Vittorio Alfieri, Rosmunda, 1783

popolo la feccia ¶ segue or di Clefi le ribelli

sì a lungo stette, or fia che scoppi: or

or fia che scoppi: or voglio ¶ te d'Alboìn

te qui non voglio, or che Almachilde aspetto ¶ vincitore

maggior di questo regno; or fia ¶ soltanto a te

che diversa, orrevol suona, ¶ or che in sue man

stesso Clefi è preso; ¶ or che il piagasse a

vittoria lieta ¶ da intorbidarsi or sia con violenti ¶ comandi

re ne lascia. ¶ Stanca or la plebe d'assoluto

vessillo infido ¶ di Clefi, or merto a me non

la maggior, non dubitava. Or biasmo ¶ già non ti

ho la mia fama: or sappi; in core io

desir mio cieco ¶ dove or mi tragge? A' tuoi

guiderdon non trovava, ed or già ardisco ¶ chiederne a

ti giovi un poco, or che puoi tanto, ¶ gli

ch'io sol bramo, or nulla a te torrebbe

il tuo amore. ¶ Ildovaldo ¶ Or ch'io tel dico

te, pur tanto, ottenne. — Or basti. ¶ Io già son

rabbia, ¶ l'empia Rosmunda, or per più strazio darmi

Andiam; deh, vieni: ¶ lasciale or breve a ravvedersi il

il rende. ¶ Quant'egli or mal vieta a Rosmunda

estremo addio, che darmi ¶ or vuoi, ricevo allor; ma

dovranno a morte trarmi. Or fia ¶ che di nostra

regno la vita. ¶ Romilda ¶ Or donde tanto ¶ generoso ver

io del tutto. ¶ Almachilde ¶ Or, pria che nulla ¶ io

detti ¶ empio mi trasse or con inganno... ¶ Almachilde ¶ Io

il cor sì chiuso ¶ or non avrebbe. ¶ Romilda ¶ Io

se non io? — ¶ Quasi or cara s'è fatta

vile, abbassai dal trono? ¶ Or parla,... di';... ma che

illustre! ¶ Ben sei Rosmunda. — Or, ciò che allor non

che non può costui, ¶ or ch'io stessa affidargli

mia Romilda? ¶ Oh gioia! or donde io non trarrolla

Romilda ¶ Vista ho Rosmunda. Or creder posso?... Oh cielo

Oh mio fido sostegno! Or, chi l'avria ¶ creduto

morte ¶ per minor danno, or da Rosmunda stessa ¶ vita

noi, solo un istante ¶ or di fortuna ci rimbalza

duol doverti trarre ¶ per or dal regno tuo; ma

l'odio immenso, ch'or fan doppio in lei

ardente il core ¶ traluce. — Or basti. All'annottar, qui

più non è tempo or di por modo: invano

mio furor tu schermo, or di che il fai

cenno, se l'osi. Or via: la prova ¶ te

Ildovaldo ¶ Muori tu dunque or di mia mano... ¶ Romilda

Oh ciel!... Cessa Ildovaldo; or merta ¶ di venir teco

l'amo? ¶ Ildovaldo ¶ Averla or debbe il più valente

che al tuo brando ¶ or misurarlo io possa? ¶ Almachilde

duce vostro? Ahi vili!... Or tu m'ascolta; ¶ sospendi

io, sol per poco, or ti rattenga. ¶ Romilda ¶ Oh

ascoltai... L'amante... ¶ Almachilde ¶ Or vedi, ¶ seguir nol puoi

per lui son oggi: or passeggera forza ¶ gli vien

petto. A me per or sol non si vieti

mio cenno, tu stesso? — Or sappi, iniquo, ¶ che per

fia prima lo strapparmi or questa ¶ non mia corona

che i miei detti, or l'opre mie. Ti

fuggia l'iniquo?... ¶ Romilda ¶ Or sappi... ¶ Rosmunda ¶ Il tutto

sol di sue mani or traggi ¶ senza indugio Ildovaldo

se alta troppo ¶ impresa or fosse i lacci rei

che sola ¶ ti muova or l'ira a favor

preda ti serbo. ¶ Almachilde ¶ Or non è tempo, ¶ ch

catene io stessa infransi. — Or dianzi ¶ con lui venirne

possa ¶ nemico esserti aperto: or da' tuoi lacci ¶ sciolto

Ah! non s'indugi... Or nuocer troppo ¶ mi potria

viva!... ¶ deh! prego, trammi or di tal dubbio. ¶ Rosmunda

Rosmunda ¶ Trarti ¶ di dubbio, or mentre in feral dubbio

vieni; a me dappresso or siedi ¶ regina tu; vieni

siedi ¶ regina tu; vieni; or si pugna in campo

lungamente sospirato amante. — ¶ Vedi or quanto sien lieve inutil

brando la invincibil destra: ¶ or compie ei già le

tue, pur troppo! ¶ Romilda ¶ Or, deh, quel braccio invitto

potevi omai. Di speme or sì che un raggio

raggio ¶ a me balena, or che Ildovaldo sciolto ¶ sta

dov'io misera sono? — Or or vedrassi... ¶ Ma, chi

io misera sono? — Or or vedrassi... ¶ Ma, chi s

ed io. Vien meco, or sei ben mia. ¶ Rosmunda

Deh! di sue mani or trammi ¶ tosto, Ildovaldo. ¶ Ildovaldo

il vedi, invan difesa ¶ or contra me faresti: a

almen d'Ildovaldo... ¶ Rosmunda ¶ Or, qual di noi ¶ è

Almachilde ¶ Eccomi inerme... ¶ Rosmunda ¶ Or tuoi soldati tutti ¶ fuor

Ildovaldo ¶ Ecco, spariro... ¶ Rosmunda ¶ Or ben così. — Ragauso ¶ tosto

ben così. — Ragauso ¶ tosto or qui rieda, e le

mie man la vendetta: or sì, che intera ¶ nomarla

gli odii miei tutti, or chi sbramarli a un

il ferro ancor; trema: or principia appena ¶ la vendetta