Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

le còltrici ¶ Molle cedenti, ove te accolto il fido

onora ¶ La nettarea bevanda ove abbronzato ¶ Arde e fumica

veste ¶ La serica zimarra ove bei fregi ¶ Diramansi Chinesi

odon le fiammanti brage ¶ Ove si scalda industrioso e

crine ¶ I bissi scopre ove di Idalj arredi ¶ Almo

chiuda ¶ Con opposto cristallo ove tu faccia ¶ Sovente paragon

Per sua man salvi; ove tu, assai più vago

Indi traluce ¶ Prezioso confetto ove a gli aromi ¶ Stimolanti

isdegna ¶ La picciola guaìna ove al tuo cenno ¶ Mille

anella. ¶ Ami la pietra ove si stanno ignude ¶ Sculte

il passo al trono ove s'asside ¶ Il mio

udìro ¶ L'ime officine ove al volubil tatto ¶ De

mente del paese uscita ¶ Ove Colberto e Risceliù fur

colonne e gli archi ¶ Ove sedeano i secoli canuti

Tal su le scene, ove agitar solea ¶ L'ombre

Il campo è questo ¶ Ove splender più dei. Nulla

Fin che là cada ove spiegar ti giove ¶ Il

da le lor cave, ove già tempo ¶ Col profondo

i vezzi ¶ De' gabinetti; ove a la docil dama

te studj e licèo, ¶ Ove togato in cattedra elegante

il corso ¶ Declinando intraprendi ove la dama ¶ Co' labbri

E là venne trottando ove de' grandi ¶ È il

mura ¶ De' prischi feudi ove la polve e l

spandono ¶ Sopra i covili, ove le fere e gli

L'ombre ignoto trascorri, ove la plebe ¶ Affrettando tenton

forse il tuo cocchio, ¶ Ove il varco è più

servi ¶ Infimo gregge alberga, ove tra lampi ¶ Di molteplice

donzelli è certa sede, ¶ Ove accento stranier misto al

Il trono è questo ¶ Ove le madri de le

eroi esercitan lor tosse; ¶ Ove l'inclite mogli, a

campi ¶ Rapisce il cocchio, ove la dama è assisa

bei motti ¶ Tendonle insidia, ove di lei s'intrichi

Doman da i chiostri, ove il sermon d'Italia

Gloria somma o speranza. Ove di quattro ¶ Un drappel