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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Il Giglio, 1898

concordanze di «parco»

nautoretestoannoconcordanza
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si rivide bambino: nel parco. Fanciullo turbolento, ne’ viali
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verde sussurrante. Il vecchio parco, il suo vecchio parco
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parco, il suo vecchio parco di fanciullo, che gli
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di fuori sfolgorava nel parco, non ardiva violare le
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signori: ridotti a quel parco e a quel castello
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Il castello ed il parco sono veramente dei Sergio
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campagnuolo come me. Il parco è ricco di cacciagione
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colto il mattino nel parco (ell’era una grande
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gran voce amica del parco e delle acque... ¶ Ed
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tra gli altri del parco. Che sognava ella mentre
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lente le ombre sul parco: e nel breve giardino
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salìa dalle ombre del parco. E guardava la sorella
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solo pe’ fiori del parco. L’altra pendeva inerte
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nell’aria fosca del parco una sciagura ignota: e
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s’eran inoltrati nel parco, sotto le fosche volte
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Avea strane cupezze il parco, nella sera: bizzarri fantasmi
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la gran voce del parco... ¶ I due giovani si
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nel più folto del parco, nel suo fresco rifugio
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in ogni angolo del parco la memoria del nobile
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in un antro del parco, solo protetto dai grandi
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bello quel cantuccio del parco! Come quieto, silente profondo
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tra le fronde del parco. ¶ Passò un forte contadino
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rientrò nel verde del parco e la quiete primaverile
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i felici abitatori del parco: i padroni de’ muschi
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all’estremo limite del parco. Quivi sorgeva un muro
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sorta improvvisamente lì, nel parco, tra lui e Silvia
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pace del suo gran Parco, la serenità perduta nella
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del vecchio custode del parco. Leone era un ben
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Egli era nato nel parco ed era cresciuto nel
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ed era cresciuto nel parco: il parco era stato
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cresciuto nel parco: il parco era stato il suo
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della ruvidità del vecchio parco era anche in lui
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a correr per il parco senza far nulla aveva
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povera fauna innocente del parco. ¶ Piero però conduceva volentieri
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e passeggiavan soli pel Parco e il bosco, che
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Gli Aldobrazzi sorpresi nel parco s’eran rifugiati in
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che si avvicinava. Il parco immoto, di sotto, come
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lei vicino, indicò il parco immoto come pietrificato nell
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fragorosa. Gli arbusti del parco si scontorsero frenetici sotto
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balconcino, nella massa del parco cupamente verde sotto il
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Piero guardava fuori, nel parco. Ben più nobile musica
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Quel recondito cantuccio del parco, ancor umido de l
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guernito di fiori del parco. ¶ L’ardente sua testina
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alte cime dondolanti del parco; e forse calcolò da
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incontrato, ne’ sentieri del parco, nientemeno che tutta la
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sono in giro pel parco... ¶ Fiora sorrise ancora e
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e gli arbusti del parco. ¶ Ella gli stava ritta
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certo, lo so. ¶ — Il parco non è poi tanto
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giuocavano nei sentieri del parco come monelli, turbando la
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la profumata quiete del parco che si preparava a
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solo: sorrise anche al parco, all’antro verde, all
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aria che venìa dal parco era tutta frizzante di
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cavalli. ¶ E via. ¶ Il parco si svegliava in quel
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conosceva ogni andito del parco, ogni viottolo scosceso, ogni
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sul fondo oscuro del parco. Ninfa, l’elegante cavallina
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più tardi. ¶ Veniva dal parco. Era pallida ma sicura
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attendeva al limitare del parco. La scorse tosto e
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riposare al rezzo del parco in queste ore bruciate
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Santo. ¶ Piero prese pel parco. ¶ Che avrebbe egli detto
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che le fronde del parco non bastavan a riposare