Vittoria Colonna, [Rime], 1538

l verno. ¶ Col prudente occhio e col saggio governo

sol questo emispero, ¶ Qual occhio fu da troppa luce

Vera luce a quell'occhio era 'l mio sole

l'immagin viva all'occhio riede, ¶ La tua memoria

con quanto dolor l'occhio rivede ¶ Quei lochi ov

Quanto di bel per occhio uman si scorse, ¶ Anzi

sè medesmo offende, ¶ L'occhio all'oggetto bel conforme

lume immortale ¶ Mirar con occhio mio debole e frale

gioie sole, ¶ Se l'occhio vivo lo scernesse e

che suole ¶ Far l'occhio interno lucido e sincero

eterne cose, ¶ Tanto all'occhio mortal lontane e ascose

iscorgo ancor con l'occhio altiero ¶ Ogni umana speranza

e ricercando intorno ¶ Con occhio disdegnoso, io non adorno

timore! ¶ SONETTO XIV. ¶ L'occhio divin che sempre il

Signor che con dritto occhio guarda ¶ Qual alma è

alma spesso ¶ Con severo occhio e con giusta misura

ho già fermo l'occhio al miglior fine ¶ Del

solo per fede; ¶ L'occhio divino tuo languir mi

dritto si parte. ¶ L'occhio sinistro chiuso e 'l

sè vil, con sano ¶ Occhio mirasse l'uom nostra

andare. ¶ SONETTO XLIX. ¶ L'occhio grande e divino, il

vento divin, nè l'occhio scopre ¶ Il bel destro

L'alma, con l'occhio interno, dentro vede ¶ L

giacque, ¶ S'al puro occhio divin cotanto spiacque ¶ Quel

accenda il petto! ¶ L'occhio al ciel s'erge

nudo il vero, ¶ Quant'occhio può veder, chiaro discopre

glorie umane, ¶ Fermando l'occhio in queste luci vane

apre e rischiara ¶ L'occhio immortal, sì ch'ei

lume si parte. ¶ L'occhio sinistro chiuso, il destro

le sgombra, ¶ Vada l'occhio immortal di luce in

Correndo sol con l'occhio fisso al vero, ¶ Per

lume espresso ¶ Che all'occhio vivo sì lucente appare

non può per l'occhio errare. ¶ Con quella scorta

cui conforto ¶ Vivo, con occhio più di questo accorto

fatto sì adorno, ¶ L'occhio immortal, vedrete in quel

ch'abbi talor l'occhio rivolto, ¶ Chè la novella

ascolta. ¶ Ch'io l'occhio destro all'alta luce