Pietro Aretino, Angelica, 1535

una virtú piú d'ogni altra riguardata da la

punto il guardo, perduta ogni sua menda ne la

e dorme, ¶ tosto ponendo ogni noia in oblio ¶ al

divolga ¶ e tanto in ogni parte i passi stendi

al suon ch'empie ogni lido, ¶ vede uno a

e sé felice in ogni parte mostra. ¶ 40 ¶ Colei che

io, rimaso ignudo ¶ d'ogni speranza, in questa alma

veloce il porta in ogni alpestro calle; ¶ il gran

quella ch'è d'ogni suo ben radice, ¶ che

giace in terra d'ogni pompa privo. ¶ Com'ella

bel gorgo ch'onora ogni stagione. ¶ 88 ¶ Non manca al

arbori e fronde ¶ d'ogni altro sito al sito

come a lui parve. ¶ Ogni cura che punto il

sentir la gioia ove ogni spirto è intento, ¶ perch

desio pari scarchi d'ogni salma, ¶ né invidia o

col guardo gli accese ogni sua stella, ¶ e godendo

trovar, qual avea corso ogni emispero. ¶ 7 ¶ Da i freddi

il padre par d'ogni emispero. ¶ Stansi ne la

dal suo bel volto ogni beltà smarrita, ¶ 14 ¶ che, se

esservi digiuna!), ¶ consentí ch'ogni sua empia influenza ¶ sopra

il buon vecchio, et ogni via ci tenne, ¶ e

le dole. ¶ Io obliai ogni danno, ogni offesa ¶ che

Io obliai ogni danno, ogni offesa ¶ che ne facea

esperta e ardita; ¶ trovai ogni parola che gentile ¶ core

che restar di ghiaccio ¶ ogni alma ardente avria fatto

tosco. Uscita ¶ fuor d'ogni speme, volsi con tre

perch'io morissi d'ogni morte ¶ trar femmi in

ch'io ragiono, cibarme ogni volta; ¶ quel ch'io

la mia rea fortuna. ¶ Ogni cor pellegrin di biasmo

corse il rio ch'ogni mio ciglio sparse ¶ quando

scusatemi, ch'errai ¶ d'ogni altra piú, che piú

piú, che piú d'ogni altra amai ". ¶ 62 ¶ I panni

Questo ultimo miracol d'ogni danno ¶ mi ristorò, perché

avea ¶ spiegato in mente ogni mia pena rea. ¶ 68 ¶ Il

la carne piú d'ogni altra salma. ¶ 69 ¶ Vede il

et a quella pensando, ogni sua punta ¶ mortalmente ne

tempi chiaro; ¶ poco fu ogni spezie di dolore ¶ che