Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

mi guardi, ¶ coi grandi occhi pensosi e conturbati, ¶ ho

corrotta, tentaculata, ¶ dai mille occhi di fiamme e di

grottesche, ¶ col riasciugare li occhi alla pezzuola ¶ della bianca

acciecò del lampo li occhi di porcellana ¶ del pacifico

a me piovente dalli occhi indagatori ¶ a traverso la

bene, ¶ ed ingannano li occhi al luccicare: ¶ tutti i

naso ed asciugansi l'occhi: ¶ queste lustre alli sciocchi

sempre a guardarci nelli occhi, cosí? ¶ I polmoni richiedono

morir d'asfisia? ¶ Li occhi vogliono nuovi spettacoli; ¶ ti

cervello non vive. ¶ Li occhi si abbacinan sul rispecchiare

in bella luce alli occhi delli ammiratori, ¶ dentro alle

graziette e morti sadiche; ¶ occhi rivulsi di tutte le

busti, pose, parrucche, favoriti, ¶ occhi di volpe, di faina

e di topi, ¶ ed occhi porcellini lagrimosi; ¶ nasi adunchi

piccolina e grassoccia ¶ coll'occhi di turchesse grandi e

singulto del valzer: li occhi filano lagrime, ¶ ritta sul

i denti freddi: ¶ li occhi smarriti, sbarrati di contro

Giace bruna e colli occhi cerchiati, pallida, esausta; ¶ ha

ferine e fangose, ¶ li occhi sbarrati, ossessa dal terrore

i seni rigidi, li occhi smarriti, ¶ l'assorbe in

e pastorali. ¶ Rapiron l'occhi di perle alle Panaghie

in pugno, ¶ faville nelli occhi: cantiamo! ¶ Ripeta la canzon

di Mazzini, ¶ abbracciava sulli occhi indovini ¶ pel tempo ricomposto

cantami il fascino dell'occhi chiari ¶ come la lama

vaticinio. ¶ "Ora"; per li occhi volti all'oriente ¶ è

vedemmo a piangere. ¶ Li occhi non davano ormai piú