Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

ridotto. Allora apriva gli occhi e il volto diafano

apparenza allegro, i suoi occhi brillavano di passione, ma

palato. Quando riaprì gli occhi, un giovanotto la stava

verde azzurro attorno agli occhi allungati, il corpo esile

scala di grigi gli occhi di Melina, neri come

zia Ninetta con gli occhi lucidi. ¶ «Devo rientrare per

zaino e chiuse gli occhi. Ne aveva di tempo

rigidi di lacca, gli occhi vitrei. Un desiderio primitivo

bisogno di togliersi dagli occhi quella faccina delusa. ¶ Si

un faccino tondo, due occhi incantati; gli parve di

intanto aveva aperto gli occhi, due fessure allungate nelle

prima?” ¶ Aveva davanti agli occhi le macerie del suo

alla levatrice con gli occhi annacquati. ¶ «Finiscila!» la rimproverò

nella poltrona, i suoi occhi vispi si muovevano attratti

gioia che brillava negli occhi del marito, tirò un

Lui, spazientito, alzò gli occhi al cielo, sorpreso. «Ma

Mi guardavate con certi occhi. Vi vedevo dallo specchio

limitare delle natiche erano occhi maliziosi. ¶ La donna armeggiò

sguardo diventava liquido, gli occhi si chiudevano come un

pozze nere sotto gli occhi e la faccia smunta

Dio.» ¶ Melina abbassò gli occhi e si chiuse in

piccolina spaventata nascose gli occhi dietro i polsi. «Che

imperlava di sudore, gli occhi perdevano vivacità. ¶ I colleghi

raggi del sole. Gli occhi velati da una sottile

si aprì davanti agli occhi. “Poliomielite, cazzo, manco un

tanto che i suoi occhi rimasero liquidi per giorni

alla luna.» ¶ Maruzza, gli occhi fissi al cielo, un

il cielo muovendo gli occhi come una salamandra. ¶ Le

giardino si mescolavano negli occhi della bambina, troppo piccola

una forza virile. Gli occhi, di un celeste ghiaccio

il gelato con gli occhi bassi. ¶ * * * ¶ Da ore zia

l’uomo alzando gli occhi al cielo. ¶ «C’è

una sfumatura rosea, gli occhi brillavano luminosi, la bocca

fiammata. ¶ Rimasero abbracciati, gli occhi spalancati sull’incertezza. ¶ «Dobbiamo

la donna con gli occhi febbrili e un’espressione

pensò Ninetta, nei suoi occhi brillava un lampo di

degli aceri. I suoi occhi si mossero rapidi dai

mi compare davanti agli occhi un viso sfuocato, forse

un sorriso affettuoso, gli occhi dolci, un’espressione indifesa

succede. Lo vedi che occhi grandi hai?» ¶ «Sono così

più Mario sgranava gli occhi e tendeva le orecchie

incastonate negli angoli, sembravano occhi spalancati dalle ciglia lunghe

una carezza. Nei loro occhi addolciti dalle privazioni la

un arco ampio sugli occhi così scuri che la

Lo vedo dai tuoi occhi, sono senza luce. Urli

voleva apparire debole agli occhi di Roton. ¶ «Tu hai

mago?» ¶ Lei strizzò gli occhi come se non capisse

concluse. ¶ «Grazie.» Nei suoi occhi si era accesa una

con un dito? Gli occhi fissi a quell’argenteo

no!» diceva con gli occhi che le diventavano neri

la bambina con gli occhi birbanti. Non conosceva quella

abbraccio.» ¶ Madame aveva gli occhi umidi, l’afferrò con

la seguivano con gli occhi stralunati e ondeggiavano la

bisogno di abituare gli occhi al buio, la roccia

cominciò a guardarlo con occhi diversi. Il velo dell

passeggiate che i suoi occhi furono attratti da un

Antonio. ¶ Ninetta sgranò gli occhi: «Non sapevo ti interessassi

scompaginato sul pavimento, gli occhi fissi sulla strada. Una

perfettamente. Gli baciò gli occhi, poi scese lungo il

il corpo curvo, gli occhi malinconici fissi su una

dunque sotto i nostri occhi e progredisce, malgrado lacerazioni

faccia. ¶ «Si vede dagli occhi, Mancuso, che finalmente ci

in fotografia. Con gli occhi lucidi si lasciò abbracciare

figlia, poi i suoi occhi si posarono sulla moglie

disse, e cercò negli occhi di Melina un cenno

in quel momento aveva occhi solo per la moglie

volta che i suoi occhi incrociavano quelli gelidi della

affettuosità passarono davanti agli occhi di Mario in una

fissandolo con quei suoi occhi che guardavano direttamente al

avanti e strizzò gli occhi: il corpo piccolo e

voltò e i loro occhi si incontrarono. Sì, era

un ciccione con gli occhi cerulei, tersi come il

rosso inondò i suoi occhi e lui cadde a

querula e nei loro occhi serpeggiava uno sguardo altezzoso

schermo, Mario non ebbe occhi che per quella frezza

lo schienale. Aveva gli occhi liquidi e il respiro

buco?». ¶ Maruzza sgranò gli occhi e finse di non

osservare le compagne con occhi diversi. Alcune erano scarne

svenne. Quando riaprì gli occhi, trovò la madre accanto

sofferenza prorompeva dai suoi occhi. ¶ «Lo sapevo» esclamò Maruzza

disegnassero l’arco degli occhi. Voleva essere come tutte

erano entrambi tesi, gli occhi febbrili, l’espressione nauseata

specchiarsi. Talvolta i suoi occhi incrociavano quelli della madre

di rughe attorno agli occhi. ¶ Nell’oratorio d’un

Amuninni» ripeteva con gli occhi fuori dalle orbite. ¶ «Non

vedere con i propri occhi il male in tutta

uomo e chiuse gli occhi. Teresina invece si divincolò

disse l’appuntato con occhi dolci, «ti porto al

Mario passò davanti agli occhi la faccia smunta di

di ombretto per gli occhi, poi aprì la finestra

aveva urlato con gli occhi iniettati di sangue. ¶ Roton

non sentirla. Aveva gli occhi vuoti, il contorno del

domandò lei con gli occhi sorridenti e posò una

legno. ¶ Quella chiuse gli occhi, come per annuire. ¶ Poi

la fissò con gli occhi inermi, la lingua grossa

scorrevano agli angoli degli occhi. ¶ «Quello della nonna è

e ricadde abbandonata, gli occhi chiusi, le orecchie abbassate

sull’uscio con gli occhi a fessura dietro le

corti e bianchi, gli occhi celesti che si allargavano

la suora. I suoi occhi s’erano fatti piccoli

sopracciglia aggrottate, i suoi occhi guardano in tralice. Nessuno

donna spazientita sollevò gli occhi al cielo: «Vuole babbiare

donne si guardarono negli occhi e calarono la testa

ca’ pare trasparente. Gli occhi allungati verso l’alto

arrabbiò Madame. I suoi occhi tondi sporgevano come palle

aveva offuscato i suoi occhi. ¶ «Figurati, se è per

nostalgia le inumidì gli occhi. Provò il desiderio di

l’uomo strizzando gli occhi cisposi. ¶ «Lo so che

domandò Irina sgranando gli occhi. ¶ «La mia specialità» rispose

narici, risaliva verso gli occhi sporgenti e lateralizzati. ¶ «Mancuso

nostalgia?» rispondeva con gli occhi commossi. ¶ C’era un

di statura, con intensi occhi nocciola, una visione concreta

la voce impastata, gli occhi a pampinedda e un

lunedì tornasse con gli occhi liquidi di delusione. ¶ Perderla

le chiedeva sgranando gli occhi azzurri che pareva un

erano comparsi due grandi occhi dolci. ¶ Maruzza si mise

il busto, chiuse gli occhi e abbandonò la testa

per la paura, gli occhi a chiudersi nei momenti

Le amiche sgranarono gli occhi: «Cioè?». Erano così curiose

un’espressione risoluta negli occhi. Calzava degli zoccoli rumorosi

seducenti. Guardavano dritto negli occhi, erano libere. ¶ A un

di un rospo, gli occhi, dietro le lenti appannate

ombretto e matita per occhi; piena di speranze, Maruzza

Mario mangiò con gli occhi bassi, la moglie gli

seguì senza staccarle gli occhi di dosso. “È invecchiata

aveva arrotondato i suoi occhi, che avevano perso l

stazione polverosa. ¶ I loro occhi si incrociarono, erano pieni

viso terreo e gli occhi vuoti, si sedette a

in giù. Aprì gli occhi spaventata da quell’immagine

Il marito strinse gli occhi, cercò nella memoria e

lei. Ripensò ai suoi occhi spalancati e vitrei; oppure

sembravano dire i suoi occhi senza paura. ¶ Maruzza ai

vento in faccia, gli occhi pieni di lacrime per

e fumava con gli occhi fissi al cielo. ¶ «Brigadiere

Dio. ¶ Mario sgranò gli occhi: «Che vista! Tanta meraviglia

pensieri.» ¶ Antonella strizzò gli occhi, erano due puntini celesti

le mani giunte, gli occhi bassi, pregarono ognuna il

in Antonella. Nei suoi occhi si vedeva per quello

palpebre che ricadevano sugli occhi disillusi, la barba scura

commosso e aveva gli occhi umidi. Per dissimulare il

l’altra con gli occhi furbi. ¶ * * * ¶ Se il buongiorno

altro sgranando i suoi occhi di ghiaccio. ¶ Fumarono insieme

sentendo. Dài, apri gli occhi. Guardami. Sono io, la

una tunisina aggraziata dagli occhi languidi. Coperta da un

di sicurezza. Posò gli occhi sulla pancia della madre