in preda all’incantesimo; o è il mostro di
323
1956
innumerevoli fiabe di conquista o liberazione d’una principessa
324
1956
innamorati in un ritratto, o solo a sentirne il
325
1956
a sentirne il nome, o vagheggiandola in una goccia
326
1956
di ricotta; innamoramenti astratti o simbolici, che hanno del
327
1956
amore che una legge o una convenzione o una
328
1956
legge o una convenzione o una disparità tronca e
329
1956
bambini che le leggeranno o a cui saranno lette
330
1956
e truculento, particolari scatologici o coprolalici, versi intercalati alla
331
1956
insiste in forma sentenziosa o pedagogica. E forse la
332
1956
per cemento la piccola o grande arte sua, quel
333
1956
contenuto». ¶ Già la maggiore o minore disinvoltura a destreggiarsi
334
1956
s’avvia, il padre o la madre con le
335
1956
trovare uno sposo sovrannaturale o una strega che terrà
336
1956
terrà prigioniera la ragazza o un barbablù antropofago. (Oppure
337
1956
più ostico testo pugliese o friulano un tipo «Prezzemolina
338
1956
più spesso una novellatrice – o in una località di
339
1956
disegno, modo di comporre o fissare nella tradizione collettiva
340
1956
al fianco del cavaliere, o con l’incertezza se
341
1956
mantello che rende invisibile o la zampina di formica
342
1956
rapite in amori fatati, o sconvolte da misteriose magie
343
1956
scelte elementari di giusto o ingiusto, messe alla prova
344
1956
in sé un auspicio o una condanna, al distacco
345
1956
esso «scientifico» a metà, o se vogliamo per tre
346
1956
cui erano state raccolte (o dove purtroppo ce n
347
1956
punti che paiono elisi o smozzicati; tener tutto sul
348
1956
manoscritti inediti di musei o biblioteche. Non sono andato
349
1956
sono rappresentati da una o più versioni che mi
350
1956
fiabe vere e proprie o non ne ho trovate
351
1956
non ne ho trovate o erano versioni troppo povere
352
1956
riguardanti origini di luoghi o usanze o ricordi storici
353
1956
di luoghi o usanze o ricordi storici; è questo
354
1956
un nome di località o regione. Esso non vuole
355
1956
studiosi della scuola «finnica» o storico-geografica, che orientano
356
1956
esprime «attraverso la scelta o il rifiuto di certi
357
1956
similmente le diciamo veneziane o toscane o siciliane; e
358
1956
diciamo veneziane o toscane o siciliane; e poiché la
359
1956
un costume, una moralità, o pur solo un vaghissimo
360
1956
solo un vaghissimo accento o sapore di quel paese
361
1956
di questo qualcosa veneziano o toscano o siciliano è
362
1956
qualcosa veneziano o toscano o siciliano è appunto il
363
1956
che la designazione Monferrato o Marche o Terra d
364
1956
designazione Monferrato o Marche o Terra d’Otranto non
365
1956
una versione del Monferrato o delle Marche o della
366
1956
Monferrato o delle Marche o della Terra d’Otranto
367
1956
solo la più bella o più ricca o meglio
368
1956
bella o più ricca o meglio narrata, ma anche
369
1956
dei nostri novellieri classici, o come le fiabe letterarie
370
1956
le fiabe letterarie settecentesche o romantiche, o come l
371
1956
letterarie settecentesche o romantiche, o come l’Andersen. ¶ Non
372
1956
come I cinque scapestrati o siciliane come Sperso per
373
1956
Sperso per il mondo o Sfortuna o l’allegoria
374
1956
il mondo o Sfortuna o l’allegoria L’orologio
375
1956
scavar fuori qualche scoperta o sia pur qualche accenno
376
1956
non solo motivi tradizionali o usi linguistici, ma la
377
1956
eccezionale in ogni villaggio o borgo – della novellatrice o
378
1956
o borgo – della novellatrice o del novellatore, con un
379
1956
compagne del Borgo, rione o, come dice il popolo
380
1956
mette fuori, senza accorgersene o senza parere, frasi e
381
1956
che solo i marinai o chi ha da fare
382
1956
non ebbero mai vita o l’ebbero solo una
383
1956
motivi dell’amore – sposo o sposa – perduto, questo motivo
384
1956
invisibili, di re cavalli o serpenti che la notte
385
1956
quelli che lo chiamavano o gli si avvicinavano gli
386
1956
a spasso! Adesso basta: o ti guadagni da te
387
1956
te la tua roba, o ti caccio in mezzo
388
1956
come dire d’invitarlo o chiedergli se vuoi favorire
389
1956
è, manna del cielo? O son gli uccelli? ¶ Poi
390
1956
ti pare? Ben fatto o mal fatto? ¶ – Se avete
391
1956
botti. – Be’, è ora o no di uscire ad
392
1956
e se una scintilla o un carbonchio c’entra
393
1956
a fare il gradasso: – O Marzo! O Marzo! Tu
394
1956
il gradasso: – O Marzo! O Marzo! Tu che sei
395
1956
Aprile e gli disse: ¶ O Aprile mio fratello, ¶ Imprestami
396
1956
aria a ogni passo. «O le mie lesine, – diceva
397
1956
lesine, – diceva tra sé, – o il mio spago, cos
398
1956
chino, diceva tra sé: «O le mie lesine, il
399
1956
imprecava. – Lasciami uscire! Ferma o muoio! ¶ – Ah sì? Muori
400
1956
ne venga con me? ¶ – O Morte! – rispose il vecchio
401
1956
si riferiscono ai volumi (o agli opuscoli, o ai
402
1956
volumi (o agli opuscoli, o ai manoscritti) citati nelle
403
1956
europea (d’origine inglese o svedese o tedesca, secondo
404
1956
origine inglese o svedese o tedesca, secondo gli studiosi
405
1956
Il motivo del cavallo (o della cavallina) che aiuta
406
1956
me viste col cavallo o la cavallina (e gli
407
1956
Il motivo dell’orco o mago che rivela dov
408
1956
francese; ripristinata in genovese: O dinâ ô fâ tûtto
409
1956
in genovese: O dinâ ô fâ tûtto, in AMEDEO
410
1956
in gusci di noce o in gusci d’uovo
411
1956
un orco (Toscana, IMBR. 1) o un drago (Sicilia, «Arch
412
1956
drago (Sicilia, «Arch.», VI, 109) o una donna (Toscana, COMP
413
1956
con quella dei GRIMM (63), o anche con La principessa
414
1956
sotto forma di rana – o topo, o uccello – e
415
1956
di rana – o topo, o uccello – e il principe
416
1956
pappagallo che raccontando una o più fiabe salva la
417
1956
castità d’una fanciulla o d’una sposa, si
418
1956
che salva il fratello o i fratelli trasformati in
419
1956
come in BASILE, IV, 8 o in GRIMM 9, 25) e quello
420
1956
agnello (come in GRIMM 11 o nella nostra 178). La metamorfosi
421
1956
di Manico d’Uncino o Manecancine ha una curiosa
422
1956
variante umbra del PRATO), o corvo (Lombardia: IMBR. p
423
1956
p. 176, Venezia: BERN. III 15), o cavallo (Calabria: «La Calabria
424
1956
DIFR. 2; LOMB. 21; Sicilia: PITRÈ 12), o rospo (Romagna: P. TOSCHI
425
1956
Trevisini, Milano s.d.), o ragno (Abruzzo: G. FINAMORE
426
1956
G. FINAMORE, «Arch.», III, 362), o granchio (Calabria: LOMB. 2), o
427
1956
o granchio (Calabria: LOMB. 2), o drago (Piemonte: COMP. 66). Nessuna
428
1956
finché non diviene re o papa. La leggenda (che
429
1956
GRIMM (98), e altrove «topo» o «grillo». Nelle raccolte dei
430
1956
ritmato come un balletto, o sulla più cruda versione
431
1956
Tra le tante fiabe o leggende di temporanea vittoria
432
1956
della maledizione dei sette o dodici figli che la
433
1956
servitore è lo «Scorzo» o «Bella Scorza» delle versioni
434
1956
bella dentro un’aquila o altro animale di metallo
435
1956
a quella di BASILE o mescolano elementi d’entrambe
436
1956
che è sempre presente o sottinteso nella narrativa orale
437
1956
Aladino si ritrova, più o meno sviluppato, in Toscana
438
1956
dà a questa Cenerentola o Biancaneve bolognese una sua
439
1956
è trasformata in agnellina o in capra e ritorna
440
1956
alla novella di fortuna o meglio al romanzo borghese
441
1956
Italia, con le stesse o con simili stramberie enimmistiche
442
1956
NER. 40, I tre Regali o la Novella de’ Tappeti
443
1956
la testa di manzo, o qualcuno di cui si
444
1956
una testa di bufala o di capra o di
445
1956
bufala o di capra o di becco o di
446
1956
capra o di becco o di gatto o d
447
1956
becco o di gatto o d’asino; o con
448
1956
gatto o d’asino; o con la crescita della
449
1956
la crescita della barba, o d’un vello di
450
1956
di pecora sul collo; o semplicemente col diventare brutta
451
1956
semplicemente col diventare brutta; o addirittura col restare senza
452
1956
e di Biancabella (III, 3), o dell’amore snaturato di
453
1956
norvegese del secolo XIII o XIV), intessuta di motivi
454
1956
possa considerarsi davvero «italiana» o quasi: si ritrova infatti
455
1956
piccolo di tre fratelli o compari che si cala
456
1956
che dobbiamo considerare «letterarie» o sono tradizione popolare genuina
457
1956
prigioniera trasportata dal vento o da un uccello a
458
1956
Malmantile del LIPPI, IV, 47; o a Bertoldo, come nelle
459
1956
in Lombardia (IMBR. p. 604) o come finale di altre
460
1956
disgrazie solo al vento o alla moglie ciarliera; ma
461
1956
Altre versioni: Liguria (Pecheletu o Petumeletu, ANDR. 29, 36), Romagna (Brungì
462
1956
Ju vache de pepe o Lu cicille, FINAM. 47, DEN
463
1956
e che il lupo (o, come qui, la volpe
464
1956
fiaba delle due sorelle o sorellastre, una gentile e
465
1956
il motivo dei tre o cinque fratelli dell’arte
466
1956
cfr. le nostre 64 e 150) o in anguilla per aver
467
1956
una buccia di zucca o da un vestito di
468
1956
la pelle di pulce o di pidocchio da indovinare
469
1956
i frutti sono cocomeri, o cedri, o aranci, o
470
1956
sono cocomeri, o cedri, o aranci, o mele, o
471
1956
o cedri, o aranci, o mele, o melarance, o
472
1956
o aranci, o mele, o melarance, o melangole (che
473
1956
o mele, o melarance, o melangole (che significa in
474
1956
dell’Italia, la madre o matrigna invidiosa non è
475
1956
versioni il re selvatico (o uomo peloso) chiede d
476
1956
Bene come il sale o quello (simile alla nostra
477
1956
nel folklore, la strega o maga cattiva che alla
478
1956
Sulmona, DEN. ivi, nota) o studenti (FINAM. 38) o lazzaroni
479
1956
nota) o studenti (FINAM. 38) o lazzaroni (FINAM. 57). Il finale
480
1956
torna in loro possesso: o con un bastone che
481
1956
picchia da solo (GRIMM 36) o con uno strumento musicale
482
1956
ballare tutti quanti (GRIMM 110) o con dei fichi fatali
483
1956
fanno crescere le corna – o la coda, o il
484
1956
corna – o la coda, o il naso – alla principessa
485
1956
tipi con l’organino o violino magico cfr. nota
486
1956
non è un giovane o una giovane a esser
487
1956
tesori ritrovati, la trovatura (o, come qui viene chiamata
488
1956
porcaro e l’uccellatore, o sul mondo dei morti
489
1956
i cognati sono venti o altre forze naturali; in
490
1956
dire se più gotico o più orientale; dall’inizio
491
1956
che tresca con briganti o giganti mentre il figlio
492
1956
l’ombrosa castità spagnolesca o musulmana della donna segregata
493
1956
Del tipo della moglie (o sorella) calunniata (cfr. nota
494
1956
nome». ¶ La ragazza-cigno o ragazza-colomba cui l
495
1956
una parola di rimpianto o di pietà. E il
496
1956
animale (di solito vacca o capra) che aiuta a
497
1956
specie d’omertà mafiosa: «O cumpari Vitu!» «O cumpari
498
1956
mafiosa: «O cumpari Vitu!» «O cumpari Cola». ¶ In STRAPAROLA
499
1956
mastru va cu tumminu o puru cu lu cacciottu
500
1956
mastro va in cilindro o in bombetta) e col