Lorenzo Viani, Ceccardo, 1922

dalla voce e dagli occhi. ¶ Da giovinetto frequentava il

Lampeggiamento astuto dei ceruli occhi di Ceccardo. ¶ - Come? ¶ - Lui

e affamato, i dolci occhi ceruli velati di languore

qualche cosa agli stupiti occhi del fratello minore: pane

argento abbacinò gli attenti occhi dei due fratelli. Lo

ragazzi mentre con gli occhi inviperiti di rabbia si

così fissare bene negli occhi ceruli il suo ideale

destino! ¶ Il barbaro dagli occhi celesti all’osteria del

passata davanti ai miei occhi: l’ombra di Ferdinando

Sempre dinanzi ai nostri occhi sia l’ultimo dì

dello inferno mai dagli occhi del cuor tuo non

la luce ancora negli occhi, non potemmo subito scorgere

bianco delle coltri, gli occhi ceruli si affissavan nel

po’ più scuro. Gli occhi ceruli erano tuttavia folgoranti

dallo schiarito azzurro degli occhi, noi intravedemmo la fine

che aveva ancora gli occhi semichiusi dal sonno, riconobbe

di sotto i nostri occhi come un pezzo di

di più; due grandi occhi neri si fondevano entro

ti saettai coi miei occhi e mi irritai discretamente

poeta e i due occhi pieni di tristezza, il

lì davanti ai suoi occhi, implacabile come il destino

santa donna chiuse gli occhi per sempre... So che

cadere davanti ai suoi occhi tutte le illusioni di

lo chiamammo invano. Gli occhi erano chiusi e sono