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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «or»

nautoretestoannoconcordanza
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e fra gli stenti. ¶ Or mentre dell’Europa in
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Alemagna, ¶ valenti cavalier ch’or io non nomo. ¶ Re
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per la regina Bianca; ¶ or sotto duce tal la
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alcun partito prendere? ¶ Coraggio, or via, le lagrime rasciuga
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parasanghe oltre al confino. ¶ Or frattanto il Soldan del
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Tanai o del Volga?» ¶ Or mentre al declinar della
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di Gengiscan sul soglio. ¶ Or più a parlar di
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consolarsene bel bello. ¶ Per or non più di lei
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dobbiam di lui parlare. ¶ Or di Tommaso favellar vuo
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tartaro furor distrutta poi: ¶ or fino il luogo ov
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mordendo ad ora ad or canditi o frutta ¶ esce
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vorrai, farò palese. ¶ Per or, se tanto osar poss
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lodi celebrar sovente. ¶ Conoscili or quai son, barbari e
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che ti basti per or ch’io sol l
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di gemme e d’or, di pompa insana ¶ s
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pienamente da Siven istrutto. ¶ Or così favellando i due
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quindici, altri venti. ¶ Osserva or qual eccelsa e vasta
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e nacque e crebbe. ¶ Or duce è sommo, e
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forti e molte, ¶ ch’or io per brevità non
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fosse come santo venerato. ¶ Or lampadi gli accende; e
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assolver può dalle peccata. ¶ Or Catuna la fè siegue
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qui si chiaman Iassa. ¶ Or con autorità legislatrice ¶ vuolsi
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rappresentano ed al cenno ¶ or convennero qui di Turachina
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infin colà ne fummo: ¶ or come tutto s’è
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Stati e di nazioni. ¶ Or tu, che da te
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ella?» ¶ Siven sorrise, e «Or io» dicea «Ben veggio
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deve ¶ che idea per or ten dia succinta e
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gli scrupoli ha deposto. ¶ Or a colei che vien
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coi maneggi suoi ¶ e or partir seco autorità vorria
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Matrona in nobil cocchio or vuo’ mostrarti, ¶ lasciva e
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spere. ¶ Vecchia, alle putte or spesso il campo cede
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loro amor facilità concede. ¶ Or le tre vaghe giovani
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Finor contento fui. ¶ Toto or ti chiede a me
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conquistar s’accinse. ¶ E or Tommaso acquistò, dopo molt
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carica. ¶ Porta tessuta d’or veste e mantello, ¶ di
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opposi alle amorose voglie. ¶ Or, poiché sol regnando amar
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aspetto e forma piglia ¶ or di pianta, or di
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piglia ¶ or di pianta, or di fonte, or di
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pianta, or di fonte, or di conchiglia. ¶ Ecco a
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e all’auge ov’or tu sei la via
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ricchezze avrai. ¶ L’opra or compisci e guida i
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alle follie del mondo or piango or rido. ¶ Tu
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del mondo or piango or rido. ¶ Tu al tuo
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e altri assai ch’or io non dico ¶ guardando
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n’è piena ancora. ¶ Or sorgi e meco intanto
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corona ¶ mi faccian d’or in poi d’attorno
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in acconcio il ragionarne or vienci. ¶ Vasto campo scorriamo
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tenebrosa e bruna; ¶ e or pallida, or sanguigna appar
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bruna; ¶ e or pallida, or sanguigna appar la luna
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d’oscenità nei lupanari. ¶ Or questa venerabile ed egregia
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quel ch’io veggio, or grazia a Dio tu
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cominciaro i guai ¶ che or qui a narrar occasion
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inverso Borea, isola sorge: ¶ or Zipango, or Gepan l
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isola sorge: ¶ or Zipango, or Gepan l’eoa favella
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chiamolla un tempo, ed or Giapon s’appella. ¶ Toto
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in deposito ¶ per ispese or supposte or illegitime ¶ vota
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per ispese or supposte or illegitime ¶ vota trovossi ancor
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duce ¶ ad immatura morte or lo conduce. ¶ Invan per
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per inseguir le fiere. ¶ Or tratta l’armi in
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ritarda o sesso imbelle. ¶ Or chi può dir quali
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face funestissima di guerra, ¶ or esterminatrice orribil peste ¶ ruota
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bruto stesso e schiva ¶ or l’uom trangugia avidamente
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grazioso e bello, ¶ come or si suol fra noi
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spiccia: ¶ racconcia e aggiunta or l’un or l
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aggiunta or l’un or l’altro pezzo ¶ Or
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or l’altro pezzo ¶ Or qua il naviglio, or
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Or qua il naviglio, or là far acqua accenna
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là far acqua accenna; ¶ or si rompe un timone
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si rompe un timone, or un’antenna. ¶ I villan
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mai che l’istruisse. ¶ Or, da tai capi e
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venti e l’onde: ¶ or par che al ciel
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ciel voglian alzarsi, e or pare ¶ che s’aprano
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ancor gl’impieghi tuoi. ¶ Or vedi, figlio mio, che
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cristiana ¶ cattolica apostolica romana. ¶ Or chi potria ridir quant
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il cuore. ¶ Guarda ella or questo or quella, e
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Guarda ella or questo or quella, e alfin decide
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del miracolo si ride. ¶ Or mentre in guisa tal
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a lei si conia; ¶ or l’odi celebrar pomposa
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pomposa solenne ceremonia, ¶ ed or, ove fu pria stagno
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piantar, fondar colonia; ¶ e or in città non fabbricate
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presidenze i Grandi onora. ¶ Or de’ suoi drudi il
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onori e di dovizie; ¶ or distintivi ciondoli dispensa ¶ alle
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e alle milizie, ¶ ed or si fa venir con
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monumento o eccelsa mole. ¶ Or rassembrando va cavalli e
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lor, che non esiste; ¶ or s’interpon fra i
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i re belligeranti ¶ ed or l’amico, or l
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ed or l’amico, or l’alleato assiste, ¶ né
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più grandi, augusti affari! ¶ Or gli onori, le cariche
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le man de’ secolari; ¶ or contro i frati è
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può turar la bocca. ¶ Or, poiché sol quel che
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pur brutta!» ¶ E Toto – or sì superbo, allor sì
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su questo punto, ¶ ch’or di seguir Catuna è
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coperta a lastre d’or, cupola sorge ¶ che sfolgoreggia
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che idee lugubri imprime. ¶ Or quivi, o donne mie
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cassette ¶ lasciò ripiene d’or: l’una per lui
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di ottener gli onori. ¶ Or qui sì, gazzettier, qui
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nel caso che presente or hanno ¶ formar non sen
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fosti avante ¶ ma cosa or sei non lo compresi
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esimia ¶ di far dell’or senza impiegar l’alchimia
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il sangue e l’or non pose analogia, ¶ né
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il cor tremante ad or ad or martella, ¶ ed
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tremante ad or ad or martella, ¶ ed il rival
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popol folto ¶ correr dietro or al tale or alla
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dietro or al tale or alla tale, ¶ e chi
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inoltre – per ragion ch’or io non dico ¶ ma
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suo mestier far dee. ¶ Or, chiuso entro il serraglio
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non vidi e anche or nol vedo. ¶ Se poi
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quivi in tant’auge or io ti veggio ¶ che
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mar dell’Oriente, ¶ e or – cangiato domin, cangiati nomi
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rende ¶ la Chersoneso d’or, che della Sonda ¶ incontro
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mari, ¶ ove popol selvaggio or vive ed erra ¶ e
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mille la divise, ¶ ed or Maldive il marinar le
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suo restisi il ver. Or dunque ¶ Catuna a Toto
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incammina all’indigenza antica. ¶ Or il guardo, signor, volgi
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perfin del necessario, ¶ e or d’onde trae tant
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d’onde trae tant’or niun sallo ancora ¶ e
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tanto è coperto d’or, e alle maniere ¶ ed
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vedi al destro lato. ¶ Or se alcun di costor
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fe’ complimento; ¶ e sovra or uno, or sovra un
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e sovra or uno, or sovra un altro oggetto
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gli scorsi casi. ¶ E or la presenza dell’oggetto
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spruzzo ondoso ¶ sentissi ad or ad or aspersa e
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sentissi ad or ad or aspersa e molle, ¶ fe
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offerir rosea corona; ¶ e or che comincia l’invido
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imperial palazzo, ¶ ove l’or mal profuso e il
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lor gli estremi danni. ¶ Or, siccome al magnanimo Orenzebbe
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prima innalzollo e ch’or gli invidia; ¶ e di
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e lo diffama, ¶ e or le fa sospettar ch
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songo Imperator secreta trama, ¶ or che introdurre in Mogollia
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mentre a te pur or venia, ¶ gravi pensier volgendo
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Perso al lido orientale, ¶ or mulettiere, or venditor di
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lido orientale, ¶ or mulettiere, or venditor di vino, ¶ risoluto
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passar la sera, ¶ scherzando or meco or colla mia
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sera, ¶ scherzando or meco or colla mia mogliera». ¶ Memma
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peggio, affè di Dio. ¶ Or, come io ti dicea
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e non mai troppe! ¶ Or, se come tuttor te
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pubblicamente». ¶ «Ma» Tommaso interruppe «Or che a regnare ¶ giunse
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tratti miglior della riforma. ¶ Or, ritornando a Memma mia
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e gli usi stessi. ¶ Or vedi a qual destino
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cima ¶ decaduto e negletto or si vedea ¶ e spento
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alla vendetta. ¶ Trassevi Erlone, or disgraziato in pace ¶ perché
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cammin lungo e penoso ¶ or su l’ignobil carro
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su l’ignobil carro or sul naviglio ¶ ove Bozzon
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Catuna a cader venne. ¶ «Or dimmi – e chi di
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come alcun crede, ¶ e or distrae colla gloria, or
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or distrae colla gloria, or coll’amore ¶ l’alma
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avanti alla sua putta». ¶ «Or cotestui, dopo aver ben
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andò la cosa; ¶ ond’or ei par deciso e
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di cortigiani adulatrice schiera! ¶ Or con crin rabbuffato e
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nudo seno aggrappa ¶ ed or le vesti ed or
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or le vesti ed or il crin si strappa
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di poter vivesti? ¶ Misera! Or vai fra i stenti
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prigionier poi di Batù. ¶ Or dimmi: avresti mai creduto
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né son le circostanze or più l’istesse ¶ d
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grande e perfetto, ¶ affettato or gli par lezio o
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donna, onor del sesso; ¶ or va sul trono d
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odiaron vivo e favorito ¶ or lo compiangon morto e
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alfin son pervenute ¶ e or da me tratte son