Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

ritiene ancora il nome. ¶ Ond'io che mi sono

e 'l nodo forte, ond'Amor già n'involse

sferze, ¶ e le Ceraste, ond'elle ¶ chiomata hanno la

indarno ¶ aspettaro il ritorno; ¶ ond'ebbero a temer d

pioggia di vive perle, ¶ ond'egli cresce, e 'n

e circondarmi un turbo, ¶ ond'io (come non so

altri cento e cento, ¶ ond'a tanto furor convien

Tu tra questi deserti, ¶ ond'uscir mai non spero

imprime il novo foco; ¶ ond'alfin persuasa ella s

vittime e gli odori. ¶ Ond'ella intenta al fanciullesco

estinser però quelle cocenti, ¶ ond'acceso avea 'l cor

questa il vago lembo, ond'ella ¶ sovra i cerulei

Anfitrite il molle seno, ¶ ond'arrestato al picciol legno

a passar gli anni. ¶ Ond'armando di quante ¶ chimere

caro peso, ¶ quella fiamma, ond'acceso arde il mio

lo stral d'oro, ond'uscì piaga, ¶ che m

virtù ferace, ¶ quel nutrimento, ond'hanno essere e vita

a te mi giro, ¶ ond'al sol d'un

me tutto s'accumuli, ¶ ond'ardo, avampo e struggomi

macchiata nebride ¶ la spoglia, ond'io ricopromi, ¶ alo stellato

dar loco et uscita, ¶ ond'essalar potesse ¶ dela fiamma

mostraro ¶ amore e giovinezza; ¶ ond'ebbe invida sorte ¶ occasion

anima mia s'annida: ond'io, che sono ¶ cadavere

vaga arciera de' cori, ¶ ond'ognor l'alme semplicette

al suo canoro figlio, ¶ ond'ei di Tracia inteneria

tosco, ¶ son saette soavi, ond'Amor vibra ¶ dolcezza al

guardato; ¶ se fossi Mida, ond'io ¶ tutto in lucide

scolorito: ¶ questo mortal pallore, ond'io son tinto, ¶ ti

arguzie torni. ¶ Ma, dimmi, ond'argomenti ¶ esser morto vivendo

perché contro i lamenti, ond'io mi doglio, ¶ tu

da que' dolci lumi, ond'io tutt'ardo, ¶ men

l'acque del pianto, ond'ella mesce ¶ l'acque

vanti i titoli illustri ond'ei risplende, ¶ ricco assai

fortuna e nell'onore. Ond'io, che mi sono

già mai di questo, ond'io ¶ ardo, più grave

begl'occhi ¶ mirando goda, ond'io languisco e pero

che da quegl'occhi ond'egli ha nido, e

anima il gran principio, ond'ella scende, ¶ mostrando haver

gl'impenna l'ali, ond'ella vuole ¶ sovra se

à lei si gira; ¶ ond'è, ch'ella poi

amor corregge, e doma, ¶ ond'in vece sonar fà

à più gentil virgulto, ¶ ond'era dianzi à i

di smalto il distinse, ond'altri espresso ¶ varij vi