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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «osteria»

nautoretestoannoconcordanza
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un tuttofare in un’osteria sui Navigli. Mi accompagnarono
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stessa scoprii che l’osteria, un buco con dieci
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attaccare in tempo all’osteria. In cambio sarei andato
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studio legale e un’osteria sudicia. La differenza stava
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molto, parlavano niente. L’osteria era un luogo di
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ragazzi. Mario passava in osteria per l’aperitivo, un
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arancione la peperonata. L’osteria non aveva mai visto
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non portarmi nessuno in osteria. Ero invisibile e volevo
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sapeva del lavoro all’osteria e si offrì di
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prendermi alla chiusura dell’osteria. Ordinammo tre tonno e
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Deauville, il retro dell’osteria: erano crisalidi che rimettevano
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andare avanti. Arrivai in osteria con quella verità e
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sera Mario passò in osteria e mi annunciò di
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gliela mostrai. ¶ Arrivammo in osteria per l’inizio del
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sua magie. Attecchì all’osteria e il giorno successivo
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di poter attaccare in osteria a metà turno perché
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avrebbe guidata fino all’osteria e insieme l’avremmo
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parcheggiammo sul retro dell’osteria in una stanzetta dove
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dopo la chiusura dell’osteria, trovò le saracinesche a
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fece gas davanti all’osteria, mentre ci salutava e
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lavorare ogni sera in osteria ed ero finalmente coraggioso
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passò a trovarmi in osteria, in jeans e piumino
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apparecchiavo alla chiusura dell’osteria, Giorgio mi parlava del
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turno di chiusura dell’osteria. Alle undici. ¶ Arrivò all
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spostò nelle notti dell’osteria, servivo ai tavoli con
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presi nel bagno dell’osteria, godendo mentre affondavo le
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Moretti nella stanzetta dell’osteria, Joyeux Noël mon papa
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lui. ¶ Avevo allestito l’osteria con luci intermittenti e
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tacche sul bancone dell’osteria. Un’amica niente male
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che dovevo correre in osteria e non avremmo fatto
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Il martedì noi all’osteria apriamo più tardi. ¶ Scegliemmo
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Lo chiamo io dall’osteria. ¶ – Sarà contento di sapere
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vera Milano in un’osteria – Parola di meneghina. ¶ Prima
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di Giorgio e dell’osteria, dei ragazzi e di
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saluti di Giorgio, dell’osteria, le raccontai di Leoni
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Giorgio e tutta l’osteria. Sangiovese e aperitivo ai
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tra i tavoli dell’osteria e ripeteva la formula
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dopo avermi visto in osteria, tornava alla chiusura, oppure
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accalcavano alle vetrate dell’osteria, le volpine sul retro
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che Anna passò in osteria non la rividi per
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telefono. Lui chiamava in osteria per sapere come stavo
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Quando finivo presto in osteria passavo davanti al cinema
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tra la paga all’osteria, metà affitto del Marais
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giorni, si presentava all’osteria all’ora di chiusura
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di energia progressivo. All’osteria rompevo calici e tazzine
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volte alla chiusura dell’osteria. Mario era uno dei
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due sere dopo in osteria, le scarpe inglesi e
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non avrei lasciato l’osteria in affanno. Mi chiese
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che lavorava in un’osteria. A differenza del mio
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situazione non cambiò. In osteria allungavo il collo alla
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l’avrei chiamata dall’osteria, subito dopo aver alzato
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in macchina dopo l’osteria, ci eravamo fermati verso
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veritiere e romantiche, l’osteria e Giorgio, quel brutto
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avrebbero festeggiato in un’osteria scalcinata sui Navigli, capeggiate
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tuffatore proprietario della medesima osteria, se stessa e il
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prima lezione passai all’osteria, Giorgio convocò i clienti
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una delle tacche dell’osteria, o Frida, o una
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che tornammo alticci dall’osteria e lo facemmo in