Egisto Roggero, I racconti meravigliosi, 1901

con un signore alto, pallido e magro il quale

dottore io ero molto pallido. ¶ La stessa angosciosa domanda

giovane signore bruno e pallido, seduto accanto ad una

e in essa il pallido signore bruno, accanto alla

al convegno. ¶ Lo trovai pallido e nervoso. ¶ — Ebbene? – esclamò

Stevens ci attendeva più pallido del solito. ¶ Fatte le

in Romagna.... era gracilino, pallido, sempre malaticcio.... mio zio

mister si agitava tutto, pallido e sudato. ¶ Il dottore

aveva cacciato un urlo. ¶ Pallido come un morto era

nella camera della sorella, pallido, turbato, frenetico.... ¶ — Senti, dunque

fondono con quelle oro pallido dello «champagne» le spire

fiamma passò sul suo pallido volto regolare; ma fu

quale lui un giorno, pallido, affranto, disperato, nella lunga

istanti comparve un giovane pallido e sbarbato, vestito della

pareva altissimo. ¶ Il volto pallido naturalmente, su quel nero

al signor Pompeo, che pallido come un morto e

porta, in sole mutande, pallido e molto agitato. ¶ — Eccomi

Cesare. ¶ Egli retrocesse inorridito, pallido più del cada vere

Il contadino era alquanto pallido e turbato, e non

occhio – gli dissi. ¶ Era pallido e sbattuto. ¶ — Lo credo

ancora, alta, sul volto pallido dell’amica: ¶ — Ora è

una vampa lugubre. ¶ Era pallido e inquieto; invano tentava

nuda. ¶ Egli si avvicinò, pallido e sinistro, per guardare

trema afferrandoli. ¶ Egli è pallido, ma sicuro. ¶ Posata la

della Morta. ¶ Egli è pallido: però non trema. ¶ Con

vivamente il suo volto pallido e contraffatto dal terrore