Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

che desidera stare in pace con quel re, come

pontefice la destra, ¶ Che pace offrìa, respinse, e sordo

sventura. D'amistà, di pace ¶ Io la candida insegna

passeggiero. Al santo ¶ Di pace asilo e di pietà

ma non vista, in pace ¶ Ivi potrò chiudere i

altro re? ¶ INDOLFO ¶ Nessuna ¶ Pace con lor. ¶ ALTRI DUCHI

Io far di più? Pace al nemico offersi, ¶ Sol

gli offersi per la pace; e l'oro ¶ Ei

solo, ¶ Un uom di pace, uno stranier, m'apporta

confessò quando implorò la pace, ¶ Quando il prezzo ne

poss'io? dargli la pace ¶ De' vili, il posso

e fecer segni ¶ Di pace, e amici si gridaro

in loco ¶ Dove in pace ei si muoia. Invitto

il Signor. Sento una pace ¶ Stanca, foriera della tomba

e la componi in pace. ¶ Questo anel che tu

Oh! vedi: ¶ Torna la pace su quel volto; il

pie, ¶ Che per la pace tua pregano. ¶ ERMENGARDA ¶ Il

questi son volti ¶ Di pace e d'amistà. - Da

contate lassù. - Moriamo in pace. ¶ Parlatemi di Dio: sento

esanime ¶ Si ricomponga in pace; ¶ Com'era allor che

Va, vivi, invecchia in pace; ¶ Resta un de' primi

è tua; reggila in pace; un rege ¶ Prigion ti

una fida ¶ Ora di pace. ¶ ADELCHI ¶ Ora per me

Ora per me di pace, ¶ Credilo, o padre, è

altri abbandonato!... ¶ Vengo alla pace tua: l'anima stanca