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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «occhi»

nautoretestoannoconcordanza
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ella mi guarda con occhi irresoluti, mescolati di preghiera
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alcun modo, ai miei occhi almeno, dal generale colore
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cui aveva pieni gli occhi. Per quella volta finsi
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senza neppure levare gli occhi dal libro che stava
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avesse reso ai suoi occhi non soltanto più amabile
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ella rispose abbassando gli occhi, senza guardarmi. ¶ «Durante questi
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brillante dalla saliva; gli occhi molto grandi, di un
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la seguivo con gli occhi, non sapendo che dire
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come se i miei occhi si fossero finalmente aperti
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questo semplice atto con occhi incantati, come il brigante
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l’avrei guardata con occhi diversi, non più infantili
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un momento davanti agli occhi, come un’apparizione, e
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meno di levare gli occhi e di guardarla. Ella
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di me, con gli occhi bene aperti ma indifferenti
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già perduto ai miei occhi molta della sua importanza
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e acquistava ai miei occhi il carattere assurdo di
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con serietà abbassando gli occhi, un po’ annoiato dalla
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e molto pallido. Aveva occhi grandi ma scialbi e
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a me, con gli occhi bassi, le mani in
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rispose, senza alzare gli occhi: «Sì, Gino me l
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solito, non staccava gli occhi dal marito. Ella disse
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Ma, poiché i miei occhi infastiditi erravano da un
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appoggiato sulla mano, gli occhi, al solito, fissi sul
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colpì l’espressione degli occhi amorosa, struggente, mescolata di
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distraevo e rivolgevo gli occhi altrove, venuto da non
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mi trafisse: «In quegli occhi c’è tutto l
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lo ama... ma negli occhi di Emilia da molto
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bruna, pallida, con gli occhi molto grandi, di un
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questo momento levai gli occhi dal telefono e, al
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notai che i suoi occhi, fissi su di me
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sul divano, fissavo gli occhi nel vuoto. Quindi la
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parla senza staccare gli occhi dalla pagina: «Quale film
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Ella mi guardava con occhi spalancati e non disse
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vidi passare nei suoi occhi la luce di una
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esatto del volto, gli occhi parevano disfarsi dentro le
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fissando nel vuoto gli occhi che la noia e
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una loro pensosa mobilità; occhi piccoli; naso corto e
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nell’acqua sotto gli occhi di Ulisse nascosto dietro
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per così dire, gli occhi. Ella stava battendo a
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naso capriccioso, dei grandi occhi neri, e una capigliatura
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poteva, rincorrendo i miei occhi quando le sfuggivano, cercando
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ogniqualvolta io alzavo gli occhi, subito incontravo nello specchio
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un errore, levai gli occhi verso di lei, i
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senza più guardarmi, gli occhi bassi, più che mai
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davanti la scrivania, gli occhi fissi nel vuoto. In
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macchina da scrivere, gli occhi rivolti alla finestra. Finalmente
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accompagnava. Dissi volgendo gli occhi in su: «Emilia, che
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le mani tremanti, gli occhi stravolti, non sapendo che
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galante. Ella teneva gli occhi bassi e rispondeva senza
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pianto nei suoi grandi occhi scuri. Imbaldanzito, stesi una
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per quanto aguzzassi gli occhi, non riuscivo a vedere
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divano, supino e gli occhi chiusi, mi accorgevo che
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terra, sotto i miei occhi. Provavo nello stesso tempo
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Ella levò, poi, gli occhi verso di me, senza
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meglio, di asciugarmi gli occhi, di indossare una vestaglia
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guardai: ella teneva gli occhi bassi e pareva riflettere
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vento. Guidavo, con gli occhi a questo paesaggio marino
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su una duna, gli occhi rivolti verso l’orizzonte
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calcò il berretto sugli occhi, si rannicchiò sul sedile
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portacenere, mi guardò negli occhi, «ora, Molteni, sia ben
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senza vento; levando gli occhi verso l’orizzonte, potevo
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veduto. Come alzai gli occhi, vidi che Battista ed
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scherzosa, indicando con gli occhi il bicchiere che tuttora
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il viso e gli occhi di lei, pur durante
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parve che i nostri occhi si incontrassero, la vidi
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mi ritrovai attonito, gli occhi sbarrati sulla notte, senza
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Vidi Emilia alzare gli occhi verso di me, guardarmi
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più brillanti sotto gli occhi di Emilia conquistata. Debbo
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parve di sorprendere negli occhi di lei uno sguardo
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sorpreso, tempo addietro, negli occhi della moglie del regista
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l’aveva contemplato con occhi rapiti in cui si
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e che, addirittura, gli occhi mi si erano riempiti
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sembrato di ravvisare negli occhi di Emilia lo sguardo
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me e guardandomi negli occhi, non senza solennità: «Segga
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assestò il berretto sugli occhi e riprese: «Lei ricorderà
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avere il sole negli occhi. Poi egli proseguì: «Se
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va». ¶ Egli spalancò gli occhi, stupito, si sarebbe detto
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stirata, ma ai miei occhi apparivano grandi nel contorno
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meno di socchiudere gli occhi, con un senso profondo
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io rimasi con gli occhi fissi su di lei
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la seguivo con gli occhi pensando assurdamente, non sapevo
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guardava duro, serio, gli occhi aggrottati: «Lei, insomma, è
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stesso tempo che gli occhi mi si riempivano di
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gli passò per gli occhi. Domandò tuttavia, cautamente: «Insomma
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per un momento, con occhi aggrottati, sotto la visiera
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e maliziosa passarle negli occhi. Ella disse: «Se lo
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interesse, preferissi chiudere gli occhi e anzi addirittura cercassi
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è così?». ¶ Levai gli occhi verso di lei, che
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o si hanno gli occhi celesti. Capii pure che
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su cui posai gli occhi fu una lettera collocata
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rocciosa. Poi staccai gli occhi dalla finestra e mi
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Discesi, sempre con gli occhi rivolti in basso, la
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dalla riva levai gli occhi e allora vidi Emilia
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di paglia calcato sugli occhi, stava ritto presso la
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preso a scorrermi dagli occhi. Remavo e sentivo che
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e sentivo che gli occhi mi bruciavano per le
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lagrime si staccava dagli occhi e scivolava giù per
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fatto». ¶ Ella abbassò gli occhi e poi disse: «Avevo
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ma senza alzare gli occhi, sempre un po’ triste
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e seguendo con gli occhi ogni mio gesto in
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e bisogna abituare gli occhi alle tenebre prima di
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presto, appena i nostri occhi non saranno più abbagliati
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parve. Intanto i miei occhi si erano abituati e
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sospesi in aria, gli occhi trasognati fissi sulla superficie
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erratici e levando gli occhi verso la distesa sorridente