Egisto Roggero, Komokokis, 1902

mai sentito nominare tale paese? ¶ — Mai. ¶ — Neppur io. ¶ — Ciò

porte del mio bel paese, al quale non mi

all’unico albergo del paese: una pulita locanda, abbastanza

quieta e solenne nel paese, il silenzio della notte

dagli abitanti giù del paese le varie leggende che

dissero le donnette del paese dopo che il signor

così. ¶ Noi scendevamo, al paese quasi tutti i giorni

giorno in quel dannato paese – la Chiesa era stata

negli abissi infernali!....Il paese non c’era più

suoi abitanti! Il dannato paese era piombato giù, intero

lochi scripti del dicto paese di Turras e comenzeremo

vennero stendendosi per lo paese intorno. Ultimamente arrivorno in

precisamente attinenza con il paese scomparso.... ¶ — Parrebbe. ¶ Restammo un

entrata solenne nell’incantato paese nel quale stavamo per

vien a dire “Il paese della pace”. Il nostro

della pace”. Il nostro paese non è vasto, e

Quel poco del nostro paese che conosciamo è piano

ha detto del potente paese che voi chiamate Francia

lo seguimmo. ¶ VIII ¶ Strano paese e più strani abitatori

entrare a Komokokis.... ¶ — Il paese della pace perfetta. ¶ — Purchè

in questo nostro beato paese, non sia veramente la

quaggiù, come essi, nel paese della luce eterna e

qualcosa di questo benedetto paese sotterraneo, dove non si

nome di Komokokis “il paese della pace perfetta” non

agli abitanti del quieto paese di Komokokis. ¶ L’altra

no, entro quel magico paese, ci nascondeva forse la

in ogni direzione sul paese in basso. ¶ Noi eravam

secondo le leggi del paese nel quale viviamo. ¶ — Non

leggi fatali del suo paese.... Essa è ben fatta

una grande valle, il paese sottostante, il lago cioè

salvo da questo.... benedetto paese sotterraneo. ¶ — Una fede secreta

e saremo nel nostro paese. ¶ E le mormorai ancora

noi uscivamo? ¶ Qual felice paese illuminava quel sole e