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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, I racconti, 1952

concordanze di «o»

nautoretestoannoconcordanza
1
1952
se per una eredità o col suo lavoro. Ma
2
1952
un banchiere, fallito dipoi o morto anche lui, non
3
1952
l’assenza di cuoca o di altri servitori. Era
4
1952
Egli non era portalettere o portiere, pensava, per potere
5
1952
lavorare, esercitavano tutti più o meno qualche parvenza di
6
1952
vuoi star ferma sì o no?" le gridò improvvisamente
7
1952
Di solito, quando nevicava o pioveva, e, sospesa la
8
1952
che un’origine borghese o, comunque, non popolare fosse
9
1952
disprezzo dei subordinati, infermieri o camerieri. Entrava, per esempio
10
1952
le lontanissime carezze materne, o, per uno di quei
11
1952
mentre rifacevano un letto; o di sartine portate a
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1952
neppure la signorina pollo o come si chiama... Aspetti
13
1952
di più, suo padre o il Brambilla, la risposta
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1952
sua madre. Dopo due o tre giorni di un
15
1952
sopra una pretesa inettitudine o ingenuità del ragazzo: dimostrargli
16
1952
fosse questione di stima o di amicizia, ma soltanto
17
1952
di non venire scoperto o disturbato. ¶ Questa decisione, se
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1952
se avesse mai baciato o fosse mai stata baciata
19
1952
bene se in arrivo o in partenza, e avrebbe
20
1952
le lenzuola e piangere o dormire; ma soprattutto non
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1952
catastrofe imprecisata che presto o tardi avrebbe dovuto venire
22
1952
e due le ali, o una sola, ed abbia
23
1952
coda spalancata a ventaglio o ben chiusa come un
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1952
che giaccia sul fianco o sul dorso colle zampe
25
1952
un segno di stima o di misericordia; avrebbe voluto
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1952
sanatorio; non pare disgustato o irritato suo padre, sorride
27
1952
che, dopo uno spavento o qualche capriccio, si addormenta
28
1952
testa di un moschettiere o di un inquisitore. Se
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1952
quella di una settimana o di un mese prima
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1952
amante gli mosse tre o quattro domande ricevendone sempre
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1952
percepirne la vita, respiro o desiderio che fosse; e
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1952
forestieri. E affittavano due o tre stanze del loro
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1952
gonne di stoffa nera o grigia lunghe fino ai
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1952
casa affaccendata a cucinare o lavorare d’ago, si
35
1952
pettegolezzo sopra un adulterio o altro intrigo di personaggi
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1952
personaggi che aveva avvicinato o di cui aveva udito
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1952
Come possedere la macchina o portare gioielli. C’era
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1952
negate alle persone volgari o, come loro due, perseguitate
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1952
la finestra, i due o tre pensionanti che dormivano
40
1952
pareti della propria stanza o il disegno del pavimento
41
1952
nelle ore della siesta o della notte, per i
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1952
notte, per i corridoi o altri luoghi deserti, come
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1952
di costei. Soltanto, consapevolmente o no, operava anche un
44
1952
senz’altro, in cucina o al suo lavoro di
45
1952
il cercatore si avvicina o si allontana dall’oggetto
46
1952
dirle che si sbagliava o dava nel vero. Però
47
1952
aspettava parole di congratulazione o almeno altre domande, vide
48
1952
di insinuare qualche dubbio o mormorare qualche sospetto. Però
49
1952
frasi udite al cinema o lette nei romanzi, brani
50
1952
dopo aver riempito otto o dieci pagine di confidenze
51
1952
mia figliuola dirà sì o no..." ¶ L’altro fece
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1952
strana. "Eh già, sì o no... due parolette: sì
53
1952
no... due parolette: sì o no... per lei è
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1952
lei è semplice: sì o no, e se invece
55
1952
a sposare il Vagnuzzi o qualcuno dello stesso genere
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1952
cassetto del comodino quattro o cinque lettere di Paolo
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1952
in vista delle piazze o di altri spazi vasti
58
1952
della tavola e cuciva o leggeva. Il Vagnuzzi prendeva
59
1952
baciava rispettosamente sulla fronte o sopra una guancia, una
60
1952
un padiglione di ospedale o in una prigione e
61
1952
mentre il marito insegnava o faceva i suoi esperimenti
62
1952
noti che gli scienziati o gli scrittori dei loro
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1952
della città per cognome o titolo, bensì, familiarmente, Giulio
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1952
chiamarli col primo nome, o, se ne avevano uno
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1952
si nominava tale persona o tal altra che fosse
66
1952
chi parlava e informarsi o dare informazioni sulla discendenza
67
1952
dare informazioni sulla discendenza o sulla parentela di quella
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1952
si legò d’amicizia, o meglio sarebbe più giusto
69
1952
Coceanu aveva trovato due o tre mezzi sicuri. Le
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1952
mai spacciarsi per sarta o modista, ma come una
71
1952
un numero per rovinare o arricchire una persona; ed
72
1952
c’è la tombola o qualche altro divertimento del
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1952
sposata... col professor Lagnuzzi o Bagnuzzi... congratulazioni... congratulazioni vivissime
74
1952
una vita sacrificata, poche o nessuna speranza per l
75
1952
affettuosa comprensione? Il marito o avrebbe riso, oppure avrebbe
76
1952
obbligato come il tramonto o lo spuntar del sole
77
1952
così suggestiva certi cappelli o vestiti dell’amica, che
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1952
più se facesse bene o male a lasciare Gemma
79
1952
esistenza? Per la casa o nella sua coscienza sconvolta
80
1952
che si possono allontanare o sopprimere. Ma anche un
81
1952
all’innocente follia materna, o alla perversità della Coceanu
82
1952
suo figlio di nascosto o quando la rumena glielo
83
1952
ora appiattarsi negli angoli o sotto i mobili, ora
84
1952
tempo, mentre Gemma delirava o giaceva prostrata, egli ebbe
85
1952
possibile. ¶ Tale era Tullio, o meglio tale era stato
86
1952
con più di cinque o sei lire. In modo
87
1952
essere invitato a cena o a colazione senza preavviso
88
1952
che gli erano antipatiche o estranee, nella speranza di
89
1952
suo sentimento con denari o altri regali. Gli avvenne
90
1952
di accompagnarla al teatro o di cenare con lei
91
1952
di anticamera di banca o di ministero, con i
92
1952
aspetto di una banca o ad un’anticamera di
93
1952
mancava alla sua felicità, o meglio alla sua sicurezza
94
1952
qualche particolarità fisica disgustosa. O allora? perché i suoi
95
1952
sia esso l’alcool, o le donne o il
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1952
alcool, o le donne o il giuoco. Con la
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1952
un bicchiere in mano o ad un tavolino in
98
1952
nome, poteva avere sei o sette anni meno del
99
1952
per i De Gasperis, o meglio il suo amore
100
1952
Ciononostante ricevevano ogni sera, o meglio il marito giuocava
101
1952
a qualche argomento scabroso, o una sua domanda meno
102
1952
che un commesso viaggiatore o un barbiere. Il Locascio
103
1952
sentimento, con brevi parole o grugniti di approvazione, ascoltandoli
104
1952
non importava se fannullone o lavoratore, ma ricco; una
105
1952
avvenne. La loro intimità, o meglio la fiducia confidenziale
106
1952
tutta la sua vita o almeno quella parte che
107
1952
dovrei vivere con tre o quattro sorelle e i
108
1952
che aspettasse una frase o un cenno della De
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1952
il viso appariva stanco o riposato, giudicava dell’ora
110
1952
Vuoi star zitta sì o no?" ¶ La madre a
111
1952
Vuoi star zitta sì o no? Io non sono
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1952
la finzione con proteste o peggio con mercanteggiamenti. Ad
113
1952
richiesta. "Non le hai o non vuoi darmele?" domandò
114
1952
ci resterei una settimana o due, per riposarmi e
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1952
fastidiosissima, antipaticissima, ma cinque o dieci minuti soltanto... e
116
1952
interrogò, "in casa mia o altrove?" ¶ "In casa tua
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1952
Varini... oppure da Parodi... o anche da Locascio..." si
118
1952
e allora sono venuto, o meglio mi hanno mandato
119
1952
il verde degli alberi o l’azzurro del cielo
120
1952
io? in stile svizzero o fiorentino, o cinese. Dove
121
1952
stile svizzero o fiorentino, o cinese. Dove non c
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1952
sul letto per dormicchiare, o, meglio, per fantasticare. Erano
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1952
ricordo di certi fatti o di certi accenti che
124
1952
e non nei modi o altri fatti superficiali, ma
125
1952
Silvio, "chi ama? Lei o sua madre?" ¶ Di nuovo
126
1952
che affermava l’Amelia? O invece tutte queste complicazioni
127
1952
a quei bambini gobbi o storpi che, ancora ignari
128
1952
domanda Silvio, "a destra o a sinistra? Io dico
129
1952
capire se era felice o infelice; e gli parve
130
1952
Ma, sospettoso, il Mancuso o rispondeva evasivamente, oppure, non
131
1952
un gran mutamento. Amici o amanti che fossero, restavano
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1952
sarebbe fuggita dalla chiesa; o sbadatamente e come per
133
1952
a uccidere il Mancuso; o gli giurasse che, piuttosto
134
1952
asciutto, "è da prendere o da lasciare." ¶ "E se
135
1952
e io sarò nonna, o che bella cosa!..." Ella
136
1952
contrario: la vita, brutta o bella che fosse, andata
137
1952
dopo aver rimosso due o tre carte, che levò
138
1952
se pensando al gioco o a Silvio. "Proprio ora
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1952
sposi... poi, tra due o tre mesi, torni qui
140
1952
vorranno meno di quattro o cinque mesi..." Pur parlando
141
1952
un paio di mesi o poco più, tornerei a
142
1952
coraggio, in imprese ridicole o sterili o pericolose dalle
143
1952
imprese ridicole o sterili o pericolose dalle quali ogni
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1952
di uomo? Ma tre o quattro giorni passarono senza
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1952
prima della mezzanotte, durante o dopo la cena, ad
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1952
fosse nulla di irregolare o di sgraziato nella sua
147
1952
non c’era unguento o lozione che non avesse
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1952
la sua faccia, brutta o bella che fosse, destava
149
1952
rivolgevano verso Gianmaria più o meno apertamente sorridenti. Ma
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1952
con una freddezza ostile. ¶ "O meglio," corresse, buttando fumo
151
1952
qualche ministero con sei o ottocento lire al mese
152
1952
sogno di far gesti o gridare, Gianmaria levò un
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1952
al pensiero delle due o tre ore che lo
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1952
stata tra un’ora o poco più: nuda, grande
155
1952
a chiacchierare, resti pure"; o almeno così parve a
156
1952
di trucioli e due o tre ceppi sulle fiammelle
157
1952
gli toccava rileggere quattro o cinque volte lo stesso
158
1952
non posso..." ¶ "Vuoi sì o no parlare una buona
159
1952
buona volta; di’, sì o no?" Ognuna di queste
160
1952
effusioni. Pareva mezza morta o svenuta, aveva le braccia
161
1952
te," spiegò poi volubilmente, "o per esempio un signore
162
1952
in un’altra pensione o in un’altra città
163
1952
tristemente rompendo le due o tre noci che erano
164
1952
tutti parenti, gente anziana o più vecchia di lui
165
1952
bene se di nervi o altra, s’era del
166
1952
delle parole un bacio o due, di quelli che
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1952
in un corpo solo... o meglio," si corresse scusandosi
168
1952
incredula come lo zio o semplicemente divertita. Quanto a
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1952
si estingueva dopo due o tre martellate finali. Allora
170
1952
valgono certo tremila lire o forse anche quattro... li
171
1952
e buona sera..." Proferite, o meglio balbettate queste frasi
172
1952
sappia se sia assopito o desto, ma ogni tanto
173
1952
avvertisse, piuttosto che delusione o dolore, era un gran
174
1952
cinematografo, incerto se entrare o no. Fosse il tempo
175
1952
non con qualche accesso o qualche crisi violenta e
176
1952
di tornarsene a casa o sedersi all’aperto in
177
1952
Marta non si accorse o finse di non accorgersi
178
1952
accordo... del resto, tu o lei, poco importa, diamoci
179
1952
vincere da nessuna preghiera o civetteria, al tempo stesso
180
1952
Ma perché dovrei respingerti o non respingerti?... Cos’è
181
1952
animo di quel giorno o consueta. Luca la guardava
182
1952
ogni cambio di marcia o ad ogni frenata curvarsi
183
1952
stretto di forse quattro o cinque piani. Soltanto le
184
1952
ero un nuovo Vignola o Le Corbusier, che egli
185
1952
me, che bisognava rinnovarsi o morire sai, le solite
186
1952
nella borsetta. "Abiti sola o con Nora?" non poté
187
1952
giuocando macchinalmente coi tre o quattro anelli troppo massicci
188
1952
si butta una pietra o altro oggetto che lo
189
1952
e mormorando un flebile: "O Luca..." nel quale pareva
190
1952
morendo lontano con due o tre brontolii cavernosi. E
191
1952
di prendere una decisione o mai più. Così fu
192
1952
anni fa, questa volta o per amore o per
193
1952
volta o per amore o per forza si farà
194
1952
sorriso forzato, "se me o Bosso..." ¶ Ci fu un
195
1952
che strillano sono tre: o bastonarli, o farli tacere
196
1952
sono tre: o bastonarli, o farli tacere con qualche
197
1952
tacere con qualche dono o distrarli. Lasciamo stare il
198
1952
quel suo palazzo, pessimismo o non pessimismo, era già
199
1952
mia stella che presto o tardi avrebbe finito per
200
1952
per timore dello scoppio o per il fastidio del
201
1952
di quello che diceva o faceva e lasciarlo sfogare
202
1952
braccio Marta e, volente o nolente, costringerla a venir
203
1952
Le stagioni appaiono favorevoli o sfavorevoli secondo i casi
204
1952
conservavano quella fisionomia arcigna o amabile che hanno per
205
1952
città per il mare o per la campagna; fin
206
1952
e non lo snobismo o l’abitudine, che spingeva
207
1952
e minaccioso: "Questa volta o mai più... questa volta
208
1952
mai più... questa volta o mai più," gli pareva
209
1952
anche se conosceva queste o quest’altre persone, tutte
210
1952
per motivi seri, affari o altro. Con gente come
211
1952
acciuffava per il naso o per le guance il
212
1952
di cristallo del padrone; o forse, non poté fare
213
1952
la testa; e poi o sarebbe tornato, oppure avrebbe
214
1952
con curiosità dalle due o tre persone che chiacchieravano
215
1952
gioventù erano mature, madri o inacidite zitelle. L’avrebbero
216
1952
scambiarlo per uno studente o un giovane impiegato. Anzi
217
1952
e disinvolta, a convincere o meglio a stordire il
218
1952
Il quale, fatte due o tre obiezioni ridicole e
219
1952
In realtà soggiaceva una o due volte ogni anno
220
1952
la ragazza l’amasse. O per lo meno che
221
1952
Partì dunque il Sangiorgio, o meglio finse di partire
222
1952
prima di coricarsi prega, o legge, o fantastica. Gilda
223
1952
coricarsi prega, o legge, o fantastica. Gilda invece passava
224
1952
rumore. Quando, dopo due o tre gradini, si accorse
225
1952
nel vuoto. ¶ "Tu qui, o come mai? ella disse
226
1952
domandò se dovesse salire o no; ma mettendo, secondo
227
1952
ogni tanto un grido o trasalisse e si contorcesse
228
1952
con le compagne operaie o di seminare le sue
229
1952
bene se di gelosia o riprovazione. ¶ "Complimenti," disse con
230
1952
che ti comporti malissimo." ¶ "O bella," disse Mostallino con
231
1952
io sono fatto così: o prendere o lasciare." Adesso
232
1952
fatto così: o prendere o lasciare." Adesso però, pareva
233
1952
il nome di questo o quel santo padre o
234
1952
o quel santo padre o filosofo a cui la
235
1952
facevano pensare a granai o altri luoghi asciutti e
236
1952
atteggiamenti. Mitologia, del resto, o storia sacra, che importava
237
1952
le apparenze. Questo pensava, o meglio, oscuramente compitava Tancredi
238
1952
sola finestra, un palazzo, o meglio, una fetta di
239
1952
rumore. Era un parlottare, o meglio un discutere bassissimo
240
1952
il lavoro seguì Tancredi o meglio lo precedette nella
241
1952
cercava freneticamente un uscio o una lampada. Ma la
242
1952
fiume durante l’estate; o recarsi con un amico
243
1952
affollate degli autobus, due o tre caffè offrivano pochi
244
1952
del costume da bagno o altro oggetto simile; e
245
1952
fossero vie di mezzo: o imbrogliare o essere imbrogliati
246
1952
di mezzo: o imbrogliare o essere imbrogliati, e perciò
247
1952
starnuti provocati dal tabacco o dal pepe. Simile a
248
1952
risolutezza con cui, inseguiti o osteggiati, non esitavano ad
249
1952
parlarne così alla leggera. O forse erano lì per
250
1952
aspettando quel che facesse o dicesse l’Ataman; forse
251
1952
se tentavano di scappare o di recalcitrare, loro avrebbero
252
1952
borsa doveva essere lì o altrove, smettesse di fingere
253
1952
esserci dubbi, gli credessero o no. Ma il biondo
254
1952
a sé. Vedeva due o tre pedali di arbusti
255
1952
prossimità di qualche serpente o altro animale schifoso. Si
256
1952
scambiata per qualche vagabonda o zingara; ma la faccenda
257
1952
un gruppo di sette o otto individui variamente vestiti
258
1952
avrebbe consegnata alle guardie. O per lo meno nulla
259
1952
sputare su quei cadaveri o ricomporli in atteggiamenti meno
260
1952
meno bestiali, se vegliarli o lasciarli alle formiche e
261
1952
viltà rinunziarvi per stanchezza o altro simile motivo; fosse
262
1952
operaia. Per il resto o la verità era stata
263
1952
verità era stata capovolta o soppiantata da particolari inventati
264
1952
fece un gesto più o meno goffo con il
265
1952
il modo di farla o fuggire all’estero oppure
266
1952
bensì, crudamente, la libertà o la prigione. ¶ E il
267
1952
la ragazza che amavo o almeno credevo di amare
268
1952
la villa aveva due o tre sale arredate fastosamente
269
1952
seduta con qualche stoffa o tela drappeggiata sulle ginocchia
270
1952
guardava non fosse spiacevole o indegno e che il
271
1952
sorridesse davvero per allegria o soltanto per compiacere il
272
1952
cambiamento, un’aspirazione ideale o altro simile stimolo poco
273
1952
mia antipatia per Clara; o meglio, la mia stizza
274
1952
carne e di ossa o di pietra; e durante
275
1952
e vi scorreva sangue o non era piuttosto pietrificata
276
1952
il coraggio di parlare o, come ne ebbi di
277
1952
duro, di legato, busto o fascia. Ella si voltò
278
1952
E forse era amore; o, per lo meno, quell
279
1952
finto di non udirmi o mi avrebbe risposto in
280
1952
da fare come nuotare o mangiare, o prendere il
281
1952
come nuotare o mangiare, o prendere il sole gli
282
1952
i tavolini dei due o tre caffè vuoti. Pochi
283
1952
sigarette fino a metà o ad un terzo e
284
1952
discesero questa volta tre o quattro viaggiatori, non più
285
1952
però se resterò stanotte o se invece partirò nel
286
1952
ville di stile moresco o pompeiano. Era la parte
287
1952
quella di un masso o di altro oggetto pesante
288
1952
di malumore quell’ora o due che dobbiamo ancora
289
1952
tempo, senza mai mancare o sviare un sol colpo
290
1952
più ombra di tensione o di malumore. Ella indossava
291
1952
un tratto se potesse o no prenderla per un
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solo blocco di sale o di marmo. Ogni tanto
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povero dai vestiti stracciati o semplicemente qualcuno come Giacomo
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una pareva di sette o otto anni più giovane
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delle primitive basiliche sotterranee. ¶ "O bello," disse la Lori
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le braccia di tre o quattro suonatori di contrabbasso
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doveva conquistare la Rina; o per lo meno tentare
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vado in un ristorante o in un caffè e
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di calze, mutande, camicia o altro indumento. Dalle cosce
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disse la Rina pronta, "o tutte e due o
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o tutte e due o niente..." ¶ "Perche?" ¶ "Così... abbiamo
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esca da qualche salotto o da qualche ridotto. ¶ Discesero
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dietro le mie spalle." ¶ "O senti," la piccola fece
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di una precoce maturità o stanchezza. Ella passò accanto
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che avrebbe dovuto calmarmi o addirittura lusingarmi. Come se
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specie di aut aut: o lui mi diceva come
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tante ore del giorno, o io, sia pure con
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con la finestra aperta o no." ¶ Egli gettò sul
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Iride, le osservazioni pungenti o che avrebbero dovuto esser
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Liliana. Io che conoscevo, o almeno credevo di conoscere
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da bere, vuotò due o tre bicchieri, diventando subito
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entrare in qualche cancello o schiantare qualche albero; dietro
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fogge di dolci croccanti o cremosi. Vividamente rosei nel
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lanterna in stile rustico o medioevale, pendeva accesa sotto
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finire che un giorno o l’altro glielo dirò
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girato verso di noi, o meglio verso Giovanni, su
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fa credere chiromante, cartomante o che so io? Tanto
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intende più di me o di lei... perché corre
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voglia allontanare delle galline o un cane noioso; e
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ho alcuna influenza... Me o un altro, tanto vale
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chiesi, "lei l’ama o no?" ¶ Ella mi guardò
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casa, io ne uscirò... O mi chiuderò in camera
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naturale... Elena, per esempio, o Maria... Ma Iride... chi
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studio di un avvocato o di un medico, piuttosto
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aria come di museo o di altro luogo da
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lasciava intravedere ninfe spropositate o madonne dalle facce insulse
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mi precedette per tre o quattro saloni vuoti fino
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lui che per chiedergli o tendergli il bicchiere. ¶ "E
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una frenesia subitanea, cinque o sei ragazze gridarono tutte
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avesse il petto più o meno peloso di Morini
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Gisella seduta contro tre o quattro cuscini bianchi come
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Lo vuoi dire sì o no?" ¶ "Ma Giovanni..." intervenni
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suo fianco massiccio. ¶ "Parlerai o no?" le disse Giovanni
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Poi, chissà, tra due o tre anni, o più
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due o tre anni, o più, per caso, ti
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tutte... per un motivo o per un altro andiamo
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quegli spuntoni, pendevano due o tre marmitte annerite, qualche
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tizzoni spenti e due o tre ceppi d’albero
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si aprivano in due o tre punti nel lastrico
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non voleva più saperne. O meglio, gli si era
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dovesse sentirsi più infuriato o più avvilito per questa
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ti portavo qualche regalo o ti davo una busta
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chiari, per qualche chiacchiera o qualche capriccio?" ¶ "Io mi
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una specie di languore o di complicità con la
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la macchina seguiva lei o aveva semplicemente rallentato per
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quell’ufficiale con due o tre sorrisi di chiaro
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quanto volete darmi... due o tremila lire, forse anche
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era poi pentita ósservando o almeno credendo di osservare
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aveva da farsi pagare o no? L’ufficiale non
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fanciullo, di certo cinque o sei anni più giovane
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basso e sui due o tre mobili senza carattere
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pensiero l’assillava: "Debbo o non debbo farmi pagare
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ma che un giorno o l’altro doveva pur
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e no una volta o due all’anno. Ma
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sull’amante di Luciano o meglio su l’ultima
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dell’Albina, quelle due o tre volte che l
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spiegare in questo modo: o Luciano, senza motivo era
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addentrato di un passo o due nel corridoio della
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Irritato rispose: "Ci creda o no, sono venuto soltanto
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Ma insomma ti piaccio o non ti piaccio?" ¶ L
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se questi la tradisce o la sfregia. "Ma Luciano
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violenza, "vuoi capirlo sì o no?... lo conosco appena
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e pareva cercare qualcosa o qualcuno. Giunta in fondo
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serata così disastrosa, pensò, o forse una disposizione momentanea
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con la mano, approvando o invitandoli ad alzare il
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m’incontri, di salutarmi o parlarmi..." ¶ "Vamos," disse la
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vasto edificio collettivo, caserma o lazzaretto, un intero brulicante
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ai tronchi dei pini o ai cespugli, macchine militari
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colazioni improvvisate su giornali o intorno grammofoni aperti; dappertutto
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residui. Altri soldati girellavano o dormivano; due, in canottiera
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Ma insomma vuoi sì o no lasciarmi in pace
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frasche rosse e brune o, addirittura, interi alberi morti
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spasimavano, senza sentori marini o floreali, densa di quelli
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puoi più di camminare o non ne puoi più
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senza alcun riferimento sintattico o di significato, come fanno
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Disse seccamente: "Insomma, idee o non idee, c’è
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morire... soltanto un malato o una persona caduta in
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ufficio in una banca o in un ministero qualsiasi
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fece di corsa due o tre passi sull’imbarcadero
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a grandi passi, venti o trenta metri più su