Vittorio Alfieri, Virginia, 1783

pareami il primo d'ogni ben; ma un bene

che a' rei patrizi ogni delitto e fraude ¶ qui

in campo? O d'ogni schiavo ¶ schiavo peggior, tu

primo; ¶ d'Appio, d'ogni virtù mortal nemico; ¶ d

già in sommo ¶ d'ogni letizia, ecco, travolto in

in fondo ¶ son d'ogni doglia. Assai nimici ho

lite ¶ fia questa nostra. Ogni marito e padre ¶ saprà

ministro. ¶ Icilio ¶ Schiavo ¶ d'ogni sua voglia egli è

il mio, ¶ quel d'ogni prode, verserassi tutto. ¶ Ch

la plebe stolta, oltre ogni creder, trema: ¶ s'io

aver primi costoro ¶ rotto ogni uso di legge; e

ch'è di pochi ogni voler qui legge? ¶ Ma

mannaie vostre; ¶ e ad ogni picciol moto... ¶ Virginia ¶ Oh

il proverò. — Costui ¶ d'ogni tumulto, d'ogni rissa

d'ogni tumulto, d'ogni rissa il capo, ¶ gran

duro, ¶ il peggior d'ogni morte orribil giogo ¶ imposto

ma in core, entro ogni vena, ¶ lo scellerato giudice

e la virtude tua. ¶ Ogni alta impresa, ogni periglio

tua. ¶ Ogni alta impresa, ogni periglio teco ¶ ad affrontar

sue profonde piaghe ¶ inacerbisce ogni presente moto: ¶ tremo, che

padre, canuto, tremante, ¶ ad ogni padre io narrerò la

i premi in Roma, ¶ ogni guerrier saprà. — Ciò far

tuo venir, n'era ogni stanza morte. ¶ Quindi t

il tuo. ¶ Nato ad ogni alta impresa, esser di

ed in vederti ¶ chiuso ogni campo di verace fama

e pari, al mio. ¶ Ogni tenero affetto, ogni dolcezza

mio. ¶ Ogni tenero affetto, ogni dolcezza, ¶ duri tempi ne

pe' trivi, e in ogni strada, ¶ supplici, in veste

più ingrossa, scorre ¶ per ogni via feroce Icilio in

se non maggior, d'ogni Romano: e in prova

in campo è d'ogni onore il seme; ¶ e

padre, ¶ io cittadin: d'ogni altro male io taccio

io deporrò di nozze ogni pensiero... ¶ Icilio viva, e

fatale. Icilio, vedi ¶ per ogni via sboccare armi nel

cittadin, libero; pari ¶ d'ogni roman; minor, sol delle

il debbe. ¶ Appio ¶ Rotto ogni nodo hai con Icilio