Luigi Pirandello, Enrico IV, 1921

tutti e tre negli occhi: Chi sarà questo Bertoldo

rubiconda da satiro; con occhi fuoruscenti, corta barbettina arguta

ha cercato con gli occhi in giro il suo

davanti, ogni tanto, due occhi che ci guardano con

una promessa di quegli occhi si poteva credere. Ma

a Canossa. Ha negli occhi una fissità spasimosa, che

per consigliarsi con gli occhi, si rizza sulla persona

fissa così acutamente negli occhi, da farla quasi smorire

un sorriso furbissimo negli occhi e sulle labbra torna

da vicino, guardandomi negli occhi, proprio dentro gli occhi

occhi, proprio dentro gli occhi - m'ha riconosciuta! ¶ Belcredi

hanno detto i suoi occhi, Dottore: sapete quando si

non avvilire voi agli occhi degli altri, ma per

là i passi, gli occhi, finché all'improvviso non

sbalorditi. ¶ Vi guardate negli occhi? ¶ Rifà smorfiosamente i segni

sciocco! Qua a quattr'occhi: come ti chiami? ¶ Bertoldo

ascoltare così, con gli occhi sbarrati dallo spavento. - Perché

caro...Guardami bene negli occhi...- Non dico che sia

vero! - Ma guardami negli occhi! ¶ Bertoldo Sì, ecco, ebbene

ora, lo spavento negli occhi! - Perché ti sto sembrando

e gli guardate gli occhi - come io guardavo un

guardavo un giorno certi occhi - potete figurarvi come un

dimostrato col lampeggiare degli occhi, che medita una vendetta

pensare che, ai miei occhi, il suo aspetto, ora

si sanò. Riapro gli occhi a poco a poco

un tratto, riaprendo gli occhi, e fu uno spavento

m'apparve riaprendo gli occhi - rivestirmela subito, meglio, di

Gli vidi aprir gli occhi ridenti; e tutta la

che gli ritornò negli occhi la stessa serietà che

e Ordulfo, con gli occhi sbarrati, esterrefatto dalla vita