Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

di cui il cielo ora è pieno, appunto perchè

Vi pare il caso, ora, di spaventarvi? Siamo passati

rispondeva sorridendo Clauss. — Ma ora tutto è uguale per

quando dici tu, ed ora ho un figlio grande

noi altri. ¶ Da mezz'ora l'aria s'era

Questa è la gloria. Ora sono quasi vecchio, e

alla ringhiera. Eravamo vicinissimi. Ora, rievocando quella scena, lo

limite della cerchia alpina. Ora non più. Clauss aveva

La malinconia di quell'ora mi è rimasta per

placidamente, leggiucchiando il giornale; ora aveva acceso la terza

quando fummo per strada. — Ora andiamo. Oh! non c

cerca di passare qualche ora piacevole con Eunica, che

avvicinato a lui ed ora gli stava a fianco

ero sconvolto e guardavo ora la donna che piangeva

al tubare delle colombe, ora Clauss immobile, e ora

ora Clauss immobile, e ora Sterpoli che tremava. ¶ — Che

Io non so niente! ¶ — Ora, — soggiunse Clauss con dolcezza

umiliata. Ella mi odiava, ora, per la mia sciocca

alla sua straordinaria bellezza. Ora, sì. — È bella! ripetevo

e pagai. Gli dissi: — Ora hai bevuto. Ora, lasciami

dissi: — Ora hai bevuto. Ora, lasciami stare. — È impossibile

a calciare la porta. Ora s'ode un'altra

Non volevo farti male... Ora non è possibile. Domani

dici mai! — proruppi ridendo. — Ora tu vuoi burlarti di

ragione... Appunto per ciò ora sento che debbo io

cancello. Camminando pensai ancora: ¶ — Ora gli dirò che cerchi

abbassai gli occhi. Ella, ora, taceva, certo in attesa

capo. Ella mi guardava, ora, con occhi un po

giorno stabilito, in quell'ora precisa, allo scoccare di

di beatitudine, e disse: — Ora sbrigatevi. Ora sono felice

e disse: — Ora sbrigatevi. Ora sono felice. È una

stare accanto per qualche ora, di notte, alla luce

deserto, e lo ritrovassi ora illuminato, sonoro e popoloso

burla sempre di me! ¶ Ora io mangiavo in silenzio

mossi, ed io stentassi, ora, a ritrovarli o a

Ciclopi. Ma che importano ora i Ciclopi? ¶ Improvvisamente un

mi battè sulla spalla. ¶ — Ora basta, — disse. — Ora si

spalla. ¶ — Ora basta, — disse. — Ora si chiude e andiamo

non ti avevo riconosciuto. Ora ti vedo... Sei tu

vivere. Non è vero? Ora, che c'è di

E ti ho aspettato. Ora ti domando: — Perchè noi

mia mano e mormorò: ¶ — Ora ti dirò tutto. Non

È un'altra cosa. Ora, io non posso sopportare

l'ho aspettata un'ora, due ore, quattro ore

Dietro l'uscio qualcuno ora stava spiando nella stanza

fare qui a quest'ora? Questa non è casa

di Sterpoli grida: — E ora scanno quell'altra! — e

sveglio? — Ah! sono sveglio, ora, ben sveglio, bambina mia

ci vedevo più. ¶ — E ora vattene! — dissi. — Vattene via

te mi sono ucciso. Ora mi ami? No: non

si muove, si avvicina. Ora è a due passi

passi da me, e ora a un passo, e

a un passo, e ora mi sfiora, quasi mi

era così stravagante che ora pareva chiedessero un'elemosina

chiedessero un'elemosina e ora offrissero un'invisibile offerta

un'invisibile offerta, e ora non offrissero e non

miei sensi mal desti. Ora erano gli abiti appesi

ridicole membra di stracci; ora una rosa purpurea che

esso fosse prezioso, quando ora sappiamo fino a che

che assumeva nell'incubo. Ora era un lago verde

sull'acqua come meduse. Ora invece era una verde

era atteso a quell'ora, e cioè al mercato

deserto, perchè a quell'ora chi aveva voglia di

sarebbe ritornato fra un'ora. ¶ Egle, rimasta sola, allargò

sacco fosse scoccata l'ora fatale, i suoi occhi

quella pietra verde che ora, posata sopra un sasso

ipotesi, per averlo, avrebbe ora dovuto pagare almeno quindici

con una pietra verde. Ora guardalo che salta fuori

in una notte serena. Ora egli poteva godere liberamente

aspettava pazientemente la sua ora. Quando vedeva una bambina

di mia madre, sono ora grandi il doppio e

sapevo spiegarmi, ma che ora spiego, e posso anche

poi il glicine, che ora fiorisce e la ricopre

Silvina stava a quell'ora dietro le persiane socchiuse

o di un flauto. ¶ Ora, eravamo alla vigilia di

da quel giovane che ora riposava sotto il mio

molto tempo dopo. — E ora, pensai ripiegando quel foglio

conti della giornata, e ora si preparava a coricarsi

facevi là a quest'ora, mentre tutti dormono? Che

lettera senza parlare. ¶ — E ora, le domandai, neppure ora

ora, le domandai, neppure ora hai nulla da dire

da dire? ¶ — Sì, rispose, ora ho qualche cosa da

mi ucciderei per salvarti. Ora, ti supplico, sii sincera

gli occhi di lei ora confondano in un unico

è già morto, e ora Beatrice, incominciando dal collo

Mi darai un bacio, ora? ¶ Ed ella gli dava

destino incerto, e sopportava ora le difficoltà di quell

io l'ho colta. Ora come potrebbe più nascondersi

diceva con sospiro: ¶ — E ora come la compiango, poverina

Silvina. Sembra che voglia ora rivolgerle una domanda indiscreta

più. ¶ Silvina rimase silenziosa. Ora c'era una ragione

Le sue labbra erano ora perfettamente rosse. S'incipriò

ti ha insegnato nessuno... Ora ti insegno io... ¶ E

Silvio... ¶ Poi le disse: ¶ — Ora le mie labbra non

di sua madre, così ora, tra poco, si sarebbe

non senza dolore vedo ora come voi lo amiate

felicità. Ma come potrei ora andarmene, senza sembrare ai

resto ognuno prende un'ora di spensierato oblio, un

Silvina, io mi trovo ora qui, dinnanzi a voi

dolorosa e ridicola? Ebbene, ora vi domando: — Silvina, siete

nell'atrio. ¶ Era l'ora dell'imbrunire. Trovò fuori

l'ombra, nella quale ora egli avrebbe potuto passare

primo bacio d'amore. Ora invece era là, solo

Silvina, sentendosi colpevole, cercava ora di riabilitarsi ai suoi

che egli l'accusasse ora d'averlo trattato come

letto, e si sentiva ora la gola stretta da

di vita. A quest'ora potrei anche essere sotterrato

Bisogna che tu pensi ora seriamente a cambiare questo

meno inquieto e infelice. Ora un altro pensiero lo

inverno, il suo corpo ora così debole ricadesse ammalato

a modo mio... Ed ora vattene, perchè sono annoiata

come un indemoniato, e ora in quattro non riusciamo

scale, rispose Silvina, ed ora sarà qui. Se vi

disse, non mi negherai ora questa grazia. Vada qualcuno

strada nell'andare, tanto ora mi sembrava lunga al

d'una gamba. Ma ora quella gamba anchilosata imbrogliava

come sempre a quell'ora prima di separarci per

Sì, le dissi accarezzandola, ora verrà... Ora subito te

dissi accarezzandola, ora verrà... Ora subito te la conduco

lei e pensando che ora l'avrei uccisa, che

Tra un quarto d'ora nostro padre si sarebbe

questo mondo, dal quale ora il caso lo ha

punto doloroso. ¶ A quell'ora le strade erano semideserte

divertente, camminando a quell'ora per la città, osservare

dopo collane, e veniva ora allineandole sotto i loro

pieni una volta ma ora parevano tutti vuoti, mezzi

ancora ignari di tutto. ¶ Ora gli premeva di sapere

sul letto. Dopo qualche ora si strappò dal fianco

altre pietre preziose. Ma ora non c'era più

e d'azzurro, stava ora seduta in una nicchia

collana di Silvina. Essa ora appartiene al cielo: è

ne è andato or ora. Mi ha lasciato qui

Non dimentica nulla, lui. Ora lo sento nella stanza

alla vista dell'altro. Ora sento perfettamente che sospira

lei. Quella stanza dove ora sta Isacco è stata

notti all'aperto, disteso ora su questa ora su

disteso ora su questa ora su quella banchina del

letto su cui Isacco ora sogna e sospira, io

letto dove ogni notte ora mi corico disperatamente solo

lei, la stessa che ora, se alzo gli occhi

piano dietro le spalle ora dell'uno ora dell

spalle ora dell'uno ora dell'altro. E quando

mio posto. Addio, addio! Ora debbo scappare! Certamente Lisa

della mia esistenza sbagliata. Ora invece mi toccava riannodare

lo scoccare di quell'ora in cui Esposito le

miei piedi. Pensavo: — Ecco, ora mi avvolgerà in una

parola, poichè lo vedo ora per la prima volta

mia? È scoccata l'ora tanto sospirata, in cui

in un supremo amplesso. Ora la vedevo coricata sopra

dormissero un soave sonno. Ora invece m'appariva rovesciata

qualsiasi altro uomo, ed ora certamente era il più

sarebbe riuscito impossibile sostituire, ora, Esposito. Avrei dovuto sostituirlo

quell'uomo, ah! sì, ora la riconoscevo, quella voce

la voce di Esposito! Ora vedevo tutto chiaro. Luisa

pensato di gettarsi, portava ora il fragile corpo di

debbo fare per voi, ora, Luisa?... ¶ Luisa rimase qualche

finalmente! Qui, qui, eri! Ora penso io a tutti

Di una fidanzata? Ebbene: ora che l'hai disonorata

che l'hai disonorata, ora la sposi, tu! ¶ Egli

senza amore mi stai ora nuda fra le braccia

che tu vorresti avere ora vicino e dargli tutta

voluto rispondere: — Chi sono? Ora te lo dico chi

ghigno di ebete. Ed ora se ne è allontanato

mi commovevano un tempo. Ora non le sento più

Luisa: quella cameretta dove ora dorme tranquillo. La nostra

dubbio la città sarebbe ora rimasta al buio per

abitualmente... Vatti a fidare ora della realtà!... E se

forse finisce qui? domandai. Ora, dissi, io ho mangiato

Fiori, vino, dolci, ed ora anche le scarpe! Ti

aspettò più di un'ora per alcune sere di

come il solito, all'ora sua, poco dopo le

non fosse esistito mai. Ora, quando quei due furono

era dunque gravemente ammalato. Ora mi spiegavo come mai

mi toccano affatto. Seguo ora una fantasia che mi

vedeva sempre in giro, ora qua ora là, sopra

in giro, ora qua ora là, sopra questo o

a letto con sè. Ora lo stringeva in una

Stetti più d'un'ora a guardarmi in uno

morire? ¶ Non ero più ora agitato da nessuna strana

e pienezza di comprensione. Ora capivo perfettamente che cosa

vuotò. Non so che ora fosse di quella notte

due lunghe lacrime... ¶ XII ¶ Ora, chi sono io? Che

Che sarà di me? Ora che ho perduto l

l'amore di Luisa, ora che ho perduto il

qui, in attesa. Ogni ora che passa la conto

un segno per ogni ora che passa... ¶ Sono qui