parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «o»

nautoretestoannoconcordanza
1
1934
Charles Farrel, Ramon Novarro o Gary Cooper… E soltanto
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1934
e tacitati con acconti o promesse. ¶ Un giorno, appena
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1934
esercizio prima della minestra o se iniziato per puro
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1934
e di non pregiudicarne o disturbarne con la propria
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1934
nostalgico, e magari eroico o comico, a seconda dei
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1934
nella rimessa a pulire o preparare l’automobile. ¶ Tutte
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1934
erano state lotte, diverbi o scene vivaci, Remo aveva
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1934
che ci sono prima o poi bisogna pagarli, altrimenti
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1934
misurandone la resa lontana o prossima. Ora lo fissava
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1934
gettito d’ingiurie sanguinose; o con un’avidità che
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1934
in favore del nipote o andasse a rafforzare la
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1934
anni prima, in treno, o nei primi giorni del
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1934
la loro legittima volontà, o quello del nipote per
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1934
non era facile sottrarsi o resistere, di colpo era
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1934
quando si son fatti, o lasciati fare, giuraddio, bisogna
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1934
speranza d’essere udita o ne trapelava il timore
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1934
vivo sotto le macerie, o immobilizzato in una casa
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1934
volte, asciugando una scodella o un bicchiere, si fermava
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1934
per non lasciarsi disarmare o sopraffare una seconda volta
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1934
perché dormivano, molto probabilmente, o se non dormivano facevano
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1934
modo?”. Seguitava a pensare: “o almeno, non sono a
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1934
stato erano… cosa vuole… o non le ha viste
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1934
parlasse una lingua sconosciuta o desse in ciampanelle, e
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1934
del sole alle Cascine o a Fiesole. La serva
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1934
era la vita, quella, o si recitava una commedia
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1934
Le tenevano sulla tavola o sul telaio, e lavorando
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1934
fondo al loro essere, o vi entrava come un
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1934
la prima volta, otto o dieci ragazzacci alle due
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1934
avevano abitato nei dintorni o di cui avevano sentito
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1934
in casa a lavorare o a fare le faccende
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1934
andare per il pranzo o la cena. ¶ Le zie
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1934
Niobe sulla porta sussultò: «o che in America non
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1934
si scotta un dito o un piede e non
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1934
aveva scelto per moglie, o dalla quale s’era
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1934
il capo dalle porte o alle finestre. Curiosità e
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1934
si parlava di lei o se le rivolgevano la
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1934
seconda della propria sfrontatezza, o della propria timidità, contemplavano
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1934
l’ombra di commozione o di trasporto, quasi fosse
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1934
che erano dei pappagalli o delle scimmie, senza saper
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1934
vera scimmia da addomesticare, o già addomesticata, probabilmente. Questo
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1934
lasciar supporre che quaranta o quattrocento non avrebbero provocato
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1934
di vetro, di porcellana o in argento. E consegnata
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1934
di redditi, di calcoli o di cifre, di sordidi
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1934
l’America, e risorgenti, o scattanti, al minimo urto
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1934
quasi fosse stato acqua o fuoco, nessuno osava avventurare
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1934
tutti i toni, incontenibili o mal trattenuti, o addirittura
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1934
incontenibili o mal trattenuti, o addirittura sconvenienti, serpeggiarono nella
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1934
arrivare vestite da arlecchino o come Eva nostra madre
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1934
per caso, mostrandosi indifferente o distratto, osservava i tipi
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1934
si trovava sulla porta o sul cancello, manovrando una
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1934
macchina davanti a quello, o che con molta disinvoltura
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1934
loro, non alle dame; o dall’interrompere, per salutarle
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1934
ultimata la famosa tovaglia o il famoso càmice, e
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1934
avesse potuto salvare insieme, o in gran parte, le
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1934
parte, le proprie ricchezze; o quelle, con ottime gambe
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1934
delle discussioni dotte, brillanti o ponderose. Denunziava trentanove anni
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1934
mendico lamentoso e supplichevole, o magari sospettoso, guardingo; né
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1934
dei catorci da due o tremila lire, che soltanto
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1934
qualche cosa di lui o lasciargli qualche cosa di
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1934
sé. Nell’un caso o nell’altro, Remo, non
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1934
diceva ridendo alla contessa, o se quello era pronto
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1934
né vi era luogo o intemperia capaci di trattenerla
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1934
intemperia capaci di trattenerla o intimorirla. E durante lo
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1934
della conversazione: parlassero alto o sommesso, e qualunque fossero
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1934
ad un simile esercizio o lo subissero con pacifica
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1934
piaceva di nuotare: “affoga!”. O che tirava di spada
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1934
era trattato di due o tremila lire per un
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1934
far fronte a questa o quella necessità, alle spese
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1934
di Firenze, di questa o di altra macchina. Eppoi
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1934
vorrebbero molto per poco… o nulla…» La contessa lo
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1934
danno tutto per poco… o nulla.» ¶ «E voi le
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1934
aveva capito ogni cosa o ammetteva di aver capito
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1934
che curandola e manovrandola, o girandole attorno sfaccendato, senza
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1934
non c’erano timori o sorprese, né da sudare
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1934
condurle nei luoghi appartati o modesti, Remo le conduceva
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1934
insieme lo salutavano ridendo o sgranavano tanto d’occhi
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1934
al grottesco delle donne o vi concedono attenzione brevissima
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1934
aiutare da mani mediocri o inesperte, trattavano il lavoro
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1934
godere il passeggio domenicale, o per vedere i soldati
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1934
tamburi, cantando canzoni patriottiche o nostalgiche, scuotendo la casa
81
1934
le possibilità del romanzo o del dramma. E quello
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1934
po po’ di conseguenze! O quanto tempo è che
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1934
Non le fosse possibile, o lo giudicasse ben fatto
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1934
chiamava “fiori” in genere, o tutti “rose”, come chiamava
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1934
donne, fossero perle veramente o pietre preziose, vetri, porcellane
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1934
porcellane, di qualsiasi genere o colore. “Fiore”, diceva Palle
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1934
Palle, e il giardiniere, o la ragazza, portavano a
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1934
ad un cocuzzolo ispiratore, o nelle allettanti cavità concentratrici
89
1934
sapevano? Lo avevano dimenticato? O non ci volevano credere
90
1934
tante…» ¶ «È stata due o tre mesi qui da
91
1934
per comprarsi un vestitino o le scarpe… Remo non
92
1934
ogni cosa alla madre o al padre; vi erano
93
1934
presto! Ritornerò fra due o tre giorni, vado a
94
1934
qualche cosa, un grappolo o più grappoli uniti insieme
95
1934
a Firenze: “che arie!” o a far gite nei
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1934
albagìa. Ma quando arrivava o partiva Remo col fedele
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1934
senza traccia di tenebrosità o di tristezza, con purità
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1934
il pensiero era assente o si celava per non
99
1934
nello scegliere, senza cincischiamenti o pentimenti di femmine, e
100
1934
giovani nelle associazioni sportive o di educazione fisica, e
101
1934
che consumava in pigiama o, qualche volta, per la
102
1934
ghiacciata dentro le brocche o, in terra, la neve
103
1934
Canottieri, alla Rari Nantes, o in altro ritrovo del
104
1934
venire, arrivando troppo presto o partendo troppo tardi, e
105
1934
celato della donna corpulenta, o una chiusura tardiva della
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1934
passare davanti alla porta, o doveva entrare nella camera
107
1934
per andare a Firenze o ritornandone, davanti a lei
108
1934
un cenno di rispetto o di pudore, conservando quella
109
1934
un altro uomo così; o peggio ancora, ostentando la
110
1934
accaduto che avendo Niobe o Giselda bussato alla porta
111
1934
violenza alle loro persone o per trafiggerle con un
112
1934
erano nude per niente o solo in parte, tanto
113
1934
potersi mostrare a chiunque; o stavano magari, vestitissime, riordinando
114
1934
non era che Giselda o Niobe. E se erano
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1934
ultima goccia di sangue. O alzando la testa severe
116
1934
e del loro stato o, a seconda dei venti
117
1934
per diminuirne il furore, o fingendo di non vedere
118
1934
un po’ di brodo o cuocere delle uova. Dopo
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1934
invece che le due o le tre. ¶ Una volta
120
1934
dal rumore di una o di più macchine che
121
1934
scendevano fino a otto o dieci giovinotti che Remo
122
1934
arrecato molestia, svegliando qualcheduno o impedendo di dormire, Remo
123
1934
po’ di frittata, due o tre polpettine avanzate. Quindi
124
1934
alle zie, con automobili o motociclette tutti avevano avuto
125
1934
fatica, parlando con loro o ascoltandoli, conteneva una luce
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1934
riconoscevano tutti dalla voce. ¶ «O questo chi è?» ¶ «Già
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1934
uscire per muovere rimostranze o dar segno di vita
128
1934
un cassetto una camicia o un paio di mutandine
129
1934
bene, ma troppo mediocri o modeste per le loro
130
1934
molta grazia a provocarle; o appena presentate a non
131
1934
e avevano tutti, bella o brutta, una macchina, e
132
1934
con ironia, chiamandola: “madama”, o fingendo tema e premura
133
1934
il vestito, la camicia o la cravatta annodata bene
134
1934
strenua resistenza tanto dannosa o inutile per lei quanto
135
1934
accudiva alle faccende domestiche, o chiusa nella sua camera
136
1934
di una discussione, piccola o grande, per un conto
137
1934
un conto da pagare, o di una scena vivace
138
1934
d’interesse, talvolta apparenti o infide, che nascondono profonde
139
1934
faceva nulla per ridurla o attenuarla, voleva che l
140
1934
possono cambiarle a piacimento o capriccio; assistere a tutte
141
1934
attratto soltanto dall’esempio o meglio, trasportato dalla corrente
142
1934
di macchine, su pista o su via, in aria
143
1934
su via, in aria o in acqua. Per assistere
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1934
l’ombra del sacrificio o dell’interesse. ¶ E se
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1934
per lei ¶ Aveva due o tre anni più delle
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1934
serate trascorse nell’una o nell’altra casa, e
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1934
minuzzolo, da un filo o un grano di polvere
148
1934
quando mostravano i denti o li lasciavano fuori per
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1934
e mangiassero la biada o spalancassero la bocca per
150
1934
Bolognese. E Canapone rispondeva: “O non lo vedete che
151
1934
nulla l’aria impacciata o supplichevole: macché! glie lo
152
1934
così corte, mandala via, o prendi un bastone.» ¶ Remo
153
1934
delle evoluzioni di attesa o si fermava appoggiando una
154
1934
bambini fino ai cinque o sei anni o poco
155
1934
cinque o sei anni o poco più, e il
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1934
avesse fatto le carezze o gli avesse offerto dei
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1934
il figliolo dell’Augusta o meglio, il signorino, per
158
1934
cadere sopra un barattolo o una bottiglia, che non
159
1934
anche se lo diminuisce o troppo lo scopre, caso
160
1934
in rilievo difetti fisici o manchevolezze, consuetudini scorrette, non
161
1934
sicurezza non avrebbe risposto, o ci sarebbe voluto uno
162
1934
il giovane per due o tre passi fuor dal
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1934
credere che il sollecitato o richiesto dovesse correre, invece
164
1934
gli si andava dicendo o gli si voleva dire
165
1934
luogo, incontrandovi quelle ostilità o diffidenze così naturali verso
166
1934
andato a sporgere querele o a dirgliene male. ¶ Ma
167
1934
perfetto, incapace di cattiveria o ingiustizia, di nuocere o
168
1934
o ingiustizia, di nuocere o di mentire, sarebbe diventata
169
1934
monosillabi più che parole, o parole solite, finché al
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1934
capaci solo gli angeli o le bestie. ¶ Durante il
171
1934
con giacche troppo grandi o troppo piccole per la
172
1934
un po’ di sale; o altrimenti, con un pezzetto
173
1934
si metteva a mangiare, o finiva le ultime cucchiaiate
174
1934
Non era per cattiveria o cattiva volontà che non
175
1934
disparte dai coetanei tendenti o aspiranti alle consuetudini della
176
1934
ricompensava con qualche soldo o con una parola che
177
1934
volgare: “Teresa e Carolina” o “le Materassi” direttamente, ma
178
1934
inventato una nuova macchina o almeno perfezionate quelle in
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1934
ogni mezzo per affascinare, o per mantenerne i fascini
180
1934
le terre in questa o in quella provincia, che
181
1934
l’uomo, il leone o il toro, disteso sull
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1934
senza bisogno di esclamazioni o smancerie; per modo che
183
1934
ogni specie di giuochi o luoghi dove si studiavano
184
1934
come faceva suo padre, o il barrocciaio come il
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1934
una parola di rimprovero o di preghiera se ne
186
1934
bel sorriso può nascondere o lasciar vedere tante cose
187
1934
casa, per nulla addolorata o sgomenta di non averlo
188
1934
invece, quanto si pensa o si crede e non
189
1934
con mille sbalorditive architetture o fantasie buone soltanto per
190
1934
dava mai nel raffinato o nel grossolano; tutti i
191
1934
tornerebbe. ¶ Parlava poco sbriciolando o sorvolando le parole, a
192
1934
liquefare sentendosi chiamare Ninì o Bebè, e anche Nì
193
1934
un reggimento di cavalleria o di artiglieria. L’eleganza
194
1934
seduti sopra i carri o trainandoli, i cannoni, lo
195
1934
Guardava estasiata il colonnello, o non meno di un
196
1934
non per abbandonarvisi compiacente o passiva, ma per fondersi
197
1934
malinconia, di qualche tenentino, o magari in quelli neri
198
1934
complimenti, frizzi, parole calde o grassocce, saluti, o gettavano
199
1934
calde o grassocce, saluti, o gettavano baci ridendo, sfoggiando
200
1934
sentirne nemmeno il rumore, o chiudendo la finestra da
201
1934
fatte spumanti d’enfasi o sgocciolanti di pìa rassegnazione
202
1934
sempre s’incrociavano inviti o promettevano visite che non
203
1934
New York, di Pekino o di Calcutta: “in Ancona
204
1934
cuffiette e vestitini scelti o eseguiti da loro stesse
205
1934
di quattordici anni che, o sarebbe stato inviato a
206
1934
avevano diradate le relazioni, o ricoverato in un ospizio
207
1934
una posizione decisa, facile o normale, confacente al loro
208
1934
giovane non ne accusasse. O era il freno che
209
1934
parole e atti ipocriti o furbeschi, e che la
210
1934
vedere, si guardavano insieme o guardavano insieme il nipote
211
1934
pianeta per un cardinale, o corressero per veder morire
212
1934
si spengono appena nate o addirittura vi abortiscono, e
213
1934
belve fino ad ucciderle o a farsi sbranare, e
214
1934
colpi di una mitragliatrice o come inseguite dal nemico
215
1934
che non appariva momentanea o di soggezione. Nulla era
216
1934
forza del proprio impulso, o per sciogliersi da un
217
1934
di vino, di cereali o di bestiame, e alla
218
1934
di luce senza calore, o, più precisamente, che riscaldavano
219
1934
alzando appena un sopracciglio, o arricciando appena un angolo
220
1934
che non la ricordavano o non l’avevano conosciuta
221
1934
tirare in ballo catastrofi o porre in giuoco la
222
1934
era chiacchiera, per insulsa o intrigante che fosse, capace
223
1934
non si sentisse bene o avesse paura ad esprimersi
224
1934
Chi era la tale o il tale, di chi
225
1934
figlio, suocera, nuora nipote o madre; quanti figli avesse
226
1934
guardava come chi conta o prende misure. ¶ Soltanto i
227
1934
cose sopra le tavole o ne seguiva la confezione
228
1934
bacio rapido e fresco, o distratto e alla sfuggita
229
1934
virile per trattarlo fanciullescamente, o per un sospetto di
230
1934
quel modo un raffreddore o, peggio ancora, un mal
231
1934
a dire con Niobe: “o le zie? Dove sono
232
1934
qual parte sarebbe apparso o sparito il nipote. “Bene
233
1934
per dire delle sciocchezze o delle cattiverie». Carolina la
234
1934
andasse in luoghi pericolosi o frequentasse persone indegne di
235
1934
buono, si portava bene; o nel cortile a fare
236
1934
che spesso rimanevano interdette o sgomente dal poco parlare
237
1934
poco parlare che faceva, o dal suo sguardo interrogativo
238
1934
viola, e qualcheduno rosso o bianco tra il grano
239
1934
cadesse per la nuca o sulle orecchie, e con
240
1934
meglio, come un tacchino, o meglio ancora come tutti
241
1934
a un colossale successo o che finiva in un
242
1934
donne, le più vecchie o smaliziate. Un difetto che
243
1934
invece di mantenersi fredda o evasiva, a poco a
244
1934
le qualità del corpo o della faccia, del modo
245
1934
la quadratura delle spalle o il vestito tagliato bene
246
1934
che un bel giovane, o almeno simpatico, o almeno
247
1934
giovane, o almeno simpatico, o almeno elegante, avesse potuto
248
1934
spietate. Anche se belle o carine, un difettaccio glie
249
1934
maschi ai quali, belli o brutti, avevano trovato sempre
250
1934
rattenevano un riso talvolta o, più sovente, non lo
251
1934
si accorgevano di esse o, costretti ad accorgersene, l
252
1934
del loro fugace interesse. O le osservavano come due
253
1934
fermavano qualche momento uscendo o nel rientrare. Esse rispondevano
254
1934
un palchetto all’opera o alla commedia, e loquacissime
255
1934
bizzarria delle loro acconciature, o dicevano che le poverette
256
1934
quello che avevano addosso, o quello, invece, che avrebbero
257
1934
casina araba di Tripoli o di Bengasi, cosa insolita
258
1934
il più piccolo trasporto o interesse, anzi ritenevano sudicio
259
1934
a seconda dei giorni o delle lune i provvedimenti
260
1934
venivano presi sul colpo o respinti senza discutere, senza
261
1934
senza arricciare il naso o storcere la bocca come
262
1934
il lume della luna o, alla chetichella, del pomeriggio
263
1934
di lui fosse passata o arrivata davanti alle padrone
264
1934
della famiglia per errore o per qualsiasi altro motivo
265
1934
irragionevole, guardavano con disprezzo o compassione un cavallo da
266
1934
viottola una pesca matura o un fico sporgente e
267
1934
a coglierlo per mangiarlo o, più facilmente, a gettarlo
268
1934
come a un amico o ad un fratello, vedendoselo
269
1934
in numero di venti o venticinque persone, le brave
270
1934
un po’ come inseguite o come a una conquista
271
1934
una falce di luna o gli ultimi rossori di
272
1934
sballottandole, costringendole a correre o a fermarsi, e magari
273
1934
strada, almeno un tacco; o tornava con le scarpe
274
1934
era saltato un ganghero o s’era rotta la
275
1934
un laccio delle calze o alle mutande e perdeva
276
1934
cadaveri riportati dalla piena o sopra un campo di
277
1934
un campo di battaglia, o ritrovati dopo un terremoto
278
1934
dava a far massaggi o pezzette, stropicciarle ai polsi
279
1934
un periodo breve, dieci o quindici minuti nel caso
280
1934
infastidito fino all’assurdo o a cui non si
281
1934
senza troppo rumore, reparti o compagnie, coi tamburi e
282
1934
delle trombe, da lontano, o con orecchio di selvaggina
283
1934
inni patriottici, canzoni nostalgiche o sentimentali, quasi che lo
284
1934
i fili dal grembiule o qualche frammento di stoffa
285
1934
chiome, seguitando a levare o aggiungere qualcosa alla propria
286
1934
il peso del sacco o dinoccolati nel passo da
287
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dal modo di guardare o di sorridere, di cantare
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grazia di un gesto o di dire una parola
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aperta nella buona stagione, o dietro i vetri chiusi
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come una gioia effimera o un lusso ch’ella
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fino a diventare languore o smanceria. Per quanto lo
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il sole la mattina, o quando ricompongono le loro
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non soltanto col beneplacito o il lasciar correre del
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una parola di bontà o di rassegnazione, quando già
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signorina di famiglia nobile o ricca, figlia di professionista
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figlia di professionista industriale o commerciante, che non volesse
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accennavano il più vago o lontano sospetto di mode
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non conoscesse l’esecuzione, o che visto una volta
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chiesa, a un vescovo o cardinale, riuscendo a tali
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già, rifiutavano lavoro quotidianamente o lo accettavano a indefinite
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voluto formare una scuola o, meglio ancora, cosa desiderata
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a persona della famiglia, o una vecchia lavorante di
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tempo cambiato il costume; o chi le mantiene, spendendo
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di Firenze con dieci o dodici altre devote, in
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che un sorriso amaro o ironico, né riusciva a
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sogni, ad occhi chiusi o aperti (notizia che non
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degli inquilini meno fortunati o travagliati sovente, da disgrazie
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un segno di rivolta o di stanchezza. Le sorelle
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taglia era un sorrisetto o un colpo di tosse
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i contadini a opera o in qualità di fante
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cose di scarso interesse o fastidiose. Questa era la
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dimensioni per cause urbane, o inurbane se volete, e
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mezzo sospiro poteva interrompere, o un’esclamazione incontenibile e
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bruno, giovane e forte, o sentendolo nominare, erano il
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rovine, a quella vista o al solo ricordo, divenivano
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secondo scalino della porta o vi sedeva come ai
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primizie, innamoramenti all’orizzonte o in pieno meriggio, nodi
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nodi che si stringevano o si scioglievano da sé
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chiedevano se la tale o la tal’altra fosse
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vi rimaneva in ascolto o chiedendo una notizia, confermando
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di cui si parla o scherza con distacco, senza
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proprio disappunto senza incertezze. O se l’una andandovi
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nel cercare un ago o il filo, nel raccogliere
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nel raccogliere il rocchetto o un bottone. Aiutandosi con
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esprimevano nel loro arsenale, o negli altri luoghi, durante
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avevano portato da giovinette, o appartenuti alla nonna e
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loro corredo di spose; o venute a finire lì
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quelle di Settignano, popolatissime, o anche remote come quella
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specie di cave estinte o in azione, tanto propizie
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lassù incerte e trepide, o anche sicure, e desiose
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creature giovani e belle, o almeno fresche, che portavano
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volta di tale sagoma o sproporzione da seminare soltanto
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tutti le avessero respinte o nessuno le avesse desiderate
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per stare a sentire, o avrebbero alzato le spalle
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le cose a verità, o quanta esagerazione vi fosse
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energia, forte e intraprendente o brutale e selvaggia, scomparsa
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che non conoscono Firenze o la conoscono poco, alla
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bizzarre di cento metri o cinquanta. Dirò anzi che
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tiriamo avanti. Scalinate, dunque, o strade così ripide il
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visto avran sentito nominare, o si saranno immaginato attraverso
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zone di pianura più o meno vaste che possono
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da esse per due o tre chilometri, talvolta meno
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spettatore anche distratto, mediocre o indifferente, è la linea
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una correzione, aggiungere qualcosa o levare; che non cade
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orrido, nel romantico, sensuale o nostalgico, mantenendo un’intonazione
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di irrealtà da sogno o fiaba, per virtù di
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stranieri sopra queste cime, o italiani d’altra regione
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di visuale, di sensazioni o apprezzamenti, non riuscirono a
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orgoglio, un coro gradevolissimo, o meglio, una sinfonia discorde
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voi, percorrendo per passeggiata o per visita, a piedi
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a piedi in tranvai o su una macchina, trascurate
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una macchina, trascurate passando o percorrete guardando avanti, in
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un atto di sdegno o di rivolta, superando col
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della serva, della cameriera o ancella; e che il
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visitare la sua padrona; o nel più fortunato dei
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socchiudendo appena gli occhi o storcendo un po’ la
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con occhio profondo, languente, o mostrano una nudità da
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Mai una grassezza spensierata o bonacciona, una felicità muscolare
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bonacciona, una felicità muscolare o epidermica. ¶ Dominando a questo
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di guardare la sottoposta o le dà una sbirciatina
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un filo d’argento o d’oro nascosto fra
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vennero a chiedere riposo o ispirazione, oblìo, forza creatrice
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oblìo, forza creatrice, serenità o evasione, rifugio nel passato
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evasione, rifugio nel passato o vigoria per l’avvenire
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visse il suo Decamerone, o tutto lo sognò e
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alle più sicure smentite o alla vaghezza dell’attribuzione
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nome le loro case o ville, come io voglio
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una pariglia di morelli o di bai impettiti, lucidi
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nulla fanno per attenuare o nascondere l’opera crudele
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maraviglia nel vederle scendere o salire da carrozze così
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mattina, con la sporta o il paniere, fra il
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pizzicagnolo e il droghiere o, correndo a vuoto, estrarre
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veste e il collare. O sbucare in fretta, non
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queste macchine, la dama o il conducente chiedano a
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chiedano a una donnetta o ad un fanciullo che
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soverchianti cure. Per otto o dieci metri oltre il
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e ruvide, con languori o accorgimenti di femmine sembrano
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di femmine sembrano ribellarsi o si abbandonano le viti
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viti, si avvinghiano tenaci o si ciondolano svenute; per
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e a striscie, distese o ammonticchiate, tele, mussole, veli
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bianche in gran parte o di colori tenui, di
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rimane intorno alla tavola o appoggiati alla parete libera
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col viso al muro, o baldanzosi in esposizione, in
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stanza un palcoscenico prima o dopo lo spettacolo, mentre
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che trovandosi sulle porte o alle finestre e per
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potuto abbandonare la casa o la bottega si contentavano
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contentavano di vederlo passare, o abbandonandola all’ultimo momento
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fanfara di Settignano esplose: ¶ O bersagliere, stai fermo con
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di Remo. Quindi otto o dieci macchine differenti, fra
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grandi e piccole, chiuse o aperte, in cui erano
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sposa e le zie; o per dir meglio: tre
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sangue, come il revolver o il pugnale: “non l
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un attimo di goffaggine o d’incertezza, di monelleria
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corrente di simpatia inespressa, o espressa appena, timidamente, reciproca
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zie, che stavano sedute o in piedi a seconda
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molti giorni consecutivi entrando o uscendo dalla sala d
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a tutti dei baci o almeno dei confetti, anche
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E la fanfara settignanese: ¶ O bersagliere stai fermo con
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le mani tremavano visibilmente, o vi accostavano il bicchiere
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come per un veleno o un filtro, a buttarne
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d’automobili, come operaio o conducente, doveva piegarsi al
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la sorpresa, la contentezza o la commozione; prese il
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riprese la sua fatica: ¶ O bersagliere stai fermo con
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zampillate dal pavimento, dieci o dodici ragazze che si
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tenendo la testa bassa o guardando avanti con ostentazione
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qualche colpo di tosse, o delle risatine insolenti per
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lasciato godere agli altri o per quello che credevano
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la faccia nelle mani o imploranti fisse all’altare
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dare assetto alle cose o per cercare degli oggetti
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trovare nulla d’importante o di piacevole. ¶ Si capiva
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plausibile. Affondando un dito, o più dita nei capelli
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la tema di romperlo, o portando coraggiosamente un fastello
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di pane a lui o ai loro antichi inquilini
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e dopo molti stenti o ripieghi da parte di
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per comprarmi le scarpe o il grembiule, e per
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mandata anche a Niobe, o glie l’aveva regalata
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lui fosse ancora lì o dovesse arrivare per il
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in costume da bagno o da canottiere, in maglia
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gruppo con altri canottieri o con amici, e anche
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in pattino con Palle, o sopra uno scoglio. Le
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signorile eleganza ed armonia. ¶ «O perché non ce le
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la donna si peritasse, o volesse tendere ancora il
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entrare in camera tre o quattro volte, quando faceva
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in costume da bagno o da canottiere; fino all
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le avessero fatto confessioni o dichiarazioni precise, si era
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cose venute a credito o in prestito, racimolate o
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o in prestito, racimolate o elemosinate da Niobe nelle
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stati i loro inquilini o sottoposti, beneficati un tempo
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si erano sentite invadere. ¶ «O perché non ce le
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a sbraitare. Girata quattro o cinque volte la catena
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aspettare un possibile pentimento o arretramento alla franca adesione
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come quelli delle dame o bisognava, almeno, dargliene l
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Filze, Stoppa, Mezzanotte, mezzogiorno o le tre, ma: “alla
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il prete, la pianeta o il piviale. ¶ E una
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argomento inoppugnabile per convincerle: ¶ «O in Piazza della Signoria
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nel disporle, per tre o quattro volte, quasi la
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veduto?» diceva Niobe. «Avevo o no ragione? E loro