Marco Missiroli, Senza coda, 2005

che ritornò con gli occhi fissi al muro. La

di là di quegli occhi che l’avevano fissata

fermo e chiudi gli occhi”. L’ha detto piano

bordo del piatto. ¶ Gli occhi che aveva di fronte

girata e svuotata, gli occhi lessi lo fissarono e

gonfie a guardare quegli occhi azzurri e sottili che

E a fianco altri occhi, tristi e impotenti. ¶ Poi

quelli grandi con gli occhi tondissimi e tutti bianchi

papà?”. ¶ Pietro serrò gli occhi e quando li riaprì

grigia e da quegli occhi arrossati che ora lo

non si mosse, gli occhi persi sul mucchietto di

la mano davanti agli occhi perché non vuole che

Ecco, colpito. ¶ I suoi occhi andarono al bottone scucito

passo indietro, con gli occhi a scrutare ogni angolo

Luigi, rimaneva piegato, gli occhi al punto esatto dove

erba. Quando alzò gli occhi vide la coda che

spalancata. E con gli occhi alzati là dove cominciavano

sull’albero. Abbassò gli occhi solo per stringere il

il fiato, chiuse gli occhi. E cominciò a salire

di sangue solo. Dagli occhi semichiusi di Pietro due

Pietro si asciugò gli occhi e il naso. Rimase

l’ultima volta gli occhi. ¶ “Fra due o tre

aggiunse Pietro strofinandosi gli occhi sul pezzetto di carta

mano. ¶ Si guardarono negli occhi e andarono ad accucciarsi

attorno alla fontana, gli occhi in fondo al giardino

sottili. Lunghi e stretti. Occhi che tagliavano. Diventavano piccoli

schiumando appena. ¶ Infilò gli occhi nel contenitore. Le bollicine

gli passava davanti agli occhi. ¶ L’acqua scrosciò violenta

rizzò in piedi, gli occhi incollati al mazzo di

lamiera. Pietro socchiuse gli occhi per l’ultimo sforzo

della camicia. Chiuse gli occhi per un attimo e

scuro. ¶ Pietro appiccicò gli occhi al parabrezza pulito. Ruotò

il vecchio stropicciandosi gli occhi. “Luigi è già al

e guardò avanti, gli occhi persi nel vuoto. Il

Nino. Incontrò i suoi occhi chiari e venati. Poi

fino in fondo, gli occhi socchiusi e un po

e i suoi grandi occhi verdi. “Immediatamente. Ti vuole

di guardare avanti, gli occhi fissi sullo schermo. ¶ “Guarda

immaginarseli. Altissimi, con gli occhi che si vedevano a

molto difficile tenere gli occhi aperti perché le palpebre

dormendo!” ¶ Pietro spalancò gli occhi così all’improvviso che

in un boccone. Gli occhi azzurri e sottili erano

lì, davanti ai suoi occhi. ¶ 7. ¶ L’indiano arrabbiato lo

luce e chiuse gli occhi gonfi. All’inizio il

Quando Pietro riaprì gli occhi c’era solo la

Poi si voltò, gli occhi fissi alle molle di

Bambino. ¶ Poi i suoi occhi si chiusero. L’indiano

gli finì sopra gli occhi e Pietro se lo

chiuse la portiera, gli occhi sul finestrino ricoperto di

mise una mano sugli occhi e corse guardando di

suoi vestiti larghi. Gli occhi grandi, da rana. Pietro

fronte. ¶ Pietro alzò gli occhi e li vide. Erano

rialzava ancora davanti agli occhi vispi del figlio. ¶ Poi

che si appoggiava sugli occhi e sul viso. ¶ Luigi

barba e con gli occhi di fuoco che teneva

ultima volta. ¶ Chiuse gli occhi. ¶ “Quello è tale e

si mosse, sgranò gli occhi. Le pupille di Carmine

dopo.” ¶ Pietro sgranò gli occhi. “La porta è chiusa

si era riempito gli occhi di quegli spigoli, di

le urla, puntava gli occhi sulla lampada dal cappello

Non toccare niente!” ¶ Gli occhi di Luigi erano ovunque

voce. ¶ Pietro chiuse gli occhi e non volle più

un attimo richiuse gli occhi e si tirò su

testa. Si pulì gli occhi gonfi e fissò lui

quando finisce ha gli occhi piccolissimi e la faccia

Pietro aveva sgranato gli occhi. Era rimasto incredulo davanti

gli finisse dritta negli occhi. Schiacciò il naso contro

gambe. Poi alzò gli occhi alla Madonna azzurra appesa

Pietro tornò con gli occhi al libro, la poesia

denso. Alzò subito gli occhi, verso una di quelle

subito la luce dagli occhi e quando abbassò le

Sembrava che avesse gli occhi tutti bianchi. La bocca

sussurrò mentre i suoi occhi si facevano grandi e

Fece scorrere i suoi occhi fino in fondo: “Che

via da sotto gli occhi la tazza tutta piena

piccola casa, i suoi occhi andavano dappertutto: all’entrata

gambe e posò gli occhi sulla loro cintura. Dentro

catturavi ogni ladro. ¶ Gli occhi a topo di Toni

proprio là, sopra gli occhi, non si azzardarono a

di non guardare gli occhi buoni del vecchio. Inchiodò

importò più se gli occhi lasciavano cadere qualche lacrima

palazzina, Pietro alzò gli occhi fino al terrazzino del

macchina parcheggiata, con gli occhi puntati verso la ringhiera

denti tutti storti, gli occhi bui che accompagnavano ogni

marcio. Entravano nei suoi occhi, nel naso, sulla pelle

fissando con i loro occhi invisibili di cemento, di

carta unita. Socchiuse gli occhi e fece leva appena

mise la mano sugli occhi. ¶ “Bravo!” esclamò Luigi. ¶ “L

il foglio davanti agli occhi. nino marrazzo, nino marrazzo

Perché?”. ¶ Luigi abbassò gli occhi e non rispose. ¶ “Perché

come a strapparsi gli occhi. ¶ Toni sbatté i pugni

si allargò fino agli occhi spalancati e cattivi. Tra

poté davanti a quegli occhi incendiati e stupiti. Toni

attese fermo, chiudendo gli occhi e arricciando le dita

luce, rivide davanti agli occhi il foglio bianco e

cadere sul cuscino. Dagli occhi chiusi le lacrime scendevano

viva appena aprì gli occhi. ¶ Rimase rannicchiato, a cullarsi

Così, senza abbassare gli occhi, si infilò i pantaloni

insieme. ¶ Non rispose. Gli occhi andarono sulla parete di

lo guardò con gli occhi ancora bagnati. Riaprì la

ruotava in mano, gli occhi sottili, il panciotto nero

corridoio. C’erano quegli occhi, grinzosi e dipinti, che

fissavano severi dalle pareti. Occhi cattivi e minacciosi. Occhi

Occhi cattivi e minacciosi. Occhi di pietra, seri. Occhi

Occhi di pietra, seri. Occhi tristi. Non li guardò

le mani, aveva gli occhi stanchi e fissava la

illuminò. Poi chiuse gli occhi, perché nella sua testa

guardava dritto dritto negli occhi e qualche volta abbassava

Restò seduto, con gli occhi contro il muro bianco

suo padre alzò gli occhi dal piatto. ¶ Poi ritornò

viso del figlio. Gli occhi feroci. “Mangia!” gridò più

mostro senza forma. Gli occhi si rimpicciolivano e si

guardò correre, chiudere gli occhi e andare verso il

sul letto, con gli occhi aperti. C’era il

Rimase sempre con gli occhi alla margherita ricamata sulla

toglieva i capelli dagli occhi e anche le lacrime

più forte, strofinava gli occhi e la bocca e

si spegneva. ¶ Guardò gli occhi bagnati di sua madre

alle tempie e negli occhi. Le gambe che tremavano

lei. Rimase con gli occhi semiaperti, verso il soffitto

Fissò sua madre: gli occhi chiusi e la testa

più debole, i suoi occhi iniziarono ad abituarsi al

mento. Uscivano dai suoi occhi bagnati, senza aver bisogno

non piangeva. I suoi occhi, ora, erano solo per

altro senso. ¶ Spalancò gli occhi e pianse ancora. ¶ Adesso

le labbra sottili, gli occhi allungati e senza ciglia

Con i suoi grandi occhi verdi, con il suo

sul letto. I suoi occhi che si muovevano dappertutto

improvviso davanti ai suoi occhi e iniziavano a correre

cornice e aveva gli occhi rosso fuoco. Con un

aria, mentre i suoi occhi brillavano severi. Sorrise, poi

fissava, sentì che quegli occhi lo avrebbero accompagnato. ¶ Il

asciutte, dentro i suoi occhi accesi. ¶ 27. ¶ Sua madre sospirò

e stava con gli occhi spalancati al figlio. Teneva

suo ventre, chiudendo gli occhi mangiati dal pianto. ¶ Le

affannoso. ¶ Pietro riaprì gli occhi, la notte era sempre