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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Il mistero di Mangiabarche, 1997

concordanze di «occhi»

nautoretestoannoconcordanza
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Mi guardò dritto negli occhi, per verificare l’effetto
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mi fissò dritto negli occhi. «Quanto tempo ci ha
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di dormire. Chiusi gli occhi e mi chiesi se
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occuparsene». ¶ Lo guardai negli occhi e il suo sguardo
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consumano. ¶ Lesse nei miei occhi la diagnosi e la
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capo, lessi nei loro occhi un misto di interesse
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personaggi...» spiegai, guardando negli occhi Columbu. ¶ «È questa la
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non alzò mai gli occhi da terra» la voce
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fini del volto, gli occhi nocciola e il loro
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attimo si guardarono negli occhi. Il messaggio fu eloquente
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ma non abbasso gli occhi davanti a nessuno, tanto
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una strana luce negli occhi. ¶ Ne conoscevo il significato
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ha osato fissarti negli occhi» continuai, con tono canzonatorio
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costretto a riaprire gli occhi. Decisi che ne avevo
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del vecchio Rossini: «Gli occhi. Giorni fa, al ristorante
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piacere. Quando riaprii gli occhi, mi trovai sovrastato da
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Rossini si illuminarono gli occhi. «Due M3? Hai due
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Mi guardava fisso negli occhi in attesa di una
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una strana luce negli occhi. ¶ «La so già» lo
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necessità di tenere gli occhi aperti... soprattutto su di
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errore di chiudere gli occhi per ascoltare meglio e
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la conoscenza di due occhi verdi pieni di pagliuzze
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ai passanti. Nei suoi occhi non riconobbi la solita
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immobile, aspettando con gli occhi chiusi che se ne
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fitto ma tenevano gli occhi aperti e li puntarono
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un borsalino calato sugli occhi e una pipa in
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nel solito numero di occhi bassi e frasi smozzicate
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realtà. ¶ Mi guardò negli occhi. «Ah, già. Mi scusi
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Lo guardai fisso negli occhi. Quel vecchio filibustiere mi
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avidità e gusto. Gli occhi le brillavano e ogni
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visto con i nostri occhi» rispose Rossini. ¶ «Se la
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spiccavano un paio di occhi azzurri e una barba
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fermai per guardarlo negli occhi. «Non ci sono caprioli
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che teneva sempre gli occhi bassi. Come se volesse
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visto con i miei occhi» annunciai, in tono neutro
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mi guardò fisso negli occhi. Leccò con voluttà, come
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alla bocca, sgranando gli occhi, come i bambini quando
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che gli colava sugli occhi. Beniamino appoggiò il calciolo
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altri...» rilanciò guardandomi negli occhi. ¶ «Anche Gina?» domandai in
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sbuffando e alzando gli occhi al cielo. Era convinto
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la barba lunga, gli occhi arrossati e provavo sempre
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testa e alzare gli occhi al cielo: ogni volta
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in difficoltà, anche agli occhi di un profano come