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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «o»

nautoretestoannoconcordanza
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è come non dormire o non mangiare: era un
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possibile scendere in cortile o per strada, la montagna
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in acqua: a otto o nove anni avevo cominciato
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viaggiare e incontrare persone, o di passare la notte
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e corteggiare le donne, o di trovarsi dei compagni
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solo in un bosco, o immergermi in un torrente
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immergermi in un torrente, o correre sul filo di
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il tempo che passa? O un inverno per loro
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una casa anche immaginandola, o prendendola in prestito dalla
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era un grosso chiodo, o un paletto di legno
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nelle cavità delle rocce o sui muri delle baite
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sbilenchi, per le galline o i conigli o qualche
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galline o i conigli o qualche altro animale da
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l’uno. Un giorno o l’altro, pensavo, scenderò
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feudo, potevo chiamarmi re o imperatore di tutto il
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avvicinarli, con il tempo, o se loro piano piano
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saliva per un metro o due. Mi fece uno
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mano, poi si calmò o forse fu paralizzato dal
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nemmeno cercargli qualche insetto o verme. Provai a dargli
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pasto di una volpe o di un corvo. Lasciarlo
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avrei imparato dai fagioli, o i fagioli da me
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di rifiuti di cibo o di qualche carcassa di
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adulto fosse la madre o il padre. ¶ Al ritorno
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tanto risuonava un allarme o una sirena, versi acuti
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metri di dislivello, quattro o cinque ore di cammino
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anch’io. Una chitarra o almeno un’armonica a
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se andarmene a letto o riattizzare il fuoco e
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che mi era scappato o solo il grasso rappreso
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Un uomo che pensa o lavora è sempre solo
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luoghi della propria infanzia, o alle origini del proprio
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alzavano imperiosi muggiti: tre o quattro bidoni d’acciaio
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l’ombra degli abeti, o gli odori dei selvatici
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altro che cercare compagnia. O forse era proprio la
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mucche, diceva le baracche. O le baldracche quando lo
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per demolire un rudere o spaccare qualche quintale di
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quanto un masso erratico o un larice secolare, cresciuto
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bagno. Intorno altri sei o sette ruderi cadenti, uno
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adesso vado almeno cinque o sei volte, e poteva
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per rinfrescarci: un’aranciata o una gazzosa per noi
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finivo dentro anch’io, o forse chissà, gli uomini
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nessun bisogno di chiedere o di dare istruzioni. Il
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in cumuli alti tre o quattro metri. Una sera
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ammalarsi gravemente. Cambiò carattere, o forse era il figlio
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col resto dell’umanità? O saranno loro a non
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di fronte, a tre o quattro metri di distanza
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la sua ultima estate o avrebbe superato gli acciacchi
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c’è un territorio o una famiglia da difendere
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c’era a due o tre giorni di cammino
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poteva essere la baita o la gente che ai
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bilico su un masso o incastrate in una crepa
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lucchetto da qualche parte, o sarà chiusa a chiave
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di un pastorello solitario, o di due ragazzi che
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qualcun altro poteva prima o poi averne bisogno. Infine
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Avevamo tutti trent’anni o giù di lì. Alla
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vecchi film sul portatile, o profili di ragazze in
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e quando non pioveva o nevicava tirava un vento
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che ogni tanto Davide o Andrea imbracciavano, benché nessuno
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il lago ci fosse o no, dopo giorni al
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un altro se stesso, o quanto meno non l
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radici con la vocazione, o forse Andrea, che ci
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al caldo, in Grecia o in Sicilia. Mi raccontò
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già scavalcati così? Cinque o sei muraglioni rocciosi da
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qualche macchia di ginepro o rododendro, l’ultima neve
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sperando in un pianoro o una conca; quando arrivavo
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di baite addossate, due o trecento metri sotto di
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non sai se abbracciarlo o passare abbassando lo sguardo
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tra i suoi muri. O forse era solo l
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e il vento fuori, o la nebbia fitta, o
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o la nebbia fitta, o il cielo stellato. ¶ Una
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casa da nessuna parte, o se una casa valesse
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ma non erano villaggi o cime come sulle mappe
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era memoria di qualcosa o qualcuno che non si
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trovato documenti di tre o quattrocento anni prima: testamenti
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stato costruito il camino, o una nicchia nella parete
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una nicchia nella parete, o l’arco delle finestre
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corsa per un’ora o due, e al tramonto
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un torrente da risalire, o una traccia lungo un
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di dileguarsi in due o tre balzi: e voi
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nelle croci di vetta o tra i tavoli di
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meglio sotto le cascate o sui torrenti, vicino all
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Milano. Convocava mia sorella o me nella sua stanza
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parla proprio di questo. O con le scarpe, o
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O con le scarpe, o senza scarpe, i miei
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in faccia fosse stanchezza o malinconia. Qualcuno mi salutò
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imbarazzato, incapace di pensare o dire che Lucky fosse
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fosse scoppiata una guerra o un’epidemia. Solo le
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per spaccarlo servivano tre o quattro cunei e molta
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pensato, che un giorno o l’altro sarebbe cominciata
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con l’abitudine, prima o poi avrebbe trovato il