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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «occhi»

nautoretestoannoconcordanza
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comico, talvolta doloroso: quegli occhi abbassati o distratti hanno
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con le lagrime agli occhi pel dispiacere, pensando a
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un corpo grasso, dagli occhi chiari e sempre estatici
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nella limpidezza inespressiva degli occhi bigi, in certi reclinamenti
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a nessuna, con gli occhi abbassati. Ella non era
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voce, guardando bene negli occhi l’ausiliaria, egli faceva
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l’ausiliaria chinava gli occhi, non rispondeva, cercava subito
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nella penombra, con quegli occhi nerissimi e fieri d
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tutta intenta, con gli occhi abbassati, una mano bianchissima
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da darsi, con gli occhi lustri, le trecce disfatte
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grossa e due grandi occhi grigi. Anche Emma Torelli
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guanti neri: aveva gli occhi rossi e gonfi. Si
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semplicemente impuntita, aguzzando gli occhi vividissimi, ma miopi, per
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breve fronte pallida, negli occhi grigi, di metallo lucido
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sarte viennesi? Non abbiamo occhi, gusto, intelligenza, che ci
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con le lagrime agli occhi; — lo darò a Concetta
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ma traspirante intelligenza, gli occhi calmi ma profondi, la
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l’ungherese dai grandi occhi neri, smorti e selvaggi
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rosa e i dolci occhi bigi. La sposina chinava
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avendo i lagrimoni sugli occhi; specialmente Eva, la buona
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avidamente, avendo innanzi agli occhi tutta una visione di
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insieme, spesso avevano gli occhi rossi, una medesima malinconia
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rovinarvi il petto, gli occhi, le dita! Ma vi
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un momento, con gli occhi lucidi, le guance accese
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la voce e gli occhi napoletani quando amano, languore
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Innico, guardandolo con gli occhi emananti soavità. ¶ — Ma non
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waltzer, mollemente, guardando negli occhi il suo cavaliere, con
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lontano, sorridendole con gli occhi umidi di gioia, vedendola
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quella, aguzzando i freddi occhi di metallo. ¶ — Non vi
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sparsi e i grandi occhi aspettanti mestamente, la facevano
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Capece: ma i suoi occhi e il suo spirito
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la veletta abbassata sugli occhi, come due viaggiatrici pazienti
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pensato d’ingrandirsi gli occhi, passandovi sotto un sughero
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per mano, guardandosi negli occhi, lungamente, parlandosi sottovoce, sorridendo
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un po’ chinando gli occhi, un po’ arrossendo, si
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tutte avevano abbassato gli occhi o si guardavano intorno
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una vivacità fittizia. Gli occhi le brillavano, ella sorrideva
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poteva piangere, ma gli occhi le pungevano, la gola
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il cappellino abbassato sugli occhi, il contegno dell’essere
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l’ascoltavano, levandole gli occhi in faccia, come bimbe
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guardandosi attorno, con gli occhi trasognati di chi non
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labbra tremanti e gli occhi che non potevano piangere
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lagrime le sgorgarono dagli occhi, ella pianse in silenzio
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folla coi suoi pallidi occhi di un azzurro latteo
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giovanile. Teneva abbassati gli occhi, quasi chiusi, ma senza
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dalle labbra sottili, dagli occhi di carbonella, diritta e
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vacillare, senza levar gli occhi, senza vedere nessuno, Eva
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si sentiva bagnare gli occhi di lagrime, a quei
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con un par di occhi pensierosi e un sorriso
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madre: e i begli occhi della fanciulla, ammiccavano, cercando
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traeva le lacrime dagli occhi. Assolutamente non poteva fare
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La cantante socchiudeva gli occhi, bruttissima, sudicia, ridicola: e
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suo innamorato con gli occhi pieni di lagrime; la
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salivano le lagrime agli occhi, guardando la faccia arcigna
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po’ indietro, con gli occhi bassi, i due fidanzati
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Brown, senza levar gli occhi, tremava come una colpevole
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che le salivano agli occhi e la soffocavano. ¶ E
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ragazze, parlandone, facevano gli occhi dolci dolci e rovesciavano
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che egli chinò gli occhi, arrossendo. Il caffè di
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Enrichetta cercò con gli occhi Arturo per ballare con
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vuoto dove tutti gli occhi si fissavano, Federico Pietraroia
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con le lagrime agli occhi, seguìto da donna Franceschina
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Fiorillo, la simpatica dagli occhi neri e dalla bocca
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una sottile bruna, dagli occhi verdi, fissava su Caterina
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per non levar gli occhi. Non cantava Artemisia Jaquinangelo
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alla porta, levò gli occhi e vide quella personcina
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bruna e ricciuta, larghi occhi verdi, un sorriso lieve
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chi sorridente, chi con occhi bassi, la storia: in
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un piccolino, scarno, dagli occhi vivissimi, dalla barbetta bionda
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ombra di rosso; gli occhi erano chiarissimi, le labbra
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con un par di occhi bianchi ferocissimi, che non
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sapeva benissimo: ma quegli occhi bianchi l’affascinavano, essa
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di pietra, di quegli occhi malvagi, di quella voce
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ancora leggermente schiusa, gli occhi inebetiti, nella sua posizione
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venivano le lagrime negli occhi; Luisetta Deste sorrideva con
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Isabella Diaz, coi suoi occhi senza ciglia e senza
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viso pallido e gli occhi già troppo maliziosi. ¶ Egli
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lo guardavano coi loro occhi furbi ed increduli: egli
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giovanotta di Castellammare, dagli occhi di giovenca, un po
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le mollette dentate; gli occhi di un dolce color
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la macchina, con gli occhi pieni di desiderio e
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la classe teneva gli occhi fissi su quel fatale
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la licenziò con gli occhi. ¶ Costanza Scalera, chiamata, si
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dalle labbra sottili, dagli occhi bianchi. Una meraviglia dolorosa
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cucito, per malattia agli occhi. ¶ — Dove sta il certificato
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con le lagrime negli occhi, si schiantava a tossire
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gli avevano assalito gli occhi e lo avevano costretto
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quella testa i cui occhi poco vedevano più, da
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nella faccia con gli occhi fuori dalla testa. Le
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così simpatica coi suoi occhi andalusi e le sue
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guance accaldate e gli occhi lucenti, ella narrava che
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un barbaglio doloroso negli occhi. ¶ Ma subito un’altra
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ogni tanto socchiudeva gli occhi, come se si addormentasse
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per un minuto negli occhi di Emma. ¶ — I figli
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illanguidito sempre più gli occhi orientali; Lucrezia Sticco-Piccirillo
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cereo, e i grandi occhi languidi si facevano più
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cuscini e socchiudeva gli occhi, come per dormire. La
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Subito, Emma levò gli occhi e guardò fra le
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chinò di nuovo gli occhi e ricominciò a fare
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un crescente scolorimento. ¶ Gli occhi avevano perduto e la
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sole, ammiccando con gli occhi azzurri: era Emma Sticco
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aria severa, mentre gli occhi le brillavano di amore
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una malizia affettuosa negli occhi, tenendo sospeso l’uncinetto