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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «pareva»

nautoretestoannoconcordanza
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1998
li riaprivo, e mi pareva di riaddormentarmi quando li
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1998
d’ossigeno che mi pareva di venire meno ogni
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Il tempo passava, mi pareva che il padre priore
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entrambe le teste, non pareva in grado di dare
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1998
gutturale, indecifrabile, che non pareva umano. ¶ Nessuno si era
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un profumo che non pareva nascere da nessuna parte
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il Gatto dormiva o pareva dormire silenzioso e immobile
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cercando di ascoltare. Mi pareva che la sua faccia
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spigolo. A volte mi pareva scomparisse dietro la nuvola
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nel fare questo mi pareva che ci guardasse per
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coda dell’occhio, mi pareva così teso e così
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occhi continuavano a sorridere, pareva stessero per diventare ciechi
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guardavo ogni tanto. Mi pareva che tremassero entrambi sugli
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di allora non mi pareva di avere mai udito
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il proprio petto. Mi pareva che stesse parlando distesamente
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la mano che mi pareva che non fosse lei
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sui suoi polpastrelli. Mi pareva dovesse inghiottire assieme alla
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fondo alla pianura che pareva avessero scartavetrato una per
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archi mai perfettamente uguali, pareva spegnersi quasi del tutto
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la notte. Ma nessuno pareva in grado di prendere
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schegge, di frammenti, mi pareva di udire nel grandioso
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letti più avanti. Mi pareva che sopra di me
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illimite. “Un tempo...” mi pareva stesse silenziosamente vociando nello
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della fiamma, e mi pareva che non si potesse
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notarlo. Così come mi pareva perfettamente visibile la sottile
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Non vedi il pallone?” pareva che mi dicesse. “Non
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del servizio. Ma non pareva avesse fame. Trasferì in
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spari ai piattelli. Mi pareva di sentire distintamente quando
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chiedere, forse perché gli pareva che mi aggirassi con
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al palo del lampione?” pareva volesse gridarmi da lassù
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Gatto di nuovo. Mi pareva che la sua bocca
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così forti che mi pareva dovessero staccargli di bocca
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raggiungere la giostra mi pareva fosse scosso da incontenibili
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in piena luce. Mi pareva che tremasse nello sforzo
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grande devozione. Ma mi pareva che tutto il suo
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angolo della salvietta mi pareva che la sua pellicina
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la testa fuori. ¶ Mi pareva che anche il mio
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di pallone e mi pareva che per un po
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dalla piccola scarpata. Mi pareva che l’erompere improvviso
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nuovo cosa volesse fare. Pareva intendesse restare indefinitamente in
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la schiena, ma mi pareva di capire che fosse
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per una e mi pareva che ogni tanto non
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volte le sollevava e pareva soffocare un sorriso appena
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fiamma così voracemente che pareva volesse incendiarsi con essa
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priore ammutoliva. ¶ La città pareva brillare ancora più intensamente
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sopra del soffitto, e pareva scrollarsi di dosso anche
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un’ebbrezza sottile mi pareva facesse vibrare i loro
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il seminarista sordomuto, che pareva esprimere proprio in quei
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e a volte mi pareva di assopirmi per un
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le mani, e mi pareva di mettere i piedi
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issata sul cavalletto. Mi pareva che nessuno riuscisse a
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tolto la tuta, mi pareva che a ogni morso
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di guardarlo, ma mi pareva che avesse avvicinato enormemente
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il Nervo che mi pareva di essere in bilico
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avanti. Il sedile posteriore pareva essersi alzato a tal
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E nel sonno mi pareva che la motocicletta stesse
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di case addormentate. Mi pareva che il Nervo avesse
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quell’improvvisato pavimento, che pareva stare sospeso da solo
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zampe di dietro, che pareva digrignare i denti nel
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fili altrettanto interminabili, mi pareva di vederli arrivare sino
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e tutto il parco pareva inclinarsi di colpo da
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frusciava senza peso. Mi pareva di sfiorarlo, a volte
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delle mie dita. Mi pareva che crescessero sempre più
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sua forma che mi pareva di non riuscire nemmeno
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sul davanzale, e mi pareva che sbattesse la testa
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e scompigliata che mi pareva di vedere i fratelli
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così forte che mi pareva di vedergli la cicca
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la luce, a semicerchio, pareva che il resto del
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alla mia stessa altezza. Pareva guardare solo me, che
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così pesanti che mi pareva di non poterle sollevare
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con attenzione da lontano, pareva di cogliere tante e
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provare corrugando la fronte, pareva conficcarle gli spilli direttamente
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resto del corpo non pareva più poterla controbilanciare. ¶ Mi
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spalle. Nessuno dei due pareva accelerare il passo, né
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stesso tempo perché mi pareva stesse scendendo di tre
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La guardavo e mi pareva che, per una serie
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così strabici che non pareva potersi vedere, mentre già
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pollo rivoltato e non pareva accorgersi di nulla. ¶ Nella
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nella villa. La Dirce pareva staccare uno per uno
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qua e là, mi pareva di riconoscere pastoni di
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a lungo che mi pareva non dovesse più ricadere
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lontano sulla massa. Ma pareva essersi subito pentito, perché
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zampetta, che però non pareva mai spezzarsi del tutto
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spazio tutt’intorno. Mi pareva di scorgere nell’oscurità
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molto lontano, ma mi pareva di capire che stesse
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la mano, che mi pareva dovesse prendere fuoco da
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di scatto, perché non pareva una delle solite irruzioni
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buia, silenziosa. Deserta, mi pareva, perché un triangolo di
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ora fosse, il campanile pareva avere smesso da tempo
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il pavimento, ma mi pareva che si tenesse un
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per la luce, mi pareva che non riuscissero a
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rimescolarsi di nuovo. Mi pareva che uno dei fratelli
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lenzuola, dove infatti mi pareva di scorgere un piccolo
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Maciste ci scorreva sopra, pareva svilupparlo in un fulmineo
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del lettone, perché mi pareva di sfiorare con le
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Nervo guardava altrove, ma pareva che stesse ridendo a
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nero e azzurro. Mi pareva a tratti di riconoscere
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per la luce, mi pareva di cogliere la presenza
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posate sulla tovaglia, mi pareva all’improvviso di riconoscere
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Teneva le labbra sigillate, pareva che piangesse mentre mi
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mentre il padre priore pareva sempre più assente e
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padre priore, che mi pareva arrossisse di tanto in
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tanto in tanto. Mi pareva che accennasse a grattarsi
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filo col pavimento, mi pareva a volte che una
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tornasse a posto. Mi pareva che evitasse di guardarmi
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una parte, eppure mi pareva di vedere che alcune
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volta del portone, mi pareva che faticasse enormemente a
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sulla sua pelle. Mi pareva di riconoscere distintamente impronte
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punto dove non mi pareva ci fosse nessun chiodo
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durata dell’operazione, mi pareva che le sue labbra
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con più forza ancora, pareva che l’intera muraglia
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sul pavimento e mi pareva che la garza si
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unghie in fuori, mi pareva, appesa a un orecchio
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sulle sue ginocchia, mi pareva che nessuno dei suoi
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palpebre abbassate, dove mi pareva di scorgere una quasi
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momento era deserto. Mi pareva che i versi venissero
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Dai loro gesti mi pareva di capire che lo
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sollevate, l’enorme gonfiore pareva in bilico sulle sue
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soltanto lo Ziò. Mi pareva che sorridesse leggermente, immobile
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verso l’alto, mi pareva di vederlo sorridere timidamente
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macchie lucide degli occhi, pareva pregustare nel dormiveglia il
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trasparente nel bagliore, mi pareva di cogliere al suo
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definitiva delle fiamme. Mi pareva che il ventre di
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tra la ghiaia. Mi pareva che tutti gli animali
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da un orecchio, non pareva nascosta nell’intrico elettrizzato
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attorno ai fianchi, e pareva tutta arsa e secca
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di alluminio e mi pareva che piangesse. ¶ Sentii che
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mi pulsava forte, mi pareva di essere arrossito incontrollabilmente
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anche facce nuove, mi pareva. Poi la luce grande
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Tornavo a coricarmi, mi pareva fossero passati molti giorni
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Il tempo passava, mi pareva che il rumore di
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del suo velo, mi pareva che al suo interno
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che si annebbiasse, mi pareva al contrario che diventasse
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più in fretta, mi pareva, forse per via dell
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stringeva così forte che pareva non avessi neanche più
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oppure no. A me pareva di non parlare, eppure
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che nessun’altra mano pareva avere l’ardire di
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del rosario, in refettorio pareva fare fatica a deglutire
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ghiacciato, bianco. Non mi pareva di soffiare quasi più
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allontanati. A volte mi pareva che in qualche crocchio
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istante dopo, e mi pareva che si spostasse proprio
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tempo di soffiare, ma pareva che tutto il suo
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cercando di fissarmi. Mi pareva persino che le sue
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le altre voci. ¶ Mi pareva di tremare leggermente mentre
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procedeva con enorme lentezza, pareva non dovesse mai finire
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testa sul petto, imbarazzato. ¶ “Pareva più difficile, a pensarci
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sulle pietre, ma gli pareva di non riuscire più
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muovere le dita. Gli pareva che l’uomo crocifisso
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i vestiti, ma gli pareva che nessuno potesse davvero
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verso la piscina. ¶ Ma pareva tutto perfettamente normale. Le
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in punti sempre inaspettati, pareva impossibile seguirlo. Il seminarista
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più, ma non mi pareva di riconoscere nessuno. Grandi
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di marmo, non mi pareva di riconoscere nessuno. Qualche
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stessa moto non mi pareva identica a prima. Forse
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guardavo intorno, ma mi pareva che gli altri seminaristi
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istante tutte assieme mi pareva di cogliere a tratti
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più alta delle altre, pareva per un attimo arrestarsi
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cortile, nessuno dei tre pareva essere in grado di
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interrompendo un silenzio che pareva non potesse più finire
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fosse a raccontare, e pareva non essersi neanche accorto
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prime ad afferrarlo. Mi pareva ogni volta che l
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per le scale, mi pareva che a ogni gradino
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la mano. Adesso mi pareva così pesante che non
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una delle sue ali pareva all’improvviso franare, lo
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testa paleolitica. Eppure mi pareva di intravedere, attraverso la
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punto più vicino, mi pareva che qualcuno dei forellini
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cosa nello stesso tempo. Pareva alzarsi e abbassarsi di
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metrica, ad esempio. Mi pareva che il padre priore
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infinitamente a passare, mi pareva che anche il padre
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ogni tanto, quando mi pareva proprio che i suoi
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così rapida che mi pareva non potesse neppure masticarle
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anche il padre priore, pareva che il breviario gli
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e due le mani, pareva improvvisamente senza forze. ¶ «Che
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dietro il parabrezza, non pareva neppure che stessero parlando
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sera, il padre priore pareva essersi dimenticato di ordinarne
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alla piscina, e mi pareva venissero di tanto in
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la piccola scarpata, mi pareva che il padre priore
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colpo sull’altare, mi pareva che il padre priore
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dei piccoli bottoni. Mi pareva che si coprisse di
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forbici e rasoio. Mi pareva che il Gatto avesse
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al suo fianco, mi pareva di scorgere il benefattore
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inebetiti sotto i tigli, pareva che camminassero a tentoni
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sera si espandeva, non pareva più in grado di
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alta delle altre. ¶ Mi pareva di tremare leggermente nell
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non era facile salire, pareva che i gradini fossero
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il Gatto, anche lui pareva evitare di guardarmi, mentre
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Tiravo, tiravo, ma mi pareva che non si chiudesse
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tremava ancora di più, pareva ancheggiare ai piedi dell
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volta ai quattro angoli, pareva sempre sul punto di
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il volto, ma mi pareva ugualmente che il Gatto
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una delle sue pieghe pareva sempre sul punto di
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Trattenevo il respiro, mi pareva che il Gatto non
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pianeta scricchiolavano forte, mi pareva che l’antica risata
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attraverso la chiesa. Mi pareva di sentire di nuovo
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un istante dopo mi pareva che scendesse fin sotto
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di legno. Il suono pareva a tratti cessare di
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segreto del mio corpo, pareva che le avessero lavate
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occhietti sbarrati, scintillanti, mi pareva stesse cantando sottovoce per
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testa sul cuscino. Mi pareva di scorgere sulla sua
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poco spariva, la città pareva ormai cancellata dalle sue
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ringhiera di marmo, e pareva del tutto incapace di
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Il motore girava soffice, pareva non dovesse più fermarsi
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fermò all’improvviso. Mi pareva di scorgergli una bava
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a poco, ma mi pareva che mantenesse i gomiti
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tempo non vedere. Mi pareva che l’auto sbandasse
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strada svoltava, eppure mi pareva che non occorresse neppure
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andavo di notte. Mi pareva di riconoscerci dentro avanzi
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molto lontano, ma mi pareva di notare che avesse
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la mia voce, mi pareva di non essere in
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avanti. Mi arrestai. ¶ Mi pareva di distinguere all’interno
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scontri!» ¶ «Davvero? Eppure mi pareva tutto così tranquillo, in
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alla mia destra mi pareva d’un tratto di
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volta gli occhi, mi pareva che stesse sorridendo con
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per volta, rilassate, mi pareva di capire anche dal
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stagione all’altra, e pareva di scorgere a volte
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in avanti, perché mi pareva di non vedere più
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cappello, che nessuna testa pareva sostenere. ¶ «Che cosa ti
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di peso, ma mi pareva di sentirlo ruggire contrariato
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succede – un orologio. Mi pareva a tratti di risvegliarmi
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il comizio.”» ¶ «Eppure mi pareva che non ci fosse
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la cornice. ¶ «Eppure mi pareva di aver detto solo
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distante. ¶ “Eppure non mi pareva di averla lasciata così
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quando già non ci pareva più di ricordarle, mentre
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la nube delle zanzare pareva impossibilitata a mordere il
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istante nello spazio. Mi pareva che i miei capelli
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Mi guardavo attorno, mi pareva che si dovessero accendere
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attorno all’auto, mi pareva di scorgere un uomo
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prove degli altoparlanti. Mi pareva che nella piazza tutti
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guardare di nuovo, mi pareva che fosse arrossito improvvisamente
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cieco. ¶ Il guidatore non pareva neppure in grado di
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a guardare e mi pareva che i suoi occhi
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due le mani e pareva non volersi più distaccare
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nel vano della porta, pareva non riuscisse a staccare
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stava partendo. Ma mi pareva che questa volta ci
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città di Slandia. Mi pareva di non accelerare, eppure
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all’improvviso, quando mi pareva che le curve non
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per suonare, e mi pareva che a toccarlo si
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con qualche esitazione. Mi pareva di non scorgere mobili
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mi dissi, perché mi pareva di intravedere plichi di
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con la mano, mi pareva formata da un gran
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filtrare maggiormente, e mi pareva di incontrare talvolta minuscoli
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e che non mi pareva di avere messo. Ricominciavo
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istante, mi svegliavo. Mi pareva di sentire di nuovo
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a stupirmi. “Stavolta mi pareva invece di avere rimesso
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le braccia e mi pareva nel fare questo che
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sedia. “Eppure non mi pareva che ieri fosse abitata
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cadere sopra, perché mi pareva che il lenzuolo fosse
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si era annebbiata, mi pareva già di sentire il
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i due ferri. Mi pareva di vederlo arrossire leggermente
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per un po’, mi pareva che sollevasse le piccole
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nello stesso istante mi pareva di avvertire uno sbadiglio
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staccarsi di colpo, mi pareva. Inessenziale, dato che continuavo
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Continuavo a guardarlo, mi pareva di vederlo arrossire geologicamente
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Ah, se sapessi...» mi pareva di sentirlo biascicare d
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piedi nella stanza. Mi pareva che il campanello avesse
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meno. ¶ «No... pensavo...» mi pareva di sentir borbottare il
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istante gli occhi, mi pareva di vederla sorridere un
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girandosi per guardarmi, e pareva ricordarsi soltanto allora della
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il Gagà, che mi pareva non avesse tenuto conto
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da un’altra parte, pareva che stesse perdendo di
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l’uomo, perché mi pareva che le rotaie stessero
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teneva gli occhi socchiusi, pareva non avesse neanche la
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girata di sbieco, mi pareva. Non si capiva bene
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la fiamma, e mi pareva che non potesse non
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forma della sua testa pareva liquefarsi di colpo, non
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contro la carrozzella, mi pareva per un istante che
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lungo i corridoi, mi pareva di cogliere a volte
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professore. “Se capisce?” Mi pareva persino che la sua
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gli occhi sbarrati, mi pareva che sorridesse con la
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ghiacciata mentre manovravo, mi pareva di scorgere sul balconcino
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proprio quella?” ¶ Non mi pareva di muovere un passo
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al mio fianco sorrideva, pareva non avesse neanche la
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metteranno a sbraitare. “Ci pareva fosse assodato che le
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pioggia, per svuotarla. Mi pareva che faticasse a conficcare
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in fondo. Non mi pareva che fosse così slittato