Egisto Roggero, Komokokis, 1902

quello lo sconosciuto villaggio ove dovevamo smontare per intraprendere

toccando trionfante il fondo, ove le ultime nebbie cilestrine

terribili, su quelle punte ove nessuno di noi, che

ai piedi della collina ove esso troneggiava, era a

coraggiosamente dell’altra vicina, ove pose gongolante il quartier

poterono vedere sul luogo ove già erano state le

tutti – indicava il luogo ove già era stata la

stranamente attratto dalla Biblioteca, ove passava molte ore frugando

ad un grosso anello ove dovea essere solidamente attaccata

materia; in ogni luogo ove esisterà materia, sarà calore

nuovo mondo di luce, ove ogni cosa, ogni roccia

altro luogo oltre questo ove ora vi trovate, pieno

profondi e spaventosi abissi ove nessun di noi ha

cupolette, sino al basso, ove un denso bosco di

a prendere negli abissi, ove il sole mai non

il Nord dal punto ove eravamo discesi, questo a

intorno al bianco letto ove immobile e fredda giaceva

delle pareti del Tempio, ove una specie di nicchia

gettandomi sul morbido giaciglio ove solea riposare le membra

conosci, il mio mondo ove tra i fiori, i

il boschetto di Kamsiki, ove Kamelia, tutta tremante e

luogo ov’era nata, ove eran scorsi sin allora

allora i suoi giorni, ove la sua vita avea

ora dunque di scoprire ove siamo. ¶ E aguzzando la

tremare le mie palpebre. ¶ — Ove siamo dunque? – mormorai. ¶ — Non

sulla sabbia della riva ove Edoardo mi aveva già