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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «occhi»

nautoretestoannoconcordanza
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1932
poco, mormorò, spalancando gli occhi piú cangianti del solito
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lo zampino. I suoi occhi liquidi, incisi a metà
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istante non ebbi negli occhi che lo splendore del
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calce m'entrano negli occhi: il vento m'irrita
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non esse, dietro gli occhi spenti. Si svolgono dal
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cielo ti trafigge gli occhi con miriadi di spilli
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cadesse una benda dagli occhi. Potessi tornare a esser
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Voglio tenermi ben desta, occhi aperti, orecchi tesi, cuore
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a dormire e gli occhi aperti non li ha
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m'abbandono tutta agli occhi. ¶ Nulla forse ho mai
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sponda aerea: ai nostri occhi le stelle sembrano ad
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in terra, coi nostri occhi rossi e viola. Non
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1932
floscie, a borsa, gli occhi biancastri, la bocca sdentata
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mi movevo, con gli occhi aperti, le facoltà pronte
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ne accompagnavo qualcuno cogli occhi, incerto e lieve a
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una magrolina elettrica, con occhi pungenti, piú neri dell
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si ritrovano i begli occhi glauco-verdi, fatti di
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entrare nel segreto degli occhi glauco-verdi, del sorriso
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di rugiada, chiudendo gli occhi e cercando di non
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suo verde intenso. Gli occhi di lei, – gli occhi
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occhi di lei, – gli occhi di Haensel, – in questo
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1932
che né i lunghi occhi tristi, né la piccola
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troppa distanza fra gli occhi e la bocca pone
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con i tre grandi occhi dei rosoni che divorano
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giallo abbagliante che gli occhi non possono sopportare, verso
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non importa che gli occhi degli uomini non lo
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straducola: dove ai miei occhi finisce, entra nel cielo
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sul capo. Tiene gli occhi fissi sul libro di
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libro da messa. Gli occhi non s'alzano: io
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piovasco di primavera. Negli occhi azzurri, sulle gonfie labbra
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spalancarsi sotto i miei occhi. Le due pareti dell
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vivere quassú. Chiudo gli occhi: m'abbandono su un
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fronte senz'ombre, negli occhi grigiazzurri pieni di lealtà
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malati, e messo gli occhi e le mani su
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aerea leggerezza, ride agli occhi, rivelando lo sfondo ombroso
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cosa che soffrire. Gli occhi d'un azzurro impallidito
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le imposte, aver negli occhi la grazia di quella
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buche pontarie, inespressive come occhi ciechi, non servirono, per
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sola parola: nulla. ¶ Negli occhi non v'è nulla
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del suo fiato: gli occhi riflettono l'innocenza animale
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questua in mano, gli occhi vuoti, aperti sulle cose
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poco fa dove? Negli occhi di quella camminante. Com
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di tela. ¶ Che begli occhi hanno questi ragazzacci: larghi
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dove bruciano gli stessi occhi neri dei figlioli, si
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Ha ventidue anni, gli occhi piú violetti che azzurri
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è bene avere gli occhi sul modo col quale
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cadere in terra, supino, occhi chiusi, mento in aria
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intabarrato, col cappello sugli occhi, coi basettoni rossicci irti
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gli è propizia agli occhi: al punto da obbligarlo
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aula affollata, attentissima, molti occhi pieni di lagrime, molti
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nascoste le reliquie, gli occhi son colpiti dalla maestà
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d'avere dinanzi agli occhi una figura di bambina
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come un pugno negli occhi. ¶ Le chiesi una volta
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potenza, quei capelli, quegli occhi, quel corpicino robusto che
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pallida e chiusa: gli occhi guardavano un punto vago
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io la seguivo cogli occhi: entrò con la donna
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cui abbiano strappati gli occhi. A guardarla cosí ridotta
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volto pietoso, quei cari occhi materni. Contare tutti quei
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il Naviglio, simili a occhi di prigione, dietro le
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da sembrar finta, gli occhi di chi ha già
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allegrezza di traboccarle dagli occhi insieme colle lagrime, dalla
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è piú mistero negli occhi socchiusi, che guardano in
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quella che ha gli occhi viola, morrà di morte
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anche la biondina dagli occhi color di mammola: la
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della mano sinistra agli occhi, armati d'una grossa
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pelle, toni cinerei: negli occhi, una fissità vitrea. Certe
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suo viso, con gli occhi chiusi, era d'una
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polvere. Talvolta chiudo gli occhi e mi concentro fino
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e indagatori, i miei occhi si fissarono su una
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la mise sotto gli occhi. Portava il timbro di
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gli si legge negli occhi, d'un turchino di
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e innocenti come gli occhi d'un bambino. Quegli
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d'un bambino. Quegli occhi non li ha che
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del Lègora! Somiglia agli occhi: vuota, fanciullesca, consolante come
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mentre il vecchio ha occhi dappertutto e il giovine
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Non potei vedergli gli occhi e i denti nel
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discorreva discorreva, e gli occhi le s'accendevano nella
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resa luminosa da due occhi dolcissimi di rospo, male
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servetta sciancata dai dolcissimi occhi di rospo entrò per
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e chiaro a' miei occhi, quasi che solo allora
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dall'arteriosclerosi, con gli occhi bianchi e pieni d
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quella sera. ¶ Con gli occhi chiusi, sdraiata, non rassomigliava
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fece trasparente ai suoi occhi chiusi, e pallida: in
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sulla terra. I suoi occhi un po' strabici la
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graziosa: riccioluta, castana, con occhi simili a pezzi di
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la bella bimba dagli occhi di stella, dalle tunichette
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Completamente sveglia, spalancò gli occhi nel buio, tese la