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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «ogni»

nautoretestoannoconcordanza
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quelle bocche avide, masticare ogni parte inzuppata. Sentì la
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sulla lingua, scivolava in ogni angolo possibile. Si mischiava
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in poi mangerà granchio ogni volta che la sera
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ma bastò poco e ogni stranezza si ammorbidì. Gli
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soffitta stipata, piena di ogni tipo di libri, di
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scelto quell’anno per ogni domestico. Guardò Nino aprire
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immobili, quasi a toccarsi. Ogni tanto lo sguardo alla
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casa, la luce accecava ogni cosa, superava le foglie
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suo calore che mangiava ogni cosa lì attorno. ¶ Tutti
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gli occhi a scrutare ogni angolo della parete. ¶ Luigi
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e avanzò di poco, ogni muscolo che tremava. La
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quasi rossa. Come se ogni cosa avesse assorbito il
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pochi andavano. Qualche domestico ogni tanto, a pulire e
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il sole. E succedeva ogni volta che toglieva il
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così la sentì. ¶ Esplorò ogni tipo di curva, foro
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accenderli. Lui solo conosceva ogni modo per fare brillare
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ricominciò a guidare. Premette ogni pulsante, tirò il freno
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fiori disegnati era vuota. Ogni tanto allungava il braccio
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fatti i ladri. Provava ogni tanto a immaginarseli. Altissimi
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signorina non parlò più. Ogni cosa diventò buia e
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la luce a illuminare ogni cosa. ¶ Poi si voltò
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imprigionato, a sobbalzare per ogni buca della strada. ¶ La
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contro lo sportello e ogni tanto con la coda
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erano in due. Come ogni volta. ¶ Pietro camminò per
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cucina che gli cadeva ogni volta che si piegava
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schiena del figlio e ogni tanto sollevava la testa
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e in giù seguendo ogni movimento del marito. ¶ “Sali
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dei cavi elettrici copriva ogni altro rumore. Lui e
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ripeté le parole di ogni volta. ¶ “Mi raccomando mentre
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naso di Luigi. A ogni raccomandazione il dito si
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una cornice d’argento. ¶ “Ogni volta che lo vedo
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barba era rada e ogni filo era una lingua
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arancia fare qualcosa che ogni volta gli riusciva sempre
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e rideva. Suo padre ogni tanto la baciava. ¶ La
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nell’aria. ¶ Pietro conosceva ogni cosa. Le volte che
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libri spostati per pulire. Ogni suono era frammentato dai
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poi calmi, che morivano ogni volta che qualcuno si
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di sua madre laceravano ogni muro e continuavano a
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provava a parlare, ma ogni parola si macchiava di
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odore di sudore riempiva ogni spazio del nascondiglio. L
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le scale con loro. Ogni passo tamburellava secco frustando
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bagnandosi le labbra a ogni parola. Sembrava che avesse
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dita e tirò fuori ogni cosa. ¶ Il petto di
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voci erano dappertutto. ¶ Poi, ogni cosa diventò scura. E
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si appoggiarono addosso occupando ogni centimetro di pelle. ¶ La
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alberi del bosco dove ogni tanto aveva visto Nino
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in due mosse catturavi ogni ladro. ¶ Gli occhi a
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Luigi aveva tirato fuori ogni cosa dalla busta. C
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Lui era rimasto lì, ogni giorno, davanti al muro
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raschiava la gola a ogni passo. ¶ Pietro lo guardava
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occhi bui che accompagnavano ogni movimento della bocca sottile
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un’orchestra nascosta e ogni cosa lì era uno
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petto e tirò fuori ogni cosa. C’erano delle
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loro, le lettere di ogni parola che si confondevano
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via. Le chiavi che ogni volta Luigi girava nella
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avvicinò ancora al figlio. Ogni suo piccolo movimento moriva
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ebbe finito di ricontrollare ogni parola, Toni piegò il
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taglio. Abbandonò a terra ogni cosa. E aprì bocca
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il sudore sulla fronte. Ogni tanto si voltava verso
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forma di cane che ogni tanto brillava un po
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strisciava ancora, e a ogni respiro il profumo gli
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il giardino e invadeva ogni angolo della casa. ¶ Pietro
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il suo cuore copriva ogni cosa, annullava ogni altro
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copriva ogni cosa, annullava ogni altro senso. ¶ Spalancò gli
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mani e aveva tagliato ogni coda. Perché senza coda
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lucertole che scappavano in ogni direzione. ¶ Di scatto, si
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l’oscurità, frugò in ogni angolo del corridoio e
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aveva voluto più andarsene. Ogni tanto si risvegliava e
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Attese in piedi, fermo. ¶ Ogni spigolo e linea divennero
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dentro, era morto. Tutto. Ogni cosa era morta, anche
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dalle labbra aperte che ogni tanto gli baciavano le
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il nero aveva inghiottito ogni filo d’erba, sasso
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era sempre lì. Copriva ogni cosa, avvolgeva lui e