Hans Tuzzi, Al vento dell'Oceano, 2017

vedere il mondo con occhi nuovi. ¶ L’omino aveva

ben disegnate, e di occhi, verdazzurri: ¶ «Non perché sono

tempo». ¶ Senza levare gli occhi dal boccale di Duvel

Old Party». Sgranò gli occhi ammiccando: «Oh, parli del

Unis». ¶ Vukcic socchiuse gli occhi: «Gli altri continenti hanno

McCurlock lo contemplò con occhi nuovi: «Romantico, sì, ma

che si vuole». ¶ Gli occhi di Vukcic erano due

cittadino straniero, no?» ¶ Gli occhi di Vukcic erano due

paonazzo, Hillman sgranò gli occhi. No, quel purpureo rossore

la giovinetta, guardandolo con occhi dolcissimi: «Dovete sentire come

ispezionato – la fissò negli occhi e: ¶ «Mrs Hillman, perché

ironica la Semionova, gli occhi protetti da lenti affumicate

aggiungete che ai loro occhi il vostro ministro dell

in terza classe. ¶ Gli occhi ridotti a due fessure

avevano potuto vedere negli occhi di lei lacrime a

istante, incuriosita. Aveva bellissimi occhi verdi. E quegli occhi

occhi verdi. E quegli occhi dicevano molte cose. ¶ «Siete

altro». ¶ Vukcic socchiuse gli occhi, sorbendo il caffè. A

raccontato senza guardarlo negli occhi, fissando il vuoto. Ma

I migliori, diceva». ¶ Gli occhi dell’orso carpatico si

Wilkinson. ¶ Quattro paia di occhi si fissarono su di

ventre e chiuse gli occhi: nessuno avrebbe osato disturbarlo

lo studiò socchiudendo gli occhi: «E voi, a quale

Jason biondo, pelle chiara occhi azzurri e naso lievemente

tratti morbidi, pelle bronzea occhi profondi e neri, neri

albero in mezzo agli occhi dell’animale?» ¶ «La fate

Norvegia!» ¶ Vukcic socchiuse gli occhi, increspò appena gli angoli

del verde lago degli occhi. ¶ «Per Ingres» rispose serio

finse uno sgranar d’occhi: «Oh! Le tigri assassine

il centralino telefonico». ¶ Gli occhi di Wilkinson erano due

altro lo fissò negli occhi: «Pensateci bene, non avete

luce brillava nei suoi occhi. ¶ «Scusate, Monsieur, quando cesserà

all’indietro e gli occhi chiusi. Poi: ¶ «Siete austriaco

lo soppesò con gli occhi. «Sapete come si dice

perché ho socchiuso gli occhi, ho visto la luce

Terminato di esaminarle gli occhi con una minuscola torcia

annusare l’aria, gli occhi due fessure, Vukcic s

li fissò sgranando gli occhi: «Per Giove, io... io

del passeggero intestatario». ¶ A occhi chiusi, Vukcic fece andare

guardandola con quei suoi occhi grandi, neri, profondi. «E

Lei aspirò, socchiuse gli occhi, espirò: ¶ «Avete fatto la

lei: «Resta, resta negli occhi, sulla pelle... Cosa non

voglio, maledetto senzapatria!» ¶ Gli occhi due fessure, Vukcic lo

grave peso. I luminosi occhi verdi fissi sul volto

Lei lo contemplò con occhi nuovi, e Sanford ebbe

sennò? ¶ Vukcic ridusse gli occhi a due feritoie. «In

esclamò indicando con gli occhi la gioventù intorno alla

stancarsi...» ¶ Vukcic socchiuse gli occhi: «Siete molto abile». ¶ «Lo

sua Duvel chiara, gli occhi fissi sui due tavoli

gioventù che i nostri occhi non sanno più vedere

linfa e saliva, gli occhi sbarrati, Sir Edgar Langdon

vi ha guardata negli occhi?» ¶ «Per Dio, Vukcic, cosa

mano. ¶ «No, non negli occhi» disse piano la giovane

lo poteva sentire, a occhi chiusi muoveva le labbra

Finalmente Vukcic aprì gli occhi: «Ho visto che, uscendo

E si sedette. ¶ A occhi chiusi, senza muovere il

pensoso Vukcic, sgranando gli occhi in una comica maschera

a scagionarlo, ai miei occhi». ¶ «Occhi acquiescenti» commentò sarcastico

scagionarlo, ai miei occhi». ¶ «Occhi acquiescenti» commentò sarcastico Jason

dello sguardo, attraverso gli occhi ridotti a fessure. «No

per qualche istante a occhi sgranati, poi oscillò appena

Lo fece fissandovi negli occhi, sorrideva, ma in realtà

su di voi gli occhi del mondo: ogni sguardo

Margaret e Patrick, gli occhi negli occhi, stavano immobili

Patrick, gli occhi negli occhi, stavano immobili, estranei a

Fould. ¶ Vukcic socchiuse gli occhi, inclinò il capo di