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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «ora»

nautoretestoannoconcordanza
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sedere e mi disse: ¶ — Ora chiamerò Agata, la tua
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due. Forse, pens’io ora, forse ambedue si eran
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Ricordava bene, e tutto, ora. ¶ Dissi forte allora volgendomi
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saloncino ove attendevamo l’ora di coricarci, leggendo o
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maravigliato. ¶ — Come?... mancare all’ora della lezione il professore
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così, come le dico, ora, quando lo rivedrà, non
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non ne usciranno per ora tanto facilmente! Eppure, quanta
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Però, Heinrich, non credo ora il momento di parlare
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del solito, ma tranquillo, ora. Mi stese la mano
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tanto apprezzate dal professore, ora lo lasciavano completamente indifferente
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bene. Quello che io ora sto per dire a
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Tu hai ventidue anni, ora, non è vero? Bene
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No, devi sapere tutto, ora, ragazzo mio. Costui era
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austero e buono. ¶ — Ed ora dimmi, ragazzo mio, vorresti
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era stato promosso. Ed ora il cielo sereno e
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nella mia Italia. ¶ Ed ora, in un momento in
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delle colline tristi nell’ora mattinale, il lungo nero
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stazioncina in quella primissima ora del mattino appariva del
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la piccola città appariva, ora, tutta bianca nella valle
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anch’essa, svolgeva serenamente, ora, il suo nastrino innocente
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baciate dal sole. Veniva ora da tutto il paesaggio
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colui che a quell’ora veniva a rompere la
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la sua anima. Ed ora, ritto in piedi, nel
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di sapere, tutto. Ed ora che questo tutto gli
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da pochi giorni, svelato, ora che sapeva bene, egli
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dal suo ritratto – bene, ora ritorna alla vita; tu
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poc’anzi suonò l’ora. Il suono vibrò strano
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quiete luminosa della primissima ora mattutina, egli aveva ben
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a portarsela via. Ella ora presentava agli arditi esploratori
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una mano sulla spalla: ¶ — Ora dobbiamo far partecipe il
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infinita dolcezza di quell’ora autunnale ed il parco
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ruppe subito il silenzio: ¶ — Ora, caro sior Tonino.... voi
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di bulgaro. ¶ — Grazie. Ed ora datemi la mano e
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era stato sempre, come ora, amante solo della quiete
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il mio marmocchio, che ora ha venticinque anni, è
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preda e di sonno. Ora precisamente in una di
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conte Oldrado. Una lunga ora era trascorsa dopo la
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più nulla. Una lunga ora era trascorsa e nessuno
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abbiate a temere: egli ora è partito dal Castello
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giovine e malinconico scudiero, ora commosso e ridente, scintillante
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non aveva più freddo ora, aveva reclinato, così, un
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di erba novella, che, ora, sotto la diafana nebbia
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verde lungo il giorno, ora color della perla, sotto
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padrone dello stagno. Ed ora la luna bacia castamente
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acqua. Lo stagno è ora tutto in fiore: con
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canto di Pane, che ora ha deposto il flauto
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le grandi aperte foglie: ora scompare sotto i nivei
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tutta la notte, entrava ora in una grande valle
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il treno corrente, come ora, nella valle verde e
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all’improvviso.... così.... ed ora muore! – Ora muore, ecco
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così.... ed ora muore! – Ora muore, ecco tutto, ora
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Ora muore, ecco tutto, ora muore! Questo solo sa
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madre, come in sogno. Ora muore!... E intanto fuori
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custode del cimitero. Dovendo ora io, nel mio viaggio
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stazione del paesello, tutt’ora quasi ignoto alla maggioranza
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vedrà, vedrà – concluse egli – ora non le dico nulla