Catena Fiorello, Picciridda, 2006

E sotto ai miei occhi – a mo’ di rimprovero

arrivò abbastanza presto. ¶ A occhi chiusi, e brancolando nel

avrebbero visto i loro occhi lontano da noi. I

cercavo di imprimermi negli occhi ogni gesto dei miei

pena. Solo i miei occhi continuavano a girare inseguendo

resistere davanti ai miei occhi smarriti. ¶ L’ultima frase

sulle mani. I suoi occhi erano di un verde

E poi alzava gli occhi al cielo, ordinando al

superiore a Torino. Gli occhi di Nora si illuminavano

buona salute dei suoi occhi, e ora, in vecchiaia

Lo si vedeva negli occhi di entrambi che erano

un incanto per gli occhi. Quante volte mi ero

e cucinato sotto agli occhi, e allora mi inventavo

più divino. ¶ Chiudendo gli occhi e inspirando l’odore

fastidio essere fissata negli occhi. Le rare occasioni in

perché sono sempre gli occhi a fregarci quando pensiamo

Quanta magia nei loro occhi! ¶ L’idea che si

stava lì, con gli occhi sbarrati a inseguire tutti

me, sempre dritto negli occhi, in una maniera che

potesse notare i miei occhi curiosi. E lì sarebbe

bomba. ¶ Davanti ai miei occhi si manifestò una scena

all’uomo, tenendo gli occhi abbassati, che non avrei

nonna mi guardò negli occhi spietata, dicendomi: «Al primo

mi scoprisse, leggendomi negli occhi la mia indecente colpa

urla. Si guardarono negli occhi, e nel loro fragile

mondo con i suoi occhi, e guardarlo con i

cercare conforto nei miei occhi. ¶ «Già il fatto che

volto arrossato e gli occhi cerchiati, come se qualche

piatti fumanti sotto agli occhi, diede inizio a un

fermava sul bordo. ¶ Gli occhi umidi di un pianto

altra ripresa fissandomi negli occhi. ¶ «La vita, niputeddra mia

un tempo indicibile, dagli occhi le scesero delle lacrime

lungo e, guardandomi negli occhi, mi fece cenno che

fronte, coprendomi quasi gli occhi. ¶ D’istinto avevo scostato

le braccia e gli occhi. La lingua diversa non

palesata sotto ai nostri occhi una lunga e succulenta

un’espressione sinistra; gli occhi guardavano verso il basso

persino qualche lacrimuccia dagli occhi. Mi abbracciò, e mi

sul male? ¶ Con gli occhi mezzi aperti mi fissava

Vidi riflessi nei suoi occhi i nostri giorni felici

tanto caldo. Con gli occhi mi invitò a leggere

fotografia davanti ai miei occhi, e mi colpì il

un riscontro consumandosi gli occhi sulle cassette della posta

bello e distinto. Agli occhi dei più il caso

finivano subito i miei occhi: su quelle brevi righe

ancora lì, con gli occhi chiusi e pieni di

ancora lì con gli occhi puntati verso la stella

obbligava a chiudere gli occhi. E per strada non

lampo mi apparvero gli occhi severi di mia nonna

smesso di guardare negli occhi la nonna. Temevo che

commuoversi e asciugarsi gli occhi col fazzoletto. ¶ Mentre attendevamo

l’interruttore dei miei occhi si abbassò, e mi

molta tristezza nei loro occhi. Un uomo impedì alla

tempo ad aprire gli occhi e a percepire la

prima di chiudere gli occhi e abbandonarci al sonno

della città alzando gli occhi di continuo, per non

lì e, con gli occhi umidi, dicevano di voler

Visibile solo ai miei occhi, sullo schermo immaginario della

bastato poco. Con gli occhi attenti è facile intuire

mi fece spalancare gli occhi, e mi provocò un

vederli lì, con gli occhi umidi e vestiti eleganti

ingresso. ¶ Quando i miei occhi si fermavano su quella

la risposta dentro gli occhi di mia nonna. ¶ L

morte, avevano alzato gli occhi al cielo sperando nella

mio viaggio, socchiudo gli occhi. Li riapro, e torna