Pietro Metastasio, Romolo ed Ersilia, 1765

In custodia de' numi, or vinte al fine ¶ Dal

alla virtù. Quel Campidoglio, ¶ Or selvaggio ed ignoto, ¶ Chi

Valeria) ¶ Del sabino pur or vinto rigore ¶ Il cor

bramasti: io ti compiacqui. Or dirti ¶ Che mai di

unico ardor sarà. ¶ Fin or beltà maggiore ¶ Mai non

mille in seno ¶ Fin or da me non conosciuti

che solo ¶ D'Ersilia or ardi. ¶ ACR. ¶ Io! ¶ VAL

a me negasti, ¶ Per or mi scorderò. Solo per

ACR. ¶ Tutta io pur or mirai, ¶ Qui fra il

e pensoso) ¶ ACR. ¶ Arrestarsi or perché? Tardo è il

io son padre per or non mi dite, ¶ Debolezze

d'amore; ad altri or vuoi ¶ Che sposa io

t'inganno, ¶ Né fin or t'ingannai. ¶ Più di

la menzogna il fallo. Or or con l'altre

menzogna il fallo. Or or con l'altre ¶ Tue

giorno ¶ Per me fin or... Tu tremi, Ersilia? ¶ ERS

vien! S'evìti ¶ Per or la sua presenza. ¶ ROM

nuova ¶ Chi mai fin or soffrì? ¶ No, fin ad

soffrì? ¶ No, fin ad or giammai ¶ Gli affetti non

istante ¶ Io da lungi or rividi ¶ Il mentitor, che

OSTILIO, indi VALERIA ¶ OST. ¶ Or dal Senato ¶ Torna a

credei: convinta a prova ¶ Or son che m'ingannai

tuo cor qualche parte; or certa io sono ¶ Che

Sempre t'adorerò, come or t'adoro. ¶ VAL. ¶ Taci

Agevola il cammin. Tutta or s'affretta ¶ Al minacciato

Il vedrai ¶ Tu stessa or ora al re de

sopra un sasso) ¶ ERS. ¶ Or di costanza, ¶ Valeria, è

Ma dove ¶ Il prence or si trattiene? ¶ OST. ¶ Fra